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Autore: Varda    29/08/2014    2 recensioni
questa fanfiction è ambientata poco dopo "Aramis no bouken"; Aramis/Reneè è una ragazza con un grande cuore che ha sacrificato se stessa per vendicare il suo grande amore François. Ora che è riuscita nel suo intento, e il conte Daniel è al sicuro, deve decidere che fare della sua vita: rimanere un moschettiere o tornare semplicemente una ragazza? PEr prima cosa tornerà dalla sua famiglia, ma le cose sono molto cambiate durante la sua assenza.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aramis, Athos, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non appena Reneè fu seduta nella carrozza accanto a suo zio, questa si mise in movimento.

“Zio … prima che sia troppo tardi avrei bisogno di parlarvi”

Charles D’Herblay rivolse lo sguardo e la sua attenzione a sua nipote

“Dimmi pure” fece il barone prendendo le mani della fanciulla tra le sue

“Temo di non aver fatto la scelta giusta … io … sono spaventata come non mai … neppure quando sono entrata a far parte dei moschettieri ero così terrorizzata … ho il timore di essere sulla strada sbagliata”

“Prova a pensare a questo Reneè : non  hai avuto paura quando hai deciso di vendicare François nonostante non sapessi cosa ti aspettasse nel tuo futuro, nonostante il rischio di non incontrare mai il suo assassino o morire per mano sua tu non ti sei tirata indietro, esatto?”

Lei annuì semplicemente

“Ed io ho il sospetto che tu sappia il perché”

“Perché era quello che desideravo e perché era la mia strada” rispose lei

Il vecchio Charles sorrise mentre prendeva il bastone da passeggio e picchiava sulla parete della carrozza segnalando così al cocchiere di fermarsi.

“Ma cosa dovrei fare ora?” domandò Reneè

“Solo una cosa: essere felice. La felicità non la devi cercare dall’altro capo del mondo, ma dentro nel tuo cuore; sono certo che tu sappia chi ti farà un così grande dono”

Fece un fischio ed accanto alla portiera del cocchio si fermò il cavallo di Reneè

“Ma come …?”

“Avevo il presentimento che saresti rinsavita prima del nostro arrivo” rispose mentre aiutava la nipote a issarsi sul suo destriero con qualche difficoltà in quanto era abbigliata da donna.

“Ma cosa diranno Marius e gli altri? Non aspettavano me per partire?”

“Dirò loro che hai ritrovato la ragione mentre li stavi raggiungendo! Ora va! E sii felice!!!”

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Parigi era lontana, ma nonostante la distanza il cuore di Reneè aveva già raggiunto un posto speciale di quella città

Non appena si ritrovò di nuovo davanti a quella porta iniziò a tremare per l’emozione

Bussò una volta, poi due, e dopo il terzo colpo senza ricevere risposta si diresse da D’Artagnan per avere sue notizie.

A monsieur Bonacieux e a Constance venne un colpo vedendo entrare Reneè con un abito invece che con la sua solita divisa, ma dopo una rapida spiegazione da parte del guascone furono tutti quanti molto contenti nel rivederla.

L’unico non sorpreso della sua mise era il piccolo Jean che, passato a trovare i suoi amici, era già a conoscenza della vera identità del moschettiere.

“… e così sono corsa fino a casa sua senza trovare nessuno. D’Artagnan sai dove è andato Athos?” terminò lei

“Athos? Come mai lo cerchi Aramis. …volevo dire Reneè?” fece malizioso Jean con un sorrisetto furbo sulle labbra

“Jean non è il momento di fare l’impertinente” gli fece notare Constance desiderosa che la sua nuova amica avesse il suo lieto fine.

“So solo che doveva lasciare Parigi senza sapere per quale destinazione” rispose lui

“Da quanto tempo se n’è andato?”

“Da un paio di giorni, credo. Forse il capitano De Treville sa qualcosa in più”

“De Treville?”

“Quando è tornato da Noisy le Sec è andato da lui per dare le sue dimissioni dal corpo dei moschettieri”

“D’Artagnan perché non me lo hai detto subito?” urlò lei perdendo la sua proverbiale calma “c’è qualcosa d’altro di importante che devi dirmi senza che te lo debba tirar fuori con le pinze?”

“No ...credo di no” rispose un po’ impaurito

 “Dunque dovrò affrontare di persona il capitano; prima sarà meglio che mi vada a cambiare. Di certo non posso presentarmi così a tutto il corpo dei moschettieri”

Salutò in maniera frettolosa gli amici e andò verso la sua dimora parigina.

Quando chiuse l’uscio Reneè si appoggiò alla porta dato che in quel momento non aveva più le forze per affrontare quel futuro che stava diventando sempre più incerto; era ancora lì quando qualcuno bussò alla sua porta

“Chiunque voi siate andate via” rispose ai colpi “non ho desiderio di vedere nessuno”

“Nemmeno me?” chiese una voce familiare "credevo che mi stessi cercando"

Aprì di colpo la porta trovandosi davanti la persona che tanto stava desiderava vedere

“Come? Quando? … ma chi?” riuscì a balbettare

“D’Artagnan” rispose semplicemente lui “o meglio Jean, lui sapeva dove rintracciarmi e lo ha fatto” sorrise accarezzandole il viso “per fortuna non avevo ancora lasciato Parigi”

“Ti ho cercato … ti volevo parlare … ti devo dire una cosa importante” cominciò lei

“Credo di saperla” senza più aspettare unì le sue labbra a quelle della amata

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“ Reneè… Reneè ... ora dovresti rispondere” gli sussurrò una voce che riportandola al presente.

“Si” disse lei riaprendo gli occhi “lo voglio”

“Per il potere conferitomi dalla Santa madre Chiesa vi dichiaro marito e moglie; conte De la Fere, potete baciare la sposa”

Non gli sembrava ancora vero che quel giorno avesse detto di si ad Olivier; perfino ora si ricordava la commozione e la gioia di lui nell’apprendere che non sarebbe più partita decidendo così di rimanere al suo fianco.

Il resto della cerimonia si era svolta come in un sogno e senza rendersene conto i due sposini si ritrovarono al di fuori della chiesa attorniati da parenti e amici che desideravano augurar loro ogni bene.

Perfino Evangeline De Reynaud era intervenuta al matrimonio; probabilmente desiderava ardentemente  trovare un altro buon partito per le sue di nozze.

“Hai trovato la tua strada Reneè?” domandò lo zio di lei quando si avvicinò per darle il bacio di rito

Reneè guardò suo marito raggiante il quale gli restituì lo stesso sguardo

“Si l’ho trovata e ho trovato anche la felicità”

“Sono davvero contento per te! Ora però ti conviene lanciare il tuo bouquet alle tue invitate altrimenti potrebbe finire male per tanti”

Detto questo la ragazza lo lanciò verso le presenti ancora nubili; il volo terminò nelle mani sia di Constance, per il terrore di D'Artagnan, che diEvangeline. Non passò nemmeno un secondo che le due ragazze si misero a litigare perdendosi la scena di Reneè e Olivier che suggellavano ancora una volta il loro amore con un altro appassionante bacio.
 
   
 
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