Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: smartys ayane    31/08/2014    6 recensioni
Era cominciato tutto per scherzo. Mikasa provava qualcosa per lui dai tempi delle elementari. A Eren non era mai importato molto, e non perchè Mikasa non le piacesse. Semplicemente, non era mai riuscito a vedere in lei niente di romantico. Era come una sorella, una di quelle persone con cui cresci per la quale non riusciresti mai a provare niente di sentimentale o sessuale. E, invece, alla fine vinse lei. Vinse il suo sorriso, vinsero i suoi occhi, vinse quella forza di volontà che l'aveva attratta verso di lui fino a quando il suo cuore non aveva ceduto davanti a tutto quell'amore che Mikasa aveva da donargli.
Partecipante al "My favorite songs contest" di Elisaherm
Genere: Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eren Jaeger, Jean Kirshtein, Mikasa Ackerman
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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What I lost


Same bed, but it feels just a little bit bigger now.

La sveglia squillò per la terza volta. Smells like teen spirit continuava a suonare nella stanza, mentre Eren, che in realtà non aveva chiuso occhio tutto il pomeriggio, continuava a fissare immobile il soffito.
Si girò con il viso schiacchiato sul cuscino, e respirò a pieni polmoni. Purtroppo, l'odore di Mikasa era svanito.
Ripensò all'unica volta che lei aveva dormito su quel letto. Una notte di un mese prima, non era poi così lontano.
Eren si alzò, toccando ancora una volta quelle lenzuola. Nella sua mente si formò l'immagine di Mikasa, nuda e ansimante tra le sue braccia, mentre stringeva e graffiava quelle lenzuola, in preda al piacere. E poi la dolcezza di quella notte, quando lei si era stretta al suo petto, lo aveva baciato sul collo e si era addormentata al suo fianco.
Il ragazzo scosse la testa, come a voler rimuovere i pensieri. Si alzò per andare a prendere i vestiti e cambiarsi: tra meno di un'ora sarebbe cominciata la festa in piazza.

Our song on the radio, but it don't sound the same.

Eren salì in macchina, fece partire il motore e accese la radio.
Ironia della sorte, il primo canale che selezionò trasmetteva When I was your man.
La mente di Eren ritornò a quel giorno in cui, sul soffitto della casa di Mikasa, la radio stava trasmettendo proprio quella canzone.
Fu la notte del loro primo bacio. E quella divenne la loro canzone.

When our friends talk about you all that it does is just tear me down,
cause my heart breaks a little when I hear your name.

Nessuno ci credette subito. Nessuno voleva crederci.
La loro storia non fu lunga, ma intensa quanto, forse, non lo era mai stata neanche quella di chi stava insieme da anni.
Gli amici avevano provato più volte a fargli dimenticare tutto. Ma, ogni volta che vedeva Armin, si chiedeva se prima non fosse stato da Mikasa. Quando usciva con Connie, rivedeva in lui e Sasha quello che erano stati lui e Mikasa. E Jean non voleva vederlo. 
Non da quando sapeva che il tesoro era passato nelle sue mani.

Too young, too dumb to realize.

Era cominciato tutto per scherzo. Mikasa provava qualcosa per lui dai tempi delle elementari. A Eren non era mai importato molto, e non perchè Mikasa non le piacesse. Semplicemente, non era mai riuscito a vedere in lei niente di romantico. Era come una sorella, una di quelle persone con cui cresci per la quale non riusciresti mai a provare niente di sentimentale o sessuale. E, invece, alla fine vinse lei. Vinse il suo sorriso, vinsero i suoi occhi, vinse quella forza di volontà che l'aveva attratta verso di lui fino a quando il suo cuore non aveva ceduto davanti a tutto quell'amore che Mikasa aveva da donargli.

I should have bought you flowers and held your hand,
should have gave you all my hours when I had the chance,
take you to every party cause all you wanted to do was dance.


Ci volle ben poco tempo, per Mikasa, per capire che Eren non era poi veramente come avrebbe voluto. Non c'erano stati fiori. Non c'erano state romantiche passeggiate al chiaro di luna, nè cene a lume di candela. E lui non c'era mai. Un giorno era con gli amici, un giorno a giocare a calcio, un altro a qualche compleanno a cui lei non era mai invitata. E mai un gesto inaspettato, una sorpresa quando più ne aveva bisogno, una richiesta alla quale lui avesse acconsentito. Niente di tutto questo. Eren non era mai realmente stato come avrebbe voluto lei.

My pride, my ego, my selfish ways
caused a good strong woman like you to walk out my life.


Eren arrivò in piazza. La festa era già cominciata, e ci mise poco a scorgere i suoi amici aspettarlo sotto al lampione vicino al bar.
Al loro bar. Il luogo dove si ritrovavano ogni giorno con il resto del gruppo.
Il luogo dove tante volte aveva riso insieme a lei.

Now I never, never get to clean up the mess I made,
and it haunts me every time I close my eyes.

Eren ringraziò il cielo che loro non fossero arrivati. Lui e i suoi amici si sedettero a un tavolo fuori, per guardare lo spettacolo dei giocolieri. Tra poco sarebbe arrivato il turno del tango.
Mikasa gli aveva chiesto tante volte di ballare il tango, ma lui non aveva mai trovato il tempo per imparare. Che poi a lei non sarebbe importato nulla se lui avesse saputo ballarlo o no. Tutto quello che aveva sempre voluto era soltanto stargli vicino.

Now my baby is dancing, but she's dancing with another man.

Quando l'orchestra cominciò a suonare il Libertango di Piazzolla, e i partecipanti alla gara si disposero ai loro posti, Eren si sentì mancare.
Davanti a lui, bella come non l'aveva mai vista e sorridente quanto non lo era mai stata con lui, Mikasa stringeva la mano di Jean.
Le coppie iniziarono a ballare, e, sebbene ci fossero tantissime ragazze, nessuna sembrava brillare più di Mikasa.
La vide stretta a lui, la vide sorridergli, la vide avvicinarsi alle sue labbra e baciarlo fino a perdere il fiato.
E Eren capì. Capì che non l'avrebbe mai più riavuta indietro.

Si alzò dalla sedia, proprio quando un cameriere era appena arrivato per chiedere le ordinazioni. Spiegò a tutti che aveva dimenticato di avere un appuntamento importante, di dover tornare subito a casa e di essere molto dispiaciuto.
Si voltò giusto in tempo per nascondere quella lacrima amara che gli rigò il viso.
Sperò che Jean non l'avrebbe fatta soffrire. Sperò che le avrebbe regalato tutti i fiori che lei desiderava, che l'avesse stretta ogni giorno, che non l'avrebbe fatta stancare mai.
Anche se mai, nemmeno per un minuto, Jean avrebbe potuto amarla quanto aveva fatto lui.








NdA: Quanto tempo che volevo scrivere qualcosa su Eren e Mikasa! Quando ho visto il contest e ho letto il titolo della canzone di Bruno Mars ho subito pensato di scrivere questa fan fiction :) Spero vi sia piaciuto leggerla quanto a me è piaciuto scriverla! Alla prossima!
   
 
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