Genesi
Anno
2947 Washington
D.C. oggi rinominata Up
Town
La
fine del mondo ebbe inizio moltissimo tempo fa, ma nessuno dei pochi
superstiti
poteva ancora riporre speranza in un futuro migliore, di un inizio dopo
la fine.
Inizio che si rilevò ancora più catastrofico.
L’esplosione
nucleare di Černobyl'
fu il primo tassello che annunciò la fine di tutto,
innescando una catastrofica
reazione a catena. Toccò a Fukushima
nel 2011,
poi fu il turno di Indian Point negli Stati Uniti, e a seguire Lungmen
a
Taiwan, Kozloduy in Bulgaria, Kola in Russia.
Una
dopo l’altra esse crollarono sotto i fumi tossici e le radiazioni provocate
dalle esplosioni, dopodiché
non ci fu altro che anarchia. Coloro che erano sopravvissuti salvarono
il loro
sangue e le loro cellule riproduttive in refrigeratori ad azoto
liquido, con la
speranza di un nuovo avvenire. Furono create nuove macchine in grado di
rilevare il maggior numero di scorie nell’aria e macchine che
potevano
purificare l’ambiente convertendo alcune proprietà
radioattive. Le macchine
presero il posto della mano d’opera nelle fabbriche, dei
lavoratori nei campi e
affiancavano, nelle vesti di ricercatori, i pochi scienziati rimasti.
Col
passare del tempo le modifiche alle quali erano stati sottoposti i geni
umani,
portarono alla nascita di creature mostruose, simili a rettili, capaci
di
vivere sia in acqua che sulla terraferma. La Terra intera era ormai
allo
scatafascio: il fallimento dell’umanità era
vicino, e ovunque regnava il Caos.
Fu allora che le macchine si rivoltarono contro
l’umanità o quella che ne era
rimasta, soggiogarono la legge sovrana, detta Legge
0 che vieta ad
un robot di recar danno all’umanità o permettere
che a causa del proprio
mancato intervento l’umanità possa ricevere danno.
I
robot
decisero fosse giusto salvaguardare l’umanità
intera, tenendola prigioniera, eliminando
il libero arbitrio, e lasciando il potere decisionale alle loro menti
cibernetiche.
D’altronde
le macchine non hanno bisogno di mangiare,
riposare o lasciarsi andare a qualche leggerezza effimera di
prerogativa umana.
Le macchine furono create da uomini che credevano nel progresso e nelle
sue
migliorie, ma la creatura si è rivoltata loro contro ed ora
essa ci ha resi
tutti schiavi.
Creatori
compresi.
Mi
chiamo Rachele e sono un’esclusa.
Circa
250 anni fa i robot hanno assunto il comando e
sono saliti al potere, spazzando via il sistema democratico e
proclamando
dittatura. Hanno installato occhi cibernetici in ogni angolo di strada,
in ogni
casa, cunicolo e fogna di questa fottuta città e non fanno
altro che dettare
ordini.
“Tutto
per
la nostra sicurezza”.
Loro
ci
dicono come vestire, cosa mangiare, come
comportarci, di cosa parlare, cosa pensare, perfino quando dobbiamo
procreare.
L’intera
popolazione è stata suddivisa in prescelti,
coloro che si sono piegati alla volontà
delle macchine ed esclusi,
in altre parole la minoranza che ha risposto al
gentile “invito” con un sonoro calcio nei loro culi
metallici.
La Rete ci tiene sotto stretta sorveglianza
temendo ribellioni e sommosse. Ma per molti la fame conta
più delle loro idee e
valori, e la vita di stenti porta la percentuale
d’insurrezioni al di sotto
dello 0,01%.
Se stai ascoltando queste parole, probabilmente il mio corpo è in fondo all’oceano o Dio solo sa dove. Ma è giusto che tu, ancora uguale a me, fatto di ossa, organi, sangue e cuore sappia la verità in merito al tuo passato.
Ho
combattuto anche per la tua libertà.