Libri > I Miserabili
Ricorda la storia  |       
Autore: annaregotti    03/09/2014    2 recensioni
Giugno 1832, Parigi. La Rivoluzione Francese sopravvive nei cuori e nelle menti dei giovani rivoluzionari de l'ABC e in questo clima drammatico si intrecciano i loro destini.
Grantaire era un giovane uomo profondamente scettico ma non ateo: non credeva nel Dio dei cristiani, né in Maometto o Allah, bensì egli credeva in Enjolras, il suo capo e guida, Dio e punto di riferimento.
Una piccola e sana follia scaturita dalla mia mente bacata, che Monsieur Hugo mi perdoni.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Eccomi! Finalmente sono riuscita a vincere le mie paranoie (e se non piace? E se mi criticano? O se -orrore- nessuno la legge?) e a pubblicare la mia fanfiction. Che dire, vegeta nei meandri nel mio pc già da tempo e spero davvero che possa suscitare un qualche tipo di reazione.
Ho cercato di focalizzarmi sulla psicologia dei personaggi che sono una vera miniera d'oro e sul periodo storico che adoro, poi sono stata travolta da questo favoloso fandom e si, ebbene si, mi sono innamorata follemente di Grantaire ed Enjolras. E di tutti i Les Amis, ovviamente: mi sembra di conoscerli da sempre.
Spero di aggiornare giorno per giorno e ci sono in prevsione una decina di capitoli sui quali già sto lavorando, mi scuso anticipatamente sugli errori grammaticali che potreste trovare leggendo: ogni tipo di critica o incoraggiamento sarà ben accetto. Vi ringrazio :)
Buona lettura!
PS: mi piacerebbe essere "adottata" dal fandom, ho terribilmente bisogno delle vostre critiche e i vostri suggerimenti.

                            


Particolari Non trascurabili


~~Il maggio odoroso stava volgendo al termine, portando con sé il gelo e il brutto tempo, lasciando invece i caldi raggi del sole, i fiori, i frutti
succosi, l’erba alta, la bella stagione…mentre Proserpina gioiva il cittadini di Parigi non si poteva dire che stessero facendo lo stesso: gli strascichi di della Rivoluzione, di quell’anno terribile ed insieme magnifico –il ’93-, di Madama Ghigliottina, di Marat – l’ami du peuple -, dei brissottini, il ciclone di Maximilen Robesperierre, i diritti dell’uomo e del cittadino…eventi che hanno fatto la Grande Storia, perché “la storia trascura quasi sempre tutti questi particolari, e non può fare altrimenti senza perdersi nell’infinito. Pertanto questi particolari che a torto si dicono piccoli (non ci sono piccoli fatti nella storia, come non ci sono piccole foglie nella vegetazione) sono utili. La faccia dei secoli si compone delle varie fisionomie degli anni.” Questi anni così significativi, 1789 –l’inizio di tutto- 1793, 1794, 1795, impregnati di sangue, sporchi di fango, splendenti nella loro aurea di Gloria ma…sono serviti realmente a qualcosa? Ogni singolo diritto è stato conquistato attraverso una scala ripida si battaglie, sangue, morti, delusioni, lacrime e fucili, ogni singolo riconoscimento è costato uno sforzo immane e, rispetto solo a qualche anno prima, assolutamente impensabile. La ‘vil plebe’, affamata ed arrabbiata…no, questa espressione non rende il clima di esasperazione, di tensione che si tagliava a colpi di sciabole, il popolo era incazzato nero, ecco com’era! Grandi ideali di Giustizia, Uguaglianza, Fratellanza: siamo tutti uguali, l’aristocratico incipriato e il bifolco puzzolente, la gran dama e la sartina ad ore, nessuno deve più patire la fame, nessuno dovrà mai più crepare di freddo da solo, abbandonato per le strade.        Grandi uomini carismatici intrisi di una fibra da leader che trascinava le folle: Marat, Robespierre, Saint-Just, Brissot, Danton… noi tutti avevamo scommesso su di loro, ci eravamo attaccati ai loro calcagni sperando che con la loro parlantina eloquente ricca di parole forti e rivoluzionarie potessero davvero ribaltare la situazione. Combattemmo con quello che avevamo: bastoni, pentole, scarpe…ma è stato tutto un’illusione. Noi ci fidavamo di loro. Noi, noi, il popolo di Parigi, noi abbiamo tagliato la testa al Re! Abbiamo ucciso quei porci di Luigi e Maria Antonietta e messo sul piedistallo i grandi leader. Ci hanno promesso parole, carte, diritti: una Costituzione! Una Repubblica!
Orsù: abbiamo preso un abbaglio. L’amico del Popolo è stato scuoiato come una bestia dalla normanna Charlotte Corday, Robespierre ha voltato faccia…in pratica la nuova Costituzione non si poteva applicare, tutte quelle belle parole si sono sgretolate come torri di sabbia, e il popolo non stava meglio di prima: si crepava di fame e di freddo, le risse per accaparrarsi un tozzo di pane, la gente buttata negli angoli delle strade…e Madama Ghigliottina sembrava l’unica e beneficiare della nostra tanto amata, voluta, sofferta Rivoluzione.
Il Terrore regnava ovunque: non una parola contro la Repubblica, non un accenno, un’allusione contro Robespierre e gli altri che…zac! In men che non si dica eri stato denunciato dal tuo amico e condannato alla pena capitale, ti ritrovavi al centro della piazza con il capo chino e un uomo incappucciato che ti sussurrava all’orecchio, stordendoti con il suo alito fetido: ‘pentiti dei tuoi peccati prima di tirare le cuoia, bastardo!’
Non si poteva andare avanti così: noi parigini avevamo combattuto per i nostri diritti e venivano presi così candidamente a pesci in faccia…lo sai cosa successe? Lo sai? Ad omaggiare Madama Ghigliottina ci mandammo quel voltagabbana di Maximilen Robespierre.
I fatti sono i suddetti, cittadino, quel che è successo è successo, abbiamo fatto la Rivoluzione e adesso, nel 1832, ben trentanove anni dopo, stiamo di nuovo tutto daccapo. I ricchi ci calpestano con le loro scarpe lucide e noi crepiamo di fame.  Il popolo di Parigi piange e cova odio, un giorno tutto questo finirà, basta poco, la famosa goccia che fa traboccare il vaso, la causus belli, e porteremo a termine la gloriosa impresa che i nostri genitori hanno iniziato con al presa della Bastiglia del ’89.

“…there is a life about to start
when tomorrow comes…”

 

   
 
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > I Miserabili / Vai alla pagina dell'autore: annaregotti