POV GLADSTONE
 
Mi sono sempre chiesto il perché. Di tutte le cose, per giunta.
Sì: sono un cane pieno di domande. E complessato.
Non mi si può biasimare.
Non se conoscete il mio padrone. Beh… il coinquilino del mio padrone, per la precisione.
Un pazzoide, iperattivo, sociopatico e, a suo dire, misogino. Un umano che, con le sue azioni, però… contraddice ciascuna di queste definizioni.
Il suo nome?
Sherlock Holmes.


Suvvia… quell’uomo un po’ pazzoide lo è.
Basta dire che fa continui esperimenti su di me.
Ogni 3x2 mi ritrovo a gambe all’aria, portato a un passo o poco più dalla morte. Ed è solo grazie al buon cuore del  mio baffuto padrone adorato che io ritorno nel mondo dei vivi, dopo una fastidiosissima puntura. Ringrazio che sia un medico.
Il fatto strano è che il pazzoide suo coinquilino, Holmes, nascostamente… mi dà biscottini e zuccherini da me apprezzatissimi (non avvelenati, sia chiaro: non ne sarei felice, vi pare?). Dice di non sopportarmi, mi usa come animale da laboratorio… Eppure mi coccola ogni sera.


Iperattivo, Sherlock Holmes non lo è sempre…
Tante e tante volte l’ho visto abbandonarsi in poltrona e sospirare amaramente o in modo trasognato.
In alcuni casi l’avrei potuto addirittura definire… pigro.
Oh… Che incostanza!
 
Sociopatico… mai lo è stato.
Holmes è scontroso, arrogante, odioso con tutti… Fuorché con il mio adorabile padrone. John Watson.
Gli sorride sempre, gli stringe la zampa… ehm, mano… con calore...!
L’ho visto addirittura abbracciare il dottore mio padrone!
Insomma: so per certo che Sherlock Holmes sa voler bene…
 
E so che sa voler bene anche alle femmine della sua specie.
Difatti, è qui davanti a me, con la donna del ritratto fotografico che ammira ogni giorno…
Chissà che cosa stanno facendo, nella loro cuccia…
Lottano? Giocano?
Poggio il mio muso sulle zampe.
Sono davvero incuriosito…
Sherlock Holmes, d’improvviso… pare accorgersi di me. E si blocca, come un bracco che ha appena fiutato la sua preda…
La femmina… Irene Adler, mi sembra di ricordare… lo guarda, e posa il suo muso su quello di Holmes.
- Che c’è, Sherlock?- gli chiede.
- Irene…- mormora, tendendo una mano verso di lei – Una scarpa, grazie…-
Lei si sfila uno dei tacchi, e lo dona a Holmes.
Scarpa?!
No, non è una buona cosa!
Mi alzo di scatto, e trotterello via… sentendo volare accanto alla mia orecchia la scarpa con tacco in questione, lanciatami da Holmes…
 
Beh…
Una cosa l’ho capita, dopo tutti questi miei ragionamenti…
Mai ficcare il muso negli affari affettuosi di Sherlock Holmes.
 
Pena: una probabile scarpata in testa...