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Autore: Crazy95    02/09/2014    3 recensioni
Dal testo: Ho provato a dimenticare – energicamente, sistematicamente, ho provato ad avere interesse in qualcun altro. Ti dico questo perché voglio che tu sappia che ho fatto il mio dovere. Ho fallito.
Seguito di "Feels like we only go backwards", ambientata otto anni dopo.
Canzone: Sia - Lullaby
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blair Waldorf, Dan Humphrey | Coppie: Blair Waldorf/Dan Humphrey
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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SEND A WISH UPON A STAR...

 


 



 

 

 

“Send a wish upon a star, do the work and you’ll go far.

Send a wish upon a star, make a map and there you are.

And you stood tall, now you will fall, don’t break the spell of a life spent trying to do well.

Send a question in the wind, it’s hard to know where to begin.

So, send a question in the wind and give and answer to a friend.

Place your past into a book, put in everything you ever took.

Place your past into a book, burn the pages let them cook.

 

 

 

Ho provato a dimenticare – energicamente, sistematicamente, ho provato ad avere interesse in qualcun altro. Ti dico questo perché voglio che tu sappia che ho fatto il mio dovere. Ho fallito.

E’ successo così anche quando sono partito per l’estero – il più lontano possibile. Dicono che viaggiare distragga la mente ma con la mia non è successo. Ho pensato a te continuamente dall’ultima volta che ci siamo lasciati. Sempre. Sono esattamente lo stesso di prima.

Tutto quello che ti ho detto in passato non è vero. Ma questo lo è: ti amo ancora così tanto. Sono passati otto anni eppure i miei sentimenti non sono cambiati. Come si fa ad amare la stessa persona per così tanto? Come si fa ad uccidere un sentimento tanto profondo? Tu l’hai ucciso? Perché se è così, ti prego dimmi come hai fatto.

Lo so, sono stato io a troncare. Non avrei mai dovuto farlo e mi dispiace di averti mentito. Con Serena non ha funzionato, lo sai fin troppo bene. L’unica cosa che ci teneva uniti era nostro figlio ma alla fine abbiamo ceduto. Tu e Chuck invece sembrate stabili come sempre. Dico sembrate perché so che in realtà non è così. Scricchiolate anche voi. In pubblico siete la coppia più solida del mondo, in privato, a malapena vi parlate. Vedo la frustrazione nei tuoi occhi quando incontrano i miei. Agli altri riesci a nasconderla bene: l’ho sempre detto che sei un’ottima attrice ma con me non hai scampo. E ormai l’hanno capito anche Henry ed Emma.

L’ha capito anche nostra figlia che ha solo nove anni. Già, lo so. Pensavi che non me ne fossi accorto? E’ la mia fotocopia! Sono sicuro che Chuck lo sappia da anni: gliel’hai detto tu, non è vero? Quando hai visto che mi somigliava era impossibile nasconderlo e così hai confessato. Forse è anche per questo che Serena ha chiesto il divorzio: era troppo evidente anche per lei.

L’unico che non aveva capito niente ero io. E quando l’ho scoperto, per la prima volta, ti ho odiata. Perché avrei dovuto esserci io in ospedale. Vederla nascere, svegliarmi la notte per darle da mangiare mentre tu eri troppo stanca, leggerle le favole per farla addormentare, la sua prima parola, vederla camminare ed aiutarla a rialzarsi, accompagnarla a scuola il suo primo giorno… sono tutte cose che mi hai fatto perdere. Mi hai privato della mia primogenita e forse questo non te lo perdonerò mai. Ma con il tempo l’ho accettato e ho voluto rimediare standole più vicino che potevo.

L’hai cresciuta così bene, si vede lontano un miglio che è nostra figlia. Perché in lei c’è una parte di te e di me. Un giorno forse lo capirà da sola. Capirà perché ama così tanto vedere vecchi film con Audrey Hepburn o documentari sugli oranghi. Capirà perché adora lo shopping ma allo stesso tempo le piacerà scrivere e leggere libri d’importanti autori come Fitzgerald o  T.S. Eliot. E allora le racconterai la nostra storia: del disprezzo che provavamo nei confronti dell’altra al liceo, dell’accettazione durante il college, della complicità che avevamo alla “W”, del mio amore soffocato, del tuo amore incerto nei miei confronti, di quel “ti amo” che non hai ricambiato, della mia partenza, del riavvicinamento dopo il mio matrimonio, della fiamma che ha fatto scoppiare di nuovo il nostro amore vissuto in pieno da entrambi questa volta, delle bugie raccontate per stare insieme, di quelle notti stupende che hanno dato vita ad Emma.

E infine le racconterai di quella scelta dolorosa che ci allontanò di nuovo. Ma spero che le racconterai anche che il nostro amore continua a durare e lo farà per sempre. Perché so che non l’hai ucciso, lo capisco da come mi guardi, da come parli con me, da come mi abbracci, da come mi baci sulla guancia. So che mi ami ancora, Blair. Ci sono più “ti amo” nei nostri silenzi di quanti se ne possano dire ad alta voce. E a me va bene.

In questo universo, il destino ha deciso per noi. Sì, lo so: tu non credi nel destino. Mettiamola così allora: siamo arrivati troppo tardi. Ma non importa. E’ tutto qui. Come molti dicono, questa vita è solo di passaggio e solo in questa noi non finiamo insieme mentre da qualche altra parte o in un’altra epoca noi eravamo Dan e Blair: un’unica realtà. E se provi a pensarla in questa maniera, in realtà, niente è stato per colpa nostra.  

 

 

Send a wish upon a star…

Send a wish upon a star.”

(Sia – Lullaby)

  
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