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Autore: Berta__D    29/08/2014    2 recensioni
Il quinto anno di Ginny Weasley è alle porte e lei è seduta al tavolo a fare colazione in una calda giornata d'estate..
"D'improvviso la signora Weasley la guardò e disse con aria frettolosa, mentre ricuciva la tasca di un pantalone “Ah Ginny cara, è arrivato Harry. E' di sopra nella stanza di Fred e George.. penso siano andato a svegliarlo Ron ed Hermione!”
La rossa per poco non rischiò di strozzarsi con il latte, ma per non far accorgere la madre di ciò continuò a bere dalla tazza e annuì restando in silenzio.
Harry era lì, dopo sarebbe salita e l'avrebbe salutato. Gli faceva piacere vederlo, su questo non c'era ombra di dubbio, eppure il fatto che lui piombava improvvisamente in quella casa, da sei anni ormai, la scombussolava sempre. Prima la sua cotta le impediva perfino di aprire bocca in sua presenza, ma dall'anno scorso Ginny Weasley era cambiata: aveva accantonato la sua cotta per Harry Potter."
Questa è la mia prima FanFiction su Harry e Ginny, nata per dar voce a tutti quei momenti che avrei voluto leggere attraverso la saga (non voglio contestare JK eh! Ma sono una sognatrice!).. spero vi piaccia! Buona lettura :)
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley, Un po' tutti | Coppie: Harry/Ginny, Ron/Hermione
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
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! Piccola anticipazione. Questa storia vuole dar voce alla relazione di Harry & Ginny che io trovo semplicemente stupenda. Ho scelto di scrivere alcuni Missing moments (come ho già fatto con la Romione sempre da me scritta), prendendo spunto da avvenimenti realmente accaduti nella saga, citando anche pezzettini del libro (un po' dal VI, un po' dal VII e poi, probabilmente, continuerò un pochino per conto mio ;) ), per approfondire quello che è secondo me uno degli amori più dolci creati dalla Rowling. Spero vi piaccia questo mio esperimento! Cercherò di dare soprattutto voce a Ginny, negli episodi in cui abbiamo visto tutto soltanto attraverso gli occhi di Harry, ma anche quest'ultimo avrà il suo spazio, in momenti principalmente inventati da me. Buona lettura! :)
 


«Harry and Ginny are real soul mates
They’re both very strong and very passionate.
That’s their connection, and they’re remarkable together
.» 

 

[V Anno VI Anno]

 

 

 

 

# Giornate di fine estate..


Ginny Weasley, quel giorno d'estate prima dell'inizio del suo quinto anno, si sentiva raggiante. Era appena sveglia e, alzatasi dal letto, si diresse verso lo specchio per pettinarsi i capelli arruffati dal sonno. Una volta lì sbadigliò fragorosamente e si stropicciò gli occhi; dopo qualche minuto il suo riflesso le diede il buongiorno e lei sorrise di rimando. Gli occhi nocciola, ancora leggermente gonfi, erano contornati da una miriade di lentiggini poggiate delicatamente sulle gote e il tutto era incorniciato da bellissimi capelli rosso fuoco.

 

Afferrò la spazzola e li pettinò frettolosamente, poiché non riusciva ad ignorare il suo stomaco affamato che le intimava di andare a fare colazione. Era cresciuta di qualche centimetro durante l'estate ed il suo corpo era divenuto più slanciato e formoso. Dean la trovava ancora più affascinante del solito e lei non poteva che esserne felice: si trovava bene con lui era un buon compagno e baciava particolarmente bene, almeno così le sembrava rispetto agli altri che aveva frequentato; le piaceva la sua pelle color cioccolato e i suoi capelli ricci e scuri.

Posò la spazzola sul comodino, inforcò le pantofole e si avviò verso la porta.

Eppure c'era sempre qualcosa che le ronzava per la testa, come un fastidioso moscerino, che le impediva di innamorarsi completamente di Dean.

Arrivò in cucina e dopo aver salutato la madre si sedette al tavolo: Il latte, il succo d'arancia e le uova con pancetta erano pronti per essere gustati e lei non vedeva l'ora di addentare qualcosa. D'improvviso la signora Weasley la guardò e disse con aria frettolosa, mentre controllava che l'ago ricucisse adeguatamente la tasca di un pantalone “Ah Ginny cara, è arrivato Harry. E' di sopra nella stanza di Fred e George.. penso siano andati a svegliarlo Ron ed Hermione!”

La rossa per poco non rischiò di strozzarsi con il latte, ma per non far accorgere la madre di ciò continuò a bere dalla tazza e annuì restando in silenzio.

Harry era lì, dopo sarebbe salita e l'avrebbe salutato. Le faceva piacere vederlo, non c'era dubbio, eppure il fatto che lui piombasse improvvisamente in quella casa, da sei anni ormai, la scombussolava sempre. In passato la sua cotta le impediva perfino di aprire bocca in sua presenza, ma dall'anno precedente Ginny Weasley era cambiata: aveva accantonato i suoi sentimenti per Harry Potter. Come ci era riuscita non lo sapeva neanche lei con esattezza, ma grazie a Hermione era riuscita a capire che quella situazione poteva solo farle del male; era tremendo essere innamorati di qualcuno senza che l'altro ricambiasse, una cosa davvero struggente! Fortunatamente Harry non gliel'aveva fatto mai pesare e per questo lo ringraziava di cuore. Non l'aveva mai trattata in modo diverso o evitata, anzi era sempre stato gentile e premuroso nei suoi confronti al punto di salvarle la vita nella camera dei segreti.

Sorrise appena ricordandosi di quegli occhi smeraldini, ancora da bambino, che la fissavano preoccupato per la sua salute.

Si schiarì la gola scacciando via i ricordi e disse alla mamma “Beh, io vado di sopra, qui ho finito di mangiare!” e salì la scala di corsa per andare in camera sua.

“Dopò sciondi subitò, devi aiutarmi, dobbiomo fare mille cose... mi hai sontito Ginevrà?!”

Una voce dall'accento francese si intromise nella stanza e alla ragazza bastò un secondo per capire che si trattava di Fleur.

Ginny sbuffò accigliata: perché doveva aiutarla sempre lei? Era una vera seccatura essere l'unica figlia femmina in quella casa!

“Si d'accordo, ma prima devo cambiarmi.” sbottò secca, senza troppe cerimonie. Sentì Fleur borbottare qualcosa in francese con aria di disappunto, ma lei decise di ignorarla vistosamente e sgattaiolò su.

Entrata in stanza si cambiò velocemente, poi uscì e passò per il bagno dove si lavò il più in fretta possibile per poi dirigersi verso la camera dei gemelli, dove veniva ospitato Harry.

La porta era accostata e da fuori riusciva a sentire la voce di Hermione e Ron.

“Ginevrà! Svelta!!” cinguettò la bionda dal piano terra, ma la rossa la ignorò ancor più irritata. Stavano parlando di un insegnante, Lumacorno. E poi sentì quella di Harry. “Boh” disse “Non può essere peggio della Umbridge, no?” Aveva un tono roco e assonnato, come se fosse stato appena svegliato e probabilmente era così. Sorrise serena al pensiero di lui mezzo addormentato sotto le lenzuola ed aprì la porta. Dopo un attimo si ricordò di quello che le toccava fare a breve e si trascinò nella stanza esasperata.

“Io conosco qualcuno che è peggio della Umbridge,” annunciò seccata “Ciao, Harry.” aggiunse rivolgendogli un sorriso veloce, per poi rivolgersi al fratello e ad Hermione.

Il moro le sorrise di rimando, ma non disse nulla, si limitò ad osservarla accuratamente. Ginny non restò a fissarlo, il suo sorriso era particolarmente bello quella mattina, o almeno così le sembrava e non voleva rischiare di arrossire, non le succedeva ormai da tempo, ma quello non era il momento di farsi prendere da una tale debolezza. Cercò di pensare a Dean e alla sua pelle color nocciola, nonostante lo sguardo smeraldino di Harry fosse ancora incollato su di lei.

“Che cos'hai?” le chiese Ron.

“E' lei,” disse Ginny, lasciandosi cadere pesantemente sul letto di Harry, guardando verso tutti e tre. “Mi sta facendo impazzire.”

“Adesso che cosa ha combinato?” le chiese Hermione con aria comprensiva.

“E' come mi parla... neanche avessi tre anni!” sbottò amaramente.

“Lo so,” convenne Hermione abbassando la voce. “E' piena di sé in un modo...”

Harry sembrava sconvolto dal loro modo di parlare e la rossa non sapeva spiegarsene il motivo, ma ben presto Ron ribatté, arrabbiato: “Non potete lasciarla perdere per cinque secondi?”

Come sempre Ron pendeva dalle sue labbra. Per Ginny era una cosa davvero odiosa e vomitevole: solo perché non aveva mai baciato una ragazza e non aveva il coraggio di dichiararsi con Hermione doveva comportarsi in quel modo?

“Ah, bravo, prendi le sue parti..” sbottò. “Lo sappiamo che sei pazzo di lei.”

Con la faccia di uno che aveva perso qualche pezzo del racconto, Harry chiese: “Di chi state...?” La rossa era sul punto di dargli una spiegazione, ma la risposta arrivò prima che lui potesse finire la domanda e che lei potesse aprir bocca. La porta si spalancò di nuovo e Harry si tirò d'istinto le lenzuola fin sotto il mento con tanta forza che Hermione e Ginny scivolarono a terra. “Ahia!” sbottarono le ragazze in coro, ma nel contempo una figura snella dalla chioma bionda era entrata nella stanza, portando con sé un profumo di fiori freschi, che a Ginny negli ultimi giorni provocava nausee e peggioramenti d'umore. “Arrì, quanto tompo che non sci vediamo!” disse.

La signora Weasley, che si trovava ancora sull'uscio della porta, aveva l'aria particolarmente contrariata “Non c'era bisogno di portar su il vassoio, stavo per farlo io!”

“Nionte disturbo.” rispose la bionda, posandolo sulle ginocchia di Harry e chinandosi a baciarlo sulle guance. Ginny e Hermione arricciarono il naso nervosamente, mentre Ron la osservava come se fosse una fata scesa dal cielo.

La rossa si accorse che le guance di Harry si erano arrossate e gli lanciò un'occhiataccia, tanto che il moro la guardò quasi con aria di scuse.

Fleur chiacchierò qualche minuto con Harry per poi annunciargli il matrimonio con Bill e in seguito lo salutò recandosi al piano di sotto.

Mentre i ragazzi sembravano ancora scioccati dalla presenza della ragazza, Hermione e Ginny dimostrarono apertamente la loro ostilità nei confronti della francese, preferendo di gran lunga Tonks come possibile moglie del fratello Weasley.

Proprio mentre stavano discutendo riguardo i problemi di depressione di Tonks, la mamma fece capolino dalla porta della stanza e sussurrò “Ginny, vieni giù ad aiutarmi con il pranzo.”

La rossa si voltò verso la madre con aria accigliata “Sto parlando con loro!”

“Subito!” ordinò la signora Weasley e scompare giù per le scale.

Ginny sbuffò seccata ed aggiunse rivolta ai tre amici “Mi vuole di sotto per non dover stare sola con Flebo!”

Girò per la stanza, volteggiando come una ballerina e smuovendo i capelli ramati a mo di principessa, scatenando l'ilarità di Hermione, Harry e anche un po' di Ron. Quando si fermò aggiunse “E' meglio che scendiate in fretta anche voi.”

Si avvicinò alla porta e nel momento in cui la chiuse incrociò lo sguardo del moro e si accorse che quegli occhi smeraldini erano ancora puntati su di lei, più intensamente del solito.

Qualche secondo dopo aver accostato l'uscio, si sentì bollire fortemente le gote. Sorrise un attimo, per poi lasciarsi pervadere da quella solita indifferenza che aveva sostituito i suoi sentimenti.

Ma una cosa l'aveva capita. Quel moscerino fastidioso era lui, era Harry Potter che le ronzava nella mente per poi scenderle fino nel cuore e che le impediva di amare qualcun'altro.

 

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Harry rimase entro i confini del giardino della Tana per le poche settimane che seguirono. Passò gran parte delle giornate a giocare a Quidditch due contro due nell'orto dei Weasley (lui e Hermione contro Ron e Ginny; Hermione era tremenda e Ginny brava, quindi erano ragionevolmente equilibrati) e le serate a mangiare triple porzioni di tutto ciò che la signora Weasley gli metteva davanti. Non poteva andare meglio di così! Quella mattina era sceso a fare colazione e gli altri stavano ancora dormendo. Avevano deciso di giocare a Quidditch anche quel giorno e ne era veramente felice; si versò del succo d'arancia nel bicchiere e lo sorseggiò lentamente, mentre si immergeva nei suoi pensieri. Si sentiva rilassato da quando si trovava alla Tana, stare con Ron ed Hermione era la migliore cura per il suo malumore. Il pensiero di Sirius era sempre ricorrente, ma riusciva a scacciarlo quando si divertiva con i suoi amici. E poi c'era Ginny, che sembrava essere diventata parte integrante di quei giorni; Harry la trovava diversa in qualcosa, ma non sapeva precisamente in cosa. Mentre rifletteva a riguardo alcuni passi leggeri entrarono nella stanza, accompagnati da un profumo dolcissimo, che sciolse completamente i pensieri ingabbiati nella mente del moro.

“Buongiorno Harry.” sussurrò una voce al suo fianco. Il ragazzo si voltò verso la fonte del saluto e vide Ginny Weasley che prendeva posto accanto a lui, osservandolo ancora assonnata. “S-salve Ginny, scusami non mi ero accorto della tua presenza.” bofonchiò leggermente imbarazzato, addentando un biscotto fatto dalla signora Weasley.

“Tranquillo non c'è problema.” sorrise serena, dirigendo la propria attenzione verso la colazione.

“Allora oggi facciamo una partitina?” chiese dopo poco con aria di sfida per poi aggiungere sottovoce nel suo orecchio “Anche se sarebbe meno deprimente se giocassimo uno contro uno.. ma non si può..” fece spallucce divertita e bevve un sorso di latte dalla tazza.

Harry rise piano e fu capace di dire soltanto “Già..” mentre la osservava rapito. Non capiva davvero perché i suoi occhi fossero sempre incollati a Ginny, da quando l'aveva rivista, per ben due settimane e non era una cosa educata fissare così spudoratamente le persone, ma non riusciva a controllare quell'impulso. Forse aveva i capelli più rossi del solito? O il sorriso più bello del solito? Non se lo sapeva spiegare, ma c'era qualcosa che lo attirava, come quando una calamita non può fare a meno di avvicinarsi ad un frigorifero.

Ginny si accorse che la stava fissando e gli chiese curiosa “Va tutto bene? Devi chiedermi qualcosa..?”

“Nono,” mentì lui, frettolosamente “mi stavo solo chiedendo quando Ron e Hermione hanno intenzione di svegliarsi.”

“Ah.. capisco..” disse sovrappensiero guardando davanti a sé “Spero presto, non ho intenzione di aspettarli a lungo!”

Harry sorrise e pensò a cosa dire per continuare la conversazione, ma non sapeva esattamente cosa chiederle, nonostante volesse evitare di restare in silenzio, perché trovava davvero piacevole chiacchierare con lei: Ginny era intelligente, brillante, decisa e sincera. A differenza di Cho e Hermione, Ginny sembrava risplendere di una sicurezza profonda che infondeva a Harry calma e fiducia.

“Sei pronta per il quinto anno? Ti tocca il G.U.F.O.” le chiese, continuando a fissarla intensamente.

La rossa gli rivolse uno sguardo incerto e disse con voce annoiata “Non vedo l'ora! In ogni caso si, mi sento pronta.. posso farcela! E poi se ce la fa mio fratello, non vedo perché non ce la dovrei fare io.” e gli fece l'occhiolino.

Harry sorrise divertito e aggiunse “In realtà ancora non lo sappiamo se ce l'abbiamo fatta.. e in ogni caso non avrai la Umbridge!”

“Già, credo arriveranno a breve i risultati, o no? Comunque devo darti ragione, senza quel rospo la vita di noi studenti sarà sicuramente migliore!” sentenziò allegra.

Harry rise nuovamente insieme a lei e si convinse ancora di più di quello che già aveva pensato: Ginny era davvero divertente.

Mentre era perso a fissarla Ron arrivò nella stanza ancora in pigiama affiancato da una Hermione già pronta, che si sedette velocemente e prese a fare colazione.

“Alla buon'ora! Chiaramente è rivolto a Ron non a te Hermione.” disse Ginny con aria seria. La riccia sorrise di rimando e continuò a mangiare.

Ron sbuffò seccato e disse “Miseriaccia, io ho provato a svegliarmi prima, ma..”

“Il sonno ti ha impedito di svegliarti?” continuò Harry divertito.

“Esattamente! Proprio così.” annuì deciso, sedendosi anche lui.

“Vedi di sbrigarti. Io e Harry eravamo tentati nel fare una partita uno contro uno con l'arbitraggio di Hermione, ovviamente. Ma di aspettare te non ne avevamo voglia.” confessò la rossa, alzandosi “In ogni caso io vado a cambiarmi, ci vediamo dopo.” e con questo salì per la lunga scala che conduceva al bagno di sopra, i capelli rossi che si muovevano sinuosi lungo la sua schiena.

Ron bofonchiò qualcosa in merito al lavarsi al piano terra e proseguì con la sua colazione.

Proprio quando il moro staccò gli occhi dalla figura appena svanita, incontrò lo sguardo curioso, divertito ed interrogativo della sua migliore amica.

Harry si schiarì la gola ed aggiunse frettolosamente, mentre si alzava “Vado a cambiarmi anche io. Ci vediamo in cortile quando siete pronti.” Corse su per le scale senza aspettare una risposta da nessuno dei due. Quando fu abbastanza lontano dalla cucina fece un grosso respiro e chiuse gli occhi: lo sguardo divertito e inquisitorio di Hermione l'aveva fatto agitare a tal punto che era dovuto correre fuori dalla stanza. Ma perché? Mentre ancora ragionava ad occhi chiusi sentì di nuovo quel profumo dolcissimo che aveva pervaso la cucina quella mattina.

Aprì gli occhi e vide Ginny che scendeva per le scale. “Tutto bene?” gli chiese fissandolo preoccupata.

“Si, benissimo. V-vado in bagno..” concluse impacciato, sfiorando la sua mano con la propria mentre saliva.

“Ok, ci vediamo dopo!” rispose lei continuando a scendere, ritraendo velocemente la mano con un sorriso tirato.

Quel profumo gli aveva invaso il cervello. Harry entrò nel bagno e si sciacquò la faccia con l'acqua fredda. “Adesso vado giù e giochiamo tutti a Quidditch come sempre.” si disse serio. Dopo qualche minuto passato a fissare il suo riflesso iniziò a lavarsi e, dopo essersi cambiato velocemente in stanza, afferrò la Firebolt e scese giù in cortile.

In lontananza vide Ron e Hermione con la scopa poggiata sul corpo e Ginny che lanciava divertita la pluffa per aria; si voltò verso Harry e gli sorrise ampiamente, lasciandolo nuovamente ed inspiegabilmente senza fiato.

  
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