Todd era un bimbo come tanti, dai lunghi capelli castani e gli occhi vivaci. Abitava infondo a Sweety Street, insieme a sua madre e qualche zia, nella grande casa vittoriana ereditata dalla madre da un lontano prozio di settimo o quinto grado, che, non sapendo a chi lasciare quell’antica dimora ormai involuta da tutti, si ricordò di tale parentela.
Todd ama quella casa, amava soprattutto il fatto di poter avere una grande stanza tutta sua, con un’ampia finestra che dava sui giardini della casa. Quella di Villa Ardenia, era una dimora spettrale, di cui se ne trovavano poche ancora in giro. Oh sì, era veramente mostruosa; oserei dire anche parecchio pericolosa, se non si stava attenti si rischiava che un gradino di legno potesse spezzarsi anche sotto il leggero peso di una piuma; ma Cathrine, la mamma di Todd,  aveva bisogno di una dimora. Todd, a dispetto delle apparenze, era un bimbo taciturno e solitario, che amava passare le sue giornate a leggere in giardino e perso nei suoi racconti ad esplorare preso da ogni minima curiosità. Ma la cosa che più al mondo amava, erano le storie di fantasmi. Da piccolo aveva ricevuto un libro di storie in cui si parlava di scheletri, di fantasmi buoni, di esorcismi e tante cose che destarono subito la curiosità del bimbo.
Todd amava Villa Ardenia per quello, ama passeggiare e sentire le storie di fantasmi che circolavano su quella casa, amava quel velo di spettralità che la contornava. Di sera spesso, si affacciava alla finestrina della sua camera, quando era totalmente immersa nel buio, scostando le tende di lino ormai logore per poter ammirare le stesse al chiaro di luna. Ogni notte Todd pensava a quanto avesse voluto incontrare un fantasma, come nelle sue storie, come i bimbi che in una notte per caso diventano amici di  un fantasma che dimorava nella casa da anni e si inoltravano ogni sera in magiche avventure. Lui sperava o  almeno sapeva, che i fantasmi esistevano e tutti lo sanno. Non c’è niente di più forte della speranza  di un bambino, di un suo desiderio. Per loro, tutto può essere realtà. Todd, credeva in loro, e questo lo faceva sentire meno solo, meno  triste e perso in quel grande mondo chiamato realtà. Gli dava la possibilità di sentirsi a casa ancora una volta e come sempre Todd si addormentava alla finestra, sognando i suoi amici fantasmi al chiaro di luna ed ogni notte Nancy, si affrettava a staccarsi dall’ombra per portare Todd a letto dandogli un bacio sulla guancia e sperando che un giorno Todd non smettesse di credere in loro.