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Autore: draconianApathy    04/09/2014    0 recensioni
Questa storia è dal punto di vista di Peeta che rivive il corso della propria vita dall'Epilogo di Il Canto della Rivolta, fino al momento che stava vivendo. Si ritrova in ospedale, in fin di vita, quando una promessa a Katniss promette un finale con tanto di citazione strappalacrime.
Buona lettura!
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Peeta Mellark
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quasi ignoravo l'esistenza reale di una clinica ospedaliera all'interno del nostro distretto, perché non avevo voglia di rimuginare sul fatto che, prima o poi, ci sarei finito; non volevo pensare di dover mai mettere piede all'interno di quella costruzione la quale mi infondeva una certa malinconia dal fatto che lì vi si ritrovavano per la maggior parte delle persone in fin di vita.

La cosa curiosa era che in quel momento io ero lì dentro in quella condizione assieme alla mia Katniss la quale si trovava nel lettino accanto al mio, sdraiata e con gli stessi stupidi problemi.

Fissavamo il soffitto, scrutando il vuoto che sembrava inghiottirci nella sua morsa intrisa di consapevolezza che oramai la morte era vicina.

Sapevo cosa fare, ovvero dovevo fare appello a tutti gli ultimi ricordi rimasti; iniziai da quando io e mia moglie stavamo osservando i nostri due bellissimi bambini, Primrose Rue e Finnick Boggs Mellark, i quali stavano ballando assieme in una frenetica danza inimitabile creata dalla maggiore e cercata di seguire dal minore, invano.

Poi la scena cambiò: mi ritrovai in uno dei Natali in famiglia, i nostri figli avevano tra i dodici e i quattordici anni e ci trovavamo all'interno di un cimitero, mentre scrutavamo alcune bare appartenenti alle persone morte in guerra per noi più importanti (Tranne Finnick Odair, sepolto in un tratto di spiaggia del Distretto 4).

Katniss spiegò nuovamente a Prim e Finnick il motivo dei loro nomi e, man mano che crescevano, ci facevano più domande su come era stato per noi sopravvivere due volte consecutive agli Hunger Games.

Poco dopo mi ritrovai a pensare al momento di angoscia nel quale era arrivata l'ora di parlare tutti assieme della guerra contro Capital City, dato che i due ragazzi avevano oramai più di quindici anni Quando toccò a me raccontare di quando Snow mi liberò al 13 dopo avermi fatto il lavaggio del cervello, cercai di tralasciare il più possibile la parte dove volevo strangolare la mia compagna camuffando quel fatto con un me stesso abbastanza confuso che si dimostrava distaccato con tutti.

Quel giorno io e Katniss ci eravamo promessi che quando uno sarebbe crollato durante il racconto, l'altro l'avrebbe lasciato disperarsi e calmarsi in un'altra stanza mentre continuava a spiegare al posto del primo.
Per prima crollò lei durante la storia della morte di Rue e la uccisione di Marvel da parte di lei da ragazza nel ricordo ormai signora e nella realtà anziana.

Io invece restai al mio posto fino alla morte di Finnick, poi lei scoppiò a piangere davanti a tutti noi quando fu la volta della morte della sorella.

I nostri figli si sentivano a disagio e quasi in colpa per aver chiesto di sentire tutta la storia, ma poco dopo lei se ne andò in camera cosicché io potessi raassicurarli e dir loro che non avevano colpe.

Quella notte fu la peggiore di tutte: non riuscimmo a dormire per via degli incubi.

La scena cambiò varie volte, tutti spezzoni del matrimonio di Primrose con il figlio di Gale Hawthorne, che non vedevamo da molto tempo e oramai era passato a miglior vita (Si era sposato con Madge Undersee) e poi passai a quello di Finnck che aveva sposato una figlia della sorella di Rue: non avevo mai visto i miei figli così allegri e pieni i vita.

Feci in tempo a conoscere due deliziosi nipotini, Haymitch Hawthorne e da parte di Primrose e Mags Mellark da parte di Finnick: avevano capito un po' la nostra tradizione, ovvero dare nomi ai nostri figli di persone importanti per la storia e per i distretti.

Ritornai alla realtà quando la porta della nostra stanza si aprì ed entrarono Primrose e Finnick affiancati da due infermiere: avevano tutti gli occhi tristi; dopo averci baciati e salutati per l'ultima volta, i due annuirono ormai in lacrime così le infermiere cominciarono a staccare i macchinari che tenevano me e Katniss in vita.

Io e la mia amata ci guardammo un'ultima volta.

<< Aspettate. >> bascicai, arrestando le due donne.

Mi voltai verso Katniss e le tesi la mano debolmente, facendo appello a tutta la forza rimastami in corpo.

<< Insieme? >> chiesi in un sussurro appena accennato.

Aveva gli occhi lucidi, mentre strinse la mia mano.

<< Insieme. >> mi rispose e a quel punto le infermiere staccarono i macchinari contemporaneamente, lasciandoci esalare l'ultimo respiro, certi che avremo raggiunto i nostri cari e i nostri amici, mentre osservavamo il nostro ultimo tramonto dalle sfumature aranciate, ma ciò che importava era che lo stavamo facendo insieme.

 

 

Angolo dell'autrice:

*Nuota per la casa allagata* Non guardatemi così, non ditemi che non avete versato nemmeno una lacrima! Avanti, io ho consumato tre pacchetti di fazzoletti mentre scrivevo. Cwc

*I lettori lanciano pomodori* Ma.

Quest'idea mi è venuta in mente mentre avevo finito di leggere una lettera di Charlie su Ragazzo da Parete e giocavano a obbligo o verità, una volta giocando a questo gioco ho fatto la domanda “Come vorresti morire?” E io ho pensato che avrei voluto morire guardando il tramonto, poi ho pensato a Peeta ed è venuta questa OS. Aw.

Ringrazio i lettori silenziosi, chi recensirà e chi inserirà la storia tra seguite/preferite/ricordate.

Fatto Il Misfatto! :3

Ellie01

  
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