"Iniziò a pensare a tante, troppe cose insieme e sentì un nodo alla gola che gli impediva di respirare bene, ma no, doveva rimanere lucido, doveva pensare razionalmente come solo lui sapeva fare.
Ma in fondo Rei sapeva che il solido muro di cemento dei calcoli razionali e delle deduzioni critiche non era che un mucchietto di briciole di fronte all’amore.
Da quando conosceva Nagisa era cambiato qualcosa dentro di lui, aveva capito che le emozioni non erano solo per i perditempo e che erano sostanzialmente inevitabili e, forse, necessarie.
Ma ancora non era riuscito ad aprirsi del tutto, aveva paura di quel sentimento smisurato che provava, rischiava di fargli perdere il controllo.
Sapeva che non poteva tenere la cosa nascosta a lungo, non voleva fosse solo una cosa passeggera, non riusciva ad immaginare il suo futuro senza Nagisa. E tutto questo amore platonico lo spaventava a morte."