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Autore: VeRoFuSa    03/09/2014    3 recensioni
Fin dall'antichità c'era una divinità che veniva raffigurata come il male. I nomi in cui si rispecchia il Diavolo sono molti, in ogni religione c'è un Dio e un Diavolo. Uno l'opposto dell'altro, se vive uno vive l'altro, se muore uno muore l'altro.
In questi tempi non tutti credono in Dio e di conseguenza neanche nel Diavolo, altri, invece, sono fanatici e credono solo nell'uno o nell'altro.
Io? Sono tra chi ci credere in entrambi, perché? Semplice, sono la figlia di Lucifero.
Genere: Fantasy, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ade, Anubi, Plutone, il Maligno Abraxas, Xabaras, Demonio, Mefistofele.

Fin dall'antichità c'era una divinità che veniva raffigurata come il male. I nomi in cui si rispecchia il Diavolo sono molti, in ogni religione c'è un Dio e un Diavolo. Uno l'opposto dell'altro, se vive uno vive l'altro, se muore uno muore l'altro.

In questi tempi non tutti credono in Dio e di conseguenza neanche nel Diavolo, altri, invece, sono fanatici e credono solo nell'uno o nell'altro.

Io? Sono tra chi ci credere in entrambi, perché? Semplice, sono la figlia di Lucifero. L'imperatore degli inferi. Primo angelo caduto, si dice sia diventato marito di Lilith prima moglie di Adamo, ma si sbagliano. Lilith fu si la prima moglie di Adamo, ma non di Lucifero.

Appena viene nominata la parola "Diavolo" le persone pensano a una figura con le corna, la coda e il mantello rosso. Non è minimamente uguale a quella figura, se fosse in mezzo a mille persone nessuno direbbe che è un Diavolo. Non c'è un solo Diavolo, per l'esattezza ce ne sono 10 che comandano i dieci gironi degli inferi. Mio padre comanda l'ultimo anello nel quale risiedono maggiormente i Satariel demoni che lo seguo fedelmente.

Lucifero lo posso descriverlo come un uomo con i capelli neri come le piume dei corvi e mossi come le onde del mare e lunghi, ha un occhio nero e uno rosso come tutti i Diavoli, ma da quando viene sulla terra nasconde il colore degli occhi facendoli diventare verdi come gli smeraldi, non è possibile dagli età si spaccia per un uomo di trent'anni ma ha decisamente molti ma molti di più. Tutte le donne che lo incontrano cascano ai suoi piedi, e questa cosa non va a genio a mia madre. Anche se sa che non la tradirà mai.

Siamo sulla terra da ormai due anni per cercare di scoprire cosa ha in mente Caronte e suo figlio, anche loro sono sulla terra da un paio d'anni ma per tutto questo tempo non hanno fatto niente. Se ne sono stati buoni buoni in mezzo agli umani come se nulla fosse, anch'io mi sono ambientata bene come umana, frequento una scuola e mi diverto a stare in mezzo agli umani sono divertenti.

In fondo, però, non dimentico il Diavolo che sono.

-Nica è ora di alzarti- dice mio padre aprendo la porta della mia camera

-ancora cinque minuti...- mormoro girandomi dall'altra parte

-conosco i tuoi cinque minuti. Su forza che fai tardi-

Sbadiglio rassegnata alzandomi. Mi stiracchio un po' prima di preparami e in seguito scendere a fare colazione.

-padre?- chiamo versandomi il caffè nella tazza e sedendomi al tavolo facendo colazione tranquilla.

Poco dopo entra con la cesta dei panni stirati, lo guardo incredula. Non mi sono ancora abituata a vederlo a fare i mestieri domestici. Ridacchio, è davvero uno spettacolo.

-non hai mai visto un padre fare il bucato?- chiede tranquillo

-se la nobile madre vi vedrebbe direbbe che vi siete umanizzato-

-questo mai- dice guardandomi tranquillo -forza sbrigati o farei tardi a scuola-

Sorrido finendo il caffè. Una volta finito prendo lo zaino dirigendomi all'uscita.

-quando tornerai non sarò in casa, ho delle faccende importanti da sbrigare-

-si! Festa per tutta la notte!- esclamo felice

-non cambierai mai- sospira mio padre con un sorriso -vedi non distruggere la casa, buona giornata figlia mia.-

-stavo scherzando, buona giornata padre-

Sorrise prima di sparire nel nulla. Sorrido a mia volta recuperando lo zaino e uscendo di casa dove ogni mattina mi aspetta Angel, una ragazza umana in cui sono entrata in buoni rapporti, è simpatica e solare ed è stata la prima umana che ho conosciuto.

-buongiorno Nica-

-giorno Angel, com'è andata la serata?... Angel? ANGEL!-

Continua a fissare davanti a se con aria sognante

-Angel che cosa avete fatto tu e Ian?- le chiesi curiosa

-e-ehi... io e lui non abbiamo fatto niente di male-

La guardo negli occhi non credendo alle sue parole -allora?-

-d'accordo, ho dormito da lui, nel suo letto, ma non abbiamo fatto niente credimi.-

-lo sapevo, avevi un aria troppo sognante. Si, lo so le cavolate non sono il tuo forte.-

Mentre camminavamo ci raggiunge come sempre Sousuke l'altro umano, mio migliore amico. Si è molto strano avere un amico umano che non sa la mia vera natura, mio padre è contrario a queste amicizie ma non posso farci niente.

-buongiorno ragazze-

-giorno- dico

-ciao Sousuke- risponde lei sorridendo

-sapete la novità?- chiede

-no.- rispondo io

-no.- conferma Angel

-ieri Steve mi ha detto che da oggi avremo un nuovo compagno.- conclude Sousuke.

-siiiiii!- urlò Angel facendomi prendere uno spavento.

-ehi cos'è tutto questo entusiasmo?- chiedo cercando di stappare l'orecchio tappato.

-sono la capoclasse e quindi mi toccherà fargli visitare la scuola- annuncia con un gran sorriso sulla bocca. Lei adora vantarsi di essere la capoclasse.

-ma tu non stai con Ian?- chiede Sousuke

Senza dir niente se ne torna nel suo mondo delle fantasie.

-sai come si chiama?- chiedo con un certo presentimento

-certo. Alexander e ho visto una sua foto e inquieta.-

-spiegati meglio-

-ha un tatuaggio sull'occhio sinistro e sembra il classico bullo della scuola.-

La descrizione coincide perfettamente. Si è messo all'opera anche lui. Stringo i denti per la rabbia, perché lo devo rincontrare in un luogo del genere?

-ma per....- stava per dire qualcosa, ma andai a sbattere contro qualcuno e non riuscì a finire la frase.

Alzo lo sguardo e lo vedo, vestito come sempre, canottiera e giubbotto di pelle. Non mi sono sbagliata.

Ho il cuore che batte all'impazzata, rivederlo dopo tutti questi anni mi fa un certo effetto.

Si gira con calma e mi guarda con quegli occhi blu come gli zaffiri.

Non sei cambiato per niente in tutti questi anni.

-guarda dove metti i piedi la prossima volta- mi dice minaccioso

-la prossima volta non metterti in mezzo al mio cammino-

Mi guarda quasi divertito, siamo alti uguali e non mi incute terrore come a Sousuke che lo vedo fare alcuni passi indietro.

Sei un idiota Alexander. Lo sei sempre stato. Lo ignoro superandolo

- oreficuL id aligif oaic- dice costringendomi a fermarmi

Stringo i pugni cercando di calmarmi inutilmente, mi giro e cerco di assestargli un pugno in pieno viso ma lui lo blocca non senza qualche difficoltà.

-non osare mai più!- gli consiglio

La sua faccia si distese in un sorriso compiaciuto, ho una voglia matta di prenderlo a calci, ma purtroppo sono in compagnia dei due umani e quindi cercai di calmarmi.

Sousuke ed Angel mi guardano increduli del mio comportamento

-ti scaldi molto facilmente... Nica!- dice l'ultima parola ad un soffio dal mio viso

-sparisci.- rispondo tra i denti

-perché se no cosa fai?- chiede in tono di sfida

Faccio un respiro profondo calmandomi e passando oltre.

-ossab ni atudac orvvad ieS ?inamu ilg noc orig ni iav odnauq ad-

Faccio finta di non aver sentito ed entro, seguita subito dai due umani come due cagnolini.

-Nica spiegami cosa ti è preso? chiede Sousuke guardandomi

-niente, dimenticate quello che avete visto e basta- dico

-ti anche detto qualcosa in una strana lingua- continua

-non so cosa mi abbia detto, io non parlo quella lingua-

Accelero il passo andando in classe prima degli altri, mi sedetti al solito posto aspettando che mi raggiungessero. Spero che non insistano ancora.

-allora mi spieghi cosa ti è preso? Aggredire il nostro compagno ancor prima di conoscerlo- dice Angel con tono d'accusa

-ti sbagli, io e lui ci conosciamo già da tempo.- rispondo vaga

-c-come?!-

-io e Alexander eravamo amici... una volta-

-spiegami il "eravamo"-

-da piccoli eravamo amici inseparabili, abbiamo litigato e da allora ci siamo sempre odiati- spiego.

-e perch..-

Prima che finisse di formulare la domanda la campanella che segnava l'inizio delle lezioni e poco dopo entra il professore seguito da Alexander

-buongiorno ragazzi, vi presento il vostro nuovo compagno di classe- dice il professore

Bene adesso ne ho davvero le scatole piene di lui. Ignorai completamente quello che entrambi dissero e mi concentrai sulla cascata che si vedeva in lontananza.

-signorina Nica. Trova molto più interessante ammirare il paesaggio piuttosto che ascoltare il docente e il tuo nuovo compagno?- dice riprendendomi.

-ovviamente si.- mormoro senza che lui mi senta.

-ti stai prendendo gioco di me?- domanda alterato guardandomi con gli occhi fuori dalle orbite

-perché? Dovrei?- domando tranquilla

-sei in punizione!- urla -dopo le lezioni farai fare un giro di presentazione della nostra scuola al novo arrivato!-

-ma che fortuna...- borbotto

Angel mi manda un occhiataccia arrabbiata per averle rubato il compito.

Alla fine delle lezioni mi ritrovo in classe da sola con Alexander

-guarda guarda la prima della classe messa in punizione- dice sedendosi sul mio banco

-!enoizinup ni ossem onnah im es aut aploc attut è-

-?aim-

-ettut rep atlov anu ecap ni imaicsal e enettav-

-on-

-possibile che devi sempre fare lo stronzo come tuo padre!- esclamo guardandolo

-non me lo fai fare il giro della scuola?- risponde ignorando il mio commento

Mi alzo di scatto bloccandolo contro il muro lasciando che la rabbia faccia tornare i miei occhi del loro colore naturale uno rosso e uno nero.

-adesso o te ne vai o torni dal tuo paparino senza un arto oppure senza testa. Ho reso l'idea?-

Per tutta risposta abbassa lo sguardo e lo vedo rattristarsi. No. Forse è solo la mia immaginazione, poco dopo torna a fissarmi con gli occhi verde smeraldo che un tempo amavo.

-ok me ne vado, tanto ci rivediamo!-

E sparisce com'è apparso, nel nulla.

-idiota!- urlo sbattendo il pugno sul banco vicino a me.

Faccio un respiro profondo cercando di calmarmi, appena mi calmo raccolgo i libri ed esco trovandomi faccia a faccia con Sousuke

-tu che ci fai qui?- chiedo cercando di calmarmi. Dalla sua faccia si capisce che ha sentito tutto.

-e-ecco i-io...-

-mi stavi spiando.-

-i-io non volevo origliare....-

Stringo i pugni e me ne vado

-Nica aspetta!-

-lasciami in pace. Ti conviene!- rispondo arrabbiata lasciandolo li su due piedi.

Me ne vado lasciandomi la scuola alle spalle rientrando a casa infuriata più che mai.

Appena dentro sbatto la porta, buttando i libri sul divano, mi fiondo sul telefono componendo il numero della mia amica d'infanzia Archangel: Demone. È sulla terra per studiare la sua grande passione: la medicina. Dice che l'unica cosa che gli umani sono in grado di fare è curare i propri simili.

-pronto?-

-ciao Archangel sono io. Hai un po' di tempo per me?-

-certo che si. Vengo da te al solito orario ok?-

-va bene ti aspetto. A dopo ciao-

-a dopo-

Provo a calmarmi inutilmente, scendo di sotto dove mio padre ha sistemato una sottospecie di palestra, il luogo dove passo più tempo per aumentare la mia forza. Mi avvicino al sacco ma con un paio di pugni ben assestati si rompe lasciando uscire tutta la sabbia. Mi lascio cadere in ginocchio cercando di controllare le lacrime, alcune sfuggono al mio controllo e mi rigano le guance. Forza Nica devi reagire. Non può farti quest'effetto dopo tutti questi anni che non lo vedi.

Sento bussare alla porta, questa dev'essere Archangel. Mi alzo e vado ad aprire

-ciao Nica.- esclama con un sorriso la ragazza dai capelli rossi di fronte a me

-ciao...- mormoro appena accennando un sorriso.

-ehi, che ti succede?-

-siediti e ti racconto...-

Si accomoda sul divano e io mi presto a sedermi vicino a lei.

-su forza spara. Che è successo?-

-ho rivisto Alexander.-

Sbarra gli occhi guardandomi incredula -c-cioè... quel Alexander?-

-sì.-

-c-che intenzioni hai?-

-non posso fare niente... sapevo perfettamente che potevo rivederlo. E così è successo.-

-so perfettamente che non lo hai mai dimenticato.- dice portandosi al mio fianco abbracciandomi -tutti saremmo più felice se tornasse sui suoi passi.-

-già...-

-Nica, sei sicura di star bene?-

-s-si perché?-

Appoggia una mano sulla mia fronte -scotti e sei pallida più di un cencio.-

-sto bene-

Adesso che me lo fa notare mi fa male la testa e ho leggermente freddo.

-su forza vai a infilarti nel letto.-

-va bene, va bene...- rispondo alzandomi barcollando un po'.

-vedi che ho ragione.- dice portandosi al mio fianco aiutandomi a stare in piedi, accompagnandomi di sopra.

-sai è buffo vedere un Diavolo con l'influenza.-

-ti do ragione, le malattie degli umani sono fastidiose...-

-tieni prendi una di queste, è una mia piccola invenzione, ti aiuterà a far passare in fretta la febbre. Ma potresti dormire anche più del dovuto.-

-non c'è problema, piuttosto che rimanere in queste condizioni per chi sa quanto tempo...- rispondo buttando giù la pastiglia senza neanche un po' d'acqua.

-io resto qui a vegliare su di te.-

-grazie-

Chiudo gli occhi e nel giro di poco mi addormento sognando, mio padre, mia madre, la mia casa, il mio mondo e l'ultima persona che mi aspettavo di sognare era proprio Alexander.


Spazio autrice: 
Remake della mia vecchia storia "La figlia del Diablo" ho deciso di riscriverla e sistamere alcune parti che non erano scritte decentemente. Spero che la nuova versione vi piaccia, fatemi sapere.

  
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