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Autore: Fantastical Queen Ebony Black    22/09/2008    2 recensioni
Si può avere troppo di una cosa buona?
Genere: Generale, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Misa Amane
Note: Traduzione | Avvertimenti: nessuno
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Skeleton Key

scritta da Ebony, tradotta da Youffie e beta-letta da StAkuro


Nota Interessante: Apparentemente, ad alcune donne che desiderano un bambino con tutto il cuore, può capitare che il loro corpo cominci a comportarsi come se fossero incinte.

x-o-x

Misa ha aperto gli occhi, ma a colorare la sua visione c’è solo il buio. Forse sta ancora dormendo, certo, e come spesso le è successo non riesce a trovare una valida prova che le dimostri il contrario. D’altro canto i sogni che fa non somigliano a quello che sta vivendo in questo momento, e le piace pensare che il retrogusto amaro della vita sia in qualche modo molto più appagante di tanti sogni dolci come fragole.

Alla fin fine, lo zucchero perde in fretta il suo potere, e la dolcezza che ti impasta la bocca comincia a sembrarti misera cosa dopo poco, e se indugi troppo sui sogni quelli ti faranno solo star male male male. Stare troppo su un pensiero buono gli permetterà di prendere il sopravvento su di te, sul tuo corpo e la tua mente, come un’infezione. Te ne serve ancora e ancora e ancora per mantenere lo stesso livello di beatitudine e sollievo che ti dà, e continui a costruire e costruire e costruire la tua illusione fino a quando quella non ti consuma completamente. Fin quando non riesci più a fermarti.

Ma Misa non cadrà nel tranello dei sogni. Misa sa come gira il mondo.

Non ha bisogno di allungare il braccio sull’altra piazza del letto – o di chiamare a voce fioca il suo nome come se ci fosse anche solo una possibilità che lui sia sdraiato lì accanto a lei – per sapere che lui non c’è. Lui non c’è mai. E infatti Misa non riesce proprio a ricordare una sola volta in cui si sia svegliata prima di Light. No, le loro lenzuola di seta sono sempre fredde di mattina, e il suo lato del letto è sempre fatto, come se la notte prima lui non ci avesse nemmeno dormito.

Ma lei sa che invece è così, perché ieri notte è stato con lei. Con movimenti lenti e assonnati, Misa fa scivolare delicatamente una mano sotto il bordo di pizzo rosso della sua camicia da notte e disegna i sentieri che le dita di lui hanno preso, ricordando la saccarina che bruciava, e il profondo senso di soddisfazione che ne aveva tratto. Oh no, pensa, è impossibile che quello sia stato un sogno.

Ma una vocina mormora nella sua testa: E se invece fosse stato un sogno, dopotutto; una fantasia orchestrata dalla tua mente come quella di una bambina dotata di un’immaginazione iperattiva. Forse l’hai aspettato finché non ha spento finalmente il portatile e la luce, e poi si è infilato nel letto al tuo fianco senza una parola e un solo tocco.

Forse non è mai è entrato nel tuo stesso letto.


I polpastrelli di Misa scorrono sulla sua pelle, lentamente, assaggiandone ogni centimetro, e si ritrova a sorridere tra sé in una maniera infantile ed estasiata mentre poggia la mano aperta sullo stomaco. La camicia da notte adesso è all’altezza del seno, e i capezzoli rosei s’induriscono quando una brezza fredda li accarezza, provocando una lieve combustione nelle sue parti più intime.

“Non è stato un sogno,” dice ad alta voce. “Misa ne ha la prova.”

Oh sì, ha la sua prova. L’ha ricavata da due test di gravidanza positivi che ha comprato di nascosto dalla farmacia in fondo alla strada, dal nervosismo che le sta venendo di mattina, e dalla mancanza di sangue sulle sue mutandine da tre mesi. Non si vede ancora, o altrimenti non se n’è accorta, ma le piace credere di riuscire a sentirlo. Misa riesce a sentire la piccola creaturina che vive dentro di lei – la creatura viva che è sua e di Light, e di Light e sua – che cresce e si sviluppa, avvolta nella sua carne. E’ un pezzo di lei che sarà legato sempre e per sempre ad un pezzo di lui, e di nessun altro. Lui è completamente suo e lei è completamente sua, ed è così che dovrebbe essere, e poi sono molto bravi a sistemare le cose come dovrebbero stare, no?

L’unica cosa che la spaventa sono le trasformazioni cui incorrerà il suo corpo, perché le si stirerà il ventre e vomiterà, e non sarà più carina. Ma è sicura di poter sopportare ogni genere di dolore per il suo Light, ed è prontissima a sacrificare il suo corpo per nove mesi per regalare un erede al suo trono. Al trono della loro germogliante utopia.

Occhi socchiusi che sbattono come ali di farfalla, palpebre pesanti e ciglia lunghe: si dipinge come la Vergine Maria. Ah sì… Nel suo grembo porta il figlio di Dio: un salvatore. E oh, lui sarà contentissimo di lei, sa che è così. Maschio o femmina, non importa. Già s’immagina a preparare la colazione per tre, e a insegnare a suo figlio a camminare, e si comporteranno come una famiglia vera. Sarà meraviglioso, poter avere di nuovo una vera famiglia, e sarà felicissima di sapere che il suo bambino vivrà in un mondo in continua catarsi dal crimine. Un mondo sicuro. Un mondo che lei stessa ha aiutato a edificare.

Ancora una volta, Misa chiude gli occhi – anche se in realtà non cambia molto – e rilascia l’aria. Ah sì, sarà meraviglioso, si dice, lasciando che l’indescrivibile sapore di quel pensiero si posi sulla sua bocca, lentamente, per poter assaporare il gusto denso e sciropposo che le spunta sulla lingua solo all’idea del futuro che la attende. Dolcissima dolce dolcezza, sì.

Ha già cominciato a ricamarci sopra dei sogni…

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