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Autore: 1DalIlaria    04/09/2014    4 recensioni
"Harry! Si può sapere che ti prende? Non hai detto una sola parola da quando siamo tornati!" chiese tutto contento Louis.
Harry si girò verso di lui ma prima dello sguardo di Louis incontrò quello di Liam.
"Le hai viste anche tu?" chiese incredulo Liam al riccioluto. Eppure era convinto di averle notate solo lui
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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10th July 2014, Tuesday
 
 
 
 
<< Parliamo in cucina, devo iniziare a preparare il pranzo>> disse Ilaria scendendo gli ultimi gradini delle scale e dirigendosi verso i fornelli.
 
Harry la seguì e, pensieroso, tirò una sedia e si sedette, con le braccia distese sul tavolo.
“Siamo qui perché volevamo incontrarvi. Siamo qui per far avverare il nostro sogno” le parole di Dalila gli rimbombarono nella testa.
 
Davvero lui era il sogno di Ilaria? Davvero lo aveva desiderato per anni? Più ci pensava e più non riusciva a credere di aver trovato una persona come lei. Proprio per questo aveva paura che qualcuno gliela portasse via. Aveva paura anche di un semplice ragazzo come Angelo.
 
<< Cosa potrei cucinare?>> Ilaria stava frugando nel frigo e nella dispensa alla ricerca di qualche buona idea per il pranzo. Niall puntava tutto su di lei.
 
<< Qualche preferenza?>> chiese con la testa nel mobile.
 
Harry non la stava ascoltando. Era talmente immerso nei suoi pensieri contorti che tutto il resto era come se non esistesse.
 
<< O qualche consiglio?>> Ilaria in pratica parlava da sola.
 
Essendosi resa conto che non era l’unica in quella stanza e non ricevendo nessuna risposta, si voltò verso il riccio per vedere se fosse ancora lì.
 
<< Harry>> lo chiamò. Lo vide seduto  con la testa bassa, intento a fissare la superficie evidentemente interessante del tavolo.
 
<< Harry>> lo chiamò di nuovo, avvicinandosi.
 
Questa volta il riccioluto tornò al mondo reale e posò gli occhi sulla rossa di fronte a lui.
Silenzio.
 
I due si guardarono in volto per un tempo indeterminato.
 
<< Mi dispiace>> disse improvvisamente il ragazzo, guardandola negli occhi con uno sguardo che Ilaria non aveva mai visto prima di quel giorno.
 
<< Di cosa?>> l’espressione della rossa divenne improvvisamente seria.
 
<< Di averti detto quelle cose stamattina e…>> Harry si interruppe, attirato dal movimento di Ilaria, che si sedette di fronte a lui, sospirando profondamente.
 
<< Non dire niente – la ragazza gli prese una mano – so quello che provi, mi dispiace di non averlo capito prima>>
 
<< No... – rispose piano lui – sono io che avrei dovuto parlartene e non pensare solamente alla mia gelosia>> Harry abbassò lo sguardo.
 
Era esattamente ciò che Zayn le aveva detto, ma oramai aveva capito lo stato d’animo del riccio ed era contenta che fosse tornato per dirglielo.
 
<< Harry io so come ti senti, non sono arrabbiata con te. Solo...vorrei che andasse tutto bene>> lo rassicurò lei.
 
Per qualche istante si guardarono negli occhi senza dire una parola.
Era vero si, Harry si era comportato come il pakistano, era partito in quarta e non le aveva detto il vero problema perché – e questo lo aveva capito – erano parole difficili da pronunciare.
 
Ma in quel momento il cantante era proprio lì di fronte a lei a recuperare il danno fatto, era tornato apposta dalla loro mattinata in giro per Londra e la rossa pensò che non c’era cosa più dolce di quella.
 
In quel momento si resero conto di quanto l’uno tenesse all’altro. Nei loro occhi c’era solo tanta voglia di stare insieme senza problemi, e se Harry aveva reagito così era stato solo perché lei era tutto ciò che desiderava e che non avrebbe voluto perdere per niente al mondo.
 
Il solo pensiero di doverla lasciar andare gli faceva male. Era come se si fermasse il cuore, come se qualcuno lo spingesse con forza sott’acqua per lungo tempo senza dargli la possibilità di respirare.
 
<< Vieni qui>> sussurrò Harry facendo cenno vicino a lui con la mano.
 
Ilaria si alzò dalla sedia, fece il giro del tavolo e arrivata, il riccio la fece sedere sulle sue gambe. La ragazza poggiò il braccio destro dietro al collo di lui e il cantante le mise una mano dietro la schiena. Harry abbassò lo sguardo e, vedendo libera la mano sinistra della rossa, intrecciò le sue dita con quelle di lei. L’attenzione di Ilaria fu attirata da quel contatto dolce e caldo, dal quale  non avrebbe mai voluto staccarsi.
 
<< Ora ho tutto quello che desidero>> disse Harry sorridendole.
 
La ragazza posò lo sguardo in quello di lui.
In un attimo nei suoi occhi rivide ciò che aveva passato quella mattina. Capì che si era davvero spaventato e si sentiva di nuovo in colpa. Sapeva che non doveva, anche Zayn glielo aveva detto, ma forse dentro di sé teneva a quel ragazzo più di quanto pensasse.
 
<< Nessuno mi porterà via – Ilaria staccò la mano da quella del riccioluto e gliela poggiò delicatamente sulla guancia destra – ho aspettato troppo tempo per tutto questo>>
Il ragazzo aveva gli occhi lucidi: la liberazione da una tale preoccupazione faceva quest’effetto, ed ora che quelle parole avevano preso il suono della sua voce, si sentiva bene.
 
Finalmente, dopo aver preso tante porte in faccia, la rossa aveva trovato qualcuno davvero speciale: quando Harry si affezionava a qualcuno difficilmente la lasciava andare senza prima aver fatto l’impossibile per farla restare.
E questo era ciò che in passato Ilaria non era mai riuscita ad ottenere da persone alle quali teneva fortemente.
 
<< Sarei una pazza a rinunciarci>> aggiunse lei sorridendo.
Risero.
 
Di nuovo i loro sguardi chiari si incontrarono. Questa vola fu lui a poggiare la mano sulla guancia di lei, ma non solo come semplice carezza.
 
Iniziò ad avvicinare il suo volto, già poco distante da quello della ragazza.
Quello sguardo aveva avuto sempre un effetto ipnotico su Ilaria e la rossa si perse in quegli occhi, che prevalentemente erano verdi, ma dei quali conosceva ormai da tempo ogni singola sfumatura.
 
<< Perché mi guardi così?>> riuscì a chiedere lei in un sussurro, che solo Harry, così vicino, poteva udire.
 
<< Così come?>> Harry continuava ad avvicinarsi sempre di più al volto della ragazza. Sul suo viso si dipinse un leggero sorriso che gli fece spuntare appena le sue fossette.
 
<< Come se volessi...>> la rossa si bloccò, alle fossette non sapeva resistere ed il suo volto era davvero troppo vicino. Sorrise anche lei mentre sentiva il respiro di lui sulle sue labbra e non sapeva dove posare gli occhi. Quel viso era un insieme di meraviglie e ovunque guardasse rischiava di finire su un mondo parallelo dal quale difficilmente sarebbe potuta uscire.
 
<< Come se volessi?>> il riccio iniziò a fissare le labbra di lei con uno dei tanti sguardi irresistibili che riusciva a fare.
 
Ormai davvero pochissimi centimetri li dividevano e presto quei centimetri sarebbero diventati inesistenti.
 
 
 
“Di sicuro non posso dirle le cose come stanno, non di nuovo” pensò esasperato il ragazzo. Era più di mezz’ora che se ne stava sdraiato davanti al lago e aveva trovato solo una delle mille risposte che stava cercando.
 
La conclusione a cui era arrivato era che doveva assolutamente fare pace con Dalila, non avrebbe sopportato un solo attimo ancora lontano da lei. Doveva riaverla a qualsiasi costo.
 
Ma se esisteva una cosa al mondo in cui Zayn non se la sapeva cavare, dopo il nuoto, era proprio “parlare”. Non era bravo con le parole, non sapeva esprimere tutto quello che provava e sentiva. Doveva però trovare il modo di comunicare con lei non poteva permettere al nuovo arrivato di mettersi tra di loro; aveva capito che, qualsiasi cosa ci fosse tra loro, comunque era qualcosa e lui voleva salvare quel loro “qualcosa”.
 
“Uffa!” pensò il ragazzo mettendosi a sedere, non poteva andare avanti in quel modo.
Si guardò in torno e non poté fare a meno di pensare a Dalila; le era piaciuto quel posto quando ce l’aveva portata giorni prima.
 
All’improvviso qualcosa vibrò nella tasca dei jeans. Zayn prese il telefono e lo fissò.
“Ma certo! Posso sempre scriverle!” pensò entusiasta di quella geniale idea; scrivere era un po’ come parlare solo più semplice da fare.
 
Il pakistano aprì la chat e fissò lo schermo del telefono in cerca delle parole più adatte.
“Dai Zayn! Muovi quelle dannate dita! Scrivi tutto quello che le hai detto ieri sera, avanti!” si sgridò mentalmente.
Nulla, zero assoluto.
 
Possibile che non riuscisse nemmeno a scriverle uno stupidissimo messaggio?
Il cantante sbruffò sonoramente e, rassegnato più che mai, chiuse la schermata e per sbaglio aprì la cartella delle foto.
 
Fece per bloccare il telefono quando una foto attirò la sua attenzione. Se n’era completamente dimenticato, dopo averla scattata non l’aveva nemmeno riguardata.
Aprì la foto e osservò quel viso splendente e sorridente; era stata così contenta di indossare quegli occhiali. Appena aveva scoperto di che occhiali si trattava sul suo viso era comparso un piccolo miracolo: non aveva mai visto nessuno sorridere in quel modo. Era splendente.
 
Riguardò la foto e, di nuovo, avvertì il suo battito cardiaco accelerare.
Ogni volta che la guardava sorridere- proprio come aveva fatto poco prima davanti alla sua camera, quando stava per cadere- succedeva qualcosa dentro di lui; come se smuovesse quel grosso peso che aveva proprio all’altezza del petto.
 
Non sapeva bene cosa fosse ma ogni volta che lo provava si sentiva meglio quasi… vivo.
All’improvviso si alzò, non riusciva a capire cosa fosse successo ma quel coraggio che tanto stava cercando per andare dalla bionda, la sua bionda, era arrivato.
 
Sapeva come risolvere tutto quel casino? Certo che no.
Sapeva cosa dirle? Assolutamente no.
Sapeva che sarebbe andato tutto liscio? Quello si, se lo sentiva: tutto sarebbe andato per il meglio.
 
 
 
 
In cucina solo un raggio di sole entrava dal balcone aperto e si rifletteva sul pavimento. In casa regnava il silenzio, nella stanza affianco alla cucina Allie e Noah facevano un pisolino l’uno stretto all’altro.
 
Le labbra degli unici ragazzi in quella casa si sfiorarono, fino a schiudersi ed arrivare in profondità.
Una sensazione indescrivibile.
 
Nessun bacio è uguale all’altro. Nel bacio, se si tratta di quello vero, traspirano tutte le emozioni che l’altro prova.
 
Ilaria riuscì a sentire un miscuglio di cose: la paura di Harry, il suo dispiacere per la discussione di poche ore prima, e poi finalmente la preoccupazione che scompare e l’immensa voglia di stare con lei che la rimpiazza.
 
Il riccio le prese il volto anche con la mano sinistra ed iniziò a baciarla più intensamente.
Cinque secondi.
Dieci secondi.
Quindici secondi.
Quel bacio sembrava essere infinito, Harry aveva bisogno di lei e loro avevano bisogno di essere loro.
 
Le labbra dei due ragazzi si separarono, ma quelle di lui andarono a toccare la guancia di lei, come se, insoddisfatto, ne volesse ancora.
 
Harry iniziò a baciarla in volto, lentamente arrivò vicino all’orecchio, poi cominciò a scendere. Con la mano sinistra cercò quella libera di Ilaria e fece sì che si intrecciassero di nuovo. Il riccioluto continuò a baciarle il collo intensamente e non aveva intenzione di smettere. La rossa era entrata in quel famoso mondo parallelo dal quale fino a quel momento era riuscita, anche se con difficoltà, a starne fuori.
 
Dopo qualche istante capì che la cosa sarebbe potuta degenerare e che doveva fermarlo.
 
<< Harry...>> sussurrò appena. Il ragazzo non si fermò, forse perché non l’aveva sentita o forse perché non voleva farlo. Continuò con i suoi baci e Ilaria gli strinse la mano.
 
<< Harry>> disse un po’ più forte. Al secondo richiamo il riccio smise e staccò le sue labbra dal collo della rossa.
 
Non la guardò, ma subito abbassò il volto.
 
<< Scusa>> sussurrò appena, guardandosi la mano appena tolta dal viso di lei.
 
<< Non fa niente>> disse la rossa sorridendo, ma lui non la poté vedere, perché continuò a guardare verso il basso.
 
<< Ehy...>> sussurrò la ragazza mettendogli entrambe le mani sulle rispettive guance ed alzandogli il volto.
 
I loro occhi si fissarono ed Harry aveva cambiato di nuovo sguardo.
 
<< Tutto bene? – chiese lei, ma lui si limitò a fissarla – guarda che non è successo nulla>> cercò di rassicurarlo.
 
Nella mente del riccio però non andava di certo bene.
Il suo pensiero subito cominciò a volare lontano, senza mete e senza freni.
Si stava comportando come aveva fatto sempre in passato, come quando la sera, dopo una passeggiata per i locali della città, si portava le ragazze a casa e subito arrivavano al dunque, così, per passatempo, per soddisfare un bisogno reciproco, per divertirsi; senza sentimenti, senza emozioni che invece ora stava provando forse per la prima volta.
 
Si era ripromesso di cambiare, ma in quel momento la sua indole uscì di nuovo fuori, incontrollata.
Cosa cercava di fare? Doveva andarci piano, perché nella sua mente il pensiero che Ilaria fosse quella ragazza era ormai quasi una certezza.
 
<< Mi dispiace, davvero>> sussurrò, ora guardandola.
 
La rossa, dal canto suo, non capiva perché Harry si stesse preoccupando tanto per un gesto innocuo come quello.
 
<< Non è nulla – lo rassicurò lei, facendogli una carezza – mi piace quando mi stuzzichi>> ammise, facendogli una smorfia.
 
Al riccio comparve un grande sorriso pieno di stupore.
 
<< Davvero?>> subito si trasformò in malizia: probabilmente aveva ragione Ilaria, stava prendendo la situazione davvero troppo sul serio.
 
La ragazza annuì mentre le sue guance si colorarono leggermente di rosso per la reazione che il cantante aveva avuto.
 
<< Buono a sapersi>> concluse lui, soffiandole sulle labbra.
 
Erano di nuovo poco distanti l’uno dall’altro, e Ilaria, sotto il controllo di un gesto involontario, diede un piccolo bacio a stampo sulle labbra di lui.
 
<< Siamo arrivati!>> urlò Louis entrando in casa per primo e sorpassando Liam che aveva aperto la porta.
 
Ilaria ed Harry, ancora seduti l’una sopra l’altro, si alzarono di scatto ed uscirono dalla cucina.
 
<< Ben tornati!>> salutò Ilaria sorridendo e cercando con lo sguardo Dalila e Zayn.
 
I ragazzi entrarono, salutarono e si fiondarono chi in camera chi in sala; la bionda, l’ultima del gruppo, entrò e appena vide Harry sorrise.
 
<< Ehy idiota!>> lo salutò ridendo leggermente.
 
<< Bionda>> ricambiò lui sorridendole; le doveva un immenso favore, di nuovo gli aveva salvato la vita.
 
Ilaria, sorpresa di vedere quella bella complicità tra il cantante e la bionda, notò però l’assenza del pakistano. Dove diavolo era finito?
Fece per aprir bocca quando Liam l’affiancò.
 
<< Zayn?>> le chiese in un sussurro; preferiva non farsi sentire dalla bionda che, anche se gli dava le spalle, stava ascoltando perfettamente.
 
<< Lo stavo per chiedere io- si voltò a guardarlo- non era con voi?>> chiese Ilaria incredula.
 
<< No, non l’abbiamo visto ne sentito. Perché?>> chiese Liam confuso; dove era finito il moro?
 
<< Gli avevo praticamente ordinato di raggiungervi>> gli confidò la rossa guardando con la coda dell’occhio la bionda.
 
Liam fece per risponderle ma entrambi vennero attirati dal lungo sospiro che uscì dalle labbra della bionda che, a testa bassa, si avviò al piano superiore.
 
<< Dannazione..>> mormorarono entrambi; quando sarebbe finita quella situazione?
 
 
 
 
Al piano di sotto, all’insaputa della ragazza bionda al piano di sopra, qualcuno entrò in casa.
Ilaria si precipitò alla porta e si imbatté con il pakistano.
 
<< Ehm.. Ciao>> disse Zayn preso alla sprovvista.
 
<< Si può sapere dove sei stato?>> lo sgridò a bassa voce la rossa. Gli aveva detto solo una cosa e lui non l’aveva fatta.
 
Liam, seduto sul divano, venne attirato dal suono del campanello e si alzò, spiando i due ragazzi alla porta.
 
<< Io.. Bè avevo…>> non sapeva bene cosa dirle. Poteva confessare di essere un coniglio? Che non aveva trovato il coraggio di andare dalla bionda per chiarire tutto?
 
<< Sei un..>>
 
<< Pss>> lo chiamò Liam appoggiato alla porta della sala.
 
<< Ehy>> lo salutò Zayn con un piccolo cenno del mento.
 
Liam lo guardò e notò con piacere una strana luce nei suoi occhi; lo conosceva abbastanza bene da capire che era pronto per affrontarla.
 
<< E’ in camera>> disse semplicemente facendogli un piccolo cenno con la testa.
 
Zayn, preso coraggio, ringraziò i due ragazzi con un sorriso e si fiondò al piano di sopra.
 
<< Ma che..?>> Ilaria era abbastanza confusa, si era persa qualche battuta?
 
<< Tranquilla, saprà cavarsela>> e detto ciò Liam tornò dagli altri ragazzi in sala.
 
<< Speriamo>> bisbigliò Ilaria dando un ultimo sguardo alle scale per poi rientrare in cucina.
 
 
 
 
Arrivò davanti alla camera di Niall e, preso un lungo respiro, aprì la porta.
 
<< Ehy..>> le parole gli si bloccarono. Zayn si guardò in giro: dove era finita? Liam gli aveva detto che era in camera. Il pakistano, richiusa la porta, cercò di mettere in moto il cervello; dove poteva essere?
 
Immerso nei suoi pensieri arrivò davanti alla porta di camera sua e, come sempre, entrò senza pensarci due volte.
 
<< Oh>> mormorò il cantante incredulo; non stava sognando vero?
 
Dalila, seduta sul letto del ragazzo, non si voltò a guardarlo e strinse il più forte possibile il grande peluche tra le sue braccia. Nel sentire la conversazione tra Liam ed Ilaria il suo umore era precipitato ancora di più se possibile, così si era rifugiata nell’unica stanza in cui la presenza del pakistano era infinita. Aveva bisogno di sentirlo il più vicino possibile e quale miglior posto se non la sua camera avrebbe potuto colmare qual desiderio? Era entrata e si era seduta sul suo letto, immergendo il volto nel grande peluche che odorava di lui.
 
Nella stanza calò uno strano silenzio.
“E adesso? Che devo fare?” pensò il ragazzo leggermente in panico. Tutta quella sicurezza che l’aveva spinto a lasciare il parco e fiondarsi da lei era sparita.
 
Non aveva detto nemmeno una parole, evidentemente non era ancora pronto per chiarire e capire che il suo comportamento non era dei migliori. Dalila decise così di agire ed andare via, non aveva la forza di litigare o respingerlo un’altra volta.
 
Quel movimento della ragazza ruppe quel flusso incasinato di pensieri nella testa del pakistano. La vide alzarsi dal letto e, a testa bassa, si avviò verso la porta ancora aperta.
Zayn la guardò, senza pensarci due volte, diede una piccola spinta alla porta col piede e la chiuse.
 
<< Aspetta – la bloccò afferrandole un polso – per favore, aspetta>> le mormorò a bassa voce.
 
<< Cosa vuoi?>> chiese la bionda senza guardarlo in faccia. Sapeva che se avesse ammirato quegli occhi avrebbe ceduto.
 
<< Possiamo parlare?>> non glielo stava chiedendo, la stava supplicando; nel sentire quel tono di voce la bionda strinse i denti. Era troppo vulnerabile lo sentiva, ma non poteva permettersi cedimenti. Doveva resistere per il loro bene.
                                                                                                                                                                     
Dalila, felice di sentire quelle parole, si irrigidì e ritirò la mano ancora stretta dal pakistano. Doveva continuare a recitare la parte della dura e della cattiva.
“Resisti Da, puoi farcela!” si incoraggiò mentalmente. 
 
<< Devi dirmi qualcosa?>> la bionda si voltò, braccia conserte, ed evitò di guardare in faccia il ragazzo davanti a se.
 
<< Devi essere per forza così dura con me?>> insomma, lui ce la stava mettendo tutta, perché doveva trattarlo così?
 
<< E’ l’unico modo per farti capire le cose>> gli rispose lei, sempre fredda e distante.
 
Zayn, fermo davanti a lei, la fissò e la vide abbassare gli occhi; stava per cedere anche lei. Sapeva che anche lei era arrivata, proprio come lui, al limite. Nessuno dei due avrebbe retto ancora un secondo lontano l’uno dall’altro.
 
<< Dannazione – fece un piccolo passo in avanti – vieni qui>> l’afferrò per una spalla e la strinse a se.
 
<< Mi dispiace, mi dispiace – cominciò a sussurrarle – sono solo un idiota, non avrei dovuto. Non so nemmeno io perché reagisco così, davvero. Io volevo solo stare un po’ con te ma…>> il cantante si bloccò. E adesso? Che doveva dirle?
 
Dalila, faccia appoggiata al petto del ragazzo, era senza parole; non riusciva a credere quello che stava succedendo. Troppe cose nello stesso momento: l’abbraccio, Zayn, quelle parole… troppo, era troppo.
 
“Non pensare Zayn, dì quello che ti passa per la testa. Sii sincero” gli suggerì una voce all’interno; solo così avrebbe potuto superare la sua “paura” delle parole.
 
<< Ma.. – Zayn strinse il corpo della ragazza ancora più forte – da ieri sera mi è davvero difficile avvicinarmi a te. Nonostante tu sia qui sembri così lontana da me… sembra che ci sia qualcuno tra di noi. Mi manchi così tanto… >> concluse stringendola forte e sprofondando il viso tra i lunghi capelli.
 
L’aveva detto.
 
Era riuscito a dirle quello che pensava e provava in quel momento; certo non era entrato nei dettagli ma non gli fregava poi molto. Non era nemmeno paragonabile al discorso della sera precedente ma bastava per farle capire che non ce la faceva più a starle lontano per colpa di quello. In fondo lui voleva solo una cosa: poter stare con lei. Ed era proprio il punto del discorso.
 
Il cuore della ragazza perse un battito, non credeva a quelle parole. Davvero Zayn aveva detto certe cose?
Con la testa pieni di strani pensieri e il cuore sotto sopra, la bionda portò le braccia all’altezza dei fianchi del pakistano e lo strinse.
 
Sentire quelle parole l’aveva mandata in confusione più che mai, non riusciva nemmeno a mettere a fuoco le singole parole appena uscite dalle labbra del ragazzo. Ma aveva capito cosa volesse dirle e lei era più che d’accordo. Nelle ultime ventiquattro ore -anzi, meno di ventiquattro- non aveva capito nulla, l’arrivo di Angelo e Domenico le aveva scombussolato tutto e alla fine si era ritrovata con una strana sensazione: la mancanza di Zayn.
 
Per la prima volta in vita sua non sapeva che dire, non sapeva come rispondere al pakistano, come fargli capire che era d’accordo e che quella stessa mattina anche lei era arrivata alla stessa conclusione. Così usò la stessa tattica del cantante: nessuna parola.
 
Affondò il viso nel petto del pakistano e lo strinse il più forte possibile tra le sue braccia.
Lo strinse forte, come se potesse scappare da un momento all’altro, come se non lo vedesse da anni.
 
Nel sentire quella forte presa Zayn guardò la ragazza tra le sue braccia; che quelle parole avessero fatto centro?
Il ragazzo la guardò dall’alto e, sorridendo sereno, allontanò l’italiana, giusto quel poco che bastava per poterla guardare in faccia.
 
Dalila si staccò e, immediatamente, puntò il suo sguardo su i suoi piedi; non sapeva bene cosa fare e sentiva la faccia in fiamme.
 
<< Guardami..>> le disse dolcemente, voleva guardarla dritta negli occhi. Non vedeva l’ora di poter ammirare quell’oceano azzurro nei suoi occhi.
 
Dalila scosse il capo; non poteva guardarlo in quel momento, non con la faccia dello stesso colore di un pomodoro e gli occhi pieni di lacrime che non avevano intenzione di far marcia indietro.
 
<< Adesso non fai più la dura, eh?>> Zayn sapeva che così facendo avrebbe fatto uscire la parte orgogliosa della ragazza e, sperando non fosse troppo arrabbiata per l’affronto, potevano parlare.
 
<< Ma piantala>> mormorò la bionda torturandosi le mani. Dove era finita la ragazza dura e sicura di se?

“Avanti Da, riprenditi!” si incitò la bionda riuscendo a rimandare indietro le lacrime e regolarizzare il respiro.
 
All’improvviso un strano silenzio calò tra i due ragazzi che, uno davanti all’altro, non sapevano che dire. La situazione cominciava ad essere imbarazzante quando Dalila, riuscita ad avere il controllo dell’intero corpo, parlò.
 
<< Sei un cretino patentato>> sbottò tutto d’un fiato.
 
<< Scusa?>> dopo tutto quello che le aveva detto adesso gli dava del cretino?
 
<< Perché devi fare così?>> e, finalmente, i loro sguardi si incontrarono. Gli occhi scuri e caldi di lui si incrociarono con quelli chiari e gelidi - solo all’apparenza - di lei.
 
<< Così come?>> chiese Zayn facendo un passo verso di lei.
 
<< Perché ti devi comportare così?>> provò a spiegarsi meglio lei facendo un passo indietro; doveva restare lucida non poteva permettersi di perdere lucidità in quel momento.
 
<< Io..>> Zayn si bloccò e, come faceva ogni volta che era nervoso, si morse il labbro inferiore e cominciò a torturarsi il mento ricoperto dalla barba.
 
<< Scusami, hai ragione io..>> come poteva andare avanti? Non sapeva nemmeno lui cosa lo portava a reagire così o, cosa più importante, perché si trovava in quella situazione.
 
Aveva passato l’intera mattina a pensarci e non aveva trovato risposta, come poteva risponderle così su due piedi?
 
<< Tu cosa?>> lo incitò la bionda; adesso che avevano cominciato a parlare avrebbero anche concluso il discorso. Poi un pensiero le passò per la mente, Liam aveva ragione: Zayn stava cambiando.
 
<< Io reagisco così>> ammise il pakistano guardando la ragazza ancora ferma davanti a lui.
 
<< Che razza di risposta…>> borbottò lei alzando un sopracciglio e incrociando le braccia al petto. 
 
<< Mi fai finire di parlare?>> le disse accennando un sorriso e avvicinandosi a lei.
Dalila lo guardò avvicinarsi e annuì; non sarebbe stata lei a trattenerlo.
 
<< Reagisco così quando.. – Zayn le si avvicinò e prese una ciocca di capelli tra le dita – quando ho paura>> confessò mettendole la ciocca bionda dietro l’orecchio.
 
<< Paura?>> chiese lei guardando con la coda dell’occhio la mano scura di lui ancora vicina alla sua guancia.
 
“Ma quello che mi terrorizza e che me la possa portare via, non voglio perderla”
All’improvviso le tornarono le parole di Harry che le aveva confidato quella stessa mattina.
 
Il riccio le aveva detto di aver paura che Angelo gli potesse portare via Ilaria da un momento all’altro. Ma Zayn? Che motivo aveva di avere paura? Perché aveva paura? Non era una cosa normale, non stava ne in cielo ne in terra l’idea che Zayn potesse aver paura di perderla! Non era una cosa logica, loro non erano Harry e Ilaria. No, assolutamente. Tra loro non c’era lo stesso rapporto che c’era tra quei due.
 
“No, no e no” il respiro cominciò ad essere più irregolare e il panico cominciava a prendere il controllo della bionda. Zayn non poteva dire sul serio, lei sarebbe partita e…
All’improvviso fece un passo indietro e la sua schiena si scontrò con la porta chiudendola definitivamente.
 
<< Ehy, che ti prende?>> le chiese preoccupato il pakistano; non l’aveva mai vista in quel modo sembrava in preda ad una crisi di panico.
 
<< Blondie?>> la chiamò facendo un passo verso di lei.
 
Blondie..
 
Nel sentire quella parola Dalila guardò il ragazzo davanti a se e Zayn poté notare il suo sguardo colmo di.. paura.
 
Senza nemmeno pensarci le si avvicinò e le prese, delicatamente, il viso tra le sue mani e cominciò ad accarezzarle le guance con i pollici.
Piano piano il panico cominciò a diminuire, la bionda tornò a respirare regolarmente e tutti quei pensieri di poco prima vennero cancellati definitivamente dalla sua mente. Ad ogni carezza del pakistano un pensiero veniva allontanato.
 
<< Tranquilla – le mani del ragazzo si spostarono sulle spalle dell’italiana e, di nuovo, la strinse a se – tranquilla, io sono qui>> le sussurrò mentre le accarezzava la schiena.
 
Dalila si lasciò cullare da quelle braccia che tanto amava, stare lì con il viso appoggiato al suo petto le dava una bellissima sensazione di protezione che mai in vita sua aveva percepito.
 
<< Meglio?>> le chiese dopo un po’ il pakistano baciandole debolmente la testa.
 
La bionda annuì e, una volta calmata al cento per cento, si allontanò leggermente dal corpo del cantante per poterlo ammirare.
 
<< Allontanarmi in quel modo ti è servito a qualcosa?>> sbottò all’improvviso Dalila allontanandosi da lui. Non lo chiese ne arrabbiata ne furiosa, era stanca di quella situazione e il suo tono di voce ne dava la conferma. 
 
<< No, decisamente>>rispose il pakistano, le parole gli uscirono senza che se ne rendesse conto. Zayn allungò un braccio verso di lei aprendo il palmo della mano; voleva sentire la sua pelle morbida sotto le sue dita.
 
<< Zayn, io voglio solo una cosa da te>> Dalila si avvicinò e fece sì che le punta delle dita del ragazzo le accarezzassero la guancia.
 
<< Cosa?>> le dita del pakistano scesero lungo il collo per poi arrivare alla spalla, dritte al polso dell’italiana.
Dalila guardò la mano di Zayn e, senza pensarci, la prese tra le sue.
 
<< Parlami>> lo guardò dritto negli occhi per fargli capire che lo desiderava con tutto il cuore.
 
<< Lo so che non è facile per te – mormorò la bionda – ma se non mi parli, non mi dici quale è il problema come possiamo evitare di litigare in questo modo ogni volta? Zayn, io non ce la faccio più>>
 
<< A chi lo dici – Zayn liberò la mano dalla presa della bionda e portò entrambe le mani dietro la sua schiena – non mi piace starti lontano o alzare la voce con te>>
 
<< Sembra che non facciamo altro..>> Dalila mise le sue mani sul petto del ragazzo e strinse la stoffa della maglia.
 
<< Facciamo pace?>> propose il pakistano guardandola con un piccolo sorriso appena accennato.
 
<< Mi prometti che se ci sarà qualche problema me lo verrai a dire?>> chiese la bionda.
 
<< Ci proverò, promesso>> accettò il ragazzo.
 
I due rimasero a guardarsi per un po’ senza dire nulla, ogni perso nei propri pensieri.
 
<< Penso che – cominciò lui lasciando la ragazza e andando a sedersi sul letto – dovremmo andare d’accordo per un bel po’ di tempo>> le disse sorridendo.
 
<< Perché?>> chiese Dalila raggiungendolo e sedendosi al suo fianco.
 
<< Altrimenti Liam e Ilaria ci uccideranno..>> le rispose ridendo debolmente.
 
Dalila lo guardò ridere e credette di morire. Era così bello mentre rideva: il modo in cui socchiudeva leggermente gli occhi, le labbra che si piegavano verso l’alto facendo accentuare gli zigomi perfetti. E quegli occhi! Era perfetto qualsiasi cosa facesse ma quando rideva… sì, quando rideva era divino.
 
La bionda si voltò leggermente col busto e, poggiate le mani sul materasso, si porse verso la guancia di lui e gli lasciò un piccolo bacio sulla pelle ricoperta dalla barba.
 
<< Sapremo difenderci, tranquillo>> gli sussurrò all’orecchio per poi allontanarsi di nuovo.
 
Lo sguardo di Zayn si posò sulla mano della ragazza poggiata sul letto e, senza nemmeno pensarci un secondo, la strinse tra la sua intrecciando saldamente le loro dita.
 
<< Siamo due teste dure, ci vorrà un po’ per farci fuori>> detto ciò si sdraiò supino e prese a disegnare piccoli cerchi sul dorso della mano di lei.
Dalila lo imitò e, aggrappatasi al suo braccio, si lasciò coccolare dal pakistano.
 
<< Ricorda – disse all’improvviso Zayn interrompendo il silenzio calato nella stanza – nessuno si dovrà intromettere tra noi, chiaro?>>
 
<< Cristallino>> mormorò Dalila chiudendo gli occhi e godendosi quella piccola e piacevole goduria.
 
 
 
   
 
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