Cammino
in un fiume di nebbia
su prati ispidi che inghiottono
l'anima.
Solo quasi fossi l'ultimo
essere triste del mondo.
Sento i miei stessi respiri
posarsi sul mio petto,
schiacciati.
Attorno solo argento
d'umido che s'offusca
soffuso nell'aria.
Molecole di pianti,
acque del tempo,
distinti ticchettii
che disintegrano se stessi
ad ogni rintocco.
Ere infinite
travestite da pioggia,
musiche fendenti
dei piú miseri silenzi.
Cammino, la bocca trema
ed anche il mio ricordo solo
nei meandri della memoria.
Le braccia umide
raccolgono le mie spoglie,
le nocche tese
come binari ferroviari
raccolgono i miei cammini.
Fumano i cespugli
mi addentro in luoghi
secolari, dispiacevoli.
Viaggio lungo una via
così come ho iniziato questo cammino
riconoscendomi se non altro.
Cosa mi resta?
La bussola é rotta,
forse meglio così.
Non ho nulla con me,
viaggio solo
nuotando
nel silenzio.