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Autore: TheGreatAndPowerfulZael    01/09/2014    2 recensioni
Ok.
Questa non è una fanfiction per perditempo. Dark, introspezione, malinconia, AU, narrativa in prima persona.
Sono accettate critiche sia positive che negative;
Detto questo...
Beta è una ragazza distrutta, costretta a fare cose innominabili per vivere... o meglio, sopravvivere, in un mondo dove vale solo la legge del più forte. Eppure, decide di non fare il terribile passo e mollare tutto, cercando un modo per ricostruire sé stessa. Solo il tempo le dirà se avrà avuto ragione oppure no...
Genere: Dark, Introspettivo, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Beta
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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SPILLED BLOOD PT.1
 
Cammino, ancora, invisibile fra la folla.
Sento sguardi di disgusto, misto a pietà e compassione, ma li ignoro.
Se ci dessi peso, molto probabilmente, questa gente pagherebbe con il sangue.
Schivo più persone possibili, ma vengo urtata, e cado.
Non importa.
Sento una spina conficcarsi nella mia carne, seguita da una scarica elettrica.
Non sono ancora stesa, cerco di alzarmi per contrattaccare.
Vengo raggiunta da altre due scariche e svengo.

Quell'incubo mi perseguita.
Rivedo le facce dei miei compagni morti, ogni volta più mostruose, sfigurate.
Iniziano dalle dita, e me le strappano via.
Il sangue cola, e brucia, fuoco liquido.
Poi gambe, braccia.
Pezzo per pezzo, mi dilaniano.
Fiotti di sangue sgorgano, e fa male.
Ma non piango, non piangerò mai più.
Mi cavano gli occhi.
iniziano a ricucire tutto, con filo spinato.
Dita, braccia, gambe, labbra.
E poi mi liberano dal tavolo di dissezione.
E sorgo, una di loro, riunita a loro nella morte.
Siamo automi nati in provetta, artificiali, nessuno sentirà mai la nostra mancanza.

Mi risveglio, incatenata ad una sedia, al sentire una singola voce, rauca e sadica, malvagia e crudele.
Una voce che conosco fin troppo bene.
Una voce che ho sentito di continuo durante la mia vita.
La prima voce che udii quando fui estratta dal tubo di stasi.
La voce dell'uomo che m'ha creato, che m'ha dato la vita.
Lo Scienziato.
"E così, la piccola pecorella smarrita è tornata all'ovile... l'unica sopravvissuta del gregge... l'assassina sanguinaria che sterminò un'intera squadra governativa... il mio piccolo progetto..."
Prima che possa pronunciare il mio nome, gli sputo addosso; con disprezzo, aggiungo:
"Appena mi libero, morirai, bastardo."
"Calmati, piccola mia. Io non ho ordinato l'esecuzione dei miei progetti. Anzi, vivo in clandestinità, perché il nostro illuminato governo non tollera più la scienza... s'è fatto traviare da un essere vecchio di millenni... un siluriano. Profeta, per giunta. Ha convinto i politici ad abbracciare la sua religione, e da lì, la chiusura di tutti i laboratori fu cosa breve."
"Non ci hai protetto!"
"Ho provato a farlo! Ma erano troppi... e ora che ti ho qui, Beta... posso offrirti la cosa che desideri più al mondo. La vendetta."
Con un comando mi libera, e mi offre una tuta da battaglia potenziata.
M'illustra la missione che dovrò fare.
Sorrido, ma non di gioia.
Dopo tanto tempo, verserò del sangue.
 
Mi dirigo verso l'antico tempio siluriano nel deserto.
Il Profeta vuole risvegliare la sua divinità, il Camminatore delle Dune... Phep'zir Raag.
Sono all'entrata, e lo sento pronunciare, urlando, le parole del rituale.
Quando arriverò a lui ormai sarà già troppo tardi.
Inizio a farmi strada trucidando i presenti.
"Sangue dal sacrificio si coagula
Cristalli rossi di formano e il nostro legame si consuma
Della scienza il respiro morente conclude il tuo viaggio
Sorgi dalla tua Casa Oscura, ora tu mi appartieni!"
Entro nella sala principale, continuando a eliminare accoliti che mi si parano davanti.
Zeloti ovunque tentano di fermarmi, ma i loro tentativi terminano in fontane di sangue.
Vado verso il Profeta, ma tutto si ferma, mentre il titanico abominio inizia ad apparire.
Guardo il siluriano, questa specie d'ibrido fra uomo e rettile, e gli intimo di smetterla.
Guardandomi di rimando, risponde.
"Millenni fa, il mio cuore era gentile; ma dal nostro giusto posto, la mia razza fu scacciata; sento le loro urla dalle tombe perseguitarmi; guarda nei miei occhi, e dimmi cosa vedi!"
Fissandolo negli occhi, vedo la sofferenza e il dolore, e il desiderio di vendetta.
Gli stessi che provo io, e rispondo:
"Vedo i dolorosi ricordi scendere dal tuo volto, sento la mancanza d'emozioni diventata il tuo destino, ma se punisci un'intera razza, tutta questa terra e anche me, non sei diverso dalla piaga che uccise la tua famiglia; e sicuramente, tu credi di essere nel giusto, ma non posso permetterti di portare questa cosa in questo mondo impunemente; anch'io sono stata ferita, ma è parte di ciò che sono. Io non posso chiudere questo portale, ma tu puoi ancora farlo."

E mentre discutiamo, sento urla provenire da tutta la sala.
Vedo zeloti e accoliti scappare, e mi giro verso la direzione dalla quale provengono.
Vedo il portale che continua ad aprirsi, sento il gelo e le urla.
Le colonne del tempio iniziano a tremare, e tutti i suoni calano, mentre il mostro emerge.
La mia poca sanità mentale e ciò che rimane della mia spavalderia scompaiono, mentre poso gli occhi sul Camminatore delle Dune
 
Angolo di Zael

È un po' diverso dallo stile prosaico del primo capitolo, ma mi son reso conto che la prosa sterile non può rendere bene l'essenza di questa fic, per questo ho optato per un piccolo ibrido fra prosa e stile poetico. Detto questo, ci si sente per la seconda parte del capitolo...  con l'apparizione totale.
 
Zael
  
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