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Autore: whiteblankpage    04/09/2014    9 recensioni
Maria fa’ un po’ l’amore per soldi e un po’ perché si sente sola, ma questo Daniele non lo sa. E continua a sfiorarla al mercato fingendosi sbadato, e quando torna a casa la maglia profuma di nuovo di Vaniglia e Zenzero, e chissà che odore ha la pelle di Maria dopo aver bevuto il sole d’estate.
Song-fic sulle note di Via del campo, di Fabrizio De André. 
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Via del Campo c'e' una graziosa, gli occhi grandi color di foglia.
 
In paese dicono tutti che Maria ha nove vite, come i gatti. E allora Daniele ha nove cuori, e glie ne può dedicare uno per ogni vita.
Maria è la graziosa di Via del campo, ha degli occhi che al sole brillano come i resti delle bottiglie di Heineken sugli scogli quando il sole da loro vita, e sembra fatta per ispirare canzoni, con quei lineamenti che rubano il fiato e quei seni pieni che le camicette trasparenti mettono tanto in risalto. Maria ha un passo sicuro ma veloce, fianchi che ondeggiano in una danza di stoffe e vestiti da far girare la testa a tutto il porto. Ci si potrebbe morire in quei fianchi, ma Daniele preferirebbe morire in quegli occhi, con il caldo corpo di Maria modellato addosso. Perché gli occhi di Maria hanno il colore del legno, perché Daniele una mattina gli è passato troppo vicino al mercato ed ha sentito il suo profumo di Zenzero e Vaniglia sulla camicia per almeno due giorni, perché Maria si mangia le pellicine delle unghie e ha uno sguardo che chiede aiuto e intanto ti ammazza.
 
Tutta notte sta' sulla soglia, vende a tutti la stessa rosa…
 
In paese dicono anche che Maria vende amore a poco prezzo, si svende come gli abiti ormai fuori moda. Daniele passeggia ogni giorno in Via del campo, alza lo sguardo verso la finestra di Maria, e Dio solo sa quanto vorrebbe un briciolo del suo amore scontato, ma le mani di una donna pagata per fare l’amore sono fredde e Daniele è disperato, disperato e vergine. E Maria ha quel profumo, e quelle labbra rosee e carnose che spazzano via i pensieri. Giorno dopo giorno i suoi passi lo portano in Via del campo, sotto casa di Maria, e Daniele si chiede che profumo hanno le sue lenzuola e come si intrecciano alle sue gambe dopo aver fatto l’amore o un incubo.
 
Via del Campo c'e' una bambina, con le labbra color rugiada, gli occhi grigi come la strada, nascon fiori dove cammina.
 
Maria è una bambina, compra profumi troppo dolci e quando nessuno la vede coglie un fiore, lo porta in casa e lo mette in un bicchier d’acqua a prendere il sole sulla finestra della cucina, quella più ad est. Maria fa’ un po’ l’amore per soldi e un po’ perché si sente sola, ma questo Daniele non lo sa. E continua a sfiorarla al mercato fingendosi sbadato, e quando torna a casa la maglia profuma di nuovo di Vaniglia e Zenzero, e chissà che odore ha la pelle di Maria dopo aver bevuto il sole d’estate, come i suoi fiori sul davanzale. Quando piove gli occhi di Maria sono grigi, magari è meteoropatica, magari ha paura dei ragni e delle soffitte buie, o dei bottoni e dei ritratti. Daniele ha paura di parlarle, ha paura di chiederle un po’ d’amore e sentirsi dire un prezzo, e si chiede come ha fatto Maria a dare un valore a quelle cosce bianche e a quelle labbra di rugiada, perché lui proprio non ci riuscirebbe. E Maria ha quel passo sicuro, quel suo modo di muovere i fianchi, sembra nascano fiori dove cammina.
 
Via del Campo c'e' una puttana, gli occhi grandi color di foglia, se di amarla ti vien la voglia, basta prenderla per la mano.
 
Maria è troppo bella per essere una puttana. Questo si ripete Daniele ogni notte, come un bambino che si ostina a credere nei miracoli. Ma Maria è troppo bella persino per essere un miracolo, e Daniele non s’è mai fidato della religione, troppe parole per i suoi gusti.
È il 6 maggio 2014 ed il sole filtra tra quelle foglie che hanno proprio il colore degli occhi di Maria. L’aria è fresca, sono solo le 7.00 e la città inizia a prendere vita, i pendolari si affrettano verso la stazione e i ragazzi maledicono un nuovo giorno di scuola, ma Daniele è così felice che potrebbe scoppiare con i suoi diciotto anni di inesperienza. Passeggia in Via del Campo ammantato di quel romanticismo tipicamente adolescenziale, si sente scoppiar fuori tutte le parole che vorrebbe dire a Maria e che quella notte insonne ha pensato, scartato, corretto e perfezionato. È semplice, lo ha sentito dire al bar innumerevoli volte. Basta suonare al campanello, aspettare che Maria si affacci dalla finestra e ti faccia cenno di aspettare mentre scende le scale per aprire il portone. Basta prenderla per la mano, condurla fino al suo appartamento e chiudersi dietro la porta, tenendo fuori le paure e gli infantilismi. Ed il cuore di Daniele scandisce assordante il tempo di un momento che ha aspettato per quasi un anno.
Il suono del citofono alle orecchie di Daniele è come un’implorazione. Il rantolo di un poveretto. Una richiesta disperata di cinque minuti di attenzione.
 
E ti sembra di andar lontano, lei ti guarda con un sorriso…
Non credevi che il paradiso fosse solo li' al primo piano.

 
E come una Dea che ha deciso di ascoltare la sua preghiera, Maria si affaccia, ed è bellissima anche di mattina presto, come un fiore che i raggi del sole hanno appena schiuso. –Arrivo!- grida, e cazzo, il cuore di Daniele adesso è un bimbo che scalcia e strepita di impazienza, che non può più aspettare.
La porta si apre dopo pochi minuti ed innumerevoli battiti del suo cuore, e Maria gli sorride, così vicina che sembra un’apparizione.
–Primo piano- non dice altro, gli prende la mano, si volta e gli fa strada. Lui si chiude il portone alle spalle e lascia fuori il vecchio Daniele, quello vergine, quello tremendamente innamorato di Maria, quello che non ha mai visto una donna nuda dal vivo, quello che s’è sempre fatto scappare le ragazze perché troppo timido, troppo incapace. E l’unico pensiero più o meno coerente che il suo cervello riesce a formulare in quell’istante, con la pelle di Maria a contatto con la sua e tutti i nervi tesi ad immagazzinare quella sensazione, è che non si sarebbe mai aspettato che il paradiso fosse al primo piano di un vecchio palazzo in Via del Campo.
 
Via del Campo ci va un illuso a pregarla di maritare, a vederla salir le scale, fino a quando il balcone ha chiuso.
 
Maria gli ha fatto lo sconto quando ha saputo che Daniele era vergine. Gli ha regalato uno di quei suoi sorrisi luminosi, quei sorrisi che vorresti mettere in tasca o in una bottiglia di vetro, e conservare per sempre, e gli ha detto che era stato un piacere ‘conoscerlo’.
Una settimana dopo Daniele sente ancora l’odore di Maria sulla pelle, un odore carnale, primitivo, eppure dolce. Odore di donna e odore di cielo e terra, e di un fiore sconosciuto. E quel suo sorriso, quel protendersi delle labbra piene verso l’alto, lo tormenta ogni notte. Ed ogni mattina lui si ritrova in Via del Campo, senza volerlo, senza intenzione, si ritrova sotto la finestra di Maria come un mendicante in cerca di cibo e sa di essere un illuso, sa di essere un ragazzino idiota, ma vorrebbe solo tornare al primo piano di quel vecchio ed umido palazzo e portarla via, perché Maria è troppo bella per fare la puttana e lui troppo disperato per lasciarla andare.
 
Ama e ridi se amor risponde, piangi forte se non ti sente, dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
 
Una notte Daniele s’è messo a urlare proprio sotto la finestra di Maria, disperato e innamorato come solo i ragazzi posso essere. Ed ha urlato forte per le gambe di Maria e per i suoi capelli, e per quegli occhi e per quelle labbra piene e per il suo odore che non se ne va più dalla sua testa. Ha urlato come un ubriaco fino a che non si è affacciato un uomo minacciando di chiamare la polizia, perché lui la mattina si alza alle 5.00 ed è stufo dei teppisti che di notte fanno tutto quel chiasso.
Maria non si è affacciata. Non ha neanche aperto le persiane, anche se la luce era accesa e probabilmente stava ascoltando i suoi canti stonati e tutte le odi di Daniele alla sua perfezione. Magari non gli importava o magari non voleva alimentare la fiamma di quell’amore giovanile e sciocco. Magari era con un uomo e neanche l’ha sentito. Chissà.
 
Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior.
 
Dopo quella notte Daniele non è più tornato in Via del campo.
Maria l’ha rivista, al mercato, di sfuggita, bella come sempre, come un fiore.
Non si è neanche avvicinato.
La ama troppo, e adesso ha capito.
 
 
 

*Spazio autrice*
Saalve. Questa song-fic era un esperimento, riascoltando Via del Campo di De André una settimana fa mi è venuta in mente una donna bella da sembrare irreale ed un ragazzo tremendamente innamorato, una storia trita e ritrita ma volevo provare a metterli nero su bianco.
Come avrete notato alla fine ha prevalso il mio amore per le cose impossibili ed i sentimenti repressi con la forza. Scusatemi, sto lavorando alla mia negatività, giuro.
Spero che vi sia piaciuta e che, se non conoscevate la canzone o l’autore, abbiate apprezzato, personalmente lo amo da impazzire.
Un bacio, la vostra Giuls. 
Se volete contattarmi, mi trovate qui:  https://www.facebook.com/giulia.risingsun

 
  
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