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Autore: GRACE_WHITE    04/09/2014    11 recensioni
E’ di stirpe titanica e bellezza innata
Lei la battaglia dovrà impedire
Con il semidio del fuoco e più di una sorella sbagliata
La nave col drago potrà governare.
Le onde greche dei senza vita saran da attraversare
Con l’aiuto del re degli spettri e i figli del mare
E il tributo all’amore dovranno donare.
La battaglia di due dei nell’ultimo Olimpo sarà celebrata
Per decidere chi conquisterà la dea tanto amata
Ma essa dovrà avere una fine prima dell’inizio della nuova era
Per impedire la seconda con intelligenza ed evitare la Chimera.
La titanide risorgerà dall’arida terra
E la caduta arriverà quando la madre e il figlio regneranno
Il colpo di grazia sarà servito al culmine della guerra
Prima del tramonto dell’ultimo giorno di metà anno.
Ma a chi andrà sarà deciso dal destino
I Titani cadranno in un sonno abissale
O
L’età degli dei avrà fine con la Dea Mortale...
Spero vi abbia incuriosito
-Grace
Genere: Comico, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Leo Valdez, Nico di Angelo, Nuovo personaggio, Percy Jackson, Quasi tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Una matricola vuole uccidermi al campeggio.
 
Il ragazzo dai capelli neri e con gli occhi verde oceano mi sta trascinando per il braccio da più di mezz’ora, borbotta storie di mostri e di divinità. E’ apparso dietro di me poco prima il mio arrivo all’orfanotrofio dove vivo, l’ho visto un paio di volte camminare per i corridoi della mia scuola ma non ho mai scoperto il suo nome, ha l’aspetto di uno che è sulla ventina d’anni.

-Muoviti Muriel! Ci stanno inseguendo!- mi continua a tirare, inciampo ma lui non sembra farci caso. Come fa a sapere il mio nome?
Mi rialzo velocemente- Fermo, chiamo la polizia se non mi lasci!- non mi ascolta. Mi sembra di aver capito che la strada che mi sta facendo percorrere è diretta verso una collina del Long Island. Punto i piedi sul cemento del marciapiede- Fermo, ora!- non ho pensato che si sarebbe fermato e invece si blocca immediatamente e si gira. Mi afferra le braccia e ci nascondiamo in un vicolo, dietro a dei maleodoranti cassonetti per l’immondizia. Non riesco a vedere molto, è troppo buio qui, sento solo delle voci anormali provenienti dalla strada che stavamo percorrendo e le sento svanire. Solo dopo che le voci sono scomparse mi accorgo che sono con le spalle contro il muro sudicio e che il ragazzo è schiacciato contro di me, guarda con occhiate furtive l’uscita del vicolo con la testa che fa capolino dal coperchio dell’enorme bidone dei rifiuti. Lo spingo via e lui barcolla all’indietro- Vuoi dirmi chi sei?-
Si spolvera i jeans e la maglietta arancione con una scritta: “Campo Mezzosangue”, certo che proprio una persona strana, prima farnetica su stupidaggini greche, poi mi trascina per quasi un chilometro- Percy, mi chiamo Percy Jackson, sono anche io un semidio. Figlio di Poseidone, se proprio vuoi saperlo.-
Mi alzo e gli punto davanti alla faccia il dito indice- Come ti è saltato in mente di trattarmi così? Sei fuori di testa?!-
-Primo: ti ho appena salvato la vita. E secondo: in realtà credo…-
-Era una domanda retorica la seconda!- sbotto. Scuoto la testa e mi incammino verso il marciapiede senza voltarmi, stringo la bretella dello zaino di scuola che ho in spalla e accelero il passo.

Percy mi afferra un braccio- Woah, woah, woah! Dove credi di andare? Devi venire con me al Campo, li sarai al sicuro. Mi ha mandato Chirone,- mi prende la mano e continuo a correre essendo forzata da lui- andiamo!-
-Il Campo? Ma che diavolo blateri, chi è Chirone…?- non riesco a finire la frase che subito lui mi prende in braccio e mi carica in spalla, facendomi spenzolare dal busto in su davanti alla sua schiena. Gli do dei pugni nella colonna vertebrale ma lui sembra non accorgersene, mi tiene una mano salda sul retro delle ginocchia per non farmi cadere dietro di lui- Deficiente, cosa credi di fare? Brutto pezzo di…-
-Ehi!- esclama- Cerchiamo di non offendere, ti sto portando in salvo, non è colpa mia se hai un istinto omicida!- ma di che sta parlando? Alla fine mi arrendo e mi lascio trasportare da questo psicopatico. Non riesco a vedere cosa sta guardando, siamo su una collina e intravedo i palazzi in lontananza, si ferma ma non mi fa scendere. Con la coda dell’occhio osservo un alto pino alla mia sinistra, sopra le sue radici c’è una coperta con dei ricami dorati. Si gira con il corpo e riesco a vedere quello che aveva davanti, una specie di campeggio, con delle capanne, una spiaggia con un pontile, non sono sicura ma sembra che ci sia anche una specie di arena. Le altre cose non riesco a distinguerle.

Ad un certo punto vengo scaraventata insieme al ragazzo contro il pino, batto molto forte la schiena e il retro del collo, gemo per il dolore. Il ragazzo è a terra e ha una ferita circolare che gli attraversa gran parte della pancia, mi avvicino a lui; anche se è uno sconosciuto psicopatico lo devo aiutare- Stai bene?- non so cosa fare. Non posso chiamare la polizia perché non ho il telefono, possibile che l’orfanotrofio non voglia far tenere un telefono ad una sedicenne?! Percy indica qualcosa che solo dopo pochi secondi riesco a comprendere: un mostro con la testa simile a quella umana, il corpo da leone e una grossa e lunga coda da scorpione si muove freneticamente davanti a noi, avanzando. I suoi movimenti sono lesti, quasi come una fiamma solleticata dal vento.
Non ci credo.
Il mostro ora sta digrignando i denti e della saliva densa e di un verde chiaro gli cola dalla bocca. Voglio scappare ma il ragazzo è a terra, vorrei davvero lasciarlo li e darmela a gambe. Ma lo aiuto ad alzarsi, con una mano tira fuori una penna chiusa con il tappo dalla tasca dei pantaloni, sta cercando di toglierlo- Ti sembra questo il momento di usare una penna?- la prendo e gli tolgo il cappuccio, la mia intenzione era di ficcarla in un occhio del mostro, ma invece improvvisamente si trasforma in una spada.

Non cerco una spiegazione.
Non penso.
Agisco.

Sto andando incontro alla mia morte? Probabile. Lo ucciderò? Molto improbabile.
L’uncino della coda cerca di colpirmi ma ferisce “solo” il mio braccio con cui impugno la spada, quindi decido di usarla con la destra. Quando si alza sulle zampe posteriori per cercare di darmi un’artigliata con la zampa, gli conficco la spada nella pancia, come per vendicare il ragazzo, il mostro ruggisce forse per dolore o forse per rabbia.
Percy, sull’orlo del perdere i sensi, chiama a tutti polmoni un nome:- Chirone!- la sua voce quando urla mette quasi paura. Il mostro si accascia a terra in posizione fetale, taglia il vento con altre mosse della coda con l’intento di uccidermi ma mi allontano così da non essere ferita. Si fa sempre più piccolo fino ad evaporare in una nuvola verde che ha un cattivo odore.

Sento lo scalpiccio di zoccoli di cavallo, mi giro e vedo centinaia di ragazzi e ragazze ammassati pochi centimetri prima del pino, dalla parte del campeggio dove mi voleva portare il ragazzo. Si fa strada tra di loro un uomo alto e barbuto, quando lo riesco a vedere completamente trattengo un conato di vomito e lo rimando giù. Dischiudo di molto le labbra e alzo le sopracciglia- Un centauro?!- lui non bada a me, va vicino a Percy.
Una ragazza bionda corre al fianco del mezzo uomo e mezzo cavallo, abbraccia Percy e inizia a piangere accarezzandogli le guancie.

Sento qualcosa allo stomaco, si sta appesantendo, le gambe non rispondono ai miei comandi. Crollo a terra, non riesco a muovermi, sono bloccata. Chirone fa portare via su una barella il ragazzo ferito e mi si avvicina- E’ stata paralizzata.- si gira verso la folla- Valdez!- un ragazzo alto cinque o sei centimetri più di me, con i capelli ribelli e marroni, si fa largo tra la gente. Ha una cintura di attrezzi attaccata alla vita, e un paio di guanti gli foderano le mani- Porta la ragazza in infermeria, all’istante.-
-Quando imparerai a chiamarmi per nome, Chirone?- chiede stizzito. Mette una mano sotto la mia schiena e un’altra nel cavo popliteo, la parte dietro al ginocchio. Le mia braccia e la mia testa oscillano verso l’erba verde del terreno, il ragazzo si alza, facendo un po’ di fatica. Ma non mi sembra di pesare così tanto!

-Quando inizierai a starmi più simpatico,- decise il centauro- forza, fila via!-
Riuscivo solo a muovere le pupille degli occhi per vedere, al contrario, tutti i volti stupiti che sbiadivano dietro di me man mano che Valdez proseguiva il percorso da fare fino all’infermeria. Dentro ci sono altre persone che non sembrano tanto più grandi di me, alcuni sono stesi sulla loro branda, altri stanno cercando di rimettersi in piedi o aiutano provando a rendersi utili. Una ragazza sta fasciando il polpaccio di un ragazzo con la fronte madida di sudore. E’ molto bella, ha i capelli di un castano chiaro e su qualche ciocca ha attaccate delle piume colorate o delle treccine. Indossa dei pantaloni strappati e una maglietta arancione identica a quella che aveva Percy. Mi guarda e sorride, sembra simpatica, vorrei contraccambiare il sorriso ma i muscoli sono ancora bloccati.

Valdez mi adagia su una brandina e si siede in uno sgabello accanto al letto e inizia ad esaminarmi il viso, si gira e chiama la ragazza che mi ha sorriso- Piper, vieni.- lei si alza e piazza le mani sui fianchi.
-Che cosa ha?- chiede.
-E’ stata paralizzata da una manticora, pochi minuti fa, l’ha ferita con l’aculeo.- spiega indicandomi il braccio sinistro. Ha detto: “Matricola?”, bene, sono stata attaccata da una matricola. Mi viene in mente la spada che ho impugnato prima, non l’ho più con me, dove sarà andata a finire?
-Prendo dell’ambrosia, è fortunata la ragazza.- Piper afferra un barattolo, con un cucchiaino prende un po’ di liquido dorato e me lo ficca in bocca.

E’ come un’esplosione quando lo assaggio, l’ambrosia mi scivola in gola calda e densa, non ho mai assaggiato una cosa tanto buona. Indescrivibile! Fa uno strano effetto, dopo poco sento formicolare le dita dei piedi e riesco a muoverle, sento che più ambrosia mi imbocca Piper, più riesco a riprendere il controllo del mio corpo. Alla fine appoggio la schiena contro il cuscino della brandina, guardo il ragazzo e la ragazza impietrita, devo fare i calcoli con quello che è successo: Sono stata portata via contro la mia volontà da un ragazzo di nome Percy Jackson. Percy viene infilzato da un mostro. Uccido il mostro. Vengo paralizzata dalla sua coda. Uno strano ragazzo che sembra un incrocio tra un elfo e un meccanico mi porta in un’infermeria. Mi danno da mangiare una cosa buona da morire. Scopro che quella cosa buona da morire è ambrosia. L’ambrosia mi sblocca.

-Che ne pensi?- mi chiede Valdez.
-Di cosa?- gli rispondo con un’altra domanda.
-Dell’ambrosia, buona vero?-
-E’… è…- al solo sentire il nome mi viene una voglia matta di mangiarne altra, non trovo le parole per descriverla.
-Fammi indovinare,- Piper alza le sopracciglia e sorride- è come il nettare degli dei, vero?-
-Nettare degli dei va bene uguale, ma stavo per dire che è più buona del Mc Donald’s…- Valdez mi pianta una mano sopra la bocca per impedirmi di dire altro.

-Non dire quel nome, altrimenti arriva Nico e non la finisce più di parlare di quel fast food!- io annuisco anche se non so chi sia Nico, lui toglie la mano per poi stringere la mia- Io mi chiamo Leo Valdez, figlio di Efesto. Ti do un consiglio…- fa un sorriso malizioso e si avvicina al mio viso- non innamorarti di me, anche se sarà difficile. E tu sei, oltre a una bellissima ragazza?-
Dilato le narici e gli punto un dito nel petto per allontanarlo- Ci proverò…- dico con sarcasmo, ma anche con un accenno di disgusto per il suo consiglio- E mi chiamo Muriel.- mi alzo dalla brandina e incrocio le braccia- Qualcuno vuole spiegarmi?-
Piper si guarda attorno confusa- Cosa?-

-Perché sono qui? Perché ho ucciso un mostro di tre metri che mi ha quasi ammazzato e che non dovrebbe esistere? E perché la penna di quel ragazzo si è trasformata in una spada, anche se è una figata pazzesca?-
-Una domanda alla volta; primo: sei qui perché sei una semidea, che ovviamente non sapeva niente di questo campo. Secondo: hai ucciso la manticora perché hai i riflessi di un dio o una dea nel sangue, poi ti spiegherò meglio più tardi. Terzo: la spada è Anaklusmos, significa Vortice in greco, ed era di Poseidone che dopo ha regalato a Percy; e lo so, ne vorrei una anche io!- gli occhi di Leo si illuminano e sorride- Un momento… potrei farne una, si! Fatta di bronzo celeste e, come la sua, magari che ha la modalità di ritornarmi in tasca quando voglio, è un’idea stupenda!-

-Leo!- lo interrompe Piper. Il ragazzo scuote la testa, come se si fosse appena svegliato da un sogno meraviglioso e guarda con sguardo torvo la sua amica- Che ne dici di andare a portare Muriel a fare un giro del Campo, invece di blaterare di cose che credo non le interessano… a meno che lei non sia una figlia di Efesto!- si avvicinano con gli occhi spalancati alla mia faccia e mi esaminano, poi Piper scuote la testa- No, secondo me no.-
Leo trae un sospiro di sollievo e appoggia le mani sulle ginocchia- Speriamo di no!- mi prende un braccio e ci dirigiamo verso l’uscita della capanna-infermeria- Forse può essere tua sorella, Piper.- Leo mi fa l’occhiolino.

-Può darsi, è molto bella, - osserva la ragazza, io mi giro, non so se ringraziarla o se darle della pazza. Nel dubbio resto in silenzio- ma non può essere figlia di Afrodite, dopo il patto che ha fatto con Efesto.-
-Quale patto?- chiedo incuriosita, ma senza un preciso motivo.
-Afrodite ha giurato sullo Stige che non avrebbe più avuto figli con altri uomini, dei o mortali che siano, se non con Efesto stesso.- spiega gesticolando Piper- Io sono l’ultima figlia che non ha avuto da lui, hanno fatto il patto l’anno dopo che sono nata, quasi diciannove anni fa.-

- Grazie per averci annoiati, Piper! Ora noi andiamo, Miss Universo, a dopo!- ci allontaniamo dalla capanna e mi appoggia un braccio sopra le spalle mentre camminiamo.
-Mi dici dove mi stai portando?- chiedo, stufa di fare domande.

-A visitare il Campo Mezzosangue.-


 
Nota d’autrice: Ciao, questo è il racconto di cui vi avevo parlato pochi giorni fa, vi ha fatto una buona impressione? Spero ^_^! Comunque ci sono delle cose che vi dovrei dire su questa storia:
  1. Mi dispiace di averla scritta al presente, e non al passato come lo stile di Rick Riordan, ma mi sta più comodo, spero comprendiate :)
  2. Forse non so se avete capito, ma questa storia è ambientata quattro anni dopo l’ultimo libro di Eroi dell’Olimpo: Sangue dell’Olimpo, che ancora non è uscito in Italia (come del resto anche il penultimo: La Casa di Ade, ma l’ho letto in pdf), per cui, non sapendo il finale ho deciso di lasciare gran parte dei protagonisti di Sangue Dell'Olimpo vivi (non è uno spoiler, non so se muoiono o no, incrociamo le dita però!) per non confondere le idee.
Grazie mille per aver letto, se c’è qualcosa che non capite chiedete pure :D

P.s. sono davvero mortificata, non sapete quanto, di non continuare più Disney VS DreamWorks, mi dispiace davvero tanto! :’( Forse se riuscirò a trovare del tempo per scrivere un altro capitolo su quel racconto lo pubblicherò, ma per ora mi concentrerò soltanto su questo mondo semidivino (?) ^_^ <3 <3 <3
   
 
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