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Autore: Twins99    02/09/2014    4 recensioni
[Creepypasta]
Ad un tratto si girò di scatto all'indietro lasciando cadere a terra tutte le buste della spesa : un fruscio....
Il respiro le si smorzò per un istante facendole balzare il cuore in gola....ed ecco che un innocuo gattino sbucò da una siepe.
Le salì l'istinto omicida verso quella creaturina che per poco non le aveva fatto venire un infarto, ma alla fine si abbandonò ad un semplice e profondo respiro.
《Stupido gatto! 》
Mormorò quasi offesa.
- È tardi...sarebbe il caso che tu andassi a dormire -
(....)
× Mi dispiace rovinarti la festa, Jeff! ×
Una voce maschile, chiara e nitida si udì all'improvviso, poi il killer si ritrovò disteso al suolo.
Angel si voltò con i rivoli di sangue che le colavano dalle labbra : un ragazzo di all'incirca 17 anni se ne stava fermo con il pugno chiuso.
Lo stesso pugno che aveva quasi spaccato il naso del killer.
(....)
Il viso di Angel s' illuminò per un secondo intravedendo la salvezza.
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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//Disclaimer : i personaggi di Liu Woods/ Homicidal Liu e Jeff The Killer non sono di mia creazione, ma appartengono a chi detiene il titolo delle loro opere  //

Erano le 22:04.
La notte aveva tinto il cielo di un profondo blu senza vita che veniva alleggerito di tanto in tanto da sprazzi di stelle sparpagliate per la volta celeste.
Il pallido viso della luna vigilava  sulla cittadina, seppur offuscato dalla luce dei lampioni che impedivano al buio di conquistare totalmente quel frammento di mondo.
In un viottolo contornato da aiuole camminava una ragazza di appena 15 anni che reggeva tra le mani diverse buste.
Aveva i capelli castani, lisci che le ricadevano sulle spalle, incorniciando un visetto grazioso dalla pelle appena rosea, due occhioni color cioccolato, un piccolo nasino e delle sottili labbra rosacee.
Indossava una canotta fucsia,  un paio di jeans e delle scarpe da ginnastica.
Era alta circa 1.60 e vantava un fisico magro e asciutto, che rasentava l'esile e il gracile.
Percorreva la via di casa avendo anche una leggera fretta per via dell'ora tarda, che l'aveva anche spinta a prendere una scorciatoia che passava per il parco.
Provava una leggera ansia, ma cercava di rimanere calma pensando che presto sarebbe giunta a casa.
Intorno a lei vi era il più totale silenzio a generare un'atmosfera in parte rassicurante, ma anche inquietante.
La sua mente già vagava sulla possibilità di incontrare un ladro o un teppista e questo bastava a renderla sull'attenti anche al minimo movimento degli alberi sospinti dal vento.
( Ok...sta calma Angy....sta calma! Tra poco sarai a casa e andrà tutto bene, d'accordo?)
Sorrise nervosamente come volesse autoconvincersi di ciò che aveva detto.
Ad un tratto si girò di scatto all'indietro lasciando cadere a terra tutte le buste della spesa : un fruscio....
Il respiro le si smorzò per un istante facendole balzare il cuore in gola....ed ecco che un innocuo gattino sbucò da una siepe.
Le salì l'istinto omicida verso quella creaturina che per poco non le aveva fatto venire un infarto, ma alla fine si abbandonò ad un semplice e profondo respiro.
《Stupido gatto! 》
Mormorò quasi offesa.
《È tardi...sarebbe il caso che tu vada a dormire》
Una voce alle sue spalle le fece gelare il sangue nelle vene.
Si voltò lentamente sentendo il cuore accelerare sempre di più il battito.
Sbiancò all'istante posando lo sguardo sulla figura che aveva davanti : occhi neri come la pece che brillavano di una sadica oscurità, capelli neri che ricadevano sul collo, un volto completamente bianco e tumefatto e poi.....un largo sorriso rosso sangue formato da due lunghi tagli che dalle labbra gli arrivavano fino alle orecchie.
Indossava una felpa bianca sporca di sangue secco, un paio di pantaloni neri anch'essi macchiati e delle converse.
Tra le mani stringeva saldamente un coltello la cui lama ancora grondava di cremesi.
Angel , così si chiamava la ragazza, sgranò gli occhi sentendoli inumidirsi. 
I muscoli le si paralizzarono combattendo contro la disperata voglia di scappare : l'unico movimento  che riuscì a fare fu un semplice passo all'indietro che, tra l'altro, si rivelò una pessima mossa.
Quell'essere ghignò divertito facendo un "no no" con il dito e iniziando ad avvicinarsi pericolosamente a lei.
Fu in quel momento che Angel provò a girarsi per scappare, ma il suo polso venne afferrato dalla fredda mano di quella creatura che la tirò a sè tenendola girata di spalle.
La sua schiena sbattè con il petto di quel ragazzo, alto almeno 10 centimetri in più di lei.
Si ritrovò bloccata con la lama , gelida e calda allo stesso tempo, del coltello poggiata sulla sua guancia.
A quel punto non poté più trattenere le lacrime che, cristalline, iniziarono a rigarle il viso.
Non riusciva a credere che stesse succedendo davvero: sperava fosse solo un orribile sogno, uno scherzo fatto da qualche suo stupido amico che si divertiva a spaventarla. 
Non appena sentì però la pressione della lama che incideva lentamente la sua guancia, dovette ammettere che quella era la nuda e cruda realtà.
Quel dolore era troppo vivido, così come la calda sensazione del sangue che le scorreva lungo il taglio che quella "cosa" le aveva tracciato.
《 Shh...va a dormire....》
Il sussurrò di quella voce rauca e penetrante s'infranse contro il suo orecchio lasciando  che il suo corpo
fosse oggetto di una serie di scariche adrenaliniche che le facevano vibrare ogni singolo muscolo, avvolgendola in un evidente tremore.
Una risatina sguaiata uscì dalla bocca del giovane, che intanto le incideva una lunga lacerazione al lato della bocca.
《Andrai a dormire per sempre...con un sorriso bello quasi quanto il mio...quasi..》
La creatura rise ancora
Il dolore era lancinante e le urla di Angel si perdevano nel vuoto.
Nessuno sembrava sentire nulla e ciò la fece pentire di essere passata per quello stramaledetto parco che, tra l'altro, attraversava tutte le mattine salvandosi dal fare tardi a scuola.
Ora invece quel luogo , di giorno tranquillo e sicuro, la stava condannando a chissà quale fine.
La paura le scorreva nelle vene, l'aria s' impregnava del pungente odore ferroso e acre del plasma che le imbrattava la maglia, facendole avvertire un freddo umido sollecitato da lievi alti di vento.
《LASCIAMI ANDARE, TI PREGO! 》
Urlò nel pianto, mentre la sua carne si recideva come burro.
Per un attimo il coltello venne estratto dal suo viso rimanendovi però poggiato sopra.
《Shh....siamo solo all'inizio... ora tocca all'altra guancia...》
Quell'essere sghignazzò con una voce irritante,  intrisa di una malvagità che le fece mancare il respiro per diversi secondi.
Il suo cervello andò in panico e solo dopo un attimo interminabile  focalizzò la necessità di fuggire.
Non ebbe neanche il tempo di pensare : finalmente i muscoli presero a muoversi e la ragazza iniziò a dimenarsi. 
Con la mano libera afferrò il braccio del killer che reggeva la  lama e rapidamente se lo avvicinò alla bocca mordendolo con forza.
《AHH! STUPIDA MOCCIOSA! 》
Angel finì a terra mentre il killer imprecava tenendosi il  braccio.
Subito la ragazza si rialzò e prese a correre forsennatamente. 
Corse come non aveva mai fatto in vita sua : i piedi sfioravano appena il suolo.
Doveva tornare a casa, chiudersi dentro e chiamare la polizia, ma purtroppo il suo aggressore non perse tempo e iniziò ad inseguirla. 
Angel lo guardò con la coda dell'occhio riportando poi lo sguardo avanti a sè : il ragazzo aveva un fisico magro e abbastanza muscoloso, per di più era....terribilmente veloce.
Per quanto Angel si sforzasse di scappare, le sembrava di sentire il respiro di quella creatura sfiorare il suo collo.
Accelerò il più che poté e abbandonò la strada in terra battuta per nascondersi tra gli alberi di quel bosco.
Tra la buia vegetazione sperava di avere un minimo di possibilità di fuga, così , avendolo distanziato di un po', ne approfittò per accucciarsi tra i cespugli.
Calò il silenzio....
Leggeri fruscii iniziarono a levarsi seguiti dal rumore dei passi del ragazzo.
《 DOVE CAZZO SEI , EH? 》
Imprecava quel pazzo omicida mentre si guardava intorno trasudando una furia impaziente.
Angel intravedeva il suo profilo tra i tronchi e pregava che non le si avvicinasse. 
Tratteneva il respiro, cercando di riacquistare un minimo di calma.
Si morse a sangue il labbro quando la scarpa del ragazzo si posò a pochi centimetri dal suo viso.
Le lacrime  s' infransero contro l'erba generando un rumore di entità gigantesche, o almeno a lei così parve.
Il killer sbuffò irritato e riprese a correre per la sua strada allontanandosi dalla ragazza acquattata al suolo.
Angel rimase immobile per almeno 10 minuti : dell'essere nessuna traccia.
Una gioia disumana le sfondò il petto : era salva. 
Lentamente si alzò in piedi e raggiunse nuovamente il viottolo.
Camminava nel massimo silenzio, ancora tremante. 
《 Ragazzina...Il sangue ha un odore intenso, sai? 》
Il coltello le si conficcò nel fianco facendole mancare il fiato.
Lui...lui era lì....
《 Nessuno scappa a Jeff The Killer....ricorda questo nome quando andrai all'inferno! 》
Rise maniacalmente proprio come un folle, un pazzo assassino che si divertiva a togliere la vita, a sentire la morsa di terrore che attanagliava il cuore delle persone non appena lo vedevano.
《 Dov'eravamo rimasti? Ah sì! Al sorriso AHAHAHAHAHA!!!! 》

《Mi dispiace rovinarti la festa, Jeff!》
Una voce maschile, chiara e nitida si udì all'improvviso, poi il killer si ritrovò disteso al suolo.
Angel si voltò con i rivoli di sangue che le colavano dalle labbra : un ragazzo di all'incirca 17 anni se ne stava fermo con il pugno chiuso.
Lo stesso pugno che aveva quasi spaccato il naso del killer.
《 LIU,  MALEDETTO BASTARDO! 》
Il nuovo arrivato aveva degli occhi verde smeraldo, i capelli castano chiaro, corti, e il viso pallido coronato da un sorriso cicatrizzato su cui i punti di cucitura disegnavano diverse X.
Il viso di Angel s' illuminò per un secondo intravedendo la salvezza.
Si portò una mano al fianco grondante di plasma, afflitto da una fitta di dolore acuta e persistente che rendeva il suo respiro ancora più affannato.
Il moro le lanciò una breve occhiata lasciando trasparire un sorriso serafico appena accennato. 
Il ragazzo, che rispondeva al nome di Liu, le si avvicinò di qualche passo senza distogliere lo sguardo dal corvino che prontamente si era rimesso in piedi con un ringhio aggressivo.
《Stavolta regoleremo  i conti, Jeffrey 》
《 Sai cos'è successo all'ultimo che mi ha chiamato così? È morto! Con un gran sorriso! 》
Il killer scoppiò in una fragorosa risata impregnata di un'iracondia  subdola e ipocrita.
Angel non si mosse tenendo fissi quegli occhi color cioccolato sul ragazzo che era intervenuto per salvarla .
Era evidente che tra i due giovani non corresse buon  sangue, inoltre Liu aveva quello sguardo cupo e serio che restava scolpito su quel volto pallido e che gli dava un'aria da vendicatore.
《 Allora, ce  l'hai un nome? 》
Quella voce così limpida e pulita, sotto certi aspetti, era davvero rassicurante, così come anche il modo in cui il ragazzo le aveva preso il mento con la mano, sollevandolo  leggermente.
La ragazza deglutì a vuoto ancora scossa, ma in un certo senso sollevata da quel volto "amico" che le infondeva  un'innata fiducia.
《 A- Angel... 》
Mormorò lei concedendosi ad un inaspettato e flebile sorriso, tipico di chi nel buio riesce a scorgere un barlume di luce.
《Hai davvero un bel sorriso...< 》br /> Liu continuò ad immergere il suo sguardo in quello della ragazza.
《Peccato....che io odii i sorrisi 》
A quel punto il cuore di Angel si frammentò in mille pezzi : i singhiozzi che la scuotevano si fecero silenziosi, mentre le lacrime copiose inondarono il suo viso facendo bruciare il taglio con il loro sale.
Non ebbe neanche il tempo di focalizzare ciò che stava per accadere : il ragazzo estrasse dalla tasca un bisturi, rafforzando la presa che circondava il mento della ragazza e con un rapido gesto le lacerò la guancia ancora intatta, lasciandole inciso una sorta di mezzo broncio, la cui incurvatura verso il basso si opponeva perfettamente a quella fatta dal corvino. 
Angel gridò saggiando nuovamente quel dolore asfissiante, come mai l'aveva provato.
Ormai il sangue aveva invaso la sua bocca e lei si trovò ad assaporare l'amaro gusto del suo stesso plasma.
《STRONZO!  HAI ROVINATO IL MIO LAVORO! 》
Jeff, che era rimasto a guardarlo in cagnesco , assistette a quella scena che,  a differenza di ciò che si possa pensare, si era svolta in appena una manciata di minuti.
《 Scusa, fratellino. 》
Liu calcò la voce su quel l'ultima parola imprimendovi tutto il disprezzo che aveva in corpo.
La ragazza intanto si abbandonava ad un muto pianto.
Si sentiva un inutile oggetto : due fratelli stavano litigando su chi potesse giocarci e divertirsi a romperla. 
《 FIGLIO DI P_ 》
《 Abbiamo la stessa madre, idiota 》
Liu liberò il volto della ragazza dalla presa della sua mano e la spinse indietro facendola cadere a terra.
Il ragazzo si avvicinò al killer guardandolo negli occhi.
Angel li osservò per qualche attimo, poi il freddo avvolse il suo corpo.
Si accasciò al suolo sentendo le forze venirle meno : troppo il fluido scarlatto  che era andato perso riversandosi al suolo.
La vista si annebbiò fino ad oscurarsi...poi... il silenzio....
.....
.....
Gli occhi color cioccolato della ragazza si scontrarono con il  colore freddo e apatico del soffitto dell'ospedale.
( Sono....viva...)
Un involontario sorriso provò a farsi strada sul suo volto, ma svanì in seguito ad una terribile fitta che si attanagliò i nervi del suo viso.
Deglutì a vuoto sfiorandosi le gote e avvertendo la raccapricciante sensazione dei suoi polpastrelli che si poggiavano sulla carne cicatrizzata. 
Lentamente si mise a sedere e, soffermando lo sguardo sul tavolino accanto al suo lettino ospedaliero, notò uno specchio con accanto un bigliettino.
Afferrò il manico  tentennando : non era sicura di volersi guardare .
Alla fine si fece coraggio e rimase fissa ad osservare il suo riflesso.
Un sommesso pianto si fece largo sui lasciti di quel giorno maledetto : aveva una specie di S sul viso formata da una mezza curva rivolta verso il basso e una rivolta verso l'alto.
Rivolse poi l'attenzione al bigliettino...
CRASH! 
I frammenti di vetro si sparpagliarono sul pavimento....
Per terra un pezzo di carta con la scritta  :
Go to sleep and never smile...







Angolo autrice
Salve a tutti!
Questa è la seconda storia che pubblico e spero davvero che si riveli di vostro gradimento.
(?)
Sono tentata di fare un "continuo" per questa storia, ditemi voi che ne pensate
Vi invito cordialmente a recensire e/o criticare questa mia fic. permettendomi così di migliorare.
:D Detto ciò, vi auguro una buonagiornata!

Un immagine per darvi l'idea del primo incontro tra Angel e Jeff
   
 
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