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Autore: S h i n d a    01/09/2014    8 recensioni
[KyouTen] [possibile OOC] [1.624 words] [Dedicata a _Until The End]
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«Tenma, perché baci il muro?» domandò Aki, entrando nella sua camera, portandogli qualche biscotto.
«Eh?» si riprese quasi subito il ragazzino, allontanandosi all'istante da dove si trovava. «… non era il muro ma il calendario.» borbottò, imbarazzato.
«Hai ragione, questo cambia tutto» [...]

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Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Matsukaze Tenma, Silvia/Aki, Tsurugi Kyousuke
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Dedicata: la mia kouhai. ;_;
Personaggi: Aki Kino, Kyousuke Tsurugi, Tenma Matsukaze.
Pairings: KyouTen.
Parole:  1.624 c: 
Note Autrice: In fondo alla pagina. ↓



»A special date«


 
 
Finalmente il gran giorno era arrivato.
Sì, esatto. Quel dì, il 31 Agosto, Tenma avrebbe chiesto un appuntamento al miglior attaccante che la Raimon avesse mai potuto avere in quegli ultimi dieci anni: Tsurugi Kyousuke.
Aveva per giunta segnato quella data in rosso, nel suo calendario. Era da tempo che ormai organizzava quella cosa, niente sarebbe potuto andare storto.
Beh… tralasciando un possibile rifiuto da parte del compagno, ovviamente. Ma quell’opzione, Tenma, non voleva nemmeno prenderla in considerazione. Era ottimista lui.
 
Aspettò che l’allenamento finisse (cosa credete? Loro si dovevano allenare anche d’estate) e, appena notò che il campo stava iniziando lentamente a svuotarsi, gli si parò davanti.
«Ehi Kyousuke!»
«Quante volte ti av-» osservando il sorriso a trentadue denti dell’altro, troncò la frase facendo un gesto con la mano. «Fa nulla. Che vuoi?» domandò senza troppi giri di parole.
Lui era una persona diretta, odiava perdere tempo inutilmente. Tempo che avrebbe potuto dedicare a suo fratello che si trovava all’ospedale.
Tenma prese un gran respiro e si fece coraggio, cercando di apparire il più normale possibile. «Senti, che ne pensi di uscire stasera?» notando lo sguardo confuso dell’altro, si affrettò a dire anche altre parole «intendo come amici.» Una parte di sé era delusa di quella sua ultima frase ma, forse, così avrebbe accettato.
«Perché no?» mormoro Kyousuke, sempre con quella faccia impassibile. «Facciamo che ti passo a prendere appena finisco con mio fratello.»
Il castano annuì, sorridendo come un idiota.
«Perfetto» pronunciò il blu, prendendo le proprie cose. «Allora ci vediamo dopo.»
 
Tenma non credeva a cosa stesse succedendo; lui era stato capace di invitare Tsurugi Kyousuke, senza fare una qualche cosa stupida, e la persona in questione aveva accettato!
Corse al calendario a baciare la data in rosso, senza alcun apparente motivo, era felice. Poi, si ricordò che quella era un’uscita tra amici, non sarebbe successo nulla, e tutto il suo ottimismo calò a picco. Ovviamente, il tutto, nel mentre continuava a baciare il calendario.
«Tenma, perché baci il muro?» domandò Aki, entrando nella sua camera, portandogli qualche biscotto.
«Eh?» si riprese quasi subito il ragazzino, allontanandosi all’istante da dove si trovava. «… non era il muro ma il calendario.» borbottò, imbarazzato.
«Hai ragione, questo cambia tutto» lo prese leggermente in giro la zia «è una cosa del tutto normale.»
«Ziaaangh…» mugugnò il castano, implorandola di non andare più a fondo con la questione.
«Va bene, va bene. Ho capito» pronunciò rassegnata, alzando le mani in alto - in un mossa teatrale – che stava a dire “Okay, io non c’entro nulla”, e mostrando un pacchetto trasparente con alcuni biscotti dentro.
«Che sono quelli?» gli occhi di Tenma s’illuminarono di colpo.
Dentro di sé Aki sorrise, sapendo che il ragazzino adorava i suoi dolcetti. «Beh, a quanto ho capito, qualcuno oggi deve uscire con una persona importante. Così, ho deciso di preparare qualcosa anch’io.»
Gli occhi del castano si dilatarono totalmente per la sorpresa di quell’affermazione. «E tu come lo sai?!» si sentiva quasi offeso, anche se non sapeva bene il perché.
«Chissà…» sospirò la donna. «Forse un qualche ragazzino è entrato in casa urlando roba tipo: “Che bello, ha detto sì!” oppure “Non vedo l’ora che arrivi stasera!” oppure ancora “Cosa dovrei mettermi”?»
«E-ehi!» borbottò il più piccolo, nel mentre le sue gote si tingevano di rosso. «Io non ho urlato… ho solo espresso qualche mio parere tra me e me…»
Per un attimo Aki si ricordò di come si era sentita quella volta che Ichinose l’aveva invitata ad uscire e capì quanto fosse meschino insistere ancora sull’argomento.
«Okay, va bene» gli si avvicinò scoccandogli un bacio in fronte. «Ero venuta per portarti solo un po’ di biscotti.» Detto ciò si allontano, ma prima di uscire dalla stanza gli mimò un “Buona fortuna”; poi, la porta si chiuse.
«Grazie.» sussurrò il castano, non sapendo di preciso se per i biscotti se per il ‘buona fortuna’ o se per entrambi.
 
Tsurugi uscì dall’ospedale, ormai era calata la sera, doveva fare presto o non avrebbe mai ritrovato casa di Matsukaze con quel buio. Già che gli sembravano tutte uguali di giorno, figuriamoci poi senza alcuna luce.
Si portò le mani alle tasche e pensò a ciò che era successo quel pomeriggio. Quel giorno Matsukaze gli era sembrato fin troppo silenzioso durante l’allenamento, poi, proprio non se l’aspettava quella uscita. Certo, era un’uscita tra amici – ovvio -, allora perché gli era sembrato così nervoso?
Il ragazzo sbuffò, possibile che si era immaginato tutto quanto. Perché l’altro doveva essere nervoso? gli incuteva ancora paura? non si sentiva bene? o forse quella non era solo un’uscita tra amici?
Naah. Ora stava esagerando fin troppo, da come si stava comportando, sembrava una di quelle ragazzine alla loro prima cotta.
Scacciò quei pensieri inopportuni e si ritrovo ad essere proprio davanti casa dell’amico. Prese il cellulare, come per chiamarlo, ma non ce ne fu bisogno perché si ritrovo il castano davanti.
«Matsukaze…?» domandò confuso Tsurugi. «Come facevi a sapere che ero arrivato?»
“Non dirgli che fissi la finestra da ore. Non dirgli che fissi la finestra da ore. Non dirgli che fissi la finestra da ore. Non dirgli che-“ «Stavo osservando la finestra e quando ti ho visto arrivare in lontananza, sono sceso.»
Kyousuke lo osservò sempre con quello sguardo confuso.
«Cioè…! Non che la guardassi da ore aspettando con ansia il tuo arrivo, mi era sembrato di vedere qualcosa di strano fuori in giardino e così mi sono affacciato, ed ho visto te.» Quella era la storia più scema che qualcuno avesse mai potuto mai inventare, ma il compagno non gli diede peso. «Okay» pronunciò, scrollando le spalle.
Un silenzio imbarazzante si fece largo tra i due.
«Okaaay…» iniziò Tenma «dove andiamo?»
«Pensavo lo sapessi» replicò il blu.
«Io… ecco…» farfugliò il centrocampista, leggermente imbarazzato «non saprei.»
Kyousuke annuì e lo prese per un polso. «Okay, ci penso io.»
«C-cosa stai facendo?» mormorò il castano con un fil di voce.
«Potremmo andare in centro.» si limitò a dire, trascinandoselo dietro.
 
Tenma non era mai stato così felice, stava passando una serata intera insieme a Kyousuke che lo teneva per mano! Beh, non proprio per mano, all’inizio lo teneva per il polso e poi la sua stretta si era allentata ed era scivolata sul suo palmo.
Tsurugi lo conduceva un po’ ovunque, facendolo entrare nei negozi e comprandogli a volte qualcosa che aveva attirato l’attenzione del castano. Non era una persona molto chiacchierona ma era divertente a modo suo. Era bello passare del tempo insieme a Kyousuke.
Peccato solo che stavano passando quel tempo come amici; ovviamente non gli dispiaceva, ma voleva qualcosa di più. Però, non riusciva proprio ad atteggiarsi in un modo diverso rispetto a come stava facendo in quel momento (ovvero, lasciarsi trascinare dappertutto). Era da un po’ di tempo che non riusciva a comportarsi normalmente in compagnia dell’attaccante. Si sentiva quasi paralizzato e non riusciva a dire ciò che pensava realmente.
«Allora…?» la voce di Tsurugi riportò Tenma alla realtà.
«Hai detto qualcosa? Scusa, ero distratto…» quell’ultima frase sembrò offendere il blu, anche se non lo diede a vedere.
«No, niente.» Kyousuke gli lasciò di botto la mano e si voltò. Tenma, vedendo la reazione del numero dieci, si preoccupò. «Ho fatto qualcosa di sbagliato? Che c’è, Kyousuke?»
Tsurugi lo ignorò, iniziando ad incamminarsi verso un’altra direzione. Il castano tentò di raggiungerlo ma le persone – sembrava quasi che lo facessero apposta! – gli bloccavano il passaggio.
No, non poteva finire tutto così!
Tenma iniziò ad immaginare che le persone fossero degli avversari e che lui dovesse dribblarli; così, riuscì a farsi largo tra la gente. Notò Kyousuke andare verso la Torre Inazuma, un luogo dove l’allenatore Endou andava spesso per rilassarsi, e lo seguì.
 
«Kyousuke, qualcosa non va?» il blu sembrò essere sorpreso, per la prima volta, dalla voce del numero otto. «Perché te ne sei andato?» continuò a chiedere.
«Io… non so cosa mi è preso, scusa.» mormorò Tsurugi, facendogli cenno di avvicinarsi e sedersi – cosa che il castano fece subito –. «La troppa confusione mi ha messo stress» mentì.
Tenma ignorò le frasi dette prima dal blu. «C’entra qualcosa “quella cosa” che mi avevi detto e che io non ho sentito?» e per la seconda volta, Kyousuke si sorprese. Non pensava che l’altro fosse così sveglio.
«Davvero, non è niente.» replicò in tono freddo, forse fin troppo freddo.
«Va bene…» Tenma si guardò attorno. «Credo si sia fatto tardi, è meglio che torniamo.» Si alzò ripulendosi i pantaloni ma qualcosa lo tirò di nuovo giù e delle labbra si poggiarono sulle sue.
In un primo momento il più piccolo non riuscì a capire cosa stesse succedendo, poi, si accorse che Tsurugi lo stava baciando.
«Kyousuke…?» riuscì a sospirare il centrocampista, in un attimo di pausa dell’altro. Poi, il blu si distese quasi totalmente sul castano, bloccandolo a terra e lo continuò a baciare.
«Kyousuke!» provò a liberarsi l’altro, riuscendoci.
«… scusa.» mormorò il blu sistemandosi. «Non potevo lasciarmi scappare un’occasione del genere.»
Tenma lo guardò ancora sconvolto.
«So che ora mi odierai, probabilmente, ma non m’importa» continuò imperterrito il compagno «avevo bisogno di farlo.»
Il ragazzino mise da parte, finalmente, lo stupore ed iniziò a sorridere, lanciandosi sopra Tsurugi. «Non pensavo che ricambiassi i miei stessi sentimenti!» poi afferrò qualcosa che aveva in tasca. «Per festeggiare, apriamo i biscotti di Aki!»
Kyousuke sorrise. «Matsukaze, sei proprio incorreggibile.» fece per afferrare un biscotto, poi si bloccò, assumendo un espressione seria. «Prima sono andato via perché… ti avevo chiesto se ti piacevo… e poi tu non hai risposto.»
Tenma lo osservò sempre sorridendo, era carino quando faceva così. «Dovresti saperlo che la mia testa è sempre tra le nuvole, dopotutto, sei sempre tu a dirmelo.» e lo baciò.
 
 
 
 
 
 
«Allora Tenma, il fortunato era Tsurugi?»
«ZIA!»












♦♣Angolo Autrice♥♠

Salve a tutti, ogni tanto torno anche io a scrivere qualche mia boiata fanfic. ( ° w ° )/ 
Ieri è stato il compleanno della mia kouhai dolce e cutie, ma io sono stata tutto il giorno in fiera e non ho avuto modo di finire questo piccolo regalo di compleanno che pensavo di farle da tempo. >u<"
Penso di essere andata un po' nell'OOC con entrambi i pg ma non potevo farci molto, ho cercato di metterci l'anima in questa fanfiction (ed ovviamente non mi piace), spero che questo mio sforzo sia apprezzato da Martina. ;_;
Ringrazio anche
Vanessa che mi ha aiutato per l'ispirazione e Aurora per il suo supporto morale. T3T" 
Perdonate eventuali errori, io l'ho riletta, ma c'è qualcosa che scappa sempre. TwT"
Voglio bene a tutti, cià. 
Ora fuggo. 

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