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Autore: eleanor89    22/09/2008    13 recensioni
[CONCLUSA] A tutte le mosche bianche spartane, una raccolta ispirata ad ognuno dei 100 motivi per cui crediamo nel nostro pairing.
Per lo White Midnight.
Gli avvertimenti possono variare in base alla one-shot o flashfic.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara | Coppie: Shikamaru/Ino
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Più contesti
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Okay, ci vorrebbe un introduzione decente ma mi sento male, quindi abbiate pazienza. Questo è il primo dei cento e più motivi per cui noi amiamo lo ShikaIno e per cui crediamo nel bianco.

Nel titolo ho aggiunto "perché Choji sa" dopo che mi è stato fatto notare che lo sfrutto nella maggior parte delle fiction XD E poi Choji sa, sempre.

I motivi li trovate quì, http://shikainofanforum.forumcommunity.net/ nel link presente nella homepage.

Scelgo oggi per iniziare a pubblicare per festeggiare il loro compleanno, e domani seguirà una fiction a parte.

Buona lettura!

 

 

 

 

 

 

100 motivi o più... perché Choji sa.


 

 

«Bianco.» disse Shikamaru.
«Nero.» disse Ino.

«Ma il bianco è il colore del lutto!» protestò la ragazza.

«E il nero è smorto e deprimente.» commentò Shikamaru con malcelato fastidio.

I due si fronteggiavano furenti, mentre Choji rovistava nel baule.

«Il nero è elegante.» ribatté Ino incrociando le braccia.

«Il bianco indica purezza.» dichiarò Shikamaru, per nulla disposto a cedere. Normalmente avrebbe evitato di battibeccare ma quel giorno non ci riusciva proprio.

La voce di Choji li riscosse dalla trance in cui erano calati, fissandosi negli occhi con astio.

«Ecco qui!»

Choji teneva in mano una tutina rossa e gialla. La piccola Sarutobi approvò battendo le manine.

«Cos'è quella roba?» mormorò Ino troppo esterrefatta per parlare. Shikamaru lo fissò incredulo.

«Il vestito per il battesimo.» spiegò Choji con un gran sorriso. «Anche a lei piace.»

Ino e Shikamaru si scambiarono uno sguardo, poi il ragazzo si lasciò cadere sconfitto sul letto di Kurenai, mentre lei apriva bocca per poi richiuderla all'ennesimo vagito entusiasta della bambina.



 

«E' una bella festa.» cinguettò Ino andando a sedersi accanto a Shikamaru e accavallando le gambe.

«Noiosa... » la contraddisse Shikamaru.

Ino sistemò una piega della lunga gonna e spostò una ciocca di capelli indietro con uno scatto della testa.

«Tu trovi tutto noioso.» gli fece notare nervosa. Shikamaru non rispose.

«La piccola è felice, si diverte un sacco. Credo abbia promosso Choji a “orsacchiotto gigante personale”.»

«Questo posso capirlo...» ammise Shikamaru concedendosi un mezzo sorriso. Dopo le ultime cattive notizie dal fronte, ogni piccola nuova della bambina era una boccata d'aria fresca.

«Volete qualcosa?» offrì Kurenai portando un altro vassoio a tavola.

«Un dolce.» rispose Shikamaru, ed Ino nello stesso momento, puntando ai bicchieri: «Un amaro.»

I loro sguardi si incontrarono per un attimo, poi lei per prima voltò il viso di scatto e prese il bicchiere, ignorando il sorriso furtivo della donna. Shikamaru la ignorò e si dedicò al proprio dolce.

 


«... quella volta che mi hai fatto perdere la matita. E quella volta che mi hai fatto fare una figuraccia davanti a Kakashi-sensei e ad Iruka-sensei. E quella volta in cui pioveva e tu sei andato via prima col tuo unico ombrello, mi sono bagnata fradicia e mi sono ammalata. E quella volta...»

L'elenco di Ino tirava avanti da cinque minuti, lasciando Shikamaru impassibile.

La ragazza prese finalmente una boccata d'aria.

«Allora?» lo incalzò. «Ti ricordi? Me ne hai fatte tante, alcune anche volontarie. Non credi sia il caso di parlarmi?»

Shikamaru non la guardò neppure.

«Sono passati due mesi, Shikamaru! Accidenti a te! E guardami quando ti parlo! Siamo pari!»

«Non mi hai salutato.» disse lui lapidario. Le prime quattro parole che le rivolgeva da ore dopo il suo ritorno.

Ino lasciò cadere le braccia e tornò indietro con la memoria. «No, non ti ho salutato. Litigavamo.»

«Potevi morire, e non mi hai salutato.» ripeté lui fissandola. Non c'era traccia di gentilezza nei suoi occhi, ma uno sguardo più attento avrebbe visto la punta di sofferenza nei suoi occhi, quando questi indugiarono sul petto e sul braccio fasciati.

«Vero...» ammise infine Ino. Si guardò attorno: non aveva mai visto la camera di Shikamaru, e dovette ammettere che era molto ordinata e pulita. Non se l'aspettava da uno come lui, soprattutto considerando che la sua, di camera, sembrava vittima di un tornado, con i vestiti sparsi ovunque e i trucchi anche per terra.

«Non saremo mai pari per questo. Io e persino Sakura abbiamo saputo che sei partita in missione il giorno dopo. A che stavi pensando, se lecito chiedere?»

«Non pensavo. Io non penso mai, no?»

Shikamaru alzò gli occhi al cielo. «L'ho detto in un momento di rabbia. Ammetterai che non sei molto razionale.»

«Solo perché sono impulsiva non vuole dire che io sia stupida.»

«Non l'ho detto.» si difese Shikamaru.

«Ma lo pensi!» gridò Ino.

Calò il silenzio.

Poi:

«Non è vero.»

«E invece si!»

«Salti sempre alle conclusioni più errate.»

«Sei tu che sei falso.»

«Tu invece sei fin troppo schietta.»

Ino fece un passo avanti.

«Non è un difetto.»

«Dipende. Sei troppo arrogante.» asserì Shikamaru in tono neutro, anche se un guizzo al sopracciglio sinistro lasciò intuire ad Ino che si stava scaldando.

«Sei tu a non avere spina dorsale, sei un vigliacco.»

«Vigliacca forse è più la persona che sparisce senza salutare. Io sono solo diplomatico.» la corresse facendo un passo avanti a sua volta.

«La diplomazia non fa per me, meglio dire le cose come stanno. E sai come stanno? Tu non mi piaci.»

Shikamaru fece un altro passo avanti, e dovette abbassare il viso per guardarla.

«Neanche tu mi sei mai piaciuta.» disse lentamente. Lei schioccò la lingua contro il palato ed allargò le braccia.

«Sei pigro in modo disarmante.»

«Sei attiva in modo fastidioso.» ribatté lui.

«Non prendi mai una posizione.» lo accusò.

«Devi sempre litigare con chiunque.» disse a sua volta Shikamaru, assottigliando lo sguardo.

«Sei un menefreghista.» sputò lei con aria schifata. «Senza palle, col complesso del “faccio-tutto-io”, incapace anche solo di avere un amica femmina perché misogino!»

«E tu sei...» Shikamaru cercò la risposta adatta, infuriato, «... un'irresponsabile boccaccia che crede di potercela fare sempre da sola, anche se non è vero, che sputa sempre sentenze sugli altri, incapace di avere anche solo un amico maschio perché troppo occupata a credersi migliore degli uomini anche se non lo è!»

Ino spalancò la bocca inorridita, mentre Shikamaru tirava fuori tutta l'aria incamerata nei polmoni prima della propria rivalsa in un unico sospiro.

«Io... Io... Tu!» Ino gli diede una spinta, «Bastardo! Ti odio! Ti detesto!» gli urlò contro, prima di tirarlo a se e baciarlo con violenza. Shikamaru le circondò la vita con le braccia, stringendola a se e sollevandola, ricambiando con tutto l'impeto di cui era capace.

La lasciò andare con un braccio soltanto per rovesciare a terra i libri che stavano sulla scrivania e la fece sedere su di essa; sarebbe stato troppo avventato condurla direttamente a letto, sebbene il suo corpo volesse il contrario. Ino poteva sempre decidere di ucciderlo in quel caso.

«... e sei anche un bugiardo.» aggiunse lei, una volta separati da lui, prima di baciarlo ancora, «Hai detto che non ti piaccio.»

«E tu, strega, hai detto che mi odi.» le fece notare, sciogliendole i capelli.

«E' vero!» confermò lei con rabbia, portando le mani sotto il suo giubbotto da chunin per accarezzargli la schiena, «Sei insopportabile. Devi essere sempre il mio contrario, e non sopporto chi è diverso da me. Non così.» concluse, separando ogni frase con un altro bacio.

«E che devo dire io? Sei praticamente il mio opposto. Almeno io sono civile.»

«No, sei un idiota. Non ti sopporto proprio, lo sai?» ripeté lei, sfilandogli infine il giubbotto.

«Va bene...» acconsentì lui, lasciandosi trasportare da un altro bacio. «Se non altro siamo bugiardi uguali, seccatura.»

«No, io almeno mento con classe.»

«Ecco, vedi? Sei vanitosa.» sussurrò ad un centimetro dalle sue labbra.

«Ne ho tutti i motivi.» lo provocò lei irritata, baciandolo nuovamente per zittirlo. Le mani della ragazza ricominciarono ad accarezzarlo e a tirarlo a se avidamente, e stavolta il corpo di Shikamaru si mosse da solo e la portò fino a letto.

«Vero.» confermò ancora il ragazzo, spostandole il ciuffo dal viso. Notò le sue guance arrossate e gli occhi che sembravano in attesa: «Cosa c'è?» domandò confuso. Tutte le sue facoltà mentali erano occupate a suggerirgli mosse poco innocenti.

«Si può sapere cosa aspetti? Fossi stata al tuo posto mi sarei già saltata addosso.» gli fece notare, stavolta ghignando maliziosamente. «E' proprio vero che siamo opposti, sei troppo lent...» non le fu permesso di finire perché Shikamaru aveva già ripreso a baciarla con passione, togliendole poi il giubbotto e sbottonandole il top che portava sotto.

«Sai... cosa si dice degli opposti?» le sussurrò all'orecchio, facendola rabbrividire.

«Ne ho una vaga idea... ma il signor so-tutto-io sei tu, rispiegamelo.»

Shikamaru sorrise, levandosi la maglietta in rete.

E ben presto, le leggi della fisica furono ancora una volta confermate.

 

 

 

 

 

 

Questa è quella che ho scritto con più divertimento credo, sin'ora. Le prime storie le ho scritte credo in due giorni, lanciatissima, mentre non potevo collegarmi ad internet per problemi di connessione XD

 

Cercherò di pubblicarne una al giorno, ma arrivata alla venticinque tra università e tutto credo che ci sarà un calo di frequenza di pubblicazione... ma non pensiamoci!

Fatemi sapere!

 

 

 

 

   
 
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