Fanfic su artisti musicali > Justin Timberlake
Segui la storia  |       
Autore: Damon Salvatore_Cit    04/09/2014    1 recensioni
[Justin Timberlake]
Questa storia tratta di una giovane ragazza che sogna di diventare la ballerina numero uno al mondo, e nel tentativo di esaudire questo suo sogno maturerà e crescerà anche grazie alle avventure e alle dure prove a cui la metterà davanti la vita. Come la perdita di persone care, l'amore vero, l'inganno, il tradimento, le difficoltà familiari e tanto altro.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 50 Cent, Altri, Justin Timberlake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Era un sabato sera come gli altri, era estate, Emma era pronta ad uscire ma quasi dimenticava le chiavi della macchina, così tornò in camera da letto e mentre le afferrava dal comodino, ne approfittò per darsi un’ultima occhiata allo specchio. Sistemò i lunghi capelli bruni ancora una volta, poi uscì di casa.
Si diresse a casa della sua migliore amica Francis, ma dopo averle fatto due squilli al cellulare per avvertirla che era sotto casa sua ad aspettarla, questa non arrivava ancora.
Così si diresse al portone del suo appartamento e le citofonò, era strano che la sua amica non le rispondesse.
[…]
- Non ho voglia di uscire stasera, Emma.
- … Scusi, credo di aver sbagliato citofono signora…
Disse ironicamente la ragazza, così mentre dall’altra parte Francis si lasciò andare ad una lieve risatina, Emma citofonò ancora all’amica.
- Francis?! Sei tu? Mi senti Francis?
Francis alzò gli occhi al cielo ancora sorridente per la buffonaggine dell’amica.
- Sì, ti sento Emma. Ma davvero non…
- Apri il portone, avanti.
- Ma davvero, io…
- Apriii
- L’ascensore è guasta.
Ci fu qualche attimo di silenzio, ed Emma assunse una smorfia di riflessione per qualche attimo, fissando un punto nel cielo.
- Mmh… vorrà dire che farò un po’ di esercizio. Avanti muovi quel culo e aprimi.
Francis dovette arrendersi alle insistenze dell’amica e con un sorriso lieve sulle labbra le aprì il portone.
Dopo svariati minuti si sentì suonare il campanello e Francis andò ad aprire.
- Dovreste protestare alla prossima riunione di condominio per quest’ascensore.
Aveva un po’ di fiatone ed era poggiata con un braccio teso allo stipite della porta d’ingresso.
- Ma soprattutto tu non dovresti abitare al settimo piano…
Francis non poté trattenere una risata, dopodiché fece accomodare la sua amica e chiuse la porta alle sue spalle.
- Ti ricordo che è una sistemazione temporanea e che io non abito qui.
- Beh potevi venire nell’appartamento che ha preso la compagnia di ballo, senza fare la prima donna e venire qui, tanto si tratta di qualche tempo, poi sai che ci sposteremo ancora.
- Non faccio la prima donna, Emma.
Le fece il verso simpaticamente, poi continuò
- E’ solo che mio fratello ha insistito che usufruissi del suo appartamento qui a Parma mentre lui è…
- In America per gli affari di famiglia, lo so, lo so… E’ solo che… O mio dio!
- Che c’è?
L’espressione di Francis mutò da sorridente a seria vedendo che l’amica la guardava in modo strano.
- TU SEI IN PIGIAMA!
Francis alzò gli occhi al cielo e scosse il capo.
- Mi hai spaventata…
- Anche il tuo pigiama mi ha spaventata. Avanti va a vestirti!
Francis non aveva alcuna intenzione di fare come le diceva l’amica, così insisteva nella sua versione.
- Davvero, Emma, non mi va di uscire stasera.
- Sì che ti va, tu ami i sabato sera, e poi… andremo nel locale di Lucas, e sai che stravede per te e ti fa da DJ personale.
- Sì ma ci sarà sicuramente Serena e non ho voglia di litigarci ancora. Non lo so… è che preferivo starmene a casa a leggere qualcosa…
- Avrai tempo per questo genere di cose… quando avrai ottant’anni! E poi se quella Serena dei miei stivali farà qualcosa, sarò felice di intervenire… anche se so bene che non avrai bisogno di me in tal caso.
Francis sorrise ed Emma l’afferrò le spalle e la spingeva verso il bagno.
- Avanti va a prepararti, ti aspetto, ma sbrigati.
Passò una mezz’ora e Francis era pronta.
La giovane ragazza indossava un vestitino bianco, senza spalline, capelli castani sciolti lungo le spalle ondulati al naturale. Non indossava alcun tipo di gioiello, i suoi occhi color verde zaffiro erano già dei gioielli, ma era ancora indecisa su quale tipo di scarpe indossare.
- Ah.Ah. No…quei tacchi tu non te li metti. Mi farai sembrare bassa, e io non sono bassa.
- E invece sono proprio quelli che indosserò per vendicarmi del fatto che hai voluto trascinarmi fuori stasera.
- Lo sai? Mia nonna mi ha telefonato oggi pomeriggio, e mi ha detto che stasera col cavolo rimaneva a casa. Mi ha detto “Nipotina mia, tua nonna non ha alcuna intenzione di passare un sabato sera in pigiama, anzi, sai cosa? Indosserò il mio abito migliore e andrò a divertirmi con tuo nonno.”
- Spero che almeno le avrai mandato i miei saluti…Avanti andiamocene!
Rideva e tirava l’amica per un braccio fuori la porta.
- Dovrò dirle che indossa pigiami più carini di una ragazza di diciotto anni…
Diceva mentre usciva di casa e tentava di guardare l’amica che continuava a trascinarla fuori.
- Dai andiamo, scema ahah
[…]
Non era nemmeno mezzanotte e le due arrivarono al locale di Lucas, un DJ che conosceva gli organizzatori della loro scuola danza e che durante la loro permanenza a Parma, che perdurava ormai da qualche settimana, li aveva gentilmente invitati nella loro discoteca.
Francis era vestita di bianco con dei tacchi da capogiro ma per niente volgari.
Emma invece era vestita di nero, ma indossava gli jeans, e riponeva le chiavi dell’auto nella sua piccola borsa.
- Che stai facendo?
Disse Emma fermandosi a guardare l’amica che aveva chinato il capo in avanti e si passava le mani tra i capelli.
- Aggiusto i miei capelli, dai entriamo.
- Uh… sento odore di conquiste. Non è che ci vuoi provare con Lucas?
- Lo sai che non è il mio tipo.
- A già… a te piacciono i bastardi.
[…]
Entrarono nel locale ed era colmo di gente. Al bancone ci si arrivava con difficoltà, le luci erano basse. Il DJ Lucas subito notò le due ragazze e le salutò con un cenno di mano mentre cambiava disco, lanciando un bacio a Francis.
Francis distratta nel salutarlo, non vide arrivare un ragazzo verso la sua direzione che, anch’egli distratto, andò a sbatterle contro e per poco non la fece cadere.
Fortunatamente l’afferrò per le mani e se la ritrovò tra le braccia.
Francis infastidita da quel gesto, diede uno spintone al ragazzo che era in compagnia di altri amici.
- Guada dove cammini!
- Potrei dire lo stesso di te, ragazzina!
Disse il ragazzo con un’espressione infastidita ma camuffata da un lieve sorriso sulle labbra, che faceva ancor di più irritare Francis. La parola “ragazzina” pronunciata da quel ragazzo, non le andò giù, così stava per dirgliene quattro avvicinandosi a lui che era indietreggiato di qualche passo dopo lo spintone, ma Emma la blocco per un braccio.
- Che hai detto?!
- Avanti Francis, non l’ha fatto apposta… andiamo.
Emma sapeva bene che se Francis si scaldava, riusciva anche ad arrivare alle mani, senza fare distinzioni tra uomini o donne.
Francis lanciò una lunga occhiataccia a quel giovane ragazzo, che ricambiò lo sguardo, prima di andar via e seguire il consiglio dell’amica; pareva che soltanto Emma riusciva a calmarla in situazioni simili.
Finalmente giunsero al bancone e Francis si sedette su uno sgabello trovando fastidio nelle scarpe.
- Quell’idiota mi ha spezzato un tacco!
- Hey che succede, Fran?
Esclamò il barman, che avevano conosciuto in quei giorni.
Emma si avvicinò all’amica e le tirò su la gamba.
- Fa un po’ vedere…?!
- Non fai prima a sfilarmi la scarpa? Così lascerai che tutto il locale veda le mie mutandine.
- Wow! E di che colore sono?
Chiese maliziosamente il ragazzo.
- Sta zitto Marco, non è un buon momento.
- Già, non farla scaldare di nuovo, che ci è mancato poco…
- Sì, vi ho visti… Ti sei imbattuta contro il calciatore del Parma piccola… E direi che hai fatto colpo.
Francis si sorprese alle parole del ragazzo, e non capendo a cosa si stesse riferendo, alzò lo sguardo verso di lui, visibilmente confusa.
Marco le fece cenno col capo di guardare alle sue spalle, così la ragazza si voltò e notò che il ragazzo che poco prima le era venuto addosso, la stava fissando, non badando al resto dei suoi amici al tavolo che se la ridevano e bevevano tra di loro.
I due si lanciarono lunghi sguardo intensi, ma poi la ragazza tornò a dargli le spalle, guardando gli amici.
- L’unico colpo che vorrei fargli è quello del mio tacco spezzato sulla sua testa.
Emma e Marco si guardarono e sorrisero, ma le loro attenzioni furono catturate da Lucas, che dalla sua postazione indicava a tutti il centro della pista, dove vi era un piccolo rilievo (una sorta di palco) dove si stavano esibendo Serena e altre ragazze.
- Signori, vi consiglio di dare un’occhiata a quello che sta succedendo in pista! Abbiamo l’onore di avere tra noi le ballerine professionali della scuola di ballo Alcamy!
Si vedeva Serena e altre tre ragazze che ballavano un brano Hip Hop accompagnato dagli applausi a ritmo di musica della folla radunata attorno alla pista per osservarle da vicino.
- Mi ci vuole un martini…
Esclamò Emma con un tono inacidito, poi aggiunse.
- Si credono le migliori quelle lì…
- Vorrà dire che le farò ricredere.
Le rispose Francis, togliendosi entrambe le scarpe e fissando la pista con determinazione negli occhi.
- E’ facile farsi belle in quattro… vediamo se riesco a spostare quelle luci solo su di me…
Marco ed Emma la guardarono, Marco si sorprese delle parole della ragazza e posò via lo straccio e il bicchiere che stava pulendo, seguendo la giovane dirigersi verso il palco; Emma invece le sorrise maliziosa.
- Falle vedere che il talento batte anni ed anni di scuole private di ballo.
Francis mentre si dirigeva in pista, fece segno a Lucas di alzare il volume della musica, e il DJ conoscendo la bravura innata della ragazza abbassò le luci in sala mentre mixava e cambiava disco.
Francis si insediò sulla pista e col suo passo forte, la finta scossa elettrica che riusciva ad imitare alla perfezione, riuscì ad ottenere l’attenzione di gran parte delle persone.
Serena e le altre furono interrotte dal suo arrivo in pista, e man mano che la musica proseguiva, Francis riuscì ad oscurare le ragazze catturando tutta l’attenzione su di sé, e conquistando le luci della sala.
Serena e le altre ragazze gradualmente smisero di ballare e si arresero alla bravura di Francis, nettamente superiore alla loro.
Alla fine del brano, Francis seguendo il suono della canzone, si voltò verso le ragazze simulando una smorfia, umiliandole con le persone che andavano in delirio per lei e la applaudivano senza sosta.
- Meravigliosa! Sei meravigliosa!
Diceva con un tono caldo ma al contempo esaltato il DJ dalla sua postazione, mentre le luci in sala si riaccesero e cambiava musica.
- Ma non fatevi abbattere dalla sua bravura signori, è ora di tornare tutti in pista a scatenarvi!
Francis intanto tornò al bancone dove Emma era ad aspettarla con un’espressione euforica sul volto, e le andò incontro dandole il cinque.
- Credo che abbiano imparato la lezione
Le urlò per farsi sentire, dato che la musica era ancora troppo alta.
Francis si lasciò andare in una risata compiaciuta, mentre si sedeva al bancone.
- Ho una certa sete…
Emma si sedette accanto alla ragazza e le bisbigliò nell’orecchio.
- Credo che il distruttore di tacchi sia attratto da te, Fran…
- Che cosa?
- No! Non ti girare, sta venendo qui.
Fortunatamente Francis riuscì a non girarsi, e dopo svariati secondi di silenzio, le bisbigliò.
- Non è il mio tipo…
Disse con lo stesso tono con qui aveva parlato di Lucas, prima di entrare nel locale, poi aggiunse.
- Ha i capelli lunghi.
Emma si voltò e vide il ragazzo tornare al suo tavolo con un boccale di birra, ignorandole completamente.
- Secondo me ti ha sentito…
- Meglio così. Allora, Marco, me la dai questa birra o no?
Tagliò a corto la ragazza, voltandosi a cercare il barman che si era allontanato dalle due.
- Ehm… sì, Fran. Ma…
Le due ragazze lo guardarono con sguardo corrugato, notando un’espressione strana sul volto dell’amico. Quel “ma” poi le insospettì.
- Ma, cosa?
Insistette Francis, notando titubanza nel ragazzo.
- Ma… te la offre il giocatore del Parma…
Emma quasi si strozzò mentre beveva un sorso di Martini, e ascoltava quelle parole.
Francis non si stupì più di tanto, e si voltò a guardare questo presunto calciatore, che parlava con i suoi amici, e fingeva di non notarla con la coda dell’occhio.
- Sarà un modo carino per scusarsi dell’incidente di prima.
Disse Emma felice di quella situazione che coinvolgeva l’amica, credeva fortemente che aveva bisogno di un po’ d’amore nella sua vita, e sperava che in qualche modo quella situazione potesse evolversi per il meglio.
- Un modo carino sarebbe quello di ricomprarmi le scarpe, le adoravo…
- Non fare l’acida adesso, e accetta la birra su. E poi… ha decine di paia di scarpe, uno in meno non ti cambierà di certo la vita…
Francis si voltò ancora una volta verso quel ragazzo, e questa volta incrociò il suo sguardo.
I due si limitarono a guardarsi, poi l’espressione sul volta della ragazza si addolcì leggermente e afferrò il bicchiere di birra e ne bevve un sorso, facendosi notare dal ragazzo, che sorrise soddisfatto, cercando di non farsi notare dagli amici.
- I capelli può sempre tagliarli…
Commentò Emma di punto in bianco, ritornando alle parole dell’amica.
- Non metterti strane idee in testa, Emma. Avevo soltanto sete, e io accetto con piacere una birra se me la si offre, chiuso l’argomento.
Disse con finto tono di superbia la ragazza, tradendosi e lasciandosi andare in una risata. Emma le diede una leggera spallata e si unì alla risata dell’amica.
Il momento però durò poco, infatti le due furono raggiunte da Serena e le altre tre ragazze che accerchiarono le due al bancone.
- Buonasera ragazze. Wow Alissa che bel reggiseno, ti ingrossa le tette. Che marca è? Credo che mia nipote ne abbia uno uguale.
Disse pungente Emma, che cercò goffamente di calmare gli animi, soprattutto quello di Francis.
Alissa si voltò verso la ragazza con un’espressione infastidita sul volto, ma Serena ignorò la ragazza e fissava Francis.
- Non mi è piaciuto quello che hai fatto poco fa in pista.
Francis si strinse nelle spalle, totalmente tranquilla alle provocazioni della ragazza.
- Agli altri è piaciuto…
- Non sto scherzando!
- Ah nemmeno io.
Serena fece un passo avanti verso la ragazza a muso duro, e Francis sorrise ironicamente e la guardò dal basso verso l’alto, poi si alzò dallo sgabello e restò in piedi a pochi palmi dalla ragazza che tentava in tutti i modi di provocarla.
- Sarei felice di stroncare la tua carriera spezzandoti una gamba.
Pronunciò con odio Serena, fissando negli occhi Francis, che appariva per nulla intimorita dalle parole della ragazza.
- Perché non ci provi?
La provocò, ma poi Emma si mise tra le due cercando di allontanarle.
- Calmiamoci ragazze, avanti. Siamo in un locale, è sabato sera, perché non ci divertiamo invece di litigare inutilmente?
- Levati dai piedi tu, idiota!
Una delle tre ragazze, anche loro ballerine alla stessa scuola di danza che frequentavano, diede uno spintone ad Emma. Francis perse il controllo e diede un pugno in pieno volto alla ragazza che aveva osato toccare la sua amica.
- No, Francis!!!
Urlò Emma spaventata dalla reazione dell’amica, ma intervennero dei ragazzi che le divisero prima che potesse sfociare una rissa tra le ragazze.
Anche il misterioso calciatore si alzò e si precipitò a tenere la ragazza lontana da Francis che nel frattempo era tenuta da due ragazzi tra cui Marco il Barman.
Dal labbro superiore della ragazza colpita dal pugno di Francis, usciva del sangue, e le amiche, tra cui Serena, la portarono via.
- Vieni a medicarti, Roberta!
Esclamò una delle tre, poi serena guardò di traverso Francis
- Andiamo via ragazze, non vale la pena fare una rissa con queste due lesbiche.
Disse con tono velenoso, mentre andò via seguita dalle altre.
Solo quando sfollò un po’ di gente Francis si ritrovò davanti il ragazzo, che aveva gli occhi sbarrati e la fissava con stupore, colpito dalle parole della ragazza appena andata via.
I due si guardarono per qualche attimo, ma poi Fracis si avvicinò ad Emma.
- Stai bene? Ti ha fatto male?
- Di sicuro le hai fatto più male te. Oh Francis perché non cerchi di controllarti?
- Non sono stata io a cominciare, va a fare la morale a lei.
- E invece la faccio a te, perché sei tu la mia amica, non quell’idiota. Chissà cosa diranno quelli dell’accademia…
- Che si fottano. Non abbiamo bisogno di loro.
- Tu non hai bisogno di loro, sai bene quanto mi è costato entrarci, e non voglio essere espulsa per queste cose.
Francis tacque per qualche secondo alle parole dell’amica, e con volto marcato dall’amarezza.
- Scusa, non intendevo dire…
- Lo so. Ora però andiamo via.
Emma si allontanò dal bancone e salutò Marco, e poi guardò per un secondo il misterioso ragazzo che era rimasto ad assistere alla scena, poi si diresse verso l’uscita.
Francis la seguì con lo sguardo, poi fu interrotta dalle parole di Marco.
- Dai Fran, vedrai che le passerà. Ti aspetto domani sera, così mi dici com’è andata.
Francis si limitò ad acconsentire amaramente col capo, poi guardò il ragazzo, che pareva sul punto di dirle qualcosa, ma non lo fece, così lo anticipò lei prima di andar via.
- Tranquillo. Non sono lesbica.
Le fece l’occhiolino sorridendogli lievemente, poi andò via seguendo la sua amica.
[...]
- Hai intenzione di startene zitta per tutto il tempo?
Chiese Francis ad Emma mentre erano in viaggio verso l’appartamento della ragazza, ma non ottenne alcuna risposta dall’amica. Sospirò pesantemente interpretando quel silenzio.
- Almeno posso accendere la radio? Sicuramente sarà più di compagnia di te…
- Non devi fare a botte ogni volta, Fran.
La interruppe, catturando la sua attenzione.
- Non avrei fatto a botte con quella lì.
- Sì che l’avresti fatto. Ti conosco da anni ormai, e sappiamo tutte e due come sei quando ti arriva il sangue al cervello. Hai dimenticato quella volta con quei due borseggiatori?
- Ma volevano rapinarci, o l’hai dimenticato?
- Sì ma ti hanno messa dentro, e li hai mandati all’ospedale ed eri minorenne! Tu forse non ti rendi conto di cosa diventi quando ti incazzi.
- Mi fai sentire una sorta di Hulk.
- Sono seria, Fran. Sei capace di fare molto male, e perdi facilmente il controllo. Non voglio che tu lo faccia… Diamine nemmeno un ragazzo fa a botte come te.
- Lo prendo come un complimento.
Emma non rispose, e Francis scosse il capo cercando di spezzare quell’atmosfera e accantonare l’argomento.
- Dai, Emms… Prometto che cercherò di controllarmi di più la prossima volta, ok?
- No, non deve esserci una prossima volta.
- Ok, ok. Ora basta però… Forse era meglio se me ne stavo a casa, stasera. Ti ricordo che sei stata tua a pregarmi di venire con te…
- E ho fatto bene.
Sorrise, buttandosi alle spalle l’argomento precedente. Francis alzò gli occhi verso di lei e si lasciò contagiare dal suo sorriso, guardandola interrogativamente.
- A quest’ora non avresti conosciuto quel figo misterioso se non insistevo.
Francis si lasciò scappare una risatina.
- Non negarlo! Ho visto come lo guardavi!
Francis scosse il capo, e guardò fuori dal finestrino, e mentre la sua risatina si affievoliva, la sua mente tornò a pensare a quel ragazzo, che in qualche modo aveva fatto colpo su di lei.
I suoi occhi… avevano qualcosa di magnetico, e non poteva far a meno di pensarli.
- Ha i capelli lunghi…
Disse sorridendo, ancora persa con lo sguardo nel vuoto, dopo alcuni secondi di silenzio e seguita da Emma che non trattenne una risata alle parole dell’amica, ma entrambe sapevano che quel ragazzo… quei suoi occhi, avevano smosso qualcosa nell’animo della ragazza.
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Timberlake / Vai alla pagina dell'autore: Damon Salvatore_Cit