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Autore: lillilola    29/08/2014    18 recensioni
Abbiamo sempre desiderato di prenderci cura di un cucciolo, no?
Ma se invece di un morbido pelo bianco, capitassero dei capelli color biondo miele?
Se invece del cucciolo, ti dovessi prendere cura di una bambola rotta?
Quanto sei disposto a evitare di romperla del tutto, e di mettere insieme i pezzi mancanti?
Facciamo così, Nikki ora è la tua bambola ferita, fanne ciò che vuoi.
Distruggila o aggiustala.
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ashton, Irwin, Calum, Hood, Luke, Hemmings, Michael, Cliffors, Nuovo, personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 21: I CAMBIAMENTI CHE PORTANO ALLA FINE - THE END. 
 

 
L'artista preferita di Ashton uscì in perfetto orario dalla classe,fece un paio di passi e venne subito rapita da due braccia che le avvolsero il  bacino. 
La ragazza rise allegra e una risata si unì alla sua.
- Ciao studentessa modello, com'è andata oggi? - le chiese Ashton sorridendo, contento di avere la sua piccola solo per sé, e sopratutto tra le sue braccia.
Nikki sorrise e si voltò a guardare il ragazzo, che la teneva sempre stretta per non lasciarla andare via. 
Come se lei davvero volesse andare via da lui.
-  Non mi lamento. E a te? - disse posandogli una mano tra i capelli.
Il ragazzo allargò il sorriso a quel gesto così spontaneo.
- Bene ma..- Nikki lo fece un attimo tacere con un bacio e Ash sorrise - ... ma ora meglio... decisamente molto meglio -.
La ragazza scoppiò a ridere, e Ashton, ogni volta che la sua bambolina rideva era davvero felice.
La sua piccola era così diversa dalla fragile ragazza di tempo fa, ora rideva, sorrideva quasi sempre e stava meglio. Ogni tanto la si poteva ancora trovare a pensare con lo sguardo fisso nel vuoto, ma era normale, nessuno pretendeva che dovesse sempre sorridere.
Ash le prese la mano e la portò fuori dal campus universitario che la ragazza aveva iniziato a frequentare.
Nikki aveva messo da parte abbastanza soldi per permettersi un corso da studente esterno al college, e lui era orgoglioso di lei, almeno quanto lei lo era di sé stessa; prendeva lezioni di storia dell'arte, e successivamente si sarebbe iscritta a un corso di arte per imparare a dipingere con varie tecniche, voleva fare la restauratrice di quadri, e ogni volta che lo diceva le si illuminavano gli occhi.
Era passato circa un mese dalla promessa che si erano fatti, e che, giusto per chiarire, nessuno dei due aveva infranto.
Nessuno dei due aveva intenzione di infrangere quella dolce promessa.
Si avviarono verso l'uscita mano nella mano, quando una voce chiamò la ragazza.
- Ehi Nik - gridò una voce femminile.
La ragazza si girò a guardare chi fosse, e si ritrovò davanti la massa incolti di capelli viola e blu della sua compagna di corso, Margot.
Le sorrise.
- E' successo qualcosa? - chiese non capendo l'urgenza con cui l'aveva chiamata.
Margot rise mostrando il piercing alla lingua .
- Si che è successo qualcosa - disse sorridendo - dovevo chiederti se questa sera avevi voglia di venire con me e Kim a fare un giro, tipo mangiare un pizza e chiacchierare - le chiese.
Kim era la ragazza timida che guardava da lontano la scena spostandosi ogni tanto il riccio rosso ribelle che le cadeva sugli occhi, era la compagna di banco di Nikki, aveva mandato Margot perché lei era troppo timida per chiederle di uscire tra ragazze, sia la bionda che la ragazza dai mille colori lo sapevano bene.
- Certo che mi va - sorrise contenta.
Margot annuì contenta, si voltò verso la ragazza che era rimasta ontano a guardare e fece i pollici in su.
- Ci vediamo sta sera davanti al dormitorio del college alle otto e poi andiamo insieme - alzò la la mano e l'aprì il più possibile - dammi il cinque biondina - gridò.
Nik le batté la mano sorridendo, e poi guardò la ragazza allontanarsi.
A quel puntò Ashton scoppiò a ridere, non aveva mai assistito a un invito simile tra ragazze, e la sua di ragazza era così impacciata e adorabile allo stesso tempo.
- Qualcuno ha delle amiche mi sa - disse ridendo e mettendo un braccio attorno alle spalle della ragazza - andiamo a casa biondina- continuò ridendo.
Alla ragazza si illuminarono gli occhi, non aveva mai visto le due ragazze da punto di vista di amiche.
Sorrise contenta.
Ora aveva anche delle amiche, non solo dei pazzi con cui conviveva.
 
Nella casa dei pazzi, da un paio di giorni si riusciva a sentire un odore diverso, non era spiacevole, non a tutti almeno.
Luke però quell'odore non lo sopportava, perché sapeva da dove proveniva: era l'odore dei cambiamenti, e a lui i cambiamenti non piacevano, sopratutto in quel momento in cui tutto sembrava andare bene.
E quell'odore era forte, tra poco sapeva che ci sarebbe stato uno di quei cambiamenti che invece di essere silenziosi come il cambio del tempo, avrebbe fatto casino scombinando tutto e tutti.
Nikki entrò sorridendo dalla porta, e la prima cosa che fece, come ogni volta, fu quella di correre ad abbracciare il suo Luke, il suo matto Luke, che le voleva bene. Troppo.
Il ragazzo sorride dimenticandosi di quell'odore poco rassicurante e abbracciò la sua bambolina.
Cal sentendo la porta aprirsi, si diresse in salotto, e vide la ragazza abbracciare l'amico contenta, e lui era felice, era felice che lei fosse sorridente, con i capelli spettinati mentre Luke la stringeva; alzò lo sguardo e lo puntò su Ashton, da poco avevano ripreso a parlare, non gli era andata giù la notizia del fatto che ora lui e la sua piccola biondina stessero insieme.
Davvero non gli era andata giù, e Ashton lo sapeva.
Sapeva che mettersi con Nikki non avrebbe reso felici i suoi amici, ma rendeva felice lui, e rendeva felice Nikki, e non c'era nulla che lui non avrebbe fatto per la felicità della sua bambolina.
Luke appena aveva ricevuto la notizia era schizzato in cucina, e ne era uscito con una padella continuando a gridare "Le gioie di un padre. Ashton! Io ti uccido! La mia bambina non la tocchi maniaco del cazzo. LEI E' LA MIA BAMBINA", fortunatamente Nikki e Michael riuscirono a calmarlo, cioè in realtà fu Luke a calmarsi da solo, gli bastò uno sguardo triste della ragazza per calmarsi e capire che stava sbagliando.
Calum invece guardò Ash con odio,  e prima di prenderlo a pugni davanti alla ragazza, uscì di casa sbattendo la porta.
Nikki guardò la porta che si chiudeva alle spalle del ragazzo, e poi guardò Ashton, lasciò andare la sua mano.
- Forse stiamo facendo un errore - gli sussurrò tornando a fissare la porta.
Quello fu un colpo al cuore per Ash, sapeva che Nikki metteva prima di tutto la felicità dei suoi amici, e solo poi la sua.
- Non è un errore. Nulla di questo è un errore - disse baciandole la fronte prima di uscire dalla porta all'inseguimento di Calum.
La porta si chiuse, e Luke in quel momento si accorse di aver sentito per tutto il tempo l'odore del cambiamento, ma non ci aveva fatto caso, e non avrebbe commesso lo stesso errore una seconda volta.
Calum dopo essere uscito dalla porta si era diretto al parco, sapeva che Ashton l'avrebbe raggiunto di lì a poco, e lo sperava davvero, si guardò le mani che si chiudevano a pugno dalla rabbia che provava in quel momento.
Si guardò le mani chiuse a pugno, anche prima di colpire Ashton in pieno viso.
Una volta. 
Due volte.
Tre volte.
Ashton era restato immobile, non reagiva, perché sapeva di meritare la rabbia del suo amico, sapeva che era lui a meritarla, e non doveva ripercuotersi su Nikki quella stupida emozione, che avrebbe potuto rovinare tutto.
- Calum ascoltami un attim..- un quarto colpo, e Ash si ritrovò a sputare un po' di sangue - Nikki è felice, ma... - un quinto colpo allo sterno, i biondo dovette aspettare un attimo per riprendere a parlare - .. e tu non puoi toglierle questa opportunità. Puoi picchiarmi quanto vuoi, puoi essere arrabbiato con me per i prossimi venti, trent'anni. Ma Cal, non puoi essere arrabbiato con lei. Se le togli il sorriso giuro che la prossima volt...- Cal prese Ashton per le spalle e lo sbatté a un albero.
Era disperato ora.
- Non ho intenzione di fare nulla a Nikki. Sono uscito appunto per non prenderti a pugno davanti a lei. Ma Dio, Ashton, lei mi piace, e tu te la sei portata via - tolse le mani dalle spalle di Ashton e si allontanò di un paio di passi - proverò a farmela passare, ma Ash, se anche solo una volta la vedo piangere a causa tua. Sei morto -.
Il ragazzo non poté fare a meno di sorridere a quelle parole, e sussurrò un grazie mentre si sedeva sotto l'albero.
La ragazza smise di abbracciare Luke e poi corse a dare un bacino a Cal che la guardava sorridendo.
Mike non era in casa in quel momento.
- Ho delle amiche ragazzi - disse sorridendo e buttandosi sul divano - per la prima volta ho delle amiche - continuò entusiasta. 
Cal rise alla spontaneità di quel momento mentre vedeva la ragazza sognante.
- Mi hanno invitato a uscire e io non vedo l'ora che sia questa sera e...-
- ASPETTA, ASPETTA, ASPETTA. Cos'è che hai tu bambolina? - chiese Luke.
- Delle amiche - rispose.
Il biondo iniziò a preoccuparsi.
Se lei aveva delle amiche significava che forse non li voleva più, che forse avrebbe preso le distanze, e lui non voleva assolutamente.
- Significa che noi non ti bastiamo più? - le chiese sedendosi affianco a lei.
Ash sospirò e fece roteare lo sguardo, si chiedeva perché ogni volta Luke dovesse essere così melodrammatico.
- Dai Luke non prendertela troppo, lei è una ragazza, ha bisogno di amiche femmine. Non può mica lamentarsi con te dello smalto o dei capelli - disse Cal .
Luke gli lanciò uno sguardo di fuoco.
- Che cosa vorresti dire Cal? Che io non mi intendo di make up, o di capelli eh? - il tono iniziava a farsi minaccioso - sappi che probabilmente qui l'unico che in futuro avrà una linea di moda sarò io, perché sono il più fashion, per non dire stiloso - prese una mano di Nikki e la osservò - ti starebbe bene il colore verde bottiglia. E i capelli sono perfetti così-.
Scoppiarono tutti a ridere.
Luke capiva l'esigenza di Nikki, così la prese tra e braccia, forse doveva imparare ad accettare il fatto che stava cambiando.
Le diede un bacio sulla fronte.
- Prima di uscire fammi vedere come ti vesti almeno - 
Nikki rise contenta che Luke le avesse dato il permesso, perché ci teneva a quello che diceva il biondino, e non le importava se la maggior parte delle volte erano cose senza senso.
 
Una settimana dopo, Michael tornando dal suo giro di jogging, vide Maggie e Nik parlare sottovoce, come se si stesero raccontando un segreto, all'inizio non ci fece caso, sapeva che Maggie si confidava spesso con la loro piccola, iniziò a capire che qualcosa non andava quando le vide parlare a bassa voce anche il giorno dopo, quello dopo, e quello dopo ancora.
Stava iniziando a insospettirsi, e come se non bastasse, a peggiorare la situazione c'era Luke che sembrava troppo tranquillo, ma che sapeva si stava tormentando dentro.
E se Luke restava in silenzio, voleva dire che qualcosa stava per succedere.
Il biondo continuava a sentire sempre più forte quell'odore, che sembrava aumentare di giorno in giorno, e lui non ne poteva più. L'odore del cambiamento non gli piaceva, gli dava la nausea e gli faceva girare la testa, lo faceva stare male. Tremendamente male.
Ashton stava per uscire e andare a prendere Nikki al lavoro, fece appena in tempo ad aprire la porta che se la ritrovò davanti con un sorriso che andava da una parte all'altra del viso.
Era emozionata per quello che stava per dire, era tanto se non stava saltellando.
Mike appena la vide, era intenzionato a chiederle che cosa stava succedendo con Maggie, Ashton invece restò stupito nel trovarsi di fronte la sua bambolina, che entrò a passo svelto e sorridendo.
- Ragazzi, devo dirvi una cosa - disse continuando a sorridere.
Per Luke quelle parole furono un pugno nello stomaco. Lo sentiva, stava arrivando il cambiamento, ed era uno di quelli drastici.
Si dovette sedere a causa della nausea. 
Nikki notò che Calum non era con loro.
- Dov'è Cal? - chiese.
- Vado a chiamarlo, sarà sul balcone - disse Ashton confuso e dirigendosi a chiamare l'amico.
Sapeva che la biondina era una continua sorpresa, e in quel momento l'istinto gli diceva che la sorpresa che stava per dire a tutti loro non gli sarebbe piaciuta per nulla.
Mike guardò la ragazza .
- Ehi Nik volevo chiederti se...-
Cal e Ashton arrivarono.
Nikki sorrise ancora, e ancora.
- Ragazzi mi trasferisco - disse sorridendo.
Restarono tutti in silenzio .
Mike era a bocca aperta, letteralmente, Ash sperava di aver capito male, Cal si guardò attorno confuso e Luke per poco non svenne a quella notizia.
Nikki non si aspettava una reazione simile da parte loro, sperava che fossero contenti per lei, e il sorriso lentamente iniziò a spegnersi, Mike se ne accorse e cercò di salvare la situazione, infatti si alzò dalla poltrona e andò ad abbracciarla.
Luke si riprese, e guardò Ashton.
- ASHTOOON! IO TI AMMAZZO! CHE DIAMINE HAI FATTO ALLA MIA PICCOLA? -si alzò e si diresse verso di lui intenzionato a strozzarlo, perché doveva essere per forza colpa sua se la sua piccola se ne andava.
Calum per quanto volesse che Luke strozzasse Ashton in quel momento , e non solo in quel preciso momento, lo prese per un braccio prima che potesse tirargli un pugno in faccia.
Ashton era troppo stupito e sorpreso per dire o fare qualcosa in quel momento.
 - Grazie - sussurrò Nik a Michael lasciando l'abbraccio.
Luke si liberò da Calum e saltò addosso ad Ashton facendolo cadere a terra, gli mise le mani sulle spalle per tenerlo a terra, e un ginocchio lo tenne premuto tra le sue costole.
- Che cos'hai fatto alla mia piccola?!! Io ti ammazzo! - gli urlò contro.
Ashton era ancora troppo sorpreso per poter dire qualcosa, si limitò a guardare Luke dritto negli occhi, e a rimanere fermo a terra.
Forse era davvero colpa sua se Nikki se ne andava.
Cal e Mike cercarono di portare via Luke, che era intenzionato al cento per cento a far ingoiare ad Ashton qualsiasi utensile da cucina appuntito che ci fosse in casa.
- Addio ragazzi - si sentì all'improvviso sussurrare tra quel baccano, e poi la porta si chiuse all'improvviso.
Nikki era sparita.
Non era più lì con loro.
Ashton spostò Luke e si alzò di scatto e corse alla porta, non poteva farsi scappare quella ragazza, non dopo tutto quello che era successo, non dopo ora che poteva baciarla quando voleva, non dopo che lei aveva iniziato a sorridere sempre, perché senza quel sorriso lui era perso.
Senza quegli occhi che lo guardavano e lo facevano sentire la persona più felice del mondo era perso.
Senza il profumo della sua pelle, che poteva sentire ogni mattina quando si svegliava con una sua mano sul viso, come se si fosse addormentata mentre lo stava accarezzando, o mentre giocava con quei capelli scompigliati che le piacevano tanto. Era perso senza tutte quelle cose.
Era perso senza di lei.
Aprì la porta e guardò il corridoio, sperando di vederla scendere le scale correndo, e di riuscire a raggiungerla chiedendole una spiegazione, ma per quel corridoio non c'era nessuno, solo silenzio.
Sembrava scomparsa, volatilizzata, come se appena avesse chiuso la porta avesse preso il volo. Un po' come un angelo, e per un attimo Ash pensò che Nikki non fosse mai stata una persona reale, ma un angelo.
Il suo angelo.
Stava per iniziare a correre, andare in strada a cercarla, quando la porta di fronte alla sua si aprì di colpo.
Un paio di occhi neri puntarono nei suoi.
- Non si dà più il benvenuto ai nuovi vicini? - chiese ridendo vedendo la faccia sconvolta di Ashton, che vedendola comparire di colpo si rilassò e sorrise.
Le prese una mano e la tirò a sé per chiuderla tra le braccia velocemente, per paura che fosse un'allucinazione, ma quando sentì le sue labbra sfiorargli il collo si rilassò e rise.
Perché quello era reale.
Il bacio che Nikki gli regalò sulle labbra era reale.
Tutto era reale. Loro. Lui. Lei. E anche Luke che spuntò dal nulla, spostò Ash dalla sua piccola e l'abbracciò stretta.
- Ti porto dei biscotti, ti va nuova vicina? - le chiese.
Ashton rise, pensando che forse il suo istinto aveva torto, perché quel cambiamento non era così male come pensava.
 
 
Guardava la ragazza dipingere, mentre gli ultimi raggi di sole le illuminavano il viso concentrato in quello che stava facendo.
La precisione con cui si portava il pennello tra le labbra per morderlo un attimo prima di tornare delicatamente a tracciare il tramonto sulla tela, era una cosa che avrebbe voluto guardare per ore e ore, e a volte lo faceva, mentre suonava o canticchiava qualcosa.
A volte si chiedeva come fosse possibile che quella ragazza fosse così bella anche con il viso sporco di vernice, e le mani imbrattate di mille sfumature diverse, si chiedeva come potesse essere più bella ogni giorno che passava.
Per non parlare di quando sorrideva, quel sorriso sincero e un po' sghembo che gli riservava, la rendeva bellissima, perché gli ricordava che non era più la ragazza impaurita rannicchiata nell'angolo del salotto, non era la ragazza che aveva portato via da quella strada buia nel bel mezzo della notte.
Non era la ragazza logorata dal passato che la notte non riusciva a sognare e che di giorno non riusciva a vivere. Non lo era più.
Non era più la bambola rotta con lo sguardo vuoto e il sorriso finto disegnato sul viso.
Forse meritava un altro soprannome.
Si alzò dalla sedia e posò le bacchette della batteria che si trovava nella loro stanza.
Le si avvicinò, le prese il pennello che aveva tra le labbra, facendole perdere la concentrazione e portando il suo sguardo nero nel suo.
Come potevano un paio di occhi di un colore così nero, essere così tanto luminosi?
A volte se lo chiedeva.
La ragazza sorrise.
- Ehi principessa - disse spostandole una ciocca di capelli dal viso, e portandola dietro l'orecchio.
Il sorriso divenne sghembo, il sorriso che gli piaceva da impazzire.
La ragazza sporcò il naso del ragazzo di tempera verde.
- Non mi chiami più bambolina? - chiese sorridendo.
Lui rise.
- Non sei più una bambola. Ora sei una principessa - sorrise avvicinando il viso al suo - la mia principessa - concluse sussurrando Ashton sulle labbra di Nikki.



TA-DAAAAAN ciambelline
*Lacrimuccia di felicità e tristezza insieme*. 
La storia, o meglio un altro dei miei esperimenti, si è FINALMENTE conclusa *gente a caso che grida "ERA ORAAA!"*
Allora non mi dilungherò in cose inutili, come raccontarvi della mia vita, e delle mie favolose sfighe -credo che il karma ci trovi gusto a farmi trovare gente sociopatica in giro- , perché altrimenti non finisco più *la solita gente a caso che ringrazia per il fatto che l'autrice per una buona volta stia zitta*.
Anyway piccoli biscottini che sono restati fino alla fine, sopportandomi in tutto e per tutto - presto vi faranno santi, quindi aspettatevi una chiamata dal papato nell prossime settimane -, la storia come ho già detto è finita, e un po' mi spiace perché ho visto che sono stata ben accolta in questo fandom con le mie follie, e per questo vi ringrazio di cuore. Davvero grazie mille.
Spero che la conclusione vi sia piaciuta **
Grazie a tutti quelli che mi hanno seguito, recensito tirandomi su l'autostima che a volte - troppe volte - barcollava, grazie a chi ha messo la storia tra le preferite e le ricordate e grazie a chi mi ha messo tra gli autori preferiti - voi avreste bisogno di uno psicologo, dico davvero, insomma io sono pazza, farò impazzire anche voi e.e -.
Per quelle che di voi sono disperate perchè ho finito la storia - come se ce ne fossero -, non vi preoccupate che ne ho in porto un'altra, un po' particolare che mi è venuta in mente probabilmente fumando l'erba dei vicini o bevendo troppa coca cola - insomma, le bollicine mi danno alla testa -, che probabilmente non posterò su questo fandom perché mi servivano 5 personaggi e non sti 4 poveri cristiani - LOL -.
*Gente a caso che guarda attorno se c'è effettivamente qualcuno di disperato, l'unica cosa che vede è qualcuno che fa festa perché la storia è finita e sta festeggiando con lo champagne*.
Sarò noiosa a forza di ringraziare, ma ripeto grazie mille a tutte e tutti** 
Un bacio**
Lily
THE END

 
   
 
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