Dust
And don’t call me
lover..
E il vero problema è che…
Sei la sigaretta mai accesa tra le dita, l’odore di nicotina
che non va via.
Sei il livido sulla coscia, il viola di un’impronta.
Sei il sapore di caffelatte sulle labbra, sulla sedia di
plastica, con i gomiti sulle ginocchia.
Sei il bianco e nero del televisore; la macchia di vino sul
tavolino; l’aria fredda sulle gambe; il palmo di polvere sul cruscotto; il
vassoio di frutta immacolato.
Sei lo sguardo lucido, con il ritorno negli occhi.
Sei il finestrino abbassato, lo strato di pioggia e fango
sul braccio.
Sei l’ultimo sol di quella canzone che “Sweethearth what
have…”.
…non so chi sei tu per me.
...it's not enough