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Autore: Nocturnia    05/09/2014    8 recensioni
Bruce non può credere ai propri occhi.
Fissa il faccione sorridente di Hal e quello incerto di Barry, l'anello delle Lanterne usato come secchiello da ghiaccio.
"E questo cosa significa?"
Genere: Commedia, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Batman, Flash, Superman
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Selina Kyle, Bruce Wayne e tutti gli altri personaggi appartengono a Bob Kane, alla DC Comics e a chi detiene i diritti sull'opera. Questa storia è stata scritta per puro diletto personale, pertanto non ha alcun fine lucrativo. Nessun copyright si ritiene leso. L’intreccio qui descritto rappresenta invece copyright dell'autrice (Nocturnia) e non ne è ammessa la citazione altrove, a meno che non sia autorizzata dalla stessa tramite permesso scritto.


"Il celibato non è ereditario."

- Arthur Bloch -


Questo matrimonio s'ha da fare



Bruce non può credere ai propri occhi.
Fissa il faccione sorridente di Hal e quello incerto di Barry, l'anello delle Lanterne usato come secchiello da ghiaccio.
"E questo cosa significa?"
"Non ti ricordi?" si lagna Jordan, il sorriso che perde un po' del suo smalto "La settimana prossima Oliver si sposa."
Bruce inarca un sopracciglio, regalandogli la sua miglior espressione menefreghista.
"Non ti è arrivato l'invito?" chiede timidamente Allen "Carta argentata, scritta bianca, una battuta sconcia sul fondo... no?"
Wayne richiama alla mente gli ultimi giorni - l'esplosione della metropolitana da parte del Joker, l'uccisione di dieci uomini di Cobblepot durante uno scontro con Sionis, l'evasione di Harley e l'ennesimo indovinello a scadenza di Nigma, ma... no, nessun invito.
"No." bercia Bruce, passandosi una mano tra i capelli e desiderando solo una doccia calda "E stanotte sono di ronda, per cui se mi faceste il piacere di..."
"Ehm ehm." lo richiama la voce di Alfred alle sue spalle "Mi permette una parola, Padron Bruce?"
Wayne si volta, interdetto.
Hal stappa una birra, bevendone la metà e passando il resto a Barry.
"Dici che lo convincerà?"
Alfred annuisce con aria greve, ma l'ombra di un sorriso gli accarezza le labbra e scompare subito dopo.
"Sono sicuro di sì." replica Hal, guardandosi intorno a cercando un cestino dove buttarla.
Bruce incrocia le braccia al petto, scuotendo la testa.
"Non mi sembra..."
L'invito argentato fa la sua comparsa tra le dita guantate di Alfred e Barry è sicuro di aver sentito Wayne bestemmiare.
"Cosa ti avevo detto?" ribatte Hal tutto contento "Il pipistrello verrà."
Barry si chiede se questo sia un bene.

"Tu lo sapevi?"
Selina annuisce, facendo un gesto vago con la mano e applicandosi il mascara sulle ciglia.
"E non hai detto niente?"
Selina sospira, muovendo la testa a destra e a sinistra, controllando il proprio profilo.
"Io sono stata invitata da Laurel, ma immaginavo che Oliver avesse fatto altrettanto."
Bruce borbotta qualcosa d'incomprensibile e fissa stolido le camicie appoggiate sul letto.
"Fossi in te metterei l'azzurra." mormora Selina contro il suo collo "Accentua il colore dei tuoi occhi."
Bruce aggiunge la sua frustrazione all'elenco delle cose da rinfacciare a Oliver.

Clark è inquieto.
Continua a spostarsi gli occhiali sul naso e tiene lo sguardo basso, il sapore del rum che gli riempie la bocca.
Hal ha organizzato tutto, dal locale alla musica, dai giochi di luce che gli irritano gli occhi alle ballerine - tutte vestite come... be', come loro.
"Lo vuoi un bacio?" gli domanda una Wonder Woman bionda e senza reggiseno, e Kent ringrazia l'arrivo tempestivo di Barry che gli evita una replica imbarazzante e involontariamente maleducata.
"Ti ho salvato appena in tempo, eh?" gongola Flash, facendo roteare il ghiaccio nel bicchiere "Come sta andando il nostro festeggiato?"
Clark studia la folla con lo sguardo e individua Oliver tra una Black Canary rossa e una Harley Quinn troppo alta e troppo magra.
"Bene." mastica a mezza bocca, rubando uno spiedino di frutta da una vassoio ondeggiante "Si sta divertendo." addenta un pezzo di pesca, guardandosi intorno di sottecchi "E Bruce dov'è? Ho provato a chiamarlo, ma non risponde."
"Arriverà." lo rassicura Barry "Il pipistrello non manca mai a una promessa."

Se devi fare una cosa, falla almeno con stile.
Bruce Wayne sta andando alla festa di addio al celibato di Oliver Queen, altro celebre miliardario, motivo per cui bisogna fare le cose in grande - perché tanto vale esagerare e sfruttare il tutto per qualche copertina in più.
L'elicottero atterra sul tetto del locale e fa vibrare tutte le vetrate dello stabile, al suo fianco quattro modelle il cui nome rimbalza di bocca in bocca - ma è davvero lei? Oh, ma è vero, l'ho vista sull'ultima copertina di Playboy Vogue Sports Illustrated - e che ondeggiano sulle loro lunghissime e perfette gambe.
Oliver ha i sensi un po' impastati dall'alcol, ma quando Bruce lo abbraccia - lo stritola, facendogli ben capire il suo disappunto per essere stato costretto a questo evento sociale -  le parole gli escono chiarissime.
"Questa. Me. La. Paghi."
Oliver detesta quando gli viene rubata la scena.

Laurel scoppia in un'altra risata asimmetrica, rovesciando la testa all'indietro e sbattendo il bicchiere sul bancone.
"Ehi, tu." grida al barista "Fammene un altro di questi; il primo era buonissimo!"
Il barista - un ragazzo asiatico e dal sorriso disarmante - annuisce gentilmente, scomparendo dietro centinaia di bottiglie colorate e ombrellini fosforescenti.
"Il quinto, semmai." la interrompe una voce femminile della sue riflessioni "Tu non lo reggi proprio l'alcol, eh uccellino?"
Laurel inclina il capo alla sua sinistra, incrociando gli occhi verdissimi e languidi di Selina.
"Propongo una sfida." inizia la gatta, alzando un elegante flûte pieno di una sostanza rosata "Vediamo chi delle due ha ancora lo stomaco dei vent'anni."
Lois ingoia il suo Negroni Sbagliato in un colpo solo, pregustandosi la scena.
Diana vorrebbe tanto avere la sua spada con sé per poter onorare degnamente la competizione.

Selina non sa cosa diavolo le sia saltato in mente.
Il fondo del bicchiere cozza sul tavolo con un tud rigido, disarmonico quasi.
A un certo punto della serata - tra un rum liscio e uno spumante dal nome troppo costoso anche solo da ricordare - Lois si era unita alla gara, ritrovandosi ora a biascicare su quanto non sopporti Clark quando le regala biancheria intima commestibile - commestibile! esclama all'improvviso, le guance animate da un rossore che va allargandosi e gli occhi lucidi d'indignazione repressa - ed emettendo una serie di risolini isterici.
Diana all'inizio aveva annusato i cocktail con fare sospettoso, asserendo che una volta avevano tentato di avvelenare sua madre Ippolita proprio con un liquore di fattura umana, ma poi si era lasciata trasportare dalla situazione (anche se Selina pensava l'avesse fatto solo per non sentirsi esclusa) e ora le batteva di gran lunga grazie al suo metabolismo divino.
"Io mi fermerei qui." mormora Laurel, trattenendo un singhiozzo.
Selina mugugna qualcosa, prendendosi la testa tra le mani e ignorando le dita di Lois che le picchiettano sulla spalla.
"Cosa c'è?" riesce poi a formulare "Cosa?"
L'idea successiva è frutto unicamente di quelle foto.

Bruce rovescia il contenuto del bicchiere in una pianta grassa poco lontana, espirando con forza; Selina non sarebbe stata per nulla contenta.
Nel mentre Hal si stava lasciando coinvolgere da una Poison Ivy incredibilmente somigliante (a tal punto che Bruce aveva quasi estratto un batarang... quasi) una Starfire con indosso nulla gli si era arrotola addosso e lui - il playboy - aveva sorriso a favore di camera.
Sfiga aveva voluto che la Starfire in questione fosse riuscita a stampargli un bacio sulla bocca da primo piano.
Sfiga ancora maggiore che Oliver fosse nei paraggi e che, con il suo solito acume da stronzo, avesse già inviato al server del Daily Planet l'immagine.
La sfiga definitiva gli viene confermata da Clark qualche istante dopo.
"Lois è entrata nel suo account cinque minuti fa."
Bruce annuisce, digrignando i denti.
"La foto è stata visualizzata."
Wayne si allenta la cravatta, desiderando tanto essere andato di ronda quella sera, invece che l'aver accontentato un branco di cretini - e mentalmente segna un'altra tacca nel già lungo elenco di cose da far pagare a Oliver.
"Bruce... Lois è con le altre, lo sai questo, no? E c'è anche Selina."
Il pipistrello decide che deve assolutamente picchiare qualche criminale entro l'alba.

"Sicura che possiamo entrare?" pigola Lois, che si sente in parte responsabile per quello che è successo dopo.
Selina armeggia con le chiavi ancora per qualche minuto, aprendo poi il pesante portone del Manor.
"Ovviamente sì." ribatte la gatta, improvvisamente lucida "Sono le cinque del mattino e il locale stava chiudendo; la festa prosegue qui."
Lois decide di non insistere sul fatto che il locale avrebbe chiuso solo alle sei e che c'era ancora un po' di tempo, perché Diana si era mostrata entusiasta all'idea di poter mangiare del gelato gratis e Laurel aveva lo stesso colore di un Mojito.
"Signore..." esordisce Selina, slacciandosi l'elegante giacca e imitando un inchino "Benvenute a Villa Wayne."
Lois si porta la mano chiusa a pugno sotto al mento e deglutisce.

Sono le sette e mezzo del mattino e Oliver giace su uno dei divanetti del Verdant, senza camicia e con una strana pittura giallastra sul petto - a un certo punto della serata una delle ragazze aveva detto che se ne intendeva di body painting e chi aveva capito più niente.
Clark gli passa un bicchiere d'acqua e Bruce scuote una testa più martoriata che dopo un incontro con Bane.
"Bella festa, eh?" chiede Hal, togliendosi i coriandoli dai capelli "Sono o non sono il migliore?"
Barry russa più forte per tutta risposta e Bruce si massaggia le palpebre con pazienza.
Clark gli sorride rassicurante, regalandogli una pacca sulle spalle.
"Su questo non ci sono dubbi."
Hal ha come l'impressione d'essersi perso qualcosa.

"Che cos'è un pigiama party?" chiede Diana, intrecciando i piedi sotto le gambe e dando fondo al secondo contenitore di gelato.
"Una serata in cui le ragazze dormono insieme e si raccontano i particolari imbarazzanti dei loro fidanzati." spiega Selina, annodandosi la vestaglia attorno alla vita e litigando con le calze.
Diana aggrotta le sopracciglia, mettendosi in bocca l'ennesimo cucchiaio di crema.
"Io non ho un fidanzato. Cioè, a parte Steve, ma ormai è finita."
"Lo sappiamo." ribatte Laurel, ma suona più come un gorgoglio poco rassicurante.
"Clark è un kryptoniano."
Selina addenta un biscotto e poi un altro ancora.
"Clark è un kryptoniano e mi rompe, puntualmente, il lavandino, sputando dopo che si è lavato i denti. E le sedie. E se non sta attento anche gli utensili in cucina. Per non parlare del letto."
Gli occhi di Laurel scintillano interessati, le scarpe buttate in un angolo del salone e i piedi appoggiati vicino al fuoco.
"E cos'altro rompe, oltre al letto?"
Selina arrotola il sacchetto dei biscotti e flette le lunghe gambe sul bracciolo del divano, ridacchiando.
"Taci, tu." la fulmina Lois, pulendosi dal mascara colato "Il prossimo argomento potrebbe essere Bruce."
"Oh, fai pure." la riprende la gatta, stirando gli angoli delle labbra in un sorriso irriverente "Non ho certo paura di raccontare cosa rompe Bruce, oltre al letto."
"Ragazze, non mi sento molto bene." le interrompe improvvisamente Diana, ma Laurel si è già addormentata con la fronte appoggiata sul pregiato marmo del camino del Manor e Lois e Selina sono troppo impegnate a discutere su chi rompe cosa e come.
"Ragazze, seriamente, credo che il gelato..."
Diana afferra il primo oggetto che trova - un vaso antico ed etrusco - ed ecco che tutta la serata se ne va in un colpo solo.

All'inizio si erano preoccupati.
Il primo a dare l'allarme era stato Clark - Lois non risponde. Lois. Non. Risponde. - con un sotteso senso di panico che aveva ulteriormente irritato Wayne.
Hal e Barry erano già occupati a ripulire Oliver - coraggio amico, butta fuori, butta fuori tutto - e non potevano certo chiedere aiuto a Steve Trevor perché a) non era più il fidanzato di Diana, b) avrebbe chiamato l'intero esercito e ciao ciao alle loro identità segrete.
Bruce aveva appena iniziato le procedure per rintracciarle - perché anche Selina si era fatta di sale e neppure di Laurel e Diana si avevano notizie - quando era comparso il nome di Alfred sul visore del telefono.
"Alfred, sono nel mezzo di una piccola emergenza, se potessi chiamare Dick al posto..."
"Immagino che stiate cercando le signorine, giusto Padron Bruce?"
Clark aveva agitato le mani con fare melodrammatico.
"Come fai a saperlo?"
La mandibola di Wayne aveva avuto una leggera contrazione.

"Vi prego, fatemi fare una foto. Solo una."
Hal ha un sorriso sornione stampato in volto, il cellulare pronto a scattare e una risata continua sulle labbra.
Bruce fissa la scena impassibile, indeciso se ridere anche lui oppure infuriarsi.
"Le signorine sono arrivate qui poco dopo le cinque." esordisce Alfred "Hanno bevuto qualche altra bottiglia dalla sua riserva privata e poi hanno saccheggiato il frigorifero. La signorina Kyle mi ha persino svegliato per chiedermi se volevo un panino; molto premuroso da parte sua. "
Clark si avvicina a Lois silenziosamente, osservandone la figura distesa a croce sul tappeto.
"A un certo punto, credo intorno alle sette, la signorina Diana deve essersi sentita male, perché ho sentito le altre ridere e poi quelli che suppongo essere stati insulti in greco."
Barry si lascia sfuggire un rantolo sfiatato - una risata trattenuta e pure male, di sicuro.
Selina si rigira nel sonno, dando un calcio alla figura addormentata di Diana - che chissà per quale motivo si è arrotolata attorno a uno dei suoi vasi etruschi.
Laurel alza di scatto la testa a quel suono, ma torna subito ad appoggiarla sul marmo freddo, biascicando qualcosa d'incomprensibile.
Selina si muove nuovamente e si allontana da Diana, quasi schiacciando Lois; la vestaglia bianca si sposta, rivelando una generosa porzione di biancheria intima.
È a quel punto che Bruce decide che bisogna fare qualcosa.

Alfred non ha detto tutta la verità.
Mentre raccoglie le scarpe di quella che pensa essere la signorina Lance (sono un quaranta e Selina porta un delicato trentasei) riporta alla mente l'urlo disarticolato della signorina Kyle - lo vuoi un panino, Alfred? Io e le ragazze ce ne stiamo facendo UN VASSOIO intero. Lo vuoi, lo vuoi? - e giù tutte a ridere come se avesse fatto la battuta più bella del mondo.
Arriccia il naso di fronte a un cappotto sporco di fango - indubbiamente della signora Kent, perché ha ancora il suo cellulare in tasca - e nasconde un sorriso quando ricorda il piccolo incidente della principessa Diana.

"Hai vomitato? Oddio, hai vomitato nel vaso di Bruce?"
Un silenzio imbarazzato, seguito da una serie di scuse in inglese a cui si alternano altrettanti insulti in greco.
"Chi ha vomitato cosa?" le interrompe Laurel, una voce che pare venire dall'oltretomba.
"Diana ha mangiato troppo gelato - tre chili, per essere precisi - e nemmeno il suo metabolismo divino l'ha salvata dal dramma mortale del rigetto." puntualizza Lois, professionale come sempre.
"Quindi abbiamo battuto un'amazzone." gongola felice Selina "Abbiamo battuto Diana di Themyscira."
Wonder Woman replica qualcosa, ma è troppo confuso perché Alfred possa sentire bene; seguono poi una serie di singhiozzi liquidi e spezzati, risolti infine in un unico colpo di tosse.
"Oh." mormora Laurel "Batti cinque, gatta: abbiamo battuto un'amazzone."
"Come siete infantili." petula Lois "Diana è stata male."
"E adesso sta benissimo. E parla per te, signora Superman: non sono certo io quella che se ne va fin nella stratosfera per..."
"Taci." le intima Lois. "Taci, Selina, TACI. Era una confidenza. Vuoi che riveli cosa fate tu e Bruce quando siete di ronda? Vuoi che spieghi a tutte come Wayne utilizza le sue bat - manette e qualcosa?"
Alfred coglie qualche altro scampolo di conversazione, ma decide che è meglio tornarsene in camera e chiamare Bruce: certi argomenti devono rimanere un segreto anche per le sue orecchie.

Distratto, quasi inciampa nella camicia della signorina Kyle e scruta il vaso etrusco con un'espressione accigliata.
Selina pigola qualcosa dalla cucina e Bruce le risponde con un tono a metà tra il condiscendente e l'ironico.
Alfred scuote la testa e decide che no, pulire i vasi (per quanto antichi essi siano) non è più una sua mansione.

"C'è troppa luce" si lamenta Selina, bevendo la seconda tazza di caffè nerissimo e senza zucchero.
"Sono le undici del mattino; è normale che ci sia il sole." la redarguisce Bruce, massaggiandosi le spalle e aspettando che il pane si tosti.
Selina miagola indignata, arrotolandosi dentro la vestaglia.
"Dove sono le altre?" chiede poi, stirando con la punta del dito una borsa sotto l'occhio.
"Clark ha riportato a casa Lois. Hal si è occupato di Laurel e Diana è alla Torre di Guardia con Barry. Il mio vaso da trentamila dollari aspetta ancora d'essere pulito."
Selina si pettina i capelli con le mani e schiocca la lingua contrariata.
"Come è andato l'addio al celibato?" e Bruce sa già che c'è la fregatura.
"So che hai visto la foto, Selina. Vuoi davvero giocartela così?"
Selina apre le labbra in un sorriso bellissimo, seppur un po' pallido.
"Starfire, eh?"
"Non era quella vera."
"Ma non mi dire."
"E non era voluto."
Selina arcua un sopracciglio.
"Però mi dispiace."
"Ci scommetto." ribatte lei, girando il cucchiaino nella tazza.
Per un po' cala il silenzio, una bolla rassicurante e che Bruce si gode come l'ultimo scampolo d'estate prima dell'inverno.
"Però non ti facevo un tipo da rossa, sai?"
"Infatti non lo sono." mormora sulla sua bocca "Mi interessano più i gatti che gli alieni."
Selina ridacchia, strofinandosi contro la sua camicia.
"Siamo ancora invitati al matrimonio, vero?"
"Ovviamente. Laurel è stata molto contenta della serata."
Selina amplia il sorriso, ma non c'è nulla di rassicurante in quei denti snudati e bianchissimi.
"Non vedo l'ora." replica da dietro il bordo della tazza "Non vedo proprio l'ora."
Bruce accoglie il suono del tostapane con un sollievo quasi imbarazzante.

   
 
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