(Rain)

nient'altro che noi

A te, Fre, che ci sei sempre,
che sei diventata una delle persone più importanti della mia vita,
che ti voglio bene da impazzire,
che sei unica e meriti il meglio dalla vita.

Sono le otto di mattina, quando Luke si sveglia, più per abitudine che per altro.
È la prima volta dopo mesi che apre dolcemente gli occhi, senza il rumore di Ashton e Michael ad infastidirlo già di primo mattino.
È il 5 Settembre e un aereo già lo aspetta al aeroporto di Heathrow, ma non vuole curarsene, per ora.
Il lenzuolo gli cade dolcemente addosso, coprendo il suo busto nudo e, okay, comincia già a sentire un leggero fresco, ma non ha intenzione di alzarsi dal materasso, di allontanarsi da Jordan prima del tempo, non se ne parla.
Luke Hemmings potrebbe stare intere ore ad osservare la ragazza bionda stesa accanto a lui. Ad osservarla mentre sta dormendo e pensare che, cazzo!, è davvero bellissima. Anche con le sopracciglia corrucciate e le palpebre chiuse, in modo da non permettergli di vedere quel verde brillante di cui è sempre stato innamorato, e che, ogni maledetta volta, lo fa emozionare. 'Ché, okay, Luke, in sostanza, è un cazzone, ma Jordan riesce davvero a far uscire la parte migliore di lui.
Luke Hemmings potrebbe perdersi guardandola dormire, che con il suo corpo (anche) nel sonno, sembra stia cercando di avvicinarsi al suo petto.
Jordan Worldof si stringe a lui, facendolo mugolare leggermente per i capelli che gli sono andati, sbadatamente, in bocca.
Il cuore gli batte forte, così forte che ha paura esploda da un momento al altro.
« Buongiorno » La voce di Jo è roca come tutte le mattine.
Luke non ha mai voglia di parlare prima delle undici del mattino, ma sa che a Jordan piace la sua voce, le piace ascoltarlo parlare di tutto, anche quando semplicemente le racconta una di quelle barzellette scadenti che ha imparato da Calum, e allora okay, si sforza di aprire bocca. 'Ché per la bionda, questo, è il minimo che possa fare.
« Buongiorno, amore mio ». Luke le accarezza la bocca e gli zigomi, non farebbe altro da mattina a sera.
Potrebbe stare immobile solo con lei addosso, lasciare che le labbra traccino il suo collo fine e che la sua mano scivoli, lentamente, sulla sua pelle liscia. E potrebbe anche cadere una bomba a due metri da loro, che lui non se ne accorgerebbe. 
'Ché per lui è sempre stato importante toccarla. È una cosa di cui vive e non ha mai saputo spiegarla. Toccatine da niente, eh, le sue dita callose -da chitarrista- contro la sua spalla.
I lati delle loro cosce che si sfiorano mentre si stringono sul autobus.
Luke Hemmings non sa spiegarlo, ma ciò di cui è sicuro è che ha totalmente, e incondizionatamente, bisogno di questo e nient'altro.
'Nient'altro che noi, amore mio'.
Sospira. Sospira forte Luke, 'ché sono le nove e quattordici e lui deve alzarsi per chiudere la valigia.

« Devi andare? »
Resta.
« Si, mi manchi già »
« Anche a me »
« Torno » come sempre.
« Ti aspetto » come sempre.