Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Pazyamor_    02/09/2014    4 recensioni
Non possiamo vivere senza amore, senza sogni, senza pace e senza speranza.
In questa notte così speciale ho capito che questi elementi sono fondamentali per avere una vita felice, sorridere è la cosa più importante.
Dietro le nuvole, il cielo è sempre azzurro.
***
Questa storia è una dedica per una mia amica molto speciale, spero che piaccia anche a voi.
Paz y amor.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Happy birthday my love.

Eva.
Cominciare la scuola il giorno del mio diciassettesimo compleanno non è esattamente ciò che avevo sperato, ma dovrò accontentarmi. Oggi compio diciassette anni e inizio la scuola, un bel programma direi. La mia migliore amica - Valeria - che è venuta apposta dall'Italia per passare tutta la settimana con me dorme nel letto accanto al mio. Quando ieri l'ho trovata che girava per Cardiff in cerca della mia casa sono quasi impazzita di gioia. E pensare che ci siamo conosciute solo per caso, alla festa di paese, avevamo un'amica in comune e da quella sera diventammo praticamente inseparabili. Sono precisamente quattro anni che ci conosciamo e durante questo periodo di tempo non ricordo una singola volta nella quale abbiamo litigato. Valeria è speciale, una persona adorabile, ma io ovviamente lo sono di più. Mi accompagnerà a scuola, poi andrà in giro finchè non le manderò un messaggio e potrà venire a prendermi. Lei ha già diciannove anni, ma io comunque non mi fiderei molto di lei alla guida. Anche perchè qui si guida tenendo la sinistra e lei si lamenta sempre per questo, quindi credo che mentre girerà per la città investirà la metà delle persone che incontrerà solo perchè guidano sulla sinistra. Sospiro e comincio ad indossare la divisa della scuola, una divisa carinissima per carità - niente mini-gonne o top come nei film - ma un bel pantalone lungo e una camicia. Dato che non sono abituata a questo freddo più mi copro e meglio è, per non parlare di Valeria. Lei odia il freddo, quando stavamo a Napoli si lamentava sempre in inverno, ora che qui è Settembre dorme con il piumone e il pigiama pesante. Ridacchio nel vederla sepolta sotto le coperte e vado nel bagno della mia camera. Quando vidi che non c'era il bidet rimasi a dir poco scioccata, ma poi ho preso l'abitudine a non usarlo più e purtroppo - dico purtroppo per il freddo - fare due docce al giorno. Mi guardo allo specchio e sospiro, comincio a passare il fondotinta sul mio viso pallido e metto un po' di lucidalabbra, trucco leggermente i miei occhi verdi e sistemo i miei capelli ricci lasciandoli sciolti sulle spalle. Forse dovrei svegliarla - anche perchè deve accompagnarmi a scuola - però mi dispiace. Ieri siamo state fino alle quattro del mattino a parlare, finchè non si è addormentata praticamente, e come è suo solito fare non ha sentito la mia sveglia. La guardo e poi sbuffo, rifacco il mio letto e poi apro le tende per far entrare la luce del sole. Come avevo già pianificato lei si mette con la testa sotto al cuscino e cerca di scacciarmi, ma io non mollo e le tiro le coperte da dosso.
<< Eva, rimettimi le coperte che fa un freddo del cazzo. >> dice sotto al cuscino.
<< Scusa ma non ti sento bene. >> dico io tenendo strette le coperte. 
Lei alza la testa dal cuscino ed io scoppio a ridere, i suoi capelli neri sono sparsi ovunque, la sua faccia è molto, molto arrabbiata e sono sicura che mi salterà addosso da un momento all'altro. Le faccio la linguaccia e lei mi tira il cuscino che prontamente schivo. E' diventata un libro aperto ormai, i suoi modi da camionista non mi fanno nè caldo nè freddo.
<< Eva, porca troia, dammi quel cazzo di cuscino. >> dice lei ad alta voce.
<< Vale, mia madre non conosce la tua indole da ragazza dei quartieri malfamati, quindi ti consiglio di abbassare la voce. >> dico io cercando di non ridere.
<< Giuro che finisci male. >> dice lei sbuffando.
<< Comunque devi accompagnarmi, ti sei offerta tu. >> dico facendo spallucce.
<< Torno un attimo in dietro nel tempo per uccidermi e ti raggiungo. >> dice gettandosi sul letto.
<< No, credo che i tuoi poteri tu li abbia persi mentre volavi quindi non puoi. >> dico ridendo.
<< Hai ragione - dice alzandosi - auguri ancora nana malefica. >> dice abbracciandomi.
Il fatto che io si alta 1.53 e lei 1.65 non fa di me una "nana malefica", ma col tempo ho imparato ad accettare quel soprannome tanto affettuoso che mi ha dato. Va verso la sua valigia e tira fuori un jeans lungo e una maglia bianca a maniche lunge, poi una sciarpa nera e le converse bianche. La sciarpa, quando la vedranno con la sciarpa rideranno e lei sarà pronta a dare un pugno in faccia a tutti. Si veste velocemente e poi va in bagno, intanto io faccio il suo letto. Sono felicissima che sia qui, ricordo che l'anno scorso non abbiamo passato il mio compleanno insieme ed entrambe ci rimanemmo molto male. Fortunatamente è riuscita a venire, non è qui che capisco quanto ci tenga a me, ma lo capisco quando mi regala un paio di Vans grigie, quelle che mi mancavano. Ridacchio ai miei stessi pensieri e mi affaccio, la vedo truccarsi velocemente e poi voltarsi verso di me e mandarmi un bacio. Mi prende la mano e scendiamo al piano di sotto, i miei genitori e il mio fratellino - Marco - stanno facendo colazione.
<< Auguri Eva. >> dice Marco correndo ad abbracciarmi.
Mio fratello - anche se ha solo otto anni - mi è stato molto d'aiuto durante il primo anno che ci siamo trasferiti. Non dimenticherò mai tutte le volte che è rimasto a dormire con me oppure che mi ha trascinato giù a giocare, i miei genitori si alzano e vengono ad abbracciarmi per darmi gli auguri. Valeria - ovviamente - tira fuori la macchina fotografica dalla sua enorme borsa e fa una foto a tutti noi. Le sorrido e poi mia mamma va verso di lei.
<< Perchè non ne fai una anche tu? >> dice mia madre.
<< No grazie Silvia, non vorrei rompere la mia amata macchina fotografica. Ci tengo troppo. >> dice lei sorridendo.
La guardo minacciosamente e lei sospira, viene verso di me e mia madre prende la Canon della mia amica. Scatta una foto e noi saltelliamo, Valeria ha intrapreso la carriera da fotografa insieme a suo padre e devo dire che le cose gli vanno molto bene. E' bravissima a scattare foto, non so come fa a farmi venire sempre bene. Ci sediamo a tavola e mangiamo i nostri adorati biscotti al cioccolato più un muffin ripieno, beviamo il latte e poi saliamo di nuovo a lavare i denti. Mi accorgo che sono quasi le otto.
<< Vale muoviti, dobbiamo andare. >> dico io frettolosa.
<< Un attimo, un attimo. >> dice lei ma io l'ho già presa per il polso.
La tiro correndo per le scale, afferra al volo il suo giacchetto di pelle e usciamo di casa salutando i miei genitori, andiamo verso la mia cinquecento - si ho una macchina e non guido, ma papà me l'ha data per fare pratica dato che prenderò a breve la patente - e Valeria si mette al posto di guida.
<< Dannati inglesi. >> comincia a borbottare.
Mette in modo e inizia a guidare mentre io le do le indicazioni.
<< Ci sono dei bei ragazzi? >> mi chiede subito.
<< In realtà si, moltissimi, però non mi interessa nessuno, lo sai. >> dico io.
<< Non mi dire palle, lo so che mi menti. Come si chiama il bastardo. >> dice girando a destra.
Non so come faccia sempre a capire che mento. In realtà non le ho detto niente perchè so che non le piacerà, perchè ha quell'aria da primo uomo insopportabile. Diciamo che ci salutiamo perchè una volta in libreria non arrivavo a prendere un libro e lui mi aiutò. Harry Styles si chiama, è bellissimo, ma sono sicura che Valeria troverà un difetto anche a lui. Non so come sia davvero di carattere, però quando sorride mi fa sciogliere, sono praticamente cotta. Ha quell'aria da sbruffone che mi fa venir voglia di riempirlo di schiaffi, è così adorabile, perchè deve comportarsi male? Ovviamente ha avuto molte ragazze, quindi sono sicura che non presterà mai attenzione a me. Siamo nello stesso corso di biologia e di letteratura, quindi lo vedo tutti i giorni. 
<< Ehi, non perderti nei tuoi pensieri e rispondi. >> dice lei mentre parcheggia.
<< Non vorrai mica scendere? >> dico io alzando le sopracciglia.
<< E perchè no? Voglio vedere la scuola almeno da fuori. Non posso entrare? >> dice lei sorridendomi.
<< Certo che puoi. >> dico io dandole una pacca sulla spalla.
<< Perfetto allora. >> 
La giornata è nuvolosa e credo che verrà presto a piovere, un motivo in più per il quale Vale vorrebbe uccidere qualcuno ma sono sicura che non finirà in galera il giorno del mio compleanno. Quando siamo davanti al cancello c'è Harry - ovviamente - con Zayn Malik - del quinto anno - Louis Tomlinson, Liam Payne e Niall Horan - del quarto anno -. Sono i suoi migliori amici, e tutti e cinque sono praticamente inseparabili. Non li vedo mai separati, stanno sempre insieme. Sono un gruppo molto compatto e diciamo "venerato". Valeria - ovviamente - sposta lo sguardo su di loro.
<< O mio Dio, non dirmi che sono finita in uno di quei film dove c'è la banda della scuola che fa abbassare le mutande a tutte le adolescenti arrapate. >> dice lei guardandoli.
Mi batto una mano sulla fronte, forse dovrei dirle che Harry mi piace. Lo vedo osservarci con la testa piegata di lato, le mani nelle tasche dei pantaloni neri ed è poggiato contro la colonna delle scale. Mi domando come faccia ad essere sempre più bello, proprio non lo so. 
<< Vale, c'è una cosa che dovresti sapere. >> dico distraendola dalla sua analisi alla scuola.
Lei si volta verso di me e mi guarda annuendo, sospiro ma una voce ci ferma.
<< Ciao Eva. >> mi saluta Harry.
Spalanco gli occhi e il mio cuore comincia a battere a mille, Valeria lo guarda a dir poco come se volesse trucidarlo. Sapevo che non le sarebbe piaciuto, ma ho la speranza che cambi idea se cominciamo a fare conversazione.
<< Ciao Harry, come va? >> chiedo io timida.
<< Bene grazie, io sono Harry. >> le porge la mano.
Valeria lo guarda qualche secondo e poi guarda me, alza gli occhi al cielo e stringe la mano ad Harry mormorando "sono Valeria" e lui sorride. Si avvicina anche Zayn dopo pochi secondi e mi sorride, la mia amica lo guarda ancora peggio di come ha guardato Harry e lui le sorride.
<< Ciao, sei nuova? >> chiede.
<< Ti sembra che sono vestita per venire a scuola? >> domanda lei di rimando.
<< Peccato. >> dice lui.
<< Che fai, ci provi? >> chiede lei alzando le sopracciglia.
<< Niente del genere. >> alza le mani lui.
<< Meglio per te - dice lei sorridendogli falsamente - io ora dovrei andare, ma non mi fido a lasciarti con loro. >> dice al mio orecchio.
<< Sono in un posto pieno di gente, non succederà niente. >> dico io alzando gli occhi al cielo.
<< Io vado eh. >> dice lei facendomi l'occhiolino.
Sospiro e scuoto la testa, Zayn resta a fissarla a bocca aperta mentre Harry lo guarda ridacchiando. A quanto pare Vale ha fatto colpo sul pakistano, si volta verso di me con uno sguardo strano e mi prende le mani tra le sue.
<< Ti prego, dammi il suo numero. >> dice lui.
<< Non credo sia una buona idea. >> dico io ridacchiando.
<< Ti torturerà finchè non glielo darai. >> dice Harry sorridendomi.
Vale mi ammazzerà, ma ne vale la pena. Ha bisogno di  un ragazzo che le rompa un po' i coglioni, magari Zayn la fa addolcire un po'. E' diventata così riluttante verso l'amore e tutto ciò che lo riguarda che sembra una vecchia inacidita. 
<< Entriamo? >> dice Harry.
<< Certo. >> dico sorpresa.
Sono molto sorpresa che Harry mi stia davvero parlando, fino ad oggi ci siamo limitati ai saluti, non credevo venisse a parlarmi. Non mi sorprende che non sappia che oggi è il mio compleanno, ma è già un miracolo se mi parla, figuriamoci gli auguri di compleanno. Arriviamo davanti all'aula di matematica e purtroppo lui dovrà andare in aula di chimica, mi sorride e poi aggiusta lo zaino sulla sua spalla.
<< Se ti fa piacere dopo possiamo sederci vicini nell'ora di letteratura. >> dice sorridendomi.
<< Ovvio, mi fa piacere si. >> dico contenta.
Lui mi sorride, si gira per andare verso l'aula di chimica ed io mi volto per entrare in classe. Mentre sta per andare via si volta verso di nuovo verso di me e si avvicina al mio viso, si abbassa sulla mia guancia e mi lascia un bacio leggero.
<< Buon compleanno. >> dice sorridendomi.
Mi fa l'occhiolino mentre io resto a fissarlo imbambolata, sapeva del mio compleanno, ma come? Lo guardo allontanarsi e poi entrare nella sua classe, entro nella mia tenendo la mano sulla guancia per qualche secondo ma poi mi risveglio dal trance. Forse sto solo sognando, non è possibile, non mi sembra vero. Valeria qui, Harry che mi parla e addirittura mi fa gli auguri, io che non sono in ritardo. Mi siedo accanto a Sedrique - un ragazzo Francese davvero simpatico - e lui mi sorride.
<< Bonjour mon amour, come va? >> chiede gentile.
<< Bene, e tu? >> chiedo io.
<< Bene, mercì, ti vedo particolarmente contenta oggi. >> dice lui.
<< Ci credi che Harry Styles mi ha fatto gli auguri? >> chiedo io sospirando contenta.
<< Ah, Harry Styles, quello per cui hai una cotta. >> dice pizzicandomi la guancia.
<< E anche tu. >> dico tirandogli i capelli.
<< No, a me interessa più quel Tomlinson. >> dice Sedrique ridendo.
<< Non ti ci vedo per niente gay, mi credi? >> domando io scuotendo la testa.
<< Già, nemmeno io ad esserti sincero. >> annuisce ridendo.
Passiamo - come al solito - tutta l'ora a ridere e scherzare, a prendere in giro la professoressa e il suo strano accento. Nella scuola ci sono più persone di altri paesi che inglesi, ho imparato francese, spagnolo e tedesco grazie alla varietà di persone che ci sono qui. Sedrique è stata la prima persona che ho conosciuto, insieme abbiamo riso e giocato, non c'è stata una singola volta che abbiamo litigato. Quando la campanella suona mi fa con il pollice il segno di buona fortuna ed io mi avvio verso l'aula di letteratura. Trovo Harry seduto al terzo banco che mi fa cenno di raggiungerlo, sento il cuore battere forte e comincio a sudare freddo. Lentamente cammino verso il banco e lui mi sorride, mi siedo accanto a lui e devo ammettere che durante la lezione a parte qualche battutina non parliamo molto. E' piacevole stargli vicino, ovviamente. Mi passa un biglietto con scritto "mi lasci il tuo numero?" ed io glielo scrivo.
<< Farai una festa? >> chiede lui.
<< No, non credo. >> dico io sincera.
In realtà avevo pensato di stare con Valeria e Sedrique a casa, non mi piace molto festeggiare con grandi feste, anzi, odio essere al centro dell'attenzione. Lui mi sorride e annuisce, forse dovrei invitarlo a casa ma non vorrei si annoiasse.
<< Allora dato che non hai impegni, alle otto vieni da me. >> dice lui.
La casa di Harry è conosciuta in tutta la scuola per essere una grandissima villa, con un enorme giardino. Sbatto le palpebre e lo guardo sorpresa, lui mi sorride ed io mi sento in imbarazzo.
<< Ehm... io veramente... >> comincio a dire.
<< Può venire anche la tua amica ovviamente, e il tuo ragazzo. >> dice alzando le sopracciglia.
<< Non ho un ragazzo. >> dico io confusa.
<< Il francese... quello con i capelli ricci. >> dice lui più confuso di me.
<< Sedrique? - chiedo quasi ridendo - lui è il mio migliore amico e basta. >> dico io ridendo.
<< Ah, be', ho fatto una figura di merda. >> dice grattandosi la nuca.
Rido e lui mi guarda sorridendo, la campanella suona e usciamo dalla classe. 
<< Ti aspetto alle otto. >> mi urla da lontano.
***
<< Ciao amo. >> dice Valeria.
<< Amore, non sai! >> dico io contenta.
<< No, dimmi tutto. >>
Le racconto delle mie sensazioni, le racconto di Harry che mi ha parlato e mi ha invitata da lui alle otto. Le racconto tutto per filo e per segno, infatti arriviamo a casa e mentre entriamo sto ancora parlando. Dopo aver salutato i miei saliamo nella mia stanza e ci sediamo sul mio letto.
<< Ho una domanda - dice lei - hai dato tu il mio numero a quel pakistano insopportabile? >> domanda arrabbiata.
<< Dai Zayn è così carino, perchè non provi? >> chiedo io.
<< Ma tra una settimana sarò nel mio fantastico sud Itallia, e poi è piccolo per me. >> sbuffa lei.
<< Non è poi così piccolo, due anni non sono molti. E poi potresti restare qui... >> la prego con lo sguardo.
<< Lo sai che non posso - sospira lei - comunque non parliamo di questo adesso, alle otto devi andare lì e sono le quattro e mezza. Cazzo, il tempo sta volando. >> dice lei alzando le sopracciglia.
<< Già, questo mi fa venire in mente che devo chiamare Sedrique. >> dico prendendo il cellulare.
<< Che razza di nome... >> dice lei alzando le sopracciglia.
Si alza e va verso la sua valigia, comincia a sistemare delle cose nel borsone ma non riesco a vedere cosa dato che Sedrique risponde nel momento esatto che mi volto per guardare Vale. Chissà che ha in mente.
<< Perchè mi chiami, nana? >> chiede lui.
<< Mamma mia che felicità. >> dico io sbuffando.
<< Ti ho avuta tra i piedi per tutta la giornata, che ti serve? >> dice lui ridendo.
<< Volevo invitarti a casa ma non fa niente. >> dico sospirando per finta.
<< Se c'è da mangiare ci sto. >> dice ridendo.
<< Dobbiamo andare da Harry. >> dico io urlacchiando.
<< Sarà una lunga serata, a che ora? >> sospira lui mentre io rido.
<< Alle sette e mezza da me, non tardare come al solito. >> dico io rimproverandolo.
<< Io non tardo mai, sono un orologio svizzero. >> mi prende in giro.
<< Attacchiamo va, che è meglio. >> dico io ridendo.
Metto il telefono in carica e mi volto verso Vale, noto che ha messo il ferro a riscaldare e la guardo con le sopracciglia aggrottate mentre prende delle mollettine e una specie di cosa che va nei capelli per fermarli in uno chignon.
<< Che stai combinando? >> le chiedo curiosa.
<< Voglio provare una pettinatura su di te, quindi siediti. >> dice lei indicandomi la sedia.
La guardo stranita ma quando Vale dice una cosa è quella. Mi siedo sulla sedia e lei comincia a pettinarmi i capelli, me li arriccia e poi comincia a legarli in un largo chignon che blocca con un nastro blu. Mi lascia alcune ciocche di capelli sottili fuori dalla pettinatura e poi mi guarda sorridendo. Mi fa cenno che prenderà il trucco e io sorrido, Vale è sempre così attenta nel prepararmi, sapevo che stava escogitando qualcosa. Comincia a prendere la sua valigia con i trucchi e prende gli ombretti blu e bianco, il phard, il fondotinta, il mascara e il rossetto. Dopo una decina di minuti termina anche di truccarmi e mi fa cenno di guardarmi allo specchio. Una cosa che adoro di Vale è che non è una chiacchierona, ama stare in silenzio, dice che la aiuta a pensare. Parla solo quando è necessario, non c'è cosa migliore di questa.
<< E' perfetto, grazie. I capelli mi piacciono un sacco. >> dico io.
<< Mi fa piacere, Evuccia mia - dice lei dandomi un bacio sulla guancia - ora li aggiusto anche io, tra un'ora e mezza saremo lì. >> dice lei sorridendomi.
Comincia a fare una treccia laterale per poi legarla con un nastro rosso molto carino, chissà a cosa è dovuta questa fissa con i nastri. Comincia a truccarsi usando la matita e un ombretto bianco, si volta verso di me una volta che ha finito e il suo cellulare squilla. Sbuffa e risponde.
<< Pronto? Si lo so, okay. Va bene, a dopo. >> dice staccando.
Una tipica telefonata di quando cerca di nascondermi qualcosa, con chi parlava? Forse con Zayn, altrimenti perchè dire "a dopo" non credo che Sedrique abbia il numero di Valeria, a meno che non si conoscano ed io non lo sappia.
<< Chi era? >> chiedo io alzando le sopracciglia.
<< Taci cretina - dice lei molto dolcemente - ora muoviti, che Zayn ha detto che ti aspetta. >> dice lei sbuffando e prendendo il borsone.
<< E quello? >> chiedo io.
<< Ti accompagno da Harry e poi passo in lavanderia. >> dice sorridendo.
<< A cosa ti serve la lavanderia? >> chiedo io.
<< Devo lavare un piumone. >> sbuffa lei.
<< Ti sei portata una piumone sporco dall'Italia? >> chiedo io.
<< Quante spiegazioni ti devo dare? - dice lei spingendomi verso la porta - è il piumone dove ho perso la verginità e volevo vedere se qui riuscivano a togliere la miacchia. >> continua mentre scendiamo le scale.
<< Quella macchia allora non si toglierà più, è lì da secoli. >> dico ridendo.
<< Zitta verginella - mi prende in giro lei - non so se hai visto ma il tuo francesino è già arrivato. >> dice lei uscendo di casa.
La seguo e lei alza le sopracciglia nel vedere che non è venuto con l'auto, sale nella sua e lo fa sedere dietro. Mette in moto e parte mentre io e Sedrique cominciamo a parlare.
<< Carina la tua amica. >> dice ad alta voce.
<< Che vorresti dire, francese dei miei stivali? >> dice Vale guardandolo dallo specchietto.
<< Che non sei molto gentile. >> dice lui sorridendole.
<< Non metterti a piangere, mi raccomando. >> dice lei.
<< Non rovinerei mai la tua bellissima auto. >> continua lui.
<< Non prendere in giro la mia auto. Almeno io ne ho una, mangia lumache. >> dice lei disgustata.
<< E' cibo raffinato. >> dice lui difendendosi.
<< Ah certo, scendo in giardino, prendo una lumaca e la mangio. Più raffinato di così si muore. >> dice lei sarcastica.
<< Sicuramente meglio di tutto quel grasso che mangiate voi, la pizza e roba varia. >> dice lui.
<< Non insultare la cucina italiana nella mia auto. >> dice lei.
<< Isterica. >> dice lui.
<< Idiota. >> risponde lei.
<< Pazza. >> continua lui.
<< Piagnucolone. >> dice lei.
<< Okay finitela - dico io interrompendoli - Dio, quanto manca? >> chiedo a lei.
<< Che accidenti ne so io? - dice nervosa - sei tu che devi conoscere la strada di questo tizio. >> dice ovvia.
Sbuffo e porto una mano sulla mia fronte, però fin qui sta andando bene, le ho spiegato solo metà strada prima mentre mi aggiustava i capelli. Comincio a spiegarle bene la strada e finalmente riusciamo ad arrivarci. Non l'avevo mai vista da vicino, ma la casa di Harry sembra un palazzo. Tutta la facciata è ricoperta da bellissime pietre grigie, la porta grande è in grigio scuro con delle maniglie color oro. Il cancello che racchiude l'enorme casa con il grandissimo giardino è completamente nero. Il giardino possiede ai lati dei cespugli tagliati perfettamente, una strada con la ghiaia che porta fino alle tre scale larghe per arrivare alla porta. Ci sono tre grandi balconi con delle finestre enormi che sono poste sotto degli archi. Ha uno stile così bello che non riesco a chiudere la bocca.
<< Tra mezz'ora siamo qui. >> urla Sedrique dall'auto.
<< Non vi uccidete, mi raccomando. >> dico io.
Vale alza il pollice e poi mette in moto andando verso l'uscita della strada. Sospiro e noto che il grande cancello si sta aprendo, prendo un respiro profondo prima di cominciare a camminare. Noto che la porta di casa viene aperta ma non riesco a capire da chi, sono certa che non si tratti di Harry. Quando salgo i tre gradini noto di essere sola, guardo all'interno e la mia bocca assume di nuovo la forma di "o" che aveva prima. I pavimenti sono di parquet scuro, le scale anche. Al centro c'è un tavolino di cristallo dove è poggiato un bellissimo vaso, e un biglietto. Mi avvicino e noto che c'è scritto "per Eva". Lo apro e leggo.
"Ciao, se mi stai leggendo vuol dire che sei arrivata.
Sali le scale e arriva al primo piano, terza porta a destra.
xH"

Mi mordo il labbro e comincio a salire le bellissime scale, ci sono molti quadri e alcune statuette. Dei bellissimi tappeti e intravedo un grande divano e due grandi poltrone. Insomma, è tutto molto grande in questa casa. Arrivo al primo piano e apro la porta che mi è stata indicata dal biglietto. Quando apro la porta avorio davanti a me mi appare una stanza magnifica. Un letto con delle lenzuola rosse dove sopra ci sono appoggiate due scatole. Una molto grande e l'altra più piccola, delle scarpe suppongo. Mi avvicino stupita e apro la scatola grande - ma prima leggo il biglietto su di essa -.
"Indossami"
La apro e resto sbalordita. Prendo il vestito e prima che me ne accorga mi sto già spogliando per indossarlo, da quello che sembra è un abito medievale, poi può essere che mi sbaglio. Quando mi guardo allo specchio resto stupita, il colore del trucco si abbina perfettamente ai colori del vestito. E' tutto blu con uno scollo quadrato davvero ampio e con dei laccetti che arrivano fin sotto al seno. Scende abbastanza largo fino alle caviglie, dove ci sono delle decorazioni ricamate sempre in blu. Sopra porta una specie di vestaglia molto lunga e bianca con le maniche strette che poi si allargano sulle mani. Prendo la maschera infondo alla scatola e la indosso, è meravigliosa. Apro la scatola delle scarpe e noto che sono dei tacchi - non molto alti - blu. Li indosso e poi prendo il biglietto infondo alla scatola.
"Manca ancora poco, affacciati alla finestra e dimmi se ti piace ciò che vedi.
Poi esci dalla stanza e cammina fino alla fine del corridoio, scendi le scale di fuori.
xH"
Corro verso la finestra balcone e quando guardo giù spalanco la bocca. Ci sono un sacco di persone vestite in modo medievale, c'è un grandissimo tavolo lungo dove alcuni sono seduti a mangiare. Cerco di scorgere qualcuno che conosco ma indossano tutti le maschere. Corro verso la direzione che mi è stata indicata e apro la porta di legno che mi si presenta davanti, quando lo faccio c'è una scala piena di candele e di fiori. Prendo un altro respiro profondo quando noto un ragazzo riccio alla fine delle scale. Anche se ha la maschera capisco che è lui dal bellissimo sorriso che mi rivolge, scendo lentamente le scale e lui - che ha le mani dietro la schiena - me ne porge una. La afferro e lui la porta alle sue labbra per lasciarci un tenero bacio sopra, cominciamo a camminare così, mano nella mano verso un gruppo di ragazzi. Riconosco la treccia di Vale, mi avvicino di corsa a lei. Voglio capire come hanno fatto ad organizzare tutto questo, si volta verso di me dopo che qualcuno le tocca il braccio. Non ha nemmeno il tempo di sorridermi che mi fiondo su di lei abbracciandola. Sento gli occhi inumidirsi, come ha fatto a fare tutto questo?
<< Come hai fatto? >> chiedo io guardandola.
<< Mi hanno aiutato loro. >> indica Harry e Sedrique.
Abbraccio il mio amico francese e lui ride rumorosamente, dopo passo ad Harry abbracciandolo un po' impacciatamente. Non mi sarei mai aspettata una cosa del genere da lui, ho bisogno di spiegazioni.
<< Come fate a conoscervi? >> dico io.
<< L'idea è stata di Vale - dice Sedrique - mi ha aggiunto e mi ha avvisato del suo arrivo, infatti io sono andata a prenderla all'aeroporto. Poi Harry ha saputo che volevamo organizzarti una festa e siamo venuti qui per chiedergli se potesse prestarci casa. >> conclude sorridendo.
<< Grazie mille, a tutti, sono contentissima. >> dico cominciando a piangere.
<< No ti prego, non piangere. >> dice Vale abbracciandomi.
Sento Harry dietro di me abbracciarmi, sono troppo felice, mi sembra di sognare. Sono in un giardino circondata da persone, con le tre persone più importanti della mia vita. Non riesco ancora a crederci. Mettono una canzone e cominciano tutti a ballare, Vale mi spinge verso Harry e lui comincia a ballare. Non è un ballo da discoteca, ma una cosa molto più divertente. Saltiamo e ridiamo insieme, poi ad un certo punto comincia a parlare.
<< Ti piace vero? Lo sapevo. >> dice lui.
<< Tu non mi conosci. >> dico io facendogli la linguaccia.
<< Ti conosco, io sono Romeo... e tu la mia Giulietta. >> dice lui girando su se stesso.
<< Si nei tuoi sogni. >> mento io.
<< Io sogno sveglio. >> dice lui prendendomi per mano e tirandomi.
<< Dove andiamo? >> dico io curiosa.
<< Vieni. >> dice tirandomi.
Ci allontaniamo dalla massa di gente e andiamo verso una parte della casa a me sconosciuta, c'è una grande fontana contornata da rose. Resto un attimo a contemplare il magnifico luogo nel quale sono e poi mi volto verso di lui.
<< Perchè siamo qui? >> dico io.
<< Ho commesso un crimine rapendoti dalla festa? >> dice lui sorridendo.
<< Mh, può essere. >> dico io.
<< E come posso risolvere? >> dice lui avvicinandosi.
<< Lasciandomi andare. >> dico sperando che non lo faccia.
<< Oppure baciandoti. >> dice portando una mano sulla mia guancia.
Si abbassa sulle mie labbra e poggia le sue delicatamente sulle mie. Sento un'esplosione di emozioni che si propaga per tutto il mio corpo, restiamo così, con le nostre labbra unite finchè non decide di dischiuderle lentamente con la sua lingua. Cominciamo ad amarci nel verso senso della parola adesso, non credevo che il bellissimo principe dei miei sogni potesse ricambiare i miei sentimenti. Porto una mano sulla sua guancia mentre l'altra resta lungo il mio fianco. Quando si stacca da me mi accarezza la guancia e mi guarda negli occhi, poi parla di nuovo.
<< Nella tua bocca è rimasto il peccato delle mie labbra, così loro stesse dovranno restituirmelo, dovrò riprenderlo con un altro bacio. >> dice abbassandosi lentamente.
Porto le mani sulle sue guance e lo attiro a me, ancora incredula. Non posso crederci, non ci riesco, se è un sogno prego chiunque sia intorno a me di lasciarmi vivere qui almeno fino a mezza notte. Si stacca un'altra volta e mi sorride.
<< Mi concedi l'onore di starti accanto finchè mi sopporterai? >> dice prendendomi la mano.
<< Si. >> dico abbracciandolo.
Mi solleva e poi mi fa girare. E questo è il mio diciottesimo compleanno, come l'avevo sognato, trascorrendolo con il ragazzo che amo e con le persone a cui voglio più bene. Mentre sono qui, in un prato fiorito, ringrazio Dio per avermi dato amore e fiducia, perchè senza quelli non sarei potuta andare avanti, e forse non avrei nemmeno realizzato il mio sogno.

My space.
Auguri Evuccia miaaaaa!
Eh si, la ragazza in questione sei tu, contenta?
Ho deciso di farti un regalo di compleanno a modo mio, dato che siamo troppo lontane.
Credo che le parole siano la cosa più bella che potessi darti e quindi ho scritto una storia.
Ho cercato di essere il più brava possibile, vi prego, non uccidetemi.
Non so quanto sia romantica questa storia, ma spero tanto.
Voglio dire ancora qualcosa - si lo so che ultimamente sono rompipalle con tutte queste cose che dico-.
Voglio ringraziarti, perchè questo è un periodo scuro per me e tu mi stai dando una gran forza.
Grazie a te ho capito che dietro le nuvole il cielo è sempre azzurro, e che posso ancora sperare in qualcosa di buono al mondo.
Non so se riusciremo a vederci, se un giorno riuscirò a venire da te oppure se tu tornerai a farmi visita, ma spero che accada.
Voglio dire a tutte voi che questa storia è stata scritta col cuore, quindi leggetela con esso.
La dedico ad un'amica speciale, con molto amore.
Ci rivedremo presto ragazze, ve lo prometto.
Un bacio a tutte.
Paz y amor.

Ti voglio bene, amica mia. 
Image and video
hosting by TinyPic
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Pazyamor_