Film > Pacific Rim
Ricorda la storia  |      
Autore: ManuFury    02/09/2014    5 recensioni
Primo esperimento su questo Fandom, non linciatemi.
Dal Testo: "Ogni cellula, ogni tessuto, ogni organo, tutto il tuo io grida: “Corri Aleksis, corri!”"
(Quarta Classificata al Contest: "On run with no one to love. That was me before you came alone." indetto da Mad_Fool_Hatter)
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aleksis Kaidanovsky, Sasha Kaidanovsky
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
RUN
 
 
 
 
L’istinto che ti preme in petto è forte e viscerale, troppo profondo e primitivo perché tu riesca a ignorarlo.
Il respiro si blocca, i muscoli si tendono e il cuore inizia a battere forte per pompare più sangue misto ad adrenalina nelle tue vene. Tutto il tuo corpo è pronto alla fuga, vero Aleksis?
Ogni cellula, ogni tessuto, ogni organo, tutto il tuo io grida: “Corri Aleksis, corri!
Vorresti scappare da lì, fuggire lontano, correre finché non ti manca il fiato e il sudore t’imperla la fronte; vorresti correre come sei sempre stato abituato a fare: perché il mondo è un posto orribile dove vivere, tutto attorno a te è sempre stato grigio e freddo come il metallo. È un materiale fantastico, il metallo, così resistente e magnifico, eppure così distaccato e insensibile… come te, prima.
Quel materiale ti ricorda le sbarre dell’orfanotrofio in cui stavi da bambino, quando avevi paura del mondo: lo vedevi come un gigante immenso, che ti sorrideva col suo ghigno peggiore, tendendo verso di te braccia lunghe e scheletriche per ghermirti, per trascinarti in quel grigiore e in quel freddo da cui volevi scappare.
E tu correvi, Aleksis, fuggivi dal mondo e da te stesso: dalla solitudine che stringeva come un vestito di qualche taglia più piccolo e dal freddo che provavi dentro, all’altezza del cuore. Più volte te l’eri immaginato come una stupenda statua di ghiaccio, immobile nel suo algido splendore.
Scappavi, correvi non badando a dove andavi, ti bastava solo arrivare lontano, più lontano di quel mondo, di quelle sensazioni viscide che volevi lasciarti a tutti i costi alle spalle. Perché non c’era niente che ti legasse, che t’inchiodasse sul posto… c’eravate solo tu e quel mondo ostile e alieno.
Fuggivi allora, esattamente come vorresti fare adesso.
Stringi i pugni, le mani ti sudano e le vene pulsano come mille cuori, ad amplificare la tua ansia, i tuoi ricordi, la paura che provi.
Un rumore ovattato di passi ti riporta al presente, strappandoti dai tuoi foschi pensieri.
Ti volti lentamente con il cuore in gola e quel desiderio primordiale ad animarti i muscoli, gonfiandoli in tutta la loro perfezione.
E allora la vedi: lei bella e altera come una regina, brillante di luce propria come una stella, stupenda nel suo vestito candido come la neve, sul viso risalta solo il rosso delle sue labbra, incurvate in un sorriso meraviglioso.
A vederla, magnifica e reale di fronte ai tuoi occhi, il respiro riparte e il cuore rallenta i suoi battiti, i muscoli si rilassano e l’espressione tesa scompare dal tuo viso a mano a mano che lei si avvicina.
La guardi e pensi che è quel sorriso, così raro e splendido come un rubino, che ti ha salvato, quando si è chinata verso di te e ti ha detto: “Rendimi orgogliosa” e ti ha tirato fuori dall’abisso in cui eri precipitato.
Le sorridi e le porgi il braccio.
Sasha accetta di buon grado il tuo gesto cavalleresco e insieme vi avviate. La vostra andatura è lenta, ma ha quella cadenza perfetta dettata solo da chi, come voi, ha avuto un’educazione militare. Non è una corsa, non è una fuga com’era l’andatura cui era abituato tu da giovane, Aleksis.
Arrivate all’altare e fate un cenno col capo al religioso eretto di fronte a voi come una statua.
Non senti le sue parole, non tutte, almeno. Ti avvicini a Sasha impercettibilmente e le sorridi.
“In fuga, senza nessuno da amare. Così ero, prima che arrivassi tu.” Le sussurri dolcemente e dalla sua espressione, rilassata e intenerita, così diversa dal ghiaccio che solitamente gela il suo viso, capisci che, in qualche modo, è così anche per lei. Anche Sasha scappava da qualcosa, era sempre all'erta e si guardava le spalle, finché non ti ha trovato; l’hai capito dal momento in cui l’hai vista la prima volta, all’accademia.
Hai capito che lei sarebbe stata solo tua, per sempre e che tu saresti stato solo suo, per sempre.
La cerimonia è veloce o forse lunghissima, non lo sai, ti sei perso negli occhi di quella che, finalmente, è tua moglie.
Scorgi con la coda nell’occhio, lontano, Cherno Alpha che vi osserva in silenzio, muto testimone della vostra unione; lui, macchina senz’anima che ha reso possibile il vostro incontro. Lo ringrazi con tutto il tuo cuore che, ora lo sai, non è solo una statua di ghiaccio, ma un organo vivo e pulsante. E batte forte solo per lei.
Vi avvicinate, i corpi così stretti da sembrare uno solo, così come le vostre labbra, unite in un bacio che vi fa emettere un sospiro di liberazione per quanto era ricercato e desiderato da entrambi.
E in quel momento, Aleksis, hai la consapevolezza che non ci saranno fughe, mai più. Non ci saranno mai più il freddo e la solitudine… solo amore.
Il vostro amore.
Correre non serve più, perché, finalmente, hai raggiunto quella felicità che avevi sempre ricercato e puoi riposarti tra le sue braccia, così come Sasha farà con le tue.
In fuga senza nessuno da amare. Così ero, prima che tu arrivassi. Ripensi a quella frase e sorridi: non hai mai detto qualcosa di più vero.
 
 
***
  
TA-DAN!
 
Sono riuscita a sbarcare anche sul Fandom di “Pacific Rim” oddio che emozione! *Q*
*Ululato di lupi*

Ehm, sì, ok… ^^’’
Non importa, ci sono abituata! XD
Allora, premetto che ho molte cose da dire, soprattutto perché ho scritto sul Paring di Aleksis/Sasha (perché, sì! Loro due sempre e per sempre, amen!).
È la prima volta che scrivo decentemente su di loro (tsk, ma a chi voglio darla a bere? Io non scrivo mai decentemente!) e quindi non so, forse ho fatto danni, anzi, HO fatto danni.
La storia dovrebbe essere un pre – film, diciamo quando hanno iniziato la loro carriera come Cherno Alpha Team, pressappoco me la vedo collocata lì la scena che ho descritto. Poi, sì, forse sembrano un po’ OOC, ma diciamocelo: sono due russi, sono cazzuti che la metà basta, nel film DEVONO apparire freddi come il ghiaccio… ma, nella realtà, possono anche sciogliersi un pochino no? Io penso che abbia senso, ma forse il senso lo vedo solo io, non sarebbe la prima volta! XD
Mi sono sempre immaginata Sasha che, in qualche modo, salvava Aleksis da qualcosa e devo ringraziare il fantastico Contest: “On the run with no one to love. That was me before you came along.” indetto da Mad_Fool_Hatter che mi ha dato la stupenda possibilità di scrivere su questi due personaggi che mi fanno letteralmente impazzire! *Q*
Poi, ovviamente, devo anche ringraziare la Challenge: “La sfida dei duecento prompt” di msp17 con il prompt 60) Fuga.
Questa storia ha anche partecipato al Contest: "Winter Contest per storie edite" indetto da My Pride.
Poi, vorrei ringraziare chiunque si sia fermato a leggere e a farsi venire un po’ di carie ai denti visto che, almeno qui, il Fluff regna quasi sovrano! XD
Ci si sente presto, magari con un prequel in cui narrerò le vite dei nostri due russi preferiti! :P
A presto,
ByeBye
 
ManuFury! ^_^
 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > Pacific Rim / Vai alla pagina dell'autore: ManuFury