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Autore: cara92    04/09/2014    1 recensioni
Sage freeman per gli amici ( raven) ha finalmente l'occasione di poter lasciare la sua fazione e proseguire la sua vita, in qualcosa in cui crede veramente e che desidera.
Durante il suo viaggio, incontrerà nuovi e vecchi amici, ci sarà amore e odio, ma un vero e proprio dolore la colpirà proprio nel momento del bisogno, ce la farà la nostra protagonista ad uscirne?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Eric, Four/Quattro (Tobias), Tris, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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           UN NUOVO INIZIO




Sage freeman aveva da poco compiuto sedici anni e ciò per lei significava aver aggiunto l’età consentita per poter scegliere la fazione di cui avrebbe fatto parte per tutta la vita.
Sage era una Candida, aveva passato gran parte della sua esistenza a vivere in un mondo non suo,non vivere completamente, si era sempre sentita incompleta in quella fazione e per questo era felice di essere grande abbastanza per andarsene, abbastanza per prendere una sua decisione, la prima scelta vera della sua vita incasinata.
Ma allo stesso tempo era impaurita, non sapeva cosa le aspettava veramente fuori da quelle quattro mura e se la sua scelta avesse portato solo ad altri errori? Troppe domande le giravano per quella testolina bacata che si ritrovava, ma sapeva anche di dover rischiare almeno una volta nella sua vita.
Era una mattina come tutte le altre per lei, solo un po’ più importante il sole era sorto da poco più di mezz’ora e Sage lo aveva aspettato, amava vedere le varie sfumature(la sua luminosità cominciava da un colore biancastro e virava poi in un arancio-giallo oro)che produceva fino a raggiungere il punto più alto e unirsi al cielo( di un azzurro intenso e ricoperto da nuvole spumose che prendevano le forme più strane dal drago, con la lunga coda al simpatico ippopotamo).
Sage era ancora appoggiata alla finestra della sua stanza, persa a guardare il paesaggio che si presentava davanti ai suoi occhi, voleva ricordare il più possibile,e tenerli dentro la sua mente; come la signora Thompson che con amore preparava tutte le mattine la colazione per la sua amata famiglia e che cantava e ballava per tutta la casa, una vera pazza scatenata ma una vicina gentile e amorevole con tutti, o il colore delle rose curate dalla madre.
Era così persa nei suoi innumerevoli pensieri che non si accorse nemmeno che la porta della sua stanza si era aperta lasciando entrare una figura maschile, ma Sage lo riconobbe subito, (il profumo di menta era inconfondibile), era Al il suo migliore amico.
Albert viveva nel suo stesso quartiere poco lontano dal centro di Chicago si conoscevano fin da bambini.
 
-Louis ti prego ridammi la mia collanina! Chiedeva una bambina paffutella con i capelli castani e mossi al compagno di giochi dispettoso
-NOOO!! Sage ho deciso che è mia! Mi piace troppo! Diceva il teppistello svolazzandogliela davanti
La povera Sage era troppo bassa in confronto all’amichetto e cercava con tutte le sue forze a riprendersela ma era inutile.
Cominciò a piangere, i suoi piccoli occhietti verdi guardavano il bambino andarsene soddisfatto, era rannicchiata vicino ad un albero, con la testolina nascosta tra le gambine.
Ad un tratto si sentì toccare la spalla, e alzando il viso, vide un bambino sorriderle porgendole sul grembo la sua collanina!
Non l’aveva mai notato, fino a quel momento, aveva i capelli castani e mossi ma la cosa che più le colpì erano gli occhietti azzurri e il suo sorriso gentile.
  • Questa è tua non è vero? Disse il bimbo sedendosi accanto a lei.
  • Si!! Grazie! Ma come hai fatto a prenderla! Chiese Sage guardandolo.
  • Non ti preoccupare per quello! L’importante è che ora sorridi! Louis non ti darà più fastidio, ci sono io ora! Vuoi essere la mia migliore amica? Chiese tutto d’un fiato.
  • Sii! Certo!Io sono Sage
  • Io sono Albert
 
Da quel giorno io ed Al non ci lasciammo più, era la persona migliore del mondo, potevo contare sempre su di lui, era il fratello che non avevo mai avuto.
 
 
Al era un ragazzo molto alto per la sua età, forse un po’ troppo, molto muscoloso, con i capelli di color castano chiaro e leggermente mossi, e con gli occhi del colore del cielo e anche per lui era arrivato il giorno tanto atteso,lui non desiderava altro che andarsene dalla sua famiglia,con cui non aveva mai avuto un vero e proprio rapporto e ricominciare finalmente.
Ma io? Sono pronta a lasciare tutto questo? sarò all’altezza?ecco le solite domande che la colpivano come lame d’acciaio, ormai da giorni, cominciò a tremare, la paura cominciava ad avvolgerla, ma, si sentì abbracciare;Al aveva capito tutto, le era bastato guardarla per capire cosa provasse la sua migliore amica in quel momento e si sentì in dovere di proteggerla di avvolgerla tra le sue braccia e di coccolarla solo come lui sapeva veramente fare, la teneva stretta al suo petto come se fosse la sua coperta, sentiva il cuore battere in sintonia con quello di lei come se stessero componendo una musica tutta loro, le labbra di Al lasciavano baci dolci su i capelli di lei e le sue mani percorrevano a tocchi leggeri il corpo di lei.
Sage si rilassò subito a contatto di quelle braccia si strinse a lui e respirò il suo profumo che conosceva da una vita, lui era l’unica che la tranquillizzava, l’unico che la conoscesse veramente.
Poco dopo con riluttanza di entrambi si separarono e si guardarono negli occhi,per darsi forza a vicenda, Sage gli diede un bacio sulla guancia che pizzicava per la leggera barba che spuntava e poi con la grazia di un ippopotamo lo buttò fuori dalla sua camera, doveva indossare i vestiti che la madre la sera prima le aveva accuratamente preparato un paio di pantaloni neri aderenti, un top bianco e sopra una giacca bianca e nera).
Ma perché devo indossare questo schifo di colori? disse Sage al suo riflesso nello specchio, sperando che la sua gemella le potesse rispondere.
Quanto vorrei indossare un vestito completamente rosso, o un paio di jeans verdi.
Beh almeno ho potuto colorare la camera come volevo, è meglio che glielo dica ai miei che la stanza sembra una tavolozza di mille colori? Si chiese la giovane tra se a se mettendo l’indice della mano destra sotto il mento e guardando in alto come se avesse visto qualcosa di luccicante.
No! Tanto lo scopriranno da soli appena esco da questa casa sorridendo beffarda.


Sage si guardò per l’ultima volta allo specchio e poi come un razzo uscì da quella camera che era stata la sua tana per sedici anni, gli era stato proibito portare via oggetti che potessero ricordare la sua fazione ma a lei questo non le importava, così nascose dentro gli anfibi, la piccola collanina della sua infanzia appartenuta al nonno, che rappresentava la libertà, si perché Sage voleva essere per una volta libera e coraggiosa, e solo gli Intrepidi le avrebbero dato questa opportunità e lei voleva coglierla al volo.
 
 
 
 

MY SPACE....

ciaooo! sono tornata con una nuova ff! volevo ringraziare kaithlyn24 per aver recensito e messa tra le preferite la mia ff!!
beh aspetto dei vostri giudizi belli o brutti che siano!!
ciaoooooo dalla vostra CARA


 
 
 
 
  
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