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Autore: BrokenRoses    31/08/2014    2 recensioni
Thadastian | Catfish | Raiting Giallo
Storia ispirata dal programma Catfish.
"Cari Nev & Max,
Mi chiamo Sebastian, ho 24 anni e vivo a New York. Nonostante i miei impegni al college, mi è capitato più volte di seguire il vostro programma in tv e mai avrei pensato di poter essere proprio io un giorno a chiedere il vostro aiuto."
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Sebastian Smythe, Thad Harwood | Coppie: Sebastian/Thad
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Catfish: Sos fake

Era passato esattamente un anno da quando si erano conosciuti e da quando la vita di entrambi era cambiata drasticamente.
Un anno da quando Dominic Mega era stato creato e poi cancellato, un anno da quando Thad e Sebastian avevano iniziato a ricostruire pian piano quel rapporto all’inizio nato esclusivamente in chat e poi coltivato dal vivo.
Ci stavano tutt’ora provando a rimettere insieme i pezzi di tutto quello che era andato in frantumi e ci sarebbe voluto ancora qualche sforzo da parte di Sebastian per riacquistare a pieno la fiducia in Thad. Tutto sommato però si trovavano ad un buon punto e non si erano persi di vista, come ci si sarebbe aspettato visto il disastroso evolversi della storia e lo smascheramento delle bugie di Thad grazie a Catfish. 

Entrambi ora si trovavano dietro le quinte degli Studios ed erano pronti ad affrontare sia il pubblico che le domande di Nev. Qualche settimana prima erano rimasti sorpresi nel ricevere un invito per partecipare alla trasmissione in vista della Reunion – una tappa fondamentale del programma.
Prima di prendere una decisione ci avevano riflettuto sopra per diverse ore facendo una lista di pro e di contro. Alla fine avevano convenuto che quello era l’ennesimo passo che li avrebbe aiutati a lasciarsi completamente alle spalle il passato. 

Ed ora eccoli lì, leggermente ansiosi e soprattutto attenti a non lasciar trasparire alcuna emozione.
Sebastian strinse la mano di Thad tra la sua cercando di infondergli sicurezza; fu un contatto breve tanto da sembrare di averlo immaginato ma fu altrettanto sufficiente per calmare i nervi del moro. Quando sentirono Nev pronunciare i loro nomi, seppero che il momento era giunto e si affrettarono a seguire gli assistenti di produzione.
Le luci e il vociare della folla stordirono Sebastian per qualche secondo, ma nonostante tutto lui e Thad fecero qualche passo avanti.

"Facciamo entrare Sebastian e Thad. Ciao ragazzi è un piacere rivedervi. Come state?” Chiese subito quest’ultimo allungando una mano che entrambi strinsero prontamente. 
A quelle parole il pubblico li accolse con un caloroso applauso mentre loro prendevano posto sul divanetto, vicini, ma anche sufficientemente lontani.

"Ciao Nev." Risposero salutando contemporaneamente il conduttore. Erano sinceramente contenti di rivederlo ed in fondo era merito di Nev se tutto procedeva abbastanza bene.

"Grazie dell' invito. Noi stiamo bene." Proseguì Sebastian che, fra i due, era quello meno nervoso. Thad infatti sembrava aver perso la voce all’improvviso. 

"Dunque veniamo subito al sodo. Vi farò la domanda che tutti aspettano con ansia. Siete una coppia oppure solo amici?" Domandò Nev sinceramente interessato e dando voce ai pensieri collettivi sia del pubblico in studio che dei telespettatori a casa.

"Sapevo che ci avresti fatto questa domanda, Nev. Dopo l'incontro abbiamo parlato molto io e Thad e c'è voluto del tempo per andare avanti. I primi periodi sono stati difficili, sopratutto per me sostituire l'immagine di Thad con quella di Dominic, quindi per rispondere alla domanda di prima, usciamo insieme qualche volta e ci sentiamo anche per telefono. Niente più falsi profili, questo è un passo avanti." Gli rispose pacatamente ed in modo pragmatico Sebastian con un sorriso appena accennato sul volto.

"Dominic se n'è andato, niente più bugie." Puntualizzò Thad, ritrovando un pizzico di coraggio, mentre cercava di resistere all'impulso di torturarsi le mani o di stringere le dita di Sebastian fra le sue.

"Siete rimasti molto sul vago ragazzi ma non vogliamo indagare oltre. Cos'è successo il giorno dopo l'incontro? Thad vuoi rispondere tu?" Chiese il conduttore rivolgendo la sua attenzione al moro.

"Umm.. non molto..avevamo due grossi esami per cui studiare, quindi ci siamo sentiti solo via sms. Ma una volta dati gli esami, ci siamo visti, abbiamo parlato e chiarito." Raccontò Thad, mentre lentamente cominciava ad abituarsi alle telecamere. Nev annuì e spostò lo sguardo sul castano che aveva seguito in silenzio quello scambio di parole.

"Sebastian ho una domanda per te questa volta. Sei riuscito a perdonare Thad oppure c'è ancora qualche attrito fra voi?" Domandò quest’ultimo con naturalezza. 
"Come ho detto, i primi giorni è stato tutto abbastanza strano. Dovevo ancora realizzare cos'era successo ed anche come mi sentivo io al riguardo. Provavo troppe sensazioni contrastanti ed avevo ancora dubbi su dubbi. E' stato difficile abituarsi a non vedere più Dominic ma alla fine credo di aver capito le motivazioni di Thad. Quindi direi di si, credo di averlo perdonato." Rispose, cercando di essere il più diplomatico possibile.

"Credi?" Chiese il moro guardandolo dritto negli occhi verdi.

"Andiamo Thad, lo sai cosa voglio dire." Chiarì allora Sebastian guardando Thad in una maniera, si poteva dire, tenera.

"Grazie della risposta Sebastian.”, tagliò corto il conduttore, “Thad altra domanda per te, com'è stato parlare con Sebastian senza le telecamere? Hai avuto difficoltà?" Aggiunse subito dopo.

"E’.. stato strano.. sopratutto perché non pensavo che sarebbe potuto accadere.. almeno non dopo avergli mentito e tutto il resto." Rispose tranquillamente Thad ormai completamente a suo agio nello studio.

Il pubblico era stranamente silenzioso, sembrava che nessuno volesse perdersi una singola sillaba di quell’intervista molto simile ad un interrogatorio. E Nev ovviamente era molto abile nel porre le domande giuste al momento giusto per cercare di ricavare quante più informazioni possibili.

"Sebastian, ora che hai avuto modo di conoscere Thad, ti senti ancora attratto da Dominic oppure no?" Tornò alla carica il conduttore alternando le domande tra i due ragazzi.

Thad vide Sebastian per la prima volta in seria difficoltà da quando quella breve intervista era iniziata; il castano non sapeva cosa rispondere ed iniziava a sentirsi sottopressione tanto da stringere saldamente le dita attorno alla stoffa della maglietta che indossava. Così decise di rispondere al posto suo. 

"Io direi di si. Ha chiamato l'orsetto Dom." Esclamò Thad con tono abbastanza ovvio. 

"Thad!!" Lo rimproverò l’altro di rimando, facendo finta di essersi offeso.

"Che c'è?! E’ vero che l'hai fatto." Si difese il moro con un sorrisetto divertito sulle labbra.

"Dominic era indubbiamente un bel ragazzo e non nego che con lui sentivo una certa attrazione fisica, ma anche Thad ha un suo perché." Puntualizzò infine Sebastian, rispondendo alla domanda che inizialmente gli era stata posta.

"Io ho molto il mio perché, dolcezza." Chiarì allora Thad guardando Sebastian con un sopracciglio alzato.
"Tu hai sempre il tuo perché, tesoro. Ed avrò anche chiamato l'orsetto Dom, ma quel tizio non ha di certo quel culo sodo e invitante che.. Ouch!" Non fece in tempo a finire quello che stava dicendo perché Thad gli tirò una lieve gomitata sul braccio.

"Ok ragazzi abbiamo capito che siete amici ma ho ancora altre domande per voi.”, intervenne Nev nonostante fosse divertito da quel siparietto comico, “Thad ti pongo la stessa domanda fatta a Sebastian. Ti senti attratto da lui oppure dopo esservi incontrati non provi più quella specie di legame?" Aggiunse continuando a scrutarli con calma.

"C'è ancora." Mormorò semplicemente il diretto interessato.

"Quindi non ti sono indifferente. Wow." Constatò Sebastian voltandosi verso Thad e stampandosi sopra il volto un ghigno compiaciuto.

"Possiamo dire che sei piuttosto carino." Gli concesse il moro.

"Sono molto più che carino, ma per questa volta mi accontento." Evidenziò il castano alzando gli occhi al cielo in modo esasperato.

"Sisi, come vuoi." Gli rispose allora Thad, in modo da poter chiudere la questione.

Nev adesso era sinceramente divertito, in senso buono, da quei due ed aveva tutta l’intenzione di continuare quella conversazione alquanto particolare. Del resto sin da quando aveva letto la mail di Sebastian si era accorto che quella storia non sarebbe stata ordinaria come le altre.

"Entrambi sentite ancora quel legame e voglio farvi un'ultima domanda: pensate ci siano buone possibilità per diventare una coppia?" Terminò quest’ultimo lasciando tutti col fiato sospeso per l’importanza del quesito che aveva appena posto.

"No, sfortunatamente lo sopporto solo a piccole dosi." Rispose velocemente Thad come se Nev avesse detto chissà quale assurdità.

"Concordo pienamente con lui. Diventa una piattola rompipalle a lungo andare e probabilmente ci ammazzeremmo a vicenda." Constatò Sebastian incrociando le braccia ed aggrottando leggermente la fronte.

"E poi lui cerca solo botte e via.. lui è il ragazzo che non s'innamora." Rincarò la dose il moro, facendo il verso a Sebastian.

"Guarda che io sono qui eh! In ogni caso non mi faccio problemi quando si tratta di divertirmi, quindi Nev credo che per ora la risposta sia negativa." Rispose Sebastian
guardando il conduttore ed ignorando volutamente il tono ironico di Thad.

"Ok, ringraziamo ancora Thad e Sebastian per essere stati qui. Buona fortuna ragazzi." Li salutò Nev annunciando la pubblicità e la prossima coppia che avrebbe partecipato alla Reunion.

Thad e Sebastian tornarono dietro le quinte ed appena furono sicuri di essere lontani dall' occhio delle telecamere, si avviarono insieme verso l'uscita degli Studios tenendosi per mano. C’erano parecchie cose che avevano volutamente omesso di dire e che nessuno a parte loro avrebbe mai saputo. Qualunque cosa fosse successa, ormai quella era la loro vita e ne avevano decisamente abbastanza di telecamere o tecnologia.
 
 
*
 
 
Qualche tempo dopo
 
Quando si svegliò, il sole filtrava già fra le tende scure. Sbatté un paio di volte le palpebre per far abituare i suoi occhi alla luce e dopo si fermò un' attimo a guardare il suo ragazzo che dormiva disteso accanto a lui.
Cercò di alzarsi dal letto facendo il meno rumore possibile, recuperò un paio di boxer puliti e si avviò a piedi scalzi in cucina. Cercò nei vari mobili tutto il necessario per fare i pancakes al cioccolato ed una volta trovati gli ingredienti si mise all'opera.
Aveva quasi finito di preparare la suntuosa colazione - che oltre ai pancakes prevedeva il caffè corretto al Courvoisier, il succo d'arancia e delle Eclaire alla crema Chantilly - quando sentì il suo ragazzo entrare nella piccola cucina dell' appartamento.

"Che ci fai già in piedi?” Gli chiese mettendo un piccolo broncio per non essere riuscito a portargli la colazione a letto.

"Buongiorno tesoro, si ho dormito bene grazie per avermelo chiesto." Gli rispose ironico Sebastian prima di avvicinarsi e baciarlo. Quello era il suo personale risveglio e non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo. 

" 'Giorno bellezza." Rispose di rimando Thad assaporando a pieno quella piccola abitudine che entrambi avevano fatto propria. 

Rimasero in silenzio per un attimo a specchiarsi l'uno negli occhi dell' altro, poi Sebastian ruppe il silenzio dopo aver notato la quantità industriale di cibo presente nella cucina dell’appartamento che condividevano. 

 "Thad perché hai preparato la colazione per un' esercito? Abbiamo ospiti e non ne so niente?" Chiese stranito, visto la suntuosa colazione.

" E' il tuo grande giorno." Precisò Thad con un aperto sorriso sulle labbra carnose, come se quello giustificasse tutto quel casino.

"Hai fatto tutto questo per me? Dio, Harwood non hai idea di quanto ti adori quando mi vizi." Proruppe il ragazzo castano, visibilmente sorpreso e con un accenno di sorriso sulle labbra.

"Volevo fare qualcosa di.. speciale." Aggiunse Thad con evidente imbarazzo e con le guance leggermente arrossate a causa dei rari sorrisi privi di smorfie che l’altro riservava soltanto a lui.

"Mi basti tu di speciale. Dai, vieni qui." Sebastian aprì le braccia in un chiaro invito che l’altro non si lasciò sfuggire. In pochi attimi erano stretti l’uno all’altro nel calore delle loro pelli a contatto.

" E comunque tu mi adori a prescindere dal fatto che io ti vizi." Puntualizzò Thad baciandolo a stampo.

"Touchè. Adoro sopratutto il tuo culo lo ammetto." Ribadì Sebastian con un leggero ghigno sul volto, dandogli una pacca sul sedere come conferma, per poi andare a sedersi allo sgabello della piccola isola e bere il caffè. 

"Ed ecco che rovini tutta l'atmosfera. " Si lamentò il moro, togliendo dal fuoco anche l'ultimo pancake e poggiando il piatto sull' isola, vicino al fidanzato.

"Semplicemente adoro quando metti il broncio, sei decisamente sexy. E te lo dimostrerei molto volentieri se non avessi le prove che mi aspettano." Disse a quel punto
Sebastian tirando Thad sulle sue ginocchia per farlo sedere, baciandogli poi il collo e facendo combaciare le loro fronti. Sul volto dell’altro apparve un’ espressione maliziosa a causa di quel gesto improvviso.

"Le prove possono aspettare." Gli rispose per poi baciarlo lentamente mettendogli le braccia intorno al collo. Sebastian rispose all' abbraccio stringendogli i fianchi e passando le dita sulla nuda schiena del compagno.

"Thad ..se mi provochi farò davvero tardi e non ci sarà nessuno spettacolo. Ti ho anche riservato la prima fila." Mormorò tra un bacio e l’altro non riuscendo comunque a staccarsi da quel corpo invitante e soltanto suo.

"Baas.." Mugolò Thad facendo gli occhi dolci e baciando ogni centimetro libero di quel volto perfetto. 

"Al diavolo le prove! Sarà la mattinata più stancante delle tua vita, mon amour!" Esclamò Sebastian trascinando l’altro sul tavolo per dedicarsi ad attività molto più interessanti della colazione.

*
 
Un’ora dopo

"Amore dov'è finita la cravatta blu?" Urlò Sebastian a Thad, mentre finiva di abbottonarsi la camicia elegante in tinta col completo che indossava.

"Non ne ho la più pallida idea." Gli rispose il moro dallo stipite della porta dove era appoggiato a braccia incrociate e del tutto impegnato a fissargli il sedere.

"Merda! Thad dammi una mano invece di fare la radiografia al mio fondoschiena!" Proruppe esasperato il più alto girandosi e lanciandogli uno sguardo più che eloquente.

A quel gesto Thad si avvicinò al fidanzato e sbottonò i primi due bottoni della camicia lasciando un lembo di pelle nivea scoperta.

"Non è colpa mia se hai un bel culo." Si difese allora. "Niente cravatta, stasera sarebbe di impiccio." Aggiunse subito dopo.

"Ok, niente cravatta." Concordò Sebastian girandosi verso lo specchio per sistemarsi il colletto e constatare che tutto fosse in ordine. Ci teneva alla perfezione, soprattutto in un momento tanto importante.

Una volta che il colletto fu abilmente sistemato e che i capelli furono in ordine quasi maniacale, si voltò verso Thad e gli sussurrò maliziosamente nell' orecchio prima di baciarlo.

"E tu te ne sei preso cura con piacere fino a poco tempo fa."

"Se non vuoi che il regista ti linci, esci di qui perché in caso contrario, non assicuro che arrivi alle prove." Gli rispose seriamente Thad con gli occhi pieni di lussuria.
Sebastian ghignò baciandolo un' ultima e fermandosi poi sull'uscio della porta.

"Thad? Ti amo." Aggiunse con un vero sorriso ad illuminargli il volto e con gli occhi verdi stranamente più caldi ed amorevoli.

"Ti amo anche io, Sebastian. Ci vediamo stasera." Gli rispose di rimando Thad, anche lui con il sorriso sulle labbra ed uno sguardo assolutamente innamorato.

"A stasera. Sarò quello figo con il giubbotto di pelle." Disse Sebastian sbattendosi la porta di casa alle spalle.

*
Sebastian era rientrato da qualche minuto nel camerino; l’applauso del pubblico ancora gli rimbombava nelle orecchie e stentava a credere che finalmente uno dei suoi più grandi sogni si fosse avverato.
Ricordava ancora alla perfezione i mesi precedenti quando, durante la solita passeggiata di ritorno a casa, aveva notato il cartello affisso davanti al teatro. La scritta Grease era impressa in bianco e nero sulla lastra di metallo ed i suoi occhi si erano improvvisamente illuminati di fronte alla possibilità di poter fare un’audizione.

Inutile dire di come avesse fatto una corsa immane per raggiungere l’appartamento che divideva con Thad e raccontargli tutto. A ben vedere, quei mesi erano stati tutto un susseguirsi di avvenimenti caotici e c’era voluto poco tempo prima che venisse scritturato per la parte del protagonista: Danny Zuko.

Il flusso dei suoi pensieri venne interrotto dal rumore di qualcuno che bussava e subito dopo vide la porta aprirsi, rivelando la figura di Thad vestito in un' elegante completo nero.

"Ehi amore!" Disse quest’ultimo entrando nel camerino.

"Ciao tesoro! Sono contento che tu sia qui." Gli rispose Sebastian togliendosi il giubbotto di pelle nera e raggiungendo il suo ragazzo ancora impalato accanto alla porta.

"Sono contento che tu sia contento di avermi qui. Queste sono per te." Affermò Thad con un giro di parole, porgendo al castano un mazzo di rose profumate ed incartate in un involucro trasparente. Sebastian rimase colpito da quel gesto dolce e non poté impedire alle sue iridi verdi di diventare più limpide ed accoglienti. 

"Non smetti mai di stupirmi, Thad. La colazione, il tuo amore, i fiori.. Non mi chiederai mica di sposarti vero?” Gli chiese allora, prima di baciarlo con passione.

"Vuoi che ti chieda di sposarmi?" Volle allora sapere il moro con un' espressione stupita sul volto.

"L'idea non mi dispiacerebbe, signor Harwood", gli sussurrò allora in maniera sensuale all'orecchio, "Ma attualmente non ce lo possiamo permettere." Concluse continuando a baciare ogni lembo di pelle di quel viso per lui assolutamente perfetto.  

"Quando vorrò sposarti, perché un giorno lo faremo, non saranno certo i soldi a fermarmi." Chiarì Thad, accarezzando la guancia di Sebastian e sentendo sotto i polpastrelli un accenno ruvido di barba. 

"Per il momento mi basti tu, Thad. Ero abbastanza nervoso stasera ma quando ti ho visto seduto in prima fila con quello sguardo speciale che mi rivolgi ogni giorno è tutto scomparso. La paura, il terrore e l'ansia non c'erano più, mi è bastato osservarti e questo vale molto di più di un voto all'altare." Confessò Sebastian intrecciando le dita delle loro mani in una presa salda e delicata al tempo stesso. 

"Sei stato fantastico stasera, il miglior Danny Zuko della storia. Sono così fiero di te." Si complimentò il moro, prima di sciogliere la presa delle mani ed avvolgere le braccia intorno al busto dell'altro.

"E' merito tuo. Sei tu il primo che ha creduto in me e che mi ha spronato ad inseguire i miei sogni. Ti ricordi? Anche col profilo di Dominic mi dicesti di tentare la carriera off Broadway. Non avrei mai pensato un anno fa di trovarmi qui con te come protagonista di un Musical. Ma soprattutto non avrei mai pensato di riuscire ad amarti così tanto." Proseguì Sebastian con tono sincero, lasciando trasparire le sue emozioni e tutto l’amore che sentiva per quel nanetto sexy.

"Nemmeno io avrei immaginato tutto questo un' anno fa. Solo.." Thad non finì la frase, lasciandola in sospeso e abbassando lo sguardo.

"Cosa c'è che non va, amore?" Gli chiese il castano sollevandogli il mento con le dita e costringendolo a puntare gli occhi marroni nei suoi verde prato.

"No, è una stronzata lascia perdere.."Cercò di cambiare argomento Thad non potendo comunque evitare che sul suo volto apparisse un’espressione incerta e turbata.

"Tesoro ciò che provi non è mai una stronzata, soprattutto se ti rende triste. Ed io amo vederti sorridere perché questo batte solo per te." Sottolineò Sebastian posando la mano di Thad all' altezza del proprio cuore.

"Avrei voluto che i tuoi avessero visto quanto eri meraviglioso stasera." Gli spiegò in un sussurro Thad, mentre appoggiava la testa al petto del fidanzato. Nell' abbraccio sentì Sebastian irrigidirsi appena a quelle parole.

"Mi dispiace.. non avrei dovuto dire nulla.. scusa." Si affrettò poi ad aggiungere, avendo paura di avergli rovinato l'umore.

"Sai una cosa? Non mi importa un accidenti se non sono qui, la mia famiglia sei tu adesso ed è questo che conta per me." Mormorò con determinazione il più alto continuando ad abbracciarlo e regalandogli uno di quei sorrisi luminosi che riservava solo a lui e che lo portò a sorridere di rimando pochi istanti dopo.

"Mi sento come se.. non fossero qui a causa mia.. se non avessi litigato con tuo padre adesso loro sarebbero qui." Proseguì Thad riuscendo finalmente a confidarsi del tutto.

"Thad guardami. Se avessero voluto non sarebbe stata di certo la litigata furiosa dell'altro giorno a fermarli. Non sentirti colpevole ok?" Cercò di tranquillizzarlo il castano stringendo la presa sul corpo dell’altro ed accarezzandogli amorevolmente la schiena nel tentativo di calmarlo.

"Non so se ci riesco..", ammise Thad abbozzando un sorriso, "Certo che tuo padre è un tale cazzone." Aggiunse cercando di sdrammatizzare un po' e rompere quella strana tensione che si era venuta a creare.

"Se l'è meritata la tua sfuriata e poi sei decisamente eccitante in versione aggressiva." Sussurrò Sebastian maliziosamente facendo scendere la mano sul sedere di Thad.

"Per quanto vorrei battezzare anche il camerino, dobbiamo andare.. Ci sono un paio di persone che non vedono l'ora di conoscerti." Gli fece presente quest’ultimo
cercando di non cedere all’impulso di sbattere il suo fidanzato al muro.

"Peccato, avrei tanto voluto sentirti gemere sul quell'invitante divanetto lì in fondo. Per questa volta hai vinto, ma stasera non mi scappi mon amour." Mormorò Sebastian in perfetto francese sapendo che a Thad piaceva quella cadenza assolutamente sensuale.

"Cazzo." Mormorò infatti frustato quest’ultimo. "Ok, facciamo veloce, non voglio che la mia famiglia ci becchi." Cedette , infine, prima di provare a trascinare il suo ragazzo verso il suddetto divanetto.

"Oh è esattamente ciò che avrai", ribatté l'altro con un ghigno eloquente mordendogli il collo, "ma dovrai attendere fino a stasera." Aggiunse prima di dirigersi verso la porta del camerino e resistendo volutamente alle avances di Thad.

"Baas.." Mugulò con tono abbastanza lamentoso il moro da dietro le sue spalle.

"Che c'è? Hai detto tu che mi aspettano, io ho solo seguito il consiglio." Esclamò ironicamente Sebastian indossando la sua tipica espressione impertinente con tanto di sopracciglio inarcato.

"Non vorrai mica che io debba andare a cercare qualcuno che mi aiuti con il mio piccolo problemino, vero?" Rincarò la dose Thad con un' espressione decisamente maliziosa ed ammiccante stampata sul viso. 

"In questo caso...", acconsentì il castano facendo scattare la serratura, "Cerca di non urlare così forte anche se so che è impossibile." Terminò con tono basso raggiungendolo ed iniziando a spogliarlo velocemente.
Le sue dita sottili corsero automaticamente sulla camicia dell’altro sfilandola e lasciandola scivolare sul pavimento lucido.
Sebastian si beò per pochi secondi della vista di quel torace nudo e muscoloso, desiderando vezzeggiarlo con la lingua com’era solito fare tutte le volte che facevano l’amore, ma si costrinse a passare direttamente alla zip dei pantaloni scuri strattonandoli verso il basso una volta aperti e lasciando Thad con indosso soltanto un paio di boxer ormai decisamente stretti.

"Tu mi adori quando urlo." Lo contraddì il diretto interessato, lasciandosi sfuggire un gemito ed iniziando a spogliarlo a sua volta. 

“Touchè”, bisbigliò con voce roca, “Ma non vorrai dare spettacolo davanti a tuo padre spero, anche se questo è decisamente eccitante." Aggiunse facendo scontrare i loro bacini in un chiaro invito che l'altro sicuramente avrebbe colto.
A quel contatto Thad sgranò gli occhi in preda alla lussuria inarcando la schiena e procedendo poi a scoprire il petto di Sebastian, lasciando una scia di baci bollenti man mano che si avvicinava al bassoventre.
Adorava il profumo di quella pelle calda e liscia, era sicuro che non se ne sarebbe mai stancato e che l’odore muschiato dato dal bagnoschiuma gli sarebbe rimasto impresso nelle narici per un tempo indefinito.

“Devi proprio nominare mio padre adesso?”, mormorò abbassando i pantaloni e i boxer di Sebastian in un unico gesto secco lasciandolo completamente nudo ed esposto, “Siediti sul divanetto” Gli ordinò poi posizionandosi fra quelle gambe slanciate ed iniziando a prepararlo con maestria. 

"Sei tu che l'hai tirato in ballo", constatò a fatica il castano scrollando le spalle con noncuranza, "Dio, Harwood!" Esclamò mentre Thad si prendeva decisamente cura del suo corpo spingendo le dita all’interno della sua apertura per stimolarla a dovere.
All’ennesimo movimento circolare Sebastian si morse le labbra con forza per non farsi sfuggire il sonoro gemito bloccato in gola, mentre Thad sollevava le iridi marroni puntandole sul suo volto.

Il moro non era disposto a perdersi una sola emozione che attraversava il viso di Sebastian. Lo faceva sempre in quei momenti, quando entrambi erano privi di barriere e potevano scrutarsi fin nel profondo. All’ennesimo mugolio, Thad seppe che l’altro era pronto e con un’unica spinta decisa entrò in lui beandosi del calore di quella stretta. Stette in mobile per alcuni secondi, non voleva rischiare di far del male al suo ragazzo, poi iniziò a spingersi fino in fondo trovando magistralmente la prostata.
Sebastian inarcò la schiena e schiuse le labbra per incamerare aria aggrappandosi con le unghie alla schiena di Thad e seguendo quelle spinte decise. Erano talmente eccitati che ci misero poco a venire entrambi del tutto appagati.

“Ti amo” Gli sussurrò il moro con un leggero affanno uscendo da lui senza staccare la stretta delle loro braccia e delle loro gambe.

"Ti amo anche io Thad, non immagini quanto", rispose Sebastian baciandogli con estrema dolcezza la fronte sudata, "Coraggio andiamo, i critici mi stanno aspettando."Aggiunse mentre iniziava a rivestirsi aiutando Thad a fare altrettanto dopo essersi rimessi in piedi. Si scambiarono l’ennesimo bacio a stampo, dirigendosi poi verso l’uscita una volta che furono di nuovo presentabili.

“ THATO! Dove sei finito?” La voce della sorella di Thad arrivò nitida alle orecchie di entrambi e Sebastian alzò gli occhi al cielo esasperato. Quella ragazza era un vero terremoto ed una ficcanaso e lui ringraziò mentalmente chiunque gli avesse suggerito di bloccare la serratura della porta.
Non ci teneva ad essere beccato dalla famiglia Harwood in atteggiamenti intimi con Thad.

Pensando al suo ragazzo un sorriso fece capolino sulle sue labbra sottili, mentre un pensiero gli attraversava la mente.

Stringendo quella mano calda tra la sua, Sebastian si impedì di indossare il suo solito ghigno pensando alla faccia che avrebbe fatto Thad quando quella sera, sul comodino accanto alla finestra, avrebbe trovato una scatolina di velluto contenente una piccola fedina argentata.

 

Angolo di Broken:

Eccoci alla fine di questa avventura. Io non so veramente cosa dire. 
Vorrei ringraziare ogni persona che ha letto, recensito e seguito il nostro viaggio. Grazie di cuore.
Questa è la fine, almeno per il momento.
Un bacio,
Broken

Angolo di saramermaid:

 
Se siete giunti fin qui vuol dire che questa nostra follia è riuscita almeno un pò a stupirvi e coinvolgervi. Non ci sono parole per dire quanto io e la mia twin vi adoriamo per averci seguito e commentato in queste varie tappe. E' stato un cammino affrontato insieme e speriamo di avervi regalato le stesse emozioni che abbiamo vissuto noi mentre scrivevamo. Le gioie, i dolori, il senso di malinconia...Grazie di cuore ad ognuno di voi. E don't worry sono pronti i fazzoletti per chi volesse usufruirne. Alla prossima.
Besos,
Sara
  
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