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Autore: joe_stronger93    04/09/2014    2 recensioni
Questa storia, non è proprio un cross-over, dato che, l'ambientazione è diversa; ma, il contesto è quello, perciò, ho pensato di renderla tale. I protagonisti di questa fanfiction, naturalmente, saranno, da una parte L, dall'altra, un personaggio da me inventato. Non mi resta che augurarvi buon divertimento....
Genere: Romantico, Sovrannaturale, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: L, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Tornati a casa, trascorsero alcuni mesi; mamma e papà ci dissero che avevano deciso di riprovarci e che il papà sarebbe restato con noi in Inghilterra; questo ci rese molto contenti.
Io ed L andammo a vivere a casa del vampiro; era una bella casa, umana.
Per festeggiare, invitammo i nostri amici a casa; Misa e Light, che si erano messi insieme, Kiyomi, Nate, persino Hideki.

Da un po' di giorni,  avevo forti giramenti di testa e una leggera febbre; niente di preoccupante, comunque.
Quel giorno stesso, mentre i miei amici erano a casa ed io ero in cucina, svenni; L, preoccupato, mi portò sul letto.
Io gli dissi:-Ma dai, non preoccuparti, è solo stanchezza. Ultimamente, non riesco a dormire bene....-
Misa:-Eru-chan...e se fossi....-
Kiyomi:-...incinta!?- guardai in faccia L.
Le mie amiche mi portarono in bagno e lì, feci il test di gravidanza, che risultò positivo.

Andai in cucina, dove i ragazzi stavano aspettando.
Dissi, toccandomi il ventre:-Sono incinta...da tre mesi!- sorrisi e abbracciai L che a quella notizia, s'irrigidì
Misa:-Beh...non sei contento? E' una bella notizia...-
L:-Scusatemi, dovrei parlare con Eru-chan, da solo...- così, mi portò nella nostra stanza.

Mi sedetti sul letto e lui accanto a me.
Disse:-Questo bambino, potrebbe essere dannoso per te...-
io:-Io lo voglio, lo voglio con tutto il cuore, L. E' nostro figlio, il frutto del nostro amore!
Kiyomi:-Perchè potrebbe essere dannoso?-
L:-Perchè....io sono....- lo fermai
dissi:-Ragazzi...dobbiamo parlarvi...-

Ci sedemmo tutti a tavola, in cucina, e dissi loro la verità e cioè, che L era un vampiro.
Tutti rimasero stupiti, tranne Hideki, ovviamente, perchè sapeva la verità.

Nel periodò che seguì, divenni sempre più magra; ovviamente, non potevo andare in ospedale, data la situazione, quindi, ce la cavammo da soli.
Il bambino, si nutriva di me, dall'interno, per questo, ogni giorno, ero sempre più debilitata. I nostri amici erano sempre lì a sostenerci.
Poi, arrivò il giorno del parto; L disse:-Ci penso io, la farò partorire, con le mie forze...Portatemi  molti asciugamani e tutte le garze che trovate  in casa....-
Misa e Kiyomi fecero da "infermiere", mentre Nate e Light andarono a cercare l'occorrente [....].

Dopo diverse ore, il bambino nacque; era una femmina, una bella bambina dai capelli castani e gli occhi dorati.
L:-Vedi...amore...Lei è la tua mamma! E' stata forte e, ce l'abbiamo fatta...insieme....- parlava, tra i singhiozzi, mentre teneva la bambina in braccio.
Io sorrisi appena; poi mio marito mi guardò, e si accorse che non respiravo, anche se avevo gli occhi aperti.
Diede la bambina a Misa, mentre mi chiamava, ripetutamente:-Eru-chan!? Eru-chan!? Eru-chaaaaaaaaaaaan!? Non lasciarmi, ti prego!- non poteva credere di avermi persa per sempre; in un ultimo atto di disperazione, avvicinò le sue labbra al mio collo e mi morse, così che il suo veleno entrasse in circolo, così da trasformarmi.
I miei amici mi lavarono, mi pettinarono e mi vestirono con abiti puliti. Le ferite sul mio corpo, ora che il veleno era in me, si rimarginarono in fretta.

Dopo circa un'ora, un nuovo odore arrivò alle narici di mio marito e di Hideki, perchè, ovviamente, i miei amici, essendo umani, non potevano percepirlo.
L si avvicinò a me e, dopo pochi secondi, aprii gli occhi, che erano di un intenso rosso sangue.
Mi alzai dal letto, sotto lo sguardo meravigliato dei miei amici e di mio marito che, si avvicinò e disse, sussurrandomi all'orecchio:-Sei bellissima...-.
La mia pelle era di un candore assoluto, liscia e fredda come la neve; nessun particolare, nessuna cicatrice, nessun neo che risaltasse su di essa.
Presi la mia bambina dalle braccia di Misa, che, un po' impaurita, me la diede; io compresi il motivo del suo atteggiamento, quindi, non mi arrabbiai.

-Ciao...- dissi alla mia bambina, il frutto del nostro amore, mio e di L
il moro  si avvicinò a noi e disse:-Non ha ancora un nome...Come vorresti chiamarla?-
io, dopo averci pensato un po', risposi:-Isabella-
lui:- Isabella, mi piace....Isabella Lawliet-

Guardammo la nostra adorata figlia, che ci fissava con i suoi grandi occhi dorati e che, ci parve di veder sorridere, un sorriso bello e gentile.


 
   
 
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