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Autore: EleRigoletto    01/09/2014    2 recensioni
Se Chuck e Seb non fossero membri dei Simple Plan ma youtubers diventati 'noti' in Canada?
Dal testo:
Per tutto il tempo cercai di non fare troppo caso che in classe si trovavano i miei due youtubers preferiti, ma dopo una buona mezz’ora non ce la feci più e guardai Chuck.
Mi accorsi che Elena lo stava fissando come una pazza, così le tirai una gomitata.
“Ele, così facendo lo spaventi!”
Allora distolse lo sguardo.
Chuck si girò dalla mia parte e disse sorridendo: “Ma perché la tua amica mi stava fissando?”
Cercai di pensare ad una buona risposta e alla fine dissi: “Perché ti conosce!”
Lui fece una faccia stupita indietreggiando con la testa: “Come mi conosce? Non mi ricordo di averla vista.”
“N- no, nel senso che sei famoso su Youtube.”
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Chuck Comeau, Sébastien Lefebvre
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente si prospettò una mattinata piena di attività all’aria aperta, gare, pescate e tanto altro.
Era il nostro penultimo giorno, e come direbbe il professor Corradi: “Viviamo appieno la nostra giornata!”
Vivemmo intensamente quella giornata, lo facemmo perché lo scopo per cui eravamo venuti qui era per conoscerci bene l’un l’altro, per legare tra di noi, per imparare a ‘separarci’ dalla vita fatta di comodità , per concentrarci, invece,  sulla vita naturalistica.
Quel giorno restai un po’ in disparte dagli altri e mi concentrai sulla ‘famosa’ gara che ci aspettava e per cui ci eravamo allenati i giorni precedenti.
Seb ed Elena, ovviamente, restarono appiccicati tutto il santo tempo, mentre Chuck, con mia piacevole sorpresa, parlò con Marc e si allenò con lui.
Adesso direte sicuramente che sarò stata scorretta a cercare di origliare i loro discorsi, ma se vi dicessi che non è andata proprio bene, cosa mi direste?
Ecco, dopo vari tentativi ci rinunciai e mi appartai in un angolino.
Poco dopo si avvicinò Elena che non ci pensò due volte a farmi notare la familiarità con cui i due si parlarono.
“Pss.” Mi fece lei.
“Dimmi.”
“Hai visto?”
“Visto cosa?” Dissi io.
“Hai visto quei due?” Riferendosi a Marc e a Chuck.
La guardai stranita. “Sì e allora?”
Strabuzzò gli occhi come se fosse una cosa fuori dal normale.
“Non ci arrivi? Stanno parlando chiaramente di te!”
“Emh. Non credo proprio.”
Ad un certo punto mi guardò con fare superbo.
“Allora se non parlano di te, di che cosa dovrebbero parlare?”
Già, per Elena o era tutto bianco, o era … tutto bianco!
“Avranno pur qualche cos’altro da dirsi, non credi?”
Spiegai un po’ sarcasticamente, tanto per non perdere la pazienza con la mia amica.
Prima che potesse confutare la mia tesi con chissà quali teorie strampalate,ci pensò Seb a ‘liberarmi’ dalla mia amica.
“Siete pronte?” Chiese lui rivolgendosi a noi.
“Io sì!” Disse convintissima Elena.
“Io sono agitata …” Ammisi.
“Io non so come farò a superare lo stadio dell’ultimo arrivato.” Parlò per ultimo Seb.
Lo guardai con tenerezza e mi avvicinai per circondargli le braccia al collo come farebbe una mamma. “Oh. Non dire così Sèbastien, sappiamo tutti che non arriverai ultimo!”
Lui mi sorrise e poi il nostro abbraccio si sciolse.
“Grazie Erika che credi in me!”
Sorrisi di rimando prima di abbandonare la conversazione e di allontanarmi per dare spazio ai due.
Corradi ci ricordò che la gara si svolgeva nel campo dietro alle tende e che mancavano esattamente due minuti prima dell’inizio ufficiale.
Inutile dire che andai in crisi e cercai di fare più pratica possibile.
Arrivò il fatidico momento, la gara era iniziata e ormai tutti noi eravamo in grosse file per aspettare il nostro turno.
La gara consisteva in tre step:
  • La corsa tra due sfidanti;
  • La staffetta;
  • Resistenza e tiro con l’arco (messo a disposizione dalle attrezzature sportive del campo).
La gara durò due ore e sarebbe inutile dire che certamente non vinsi.
Feci un discreto percorso, nella corsa arrivai persino prima, ma  non fui abbastanza brava da eccellere anche negli altri due step.
Finita la gara ci furono le premiazioni e vennero premiati Marc e il mio compagno di classe Filippo.
Giunta al termine anche la consegna dei premi, ci dirigemmo a tavola e Corradi ci fece trovar pronta una cenetta a base di pesce pescato al mattino e brodino con varie zuppe.
Purtroppo dovetti sedermi lontano da Elena e dagli altri, perché mi posizionarono vicino ad una ragazza un po’ chiacchierona che non smise un attimo di farmi sapere quali ingredienti si trovassero nelle pietanze.
Cercavo di parlare d’altro, ma era come se non mi stesse a sentire.
“… E come ti dicevo c’è anche un pizzico di pepe.”
Annuii e sorrisi, sperando che la smettesse e chiedendomi che cos’avessi fatto di male per meritarmi questo.
All’improvviso, poco prima che arrivasse il dolce, mi venne in contro Chuck.
In quel preciso momento lo adorai e mi sentii sollevata, perché la ragazza era passata ad argomenti più imbarazzanti.
“Grazie per avermi salvato!” Dissi dopo, abbastanza lontano da poter parlare.
“Vedi, sei in debito con me.” Si vantò, facendo finta di essere sfacciato.
“Mi rimangio ciò che ho detto se non la pianti.”
Ci sedemmo sul tronco fatto a dondolo vicino all’infermeria.
“Allora? Perché mi hai portata qui?” Chiesi incuriosita.
Alzò le spalle. “Non è abbastanza averti salvato la vita? Devi anche fare domande?”
Ovviamente rinnegai.
“Beh. ti ho vista da lontano e mi sembravi abbastanza annoiata, mi hai fatto tenerezza e ho deciso di approfittarne per fare un giretto.”
Mi concentrai solo sul: “Mi hai fatto tenerezza.”
“Cosa?” Dissi. “Solo perché ti ho fatto tenerezza?
Soprattutto, io ti faccio pena?”
“Nonono!” Fu subito pronto a dire.
“C’è una grande differenza tra pena e tenerezza.”
Lo guardai accigliata.
“Ti ho portata qui anche per parlarti.” Ammise con aria impacciata.
“Dimmi.” Dissi.
Era da giorni che avevo la strana sensazione che mi dovesse parlare, come se volesse dirmi qualcosa che non voleva nominare.
“Io te lo dico, ma tu non ti devi arrabbiare.”
“Dipende.”
“Come dipende? Vuol dire che ti potresti arrabbiare?” Chiese preoccupato.
“Ma no! Scherzo e lo sai anche tu …
Dimmi e basta, senza pensarci troppo.”
Lui si fece più serio,dal suo viso non trapelò più nessuna emozione e si tirò più in alto.
“Mi piaci!” Disse tutto d’un fiato.
Lo guardai, non capendo cosa volesse intendere.
“Anche tu mi piaci. Sei simpatico, divertente e …”
“Sì, ma tu mi piaci nell’altro modo.”
Rimasi impietrita, le parole non vollero uscire dalla mia bocca e mi ritrovai imbambolata accanto a lui.
“E’ imbarazzante, ma accetto tutte le possibili reazioni.”
Com’era carino!
“Chuck”
“Che c’è?”
“Sei sicuro di ciò che hai detto?”
“Sì.” Ammise un po’ a  disagio.
“Perché?”
Non risposi,  mi precipitai fra le sue braccia e gli diedi un bacio.
Un gesto meccanico, senza pensarci, perché se lo avessi fatto, mi sarebbe mancato il coraggio per farlo.
“E questo?”  Chiese lui, accennando un sorriso.
“Beh. ho sempre desiderato potermi fidanzare con uno Youtuber!” Ammisi scherzosa, prima di abbracciarlo ancora.
Ci mettemmo a ridere insieme, prima di ritornare dagli altri mano nella mano.
 
Angolo autrice:  Ecco pubblicato anche il sesto capitolo di questa F.F
Oggi ho voluto deliziarvi con un po’ di romanticismo alla “mia” maniera.
Spero vi piaccia!
Ringrazio chi commenta sempre, anche se ultimamente solo una persona l’ha seguita, ed è per questo che le dedico il capitolo! ;D
Prima di lasciarvi, volevo chiedervi un parere personale:
Qual è il vostro personaggio preferito, o  quello che vi piace di più della F.F? E perché?
(Sempre se lo avete, chiaro!)
Fatemi sapere.
Ele.
 
 
 
 
  
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