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Autore: Lizzie_Siddal    03/09/2014    6 recensioni
[Freddie/Effy]
"Tu sai perché la neve è bianca, Freds?"
Genere: Angst, Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elizabeth Stonem, Freddie Mclair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'We've got forever slipping through our hands'
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Fandom: Skins
Personaggi/Pairing(s): Freddie McClair/Effy Stonem
Warning: oneshot, fluff, angst, hurt-comfort(?) e cose che probabilmente hanno senso solo per me.
Prompt: “Tu sai perché la neve è bianca? Perché non riesce più a ricordare qual era un tempo il suo colore.” [Code Geass] > preso dall'Orfanotrofio di @piscinadiprompt.
Note iniziali: io non volevo tornare a farmi del male su questo fandom, su questo otp. Mai più. #einvece.




A svegliarlo è il silenzio della neve.
Freddie sa che è una cosa stupida e irrazionale da pensare, ma ne è piuttosto sicuro.
Quella pace e quella calma innaturale che attituscono il caos delle mattinate di Bristol, arrivano soltanto dopo una nevicata.
Ma c'è dell'altro.
Una presenza ugualmente silenziosa giace accanto a lui, e, come la neve, è qualcosa di inconsueto, raro e speciale.

Freddie sorride contro il cuscino. Sorride tanto che gli fanno male le guance.
Lo sa benissimo – lo sente – che Effy non è addormentata, nonostante gli occhi chiusi.
È lei, il silenzio che lo ha svegliato.

Vicino al letto, nel disordine perenne che regna in quella camera, lampeggia un rachitico albero di Natale carico di addobbi contorti e spezzati.
Niente palline colorate. Niente angeli. Niente stelle.
Sono pezzi di vetro, paillettes e tappi di bottiglia, illuminati da lucine intermittenti mezze fulminate, a disegnare riflessi strani, ombre buffe e un po' grottesche tra i capelli arruffati di Effy e Freddie.
Fuori, un biancore lattiginoso e pigro prova a farsi strada fra le persiane abbassate e le tende chiuse.
Il resto è avvolto dal buio e dal calore che i corpi dei due ragazzi si scambiano, stretti sotto il piumone.

Freddie allunga piano le dita, sfiorando col pollice il lato del profilo di Effy che la luce non riesce pienamente a raggiungere.
Gli zigomi. Le lentiggini e i néi che indovina pur non vedendoli.
Una vecchia bruciatura di accendino sulla spalla. La sporgenza di una clavicola.
Effy si tende, ma solo il necessario affinché quel contatto rimanga nei confini di una carezza e non vada oltre.
Respira appena più rapidamente quando Freddie si attarda su un punto preciso sulla linea del collo e poi vi posa un bacio a labbra aperte.

Sente il pulsare del sangue, della vita di Effy, aumentare. Ed è lì che indugia più del dovuto, più di quanto non dovrebbe per non lasciare i segni.
Pelle sensibile e bianchissima, sotto la ruvidezza dalla barba incolta di Freddie.
Pelle come una neve pura che lui non vorrebbe mai sporcare.
Ma Effy fa scorrere le mani tra i suoi capelli, forzandolo a rimanere dov'è, ché va bene così.

Ha questo modo di baciarlo e aggrapparsi a lui, di scavargli dentro e rimanerci, che lo meraviglia e lo stordisce di continuo – una felicità quasi dolorosa.
E lo fa come se gli si affidasse completamente, lasciandosi prendere con un abbandono che ha dell'irreale, riferito a lei – all'apparenza così gelida e distante, così a prova di cuore infranto.
Freddie teme di spezzarla, in quei momenti, e - assurdo a dirsi - , crede spesso che Effy ne sia assolutamente consapevole. Che addirittura voglia che accada una volta per tutte.
Ma non lo pronuncia mai a voce.
Glielo scrive addosso con impronte invisibili, un linguaggio muto e segreto.


"Tu sai perché la neve è bianca, Freds?"

Vestita solo di brividi, Effy si è avvicinata alla finestra per osservare la coltre bianca che nasconde strade, alberi, case, automobili.
Anche lo scorrere del tempo, forse.
Tirando l'ultima boccata da una sigaretta, Freddie ci pensa su seriamente: quando Effy parla non lo fa mai a sproposito, e le conversazioni più bizzarre eppure piene di significati importanti, con lei, nascono sempre dopo aver fatto l'amore.
Alla fine però deve arrendersi.
Scuote il capo, sbuffando fumo dal naso mentre spegne il mozzicone.
"Non saprei."


"Perché non riesce più a ricordare qual era un tempo il suo colore." spiega Effy roca, scandendo le parole con lentezza.
Per qualche ragione suona malinconica e quasi timorosa.
Sperduta, priva di difese e riserve.
Svuotata perché troppo piena di tutto.
I suoi occhi azzurri c'hanno il mondo intero dentro, e brillano come se avessero visto in Freddie la cosa più bella e al contempo più devastante che esista.
Allora lui capisce all'improvviso, e si alza, e la raggiunge in un lampo, prendendola tra le braccia.

"Amo il bianco, Effy."
La bacia sulla fronte, mentre la sente tremare e non per il freddo.

"Amo ogni tuo colore, anche quello che non ricordi."

La tiene stretta al petto ancora un po'.

Diventa neve insieme a lei.
   
 
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