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Autore: montespan    01/09/2014    0 recensioni
John Luther e Alice Morgan in fuga per l'Europa, in bilico tra l'essere turisti o fuggitivi, per ragioni diverse. Alice fugge dalla giustizia britannica, che a quest'ora deve essersi quasi sicuramente data per vinta, John, invece, da una fase della sua vita che non gli si addice più.
Genere: Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
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Untitled #2

John deve convivere con la sua sociopatia e a volte è più difficile di quanto avesse pensato.

Il più delle volte le sbatte la verità in faccia, soprattutto quando è esasperato, pur sapendo che lei non ha i mezzi per comprenderla. 

Assoldare degli uomini per pestare a sangue il suo ex rivale in amore, l’uomo che aveva una relazione con sua moglie, era una di quelle cose che Alice avrebbe fatto, anzi che aveva fatto, perché nel suo modo contorto di concepire i sentimenti, si trattava di un gesto carino nei confronti di John, un gesto con cui avrebbe potuto dimostrare la portata del suo amore per lui. 

E non importa quanto tempo sia passato da quei loro primi incontri, Alice non smette di dimostrare il suo amore in modi che vanno aldilà di ogni convenzione socialmente e moralmente accettabile. 

Eppure quando il suo contatto in Andalusia si rifiuta procurargli un nuovo passaporto falso perché -eres negro, hombre- e quello finisce per diventare sordo dopo l'attacco di tre persone che hanno una predilezione per gli aghi così curiosamente simile a quella di Alice, è difficile per John rimanere impassibile, non solo perché se facessero aggredire ogni razzista che incontrano sulla propria strada manderebbero all'aria l'intento di mantenere un profilo basso, ma anche perché, nonostante quell'omuncolo si meritasse una bella dose di male, la vendetta non serve a far sentire meglio John e sicuramente non li aiuterà a trovare più velocemente dei passaporti falsi credibili per raggiungere prima il Messico.

John glielo sputa in faccia, che la gente non pensa così, non agisce così, che la cosa lo infastidisce.

Ed Alice sorride. Sorride in maniera ingenua, con l'atteggiamento di colui che non ha la minima idea di ciò che stai dicendo perché il suo cervello lavora in maniera completamente differente, in base ad un ordine superiore che viene perciò percepito dai più come del tutto privo di senso. 

È un sorriso che nasce piccolo e innocente sulle sue labbra, ma che va estendendosi rapidamente sfociando in un ghigno astuto, nel ghigno di chi sa più di quanto tu ne potresti mai immaginare, e John pensa si rende conto del fatto che anche se i suoi modi non sono quelli condivisi della maggior parte delle persone, le sue intenzioni sono esattamente le stesse di qualsiasi altro normale essere umano. Sono legate agli affetti, all'orgoglio, all'istinto di sopravvivenza. 

E nonostante l'ottusità di John nel suo voler rimanere incastrato in quelle così noiose convezioni anche dopo essersi liberato dal rapporto che aveva avuto con la legge, lei sa che per quanto estremi, i suoi modi portano all'effetto desiderato. Per far in modo che questo accada il prezzo da pagare è impedire che le posizioni di esseri umani ipocriti, repressi ed essenzialmente semplici possano fermarla, ma a modo suo, causando così inevitabilmente la rabbia di John.

"Divenire improvvisamente sordo gli ha fatto capire quanto schifosamente inutile per gli affari sia essere razzista", dice mostrandogli il famigerato passaporto e i suoi occhi sembrano scintillare di una luce compiaciuta.

È facile per lui lasciare che la frustrazione scemi annegata nel sorriso dipinto sul volto di Alice e gli sguardi che si scambiano sono quelli di due persone che, dopo qualche incidente di percorso, sono di nuovo sulla stessa lunghezza d'onda. È in quella frazione di secondo tra la propria sfuriata e la calma che ne segue, che John torna ad essere consapevole della grande differenza tra il suo modo di pensare e quello di Alice. Tuttavia non è del tutto convinto che lei sia incapace di provare sentimenti, nonostante quello che possa affermare il profilo di lei ormai relegato negli archivi dell'ospedale psichiatrico da cui l'aveva aiutata ad evadere. Al contrario crede che sia capace di provare ma non di capire razionalmente le emozioni, perché chi sarebbe capace di emulare con così grande perfezione quello sguardo che gli aveva rivolto quella mattina dopo essersi saziati l'uno dell'altra tra le lenzuola in quell’hotel iberico privo di aria condizionata.

Alice Morgan è mossa da buone intenzioni, ma come è risaputo, la strada per l'inferno ne è lastricata.

Eppure, nonostante questo John si ritiene fortunato ad essere l'uomo che Alice ha deciso debba appartenerle, come si era premurata di comunicargli appena tornata da Berlino, perché prima di conoscerla, e non prima di incontrarla, la sua vita era un inferno.

Quindi, John Luther è solito prenderle la mano, invece di limitarsi ad osservarla andar via con quel suo sorriso enigmatico sulle labbra come accadeva a Londra, per andare insieme a lei incontro al futuro.

   
 
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