Fumetti/Cartoni americani > X-men
Ricorda la storia  |      
Autore: Always_Always    31/08/2014    4 recensioni
Una OS senza pretese su Logan e Rogue e sul loro rapporto, mai stato del tutto chiaro.
«Ma Rogue è tutto meno che una bambina, ora Logan lo può vedere chiaramente: gli occhi, il sorriso e il profumo sono quelli della sua ragazzina, ma lo spirito, il corpo…
No, Marie ormai è cresciuta, e con un moto di soddisfazione si convince che è anche merito suo.»

{Movieverse}
Genere: Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Anna Raven/Rogue, Logan/Wolverine
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Di Logan e Marie e tutto quello che ci ruota attorno'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 
 
Touch
 
 
 
 
— Logan!
Si volta e vede Rogue. Quando è entrata nella sua camera? Com’è che non se n’è accorto?
— Ragazzina… cosa--
— Riesco a controllarlo! — esulta lei, avanzando verso di lui con tanta energia che sembra volare sul pavimento.
 
Dopo un primo momento di confusione, accentuato dal sopracciglio alzato, Logan intuisce i suoi pensieri e si rilassa. Davvero Marie è riuscita a controllare quello che pensa? Se sì, sarebbe incredibile. Dovrebbe mostrarsi molto più contento – lei ci tiene, e se lo merita – ma non riesce a togliersi di dosso la brutta sensazione che si porta dietro dopo aver parlato con Jean. E poi, tutte le birre che si è scolato non aiutano la concentrazione (che strano, il suo fattore di guarigione non funziona come dovrebbe).
 
Si limita ad abbozzare un sorriso stanco, che però è sincero.
 
— Ma non mi dire.
 
Rogue illumina la stanza con il suo sorriso, e sembra quasi che la rottura con Bobby non l’abbia nemmeno sfiorata – sanno entrambi che non è affatto vero: Marie ha sofferto profondamente per Bobby, tanto che Logan avrebbe volentieri affilato gli artigli sulle sue ossa se lei stessa non glielo avesse impedito; gli si avvicina ancora e si ferma a qualche passo di distanza.
 
Logan annusa l’aria e nota qualcosa di diverso nel suo profumo delicato, qualcosa che aveva sempre percepito a stento: c’è felicità nel suo odore, ed entusiasmo, e aspettativa, e lui davvero non può nascondere un sorriso quando guarda la sua ragazzina e la vede così contenta da poter sfiorare il cielo.
 
— Prima sono riuscita a toccare il Professore. Lui non si è fatto niente, niente capisci?
— Sembra che il vecchio abbia mantenuto la promessa, alla fine. Sei stata fortunata, non è una concessione che fa a tutti.
 
Lei lo guarda e comprende; Logan si meraviglia sempre di come riesca a essere così matura, nonostante la sua età.
 
— Aiuterà anche te. Ne sono certa.
— Staremo a vedere. — risponde lui. Non ha voglia di preoccuparsi anche di Xavier al momento, non quando ha ancora le parole di Jean nella mente.
 
 
 
«Logan, non posso stare con qualcuno che non vuole appartenere a niente e a nessuno.»
 
 
 
Cazzo, fa male più di quanto pensasse. Soprattutto perché da qualche parte, nelle profondità più recondite di se stesso, sa che lei ha ragione.
 
— Comunque — dice, addolcendo il suo sguardo (il che, per lui, è tutto dire) — non dovresti festeggiare il tuo successo con i tuoi amici di sotto?
 
Lei risponde con un’occhiata torva che Logan non fa fatica a interpretare: “Sei il primo che deve saperlo” stanno dicendo i suoi occhi, e lui si chiede come riesca a metterlo sempre al primo posto.
Non è per niente abituato, anche se si tratta di lei.
 
— Ovviamente… devo perfezionare il mio… controllo — ammette Rogue, abbassando lo sguardo — non posso toccare ancora nessuno finché non ho la certezza di non fare del male.
— Se ci sei riuscita una volta, puoi farlo ancora.
 
La sua è una logica schiacciante, però Marie non sembra del tutto convinta; un momento: dov’è finito tutto il suo entusiasmo?
 
Logan le concede un sorriso sghembo. — Coraggio, ragazzina.
 
Lei lo guarda confusa e lui sorride di nuovo.
 
— Riprova.
— Stai scherzando?
— Che c’è? Hai paura? Guarda che non puoi uccidermi, ho una certa resistenza.
Marie non sembra notare la battuta. — Devo ricordarti com’è finita l’ultima volta? Non voglio farti del male.
— Non lo farai. — il tono di Logan è profondo, serio, ma stranamente sereno. — Mi fido di te.
 
Rogue alza lo sguardo su di lui: è spaventata, ma dai suoi occhi penetranti s’intravede l’adrenalina che la accende come una fiamma. Lei vuole riprovare, vuole ardentemente riuscire a toccare qualcuno.
 
E vuole che quel qualcuno sia Logan.
 
Con gesti lenti e senza smettere di cercare il suo sguardo, lei alza una mano guantata. Logan si concede del tempo per osservarla e per la prima volta non vede una ragazzina davanti a lui, ma una vera donna.
Da quando Marie è così…bella?
 
— Vuoi… ? — la sua voce è ferma — … Sicuro?
 
Lui indugia più di quanto dovrebbe sui suoi lineamenti morbidi. Per un istante, il volto di Marie si è fuso con quello di Jean.
 
Già… Jean.
 
 
 
 
«Potrei appartenere a te, se tu lo volessi.»
«Rinunciando a quello che sei?»
 
 
 
— Sicuro. — conferma.
 
Forse così smetterà di pensare.
 
Marie deglutisce impercettibilmente e fa qualche passo in avanti. I loro visi ora sono vicinissimi.
Senza smettere di guardarlo – e di trovare sicurezza nel suo sguardo fermo – si sfila il guanto di raso nero, lentamente, come se stesse spogliando una parte di sé per lasciare a nudo la sua anima e donarla a lui, certa che solo tra le sue mani potrà essere al sicuro.
 
Immersa negli occhi profondi di Logan, il mondo scompare (Bobby, Jean, la scuola, l’età) e restano solo loro due. E quel guanto di raso nero che cade lentamente sul pavimento, facendo crollare il muro invisibile che li separa, che li ha separati fino a quel momento.
 
Nonostante i suoi propositi, le dita le tremano e quasi sta per tornare indietro, sta per dire che è tutta una follia e che lei non è pronta – la verità è che soltanto con lui sa di poterlo fare, ma ha troppa paura per riuscire a continuare. Allora è lui, sono i suoi occhi a incoraggiarla a proseguire, a non fermarsi. È il suo sguardo, quello che lei conosce molto bene, che apprezza (ama?). “Non fermarti” le sta dicendo.
Non fermarti.
 
Quando le sue dita sfiorano la guancia di Logan, Rogue sente le lacrime pizzicare sulle ciglia. Logan non ha mai staccato gli occhi dai suoi, ma lei ha percepito la sua sorpresa nel momento stesso in cui ha carezzato la sua pelle calda e non è successo nulla.
 
— Visto? — mormora lui con voce roca — Non sei un mostro.
 
Non riesce a reprimere un sorriso radioso a quelle parole, e Rogue svelta sfila anche l’altro guanto e poggia le sue dita sottili lungo il volto di Logan, studiandolo, assaporando quel tocco con la meticolosità di chi non ne ha mai avuto il privilegio. Da quanto tempo l’ha sognato?
 
Logan la lascia fare: sa quanto sia importante per lei, sa che non può interromperla ora, non dopo aver atteso così a lungo di potersi sentire normale, e ha tutta l’intenzione di farle godere quel momento a pieno. E poi, neanche lui riesce a restarne indifferente: le mani di Marie sono delicate, quasi eteree. Il suo potere devastante l’ha sempre costretta a coprirsi e questo ha reso le sue dita morbide e belle, come quelle di una bambina; ma Rogue è tutto meno che una bambina, ora Logan lo può vedere chiaramente: gli occhi, il sorriso e il profumo sono quelli della sua ragazzina, ma lo spirito, il corpo…
 
No, Marie ormai è cresciuta, e con un moto di soddisfazione si convince che è anche merito suo.
 
Lei è la cosa buona della sua vita.
 
— Guarda, Logan! — esclama, la sua felicità ha un profumo delizioso. — Posso toccarti! Posso toccarti! Guarda!
Con innocenza, Marie afferra la sua mano grande e la stringe. — Vedi? Lo vedi?
 
Logan non aveva mai dato importanza al contatto tra due persone; l’aveva sempre ritenuto scontato, secondario, ma ora deve ricredersi: riuscire a toccare Marie è…meraviglioso.
 
 
 
 
«Lo so Logan, tu non puoi rinunciare.
Non troverai un posto dove restare per sempre, perché non ci sarà mai nessun posto in cui ti sentirai a casa.
Non ci sarà mai nessun luogo in cui ti sentirai in pace. E io non voglio aspettarti.»
 
 
 
 
In quel tocco il mondo scompare (Jean, l’età, Bobby, la scuola) e restano solo loro due. E i loro occhi, che si cercano con insistenza crescente.
 
La risata di Marie risuona nella camera e addolcisce l’aria riscaldandogli il petto, le sue lacrime di gioia le appannano lo sguardo e la fanno sembrare più adulta, più bella.
 
Logan non le stacca gli occhi di dosso perché vuole imprimersi nella mente la sua felicità: i suoi occhi ricolmi di sorrisi troppo a lungo tenuti nascosti, le guance rosse non più per il pianto, la sua bocca che è come un bocciolo di rosa che ora mostra una fila di denti bianchissimi. Sono labbra carnose, morbide.
 
Quando si rende conto di star indugiando un po’ troppo su quelle labbra si accorge che Marie sta facendo altrettanto.
 
 
 
 
«Partirai di nuovo e ci lascerai qui come sempre. Davvero pensi che potrei sopportarlo? Chi potrebbe?»
«Rogue. Lei l’ha sempre fatto.»
 
 
 
Prima che abbiano il tempo di fermarsi, accade. Non sanno chi dei due abbia iniziato, ma all’improvviso si trovano avvolti l’uno nelle labbra dell’altro. Marie lo cerca con insistenza, bramosa di contatto, di calore, e il fatto che sia Logan il primo uomo che bacia davvero rende il tutto assolutamente perfetto, nonostante sappia che sia sbagliato e che non dovrebbero farlo: Logan è il suo migliore amico, è l’unico che si sia preso cura di lei fin dal principio e per questo lei non dovrebbe dare credito a una stupida infatuazione che potrebbe rovinare il loro legame indissolubile; ma lui è così vicino, e lei vuole sapere a tal punto cosa vuol dire essere baciata senza avere paura di lasciarsi andare, che non riesce a fermarsi, perché per qualche strano motivo sa che soltanto Logan è all’altezza di affiancarla in un passo così importante.
 
Così continua a baciarlo, dimenticandosi di riprendere fiato.
 
Cerca di approfondire il contatto e con sua grande gioia lui non sembra rifiutarsi; forse non se n’è reso conto; forse sta immaginando di baciare Jean.
Rogue è a conoscenza del fatto che Jean gli avesse chiesto di parlare, e anche se non sa cosa si siano detti, averlo trovato rinchiuso in camera sua non è certo un buon segno. Comunque, ha deciso di non indagare ed è rimasta in silenzio, troppo presa da quello che può fare, per assecondare i sentimenti di Logan. Quindi, ora le sta bene se lui non sta provando le stesse cose che prova lei, le sta bene se la sta accontentando, o se – come ha sempre fatto - sta scappando dal dolore attraverso di lei: le sue labbra sono così calde, e i suoi baci così meravigliosi (seppur carichi di disperazione, seppur pieni di rimpianto) che Marie decide di fare l’egoista, solo per questa volta. Spera solo che questo non lo distrugga di più.
 
 
 
«…E allora perché non vai da lei?»
«Perché io voglio te.»
 
 
 
Logan si stacca e Rogue sente freddo alle labbra.
 
— Mi dispiace Marie, io--
— Lo so — lo interrompe, circondandogli il viso con le mani nude. — Va tutto bene Logan. Va bene così.
 
Lui ha gli occhi affranti. — No che non va bene. Tu non lo meriti. Non questo.
 
— L’ho voluto io, è stato solo per sapere com’era. — si giustifica con un sorriso, sperando che il rossore delle guance non si noti. — Non devi sentirti in colpa.
 
Logan sembra studiarla per un tempo infinito, soppesando le sue parole per cercare di comprendere la verità che si cela sotto il suo sorriso. Marie lo conosce abbastanza da sapere che non se l’è bevuta del tutto, ma lo conosce abbastanza anche da sapere che accetterà la sua versione per non doversi sentire in colpa. E lei gli è grata per questo.
 
Come previsto, Logan accenna un sorriso tirato (consapevole) e la stringe a sé. — Ragazzina… — mormora, e lei sorride (consapevole tanto quanto lui).
 
— Non ti sarai rammollito, dolcezza?
— Mai e poi mai, cocca.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Angolo dell'autrice: 

È da un po' che questa storia gira nel mio computer, non soltanto perchè adoro Logan, che trovo un personaggio geniale, pieno di sfacettature e di umanità; e non soltanto perché reputo Hugh Jackman azzeccatissimo e figo. Semplicemente, io shippo fino allo sfinimento la coppia Logan/Marie, il loro modo di capirsi, il loro modo di prendersi cura l'uno dell'altro, e il loro ritrovarsi eternamente in bilico tra l'amicizia e qualcosa di più.

Quindi...cosa dire? Grazie mille a chiunque abbia letto questa storia, a chiunque condivida il mio amore per questa coppia e a chiunque deciderà di farmelo sapere con una recensione!
A presto!

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
   
 
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > X-men / Vai alla pagina dell'autore: Always_Always