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Autore: DonnaInRosso    01/09/2014    0 recensioni
Classificata Terza al contest indetto da IMmatura, "I'm scared: il contest delle fobie."
L'umanità è in pericolo, messa alle strette da qualcosa di cui essa stessa è l'artefice.
Genere: Avventura, Guerra | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Genesi 

Anno 2947 Washington D.C. oggi rinominata Up Town

La fine del mondo ebbe inizio moltissimo tempo fa, ma nessuno dei pochi superstiti poteva ancora riporre speranza in un futuro migliore, di un inizio dopo la fine. Inizio che si rilevò ancora più catastrofico.

L’esplosione nucleare di Černobyl' fu il primo tassello che annunciò la fine di tutto, innescando una catastrofica reazione a catena. Toccò a Fukushima nel 2011, poi fu il turno di Indian Point negli Stati Uniti, e a seguire Lungmen a Taiwan, Kozloduy in Bulgaria, Kola in Russia.

Una dopo l’altra esse crollarono sotto i fumi tossici e  le radiazioni provocate dalle esplosioni, dopodiché non ci fu altro che anarchia. Coloro che erano sopravvissuti salvarono il loro sangue e le loro cellule riproduttive in refrigeratori ad azoto liquido, con la speranza di un nuovo avvenire. Furono create nuove macchine in grado di rilevare il maggior numero di scorie nell’aria e macchine che potevano purificare l’ambiente convertendo alcune proprietà radioattive. Le macchine presero il posto della mano d’opera nelle fabbriche, dei lavoratori nei campi e affiancavano, nelle vesti di ricercatori, i pochi scienziati rimasti.

Col passare del tempo le modifiche alle quali erano stati sottoposti i geni umani, portarono alla nascita di creature mostruose, simili a rettili, capaci di vivere sia in acqua che sulla terraferma. La Terra intera era ormai allo scatafascio: il fallimento dell’umanità era vicino, e ovunque regnava il Caos. Fu allora che le macchine si rivoltarono contro l’umanità o quella che ne era rimasta, soggiogarono la legge sovrana, detta Legge 0 che vieta ad un robot di recar danno all’umanità o permettere che a causa del proprio mancato intervento l’umanità possa ricevere danno.

I robot decisero fosse giusto salvaguardare l’umanità intera, tenendola prigioniera, eliminando il libero arbitrio, e lasciando il potere decisionale alle loro menti cibernetiche.

Ma le sventure sembravano non avere mai fine: catastrofi naturali si abbatterono sul mondo, creando città sommerse e piloni d’acciaio galleggianti. La vita sembrava essere definitivamente alla deriva, ma i robot col loro ingegno, crearono nuove città sotto il livello del mare e svilupparono una nuova umanità dai geni rimasti congelati per tutto quel tempo. Le macchine assunsero sempre più le fattezze umane, educando le nuove generazioni ad affidarsi esclusivamente al proprio ingegno, così stabile rispetto a quello umano.
D’altronde le macchine non hanno bisogno di mangiare, riposare o lasciarsi andare a qualche leggerezza effimera di prerogativa umana. Le macchine furono create da uomini che credevano nel progresso e nelle sue migliorie, ma la creatura si è rivoltata loro contro ed ora essa ci ha resi tutti schiavi.

Si fa chiamare L’Eletta, la mente artificiale più potente mai creata finora. Essa gestisce tutte le altre macchine, sia che facciano parte dei rudimentali meccanismi industriali, sia che si tratti di apparecchiature di laboratorio, fino al controllo sulle menti artificiali dei Guardiani, robot che sorvegliano la città emersa. Essa annienterà tutto quello che reputerà d’intralcio al suo obiettivo, mantenere cioè la “pace perpetua”.

Creatori compresi.

Mi chiamo Rachele e sono un’esclusa.

Circa 250 anni fa i robot hanno assunto il comando e sono saliti al potere, spazzando via il sistema democratico e proclamando dittatura. Hanno installato occhi cibernetici in ogni angolo di strada, in ogni casa, cunicolo e fogna di questa fottuta città e non fanno altro che dettare ordini. 

“Tutto per la nostra sicurezza”.

Loro ci dicono come vestire, cosa mangiare, come comportarci, di cosa parlare, cosa pensare, perfino quando dobbiamo procreare.
L’intera popolazione è stata suddivisa in prescelti, coloro che si sono piegati alla volontà delle macchine ed esclusi, in altre parole la minoranza che ha risposto al gentile “invito” con un sonoro calcio nei loro culi metallici.
La Rete ci tiene sotto stretta sorveglianza temendo ribellioni e sommosse. Ma per molti la fame conta più delle loro idee e valori, e la vita di stenti porta la percentuale d’insurrezioni al di sotto dello 0,01%.

Ti starai chiedendo perché ti racconto la mia storia?
Se stai ascoltando queste parole, probabilmente il mio corpo è in fondo all’oceano o Dio solo sa dove. Ma è giusto che tu, ancora uguale a me, fatto di ossa, organi, sangue e cuore sappia la verità in merito al tuo passato.

Ho combattuto anche per la tua libertà.

  
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