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Autore: Liam Payne loves me    01/09/2014    2 recensioni
INTRODUZIONE CHE CAMBIERA' CON L'AVANZAMENTO DELLA STORIA.
Lei: ragazza bulimica e anoressica.
Lui: membro della più grande boy-band mai esistita.
Lei: sorella di uno dei componenti.
Lui: uno dei migliori amici.
Lei: Mia Styles.
Lui: Liam Payne.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Finì velocemente di scrivere l’ultima frase della versione di spagnolo, per poi gettare un sospiro di sollievo.

Abbandonò tremante la penna sul raccoglitore ad anelli, per poi dirigersi velocemente verso il bagno, che sarebbe stato nuovamente testimone della mia fragilità.

Già, perché sotto alle parole arroganti, l’aggressività e la sfrontatezza, si nascondeva un’adolescente insicura e insoddisfatta di sé.

Una di quelle ragazze che aveva delle voragini che mai e poi mai avrebbe voluto colmare.

Perché quei baratri erano la prova della sua lotta, del fatto che nonostante tutto e tutti, lei fosse ancora lì, con qualche livido e alcuni graffi, ma sempre presente.

E questo lo comprendeva chiunque, ma solo lei sapeva il modo più efficace per far si che il suo piano andasse a gonfie vele: aveva un metodo infallibile, al quale faceva ricorso ogni qualvolta l’ansia l’opprimesse o lo stress iniziasse a farsi sentire.

Il suo metodo si chiamava “vomitare”, che secondo la sua mentalità da ragazza insicura, era l’unico modo per liberarsi dai problemi, dalle bugie, da tutto ciò che potesse farla nuovamente ricadere; ovviamente temporaneamente.

Infatti, tutto ciò sarebbe nuovamente accaduto ancora, ancora e ancora, e lei sarebbe di nuovo caduta in quello sbaglio fatale ma che ormai, costituiva l’unica via di fuga da ciò che la circondava.

Infondo che cosa mai poteva fare una sedicenne con dei problemi ovunque?

Non sarebbe mai potuta ritornare quella bimba di sei anni che ascoltava spensierata le favole che le raccontava il fratello maggiore.

Già, il suo amato fratellone. Possiamo dire che ora non la pensi più come un tempo, ma chi non avrebbe cambiato opinione?

Lei ora lo odiava con tutta se stessa, consapevole del fatto che quel vivace ragazzino di nove anni era scomparso, lasciando il posto ad un attraente ventenne che, impugnando un microfono fa esplodere le ovaie alle ragazzine, insieme ad altri quattro imbecilli, di cui tra l’altro non ricordava nemmeno i nomi.

Qualsiasi cosa ricordi lui e la sua stupida band, la ferisce mostruosamente, perché oltre al fatto che abbia scelto di realizzare il suo sogno, anziché rendere felice la sorella minore, non ha mai neanche avuto nemmeno il coraggio di scusarsi con lei.

Ma, voi direte, e i genitori?
Ecco, tra loro e la figlia non scorre più buon sangue, siccome anche loro l’hanno abbandonata in un college che ormai è diventata la sua casa.

>Certo non si può dire che sia stata portata in una baracca; al contrario la scuola porta un nome prestigioso, e detiene uno dei primi posti come miglior istituto in tutta la città.

Anche se, ammettiamolo nessun luogo, seppur noto, potrebbe sostituire le quattro confortevoli mura di casa, e neanche una struttura, in cui, al posto della celebrità, vi siano i propri amici.

Non che lei avesse dei problemi a relazionarsi con la gente, ma quei ragazzi erano i suoi compagni di avventure ed inoltre, gli unici che erano davvero in grado di farla sentire accettata.

Già, perché ogni volta che provava a conoscere qualcuno credeva sempre che loro la frequentassero solo ed esclusivamente per il suo cognome.

Portare il cognome Styles poteva seriamente metterla in secondo piano, e questo era il suo pensiero fisso.

Chi le diceva che lei era di più di quel nome?

Chi la rassicurava?

Poche persone. Le essenziali, quelle senza il quale non potrebbe mai fare a meno.

Queste ultime sono la migliore amica e il fidanzato, che prima di diventare tale era il suo unico riferimento maschile.

Perrie Edwards e Justin Matthew.

La prima era una biondina tutto pepe, una di quelle che vogliono tutti ma che non è nessuno. Lei non era per niente una troia, anzi si dimostrava sempre una ragazza attenta, dolce e anche un po’ esuberante. Molte volte infatti, aveva tinto i suoi capelli di colori davvero sgargianti, come il lilla, il fucsia, l’azzurro, anche se ogni volta ritornava del suo colore naturale, ossia biondo cenere. Tonalità che sposava perfettamente l’azzurro chiaro degli occhi, sempre pronti ad individuare ogni minimo particolare di qualsiasi cosa la circondasse.

Una vera esplosione di energia, una di quelle sempre pronte per una festa ma anche per consolare le amiche. Una di quelle persone vere che difficilmente trovi.

Ma, fortunatamente Mia c’era riuscita. Senza di lei era persa, perché tutto ciò di cui aveva bisogno fino ad ora era lei. Non smetteva mai di ringraziarla, perché lei c’era sempre stata e qualcosa le diceva che ci sarebbe stata anche in futuro.

Inoltre, solo grazie a lei ora poteva definirsi felicemente fidanzata, insieme a quello che prima era il suo migliore amico. Era proprio stata Perrie ad incoraggiarla a dichiararsi a Justin, che come lei la guardava con occhi diversi da quelli di un amico.

Il timore però c’era sempre, perché se qualcosa fosse andato storto lei non voleva minimamente perdere il suo migliore amico, sarebbe stato il colpo di grazia.


Se qualcosa fosse andato storto, la piccola Styles non avrebbe retto.

Troppe cose le passavano per la testa, ma il primo era, senza ombra di dubbio, quello di essere abbandonata.

Perché, a detta sua, nessuno avrebbe voluto come amica una ragazza orribile come lei.
Le gambe grasse, la pancia gonfia, il sedere enorme, il viso non curato. Ogni parte di lei era, secondo la sua opinione, disprezzabile ai massimi livelli.

L’unica cosa che apprezzava erano gli occhi: perché solo grazie a quegli smeraldi poteva davvero accorgersi di ciò che la gente pensava di lei.

E, purtoppo, secondo la sua opinione solo pensieri negativi e sprezzanti.

Magari, chissà, la piccola di casa Styles, aveva bisogno di una visita dall’oculista.

POV’S MIA

Uscii dal bagno dopo essermi risciacquata sia il viso che le mani, per poter andare ad aprire la porta.
Erano più o meno cinque minuti che c’era qualcuno che bussava insistentemente alla porta, quasi come se fosse una questione di vita o di morte.

Arrivai scocciata davanti all’uscio, cercando di non iniziare a gridare. Ero molto stressata in questo periodo, qualsiasi cosa mi venisse detta avevo una crisi di nervi.

E dal modo in cui si ostinava a bussare questo/a tizio/a doveva essere qualcosa di importante.
Purtoppo, però, non avevo preso in considerazione l’idea che potessero essere due tizi, una volta abbassata la maniglia.

E questo mi costo davvero un paio di corde vocali, talmente urlai.

”Mamma, papà, che cazzo ci fate voi qui?”

ANGOLO DELLA COGLIONA CHE HA SCRITTO QUESTO OBROBRIO: Ciao a tutti! Come vedete sono tornata con una nuova storia... Ammettiamolo non riesco a rimanere senza scrivere per troppo tempo! Anyway, spero che il prologo/capitolo vi piaccia. A me personalmente non dispiace, anzi credo che due settimane di lavoro abbiano avuto un buon risultato. Non vi prometto nulla con gli aggiornamenti, vedremo quanto piacerà e mi regolerò con i miei vari impegni. Detto questo un bacio ragazze e buona fine delle vacanze!
  
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