Fumetti/Cartoni americani > I Pinguini di Madagascar
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Autore: Syugi    05/09/2014    6 recensioni
[ Horror videogames!AU | Raccolta | Humanized | Spoilers | Character Death ]
1# The Witch’s House – Hans & Skipper – Because we were “friends”
2# Alice mare – Private + Hunter + Mort – I like children
Genere: Dark, Generale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
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AU: Alice mare
Personaggi: Mortino, Soldato, Zanna + Cheshire Cat e White Rabbit (da “Alice mare”)
Rating: Giallo
Avvertenze: Cross-over, Spoiler, possibili pseudo accenni Cheshire Cat/White Rabbit (perché sono canon, caaaanon) ma dipende dal punto di vista del lettore.
 
 
Provate a dare un volto alla Morte.
Malattia? Vecchiaia? Incidente?
Facili da visualizzare, vero?
Ma il piccolo Soldato non avrebbe mai immaginato che la Morte potesse presentarsi sotto le spoglie dell’incanto di una fiaba, con il candore della pelle di un angelo e l’oscurità nel cappuccio di un demone, e prenderti nella dolcezza del sonno.
Era l’Incubo tessuto da creature che conoscevano il tuo più intimo segreto e ti costringevano a viverlo e a riviverlo, a metterti di fronte alla tua colpevolezza, realizzare il peso dei tuoi peccati e trascinarti nella consapevolezza che è stata tutta colpa tua, solo tua, di tutto, fin dall’inizio e anche adesso.
Conosceva il suo nome, lo aveva letto fra le pagine sparse di un vecchio diario all’orfanotrofio: il fenomeno era stato battezzato come “Nightmare Syndrome”.
***
– Non ce la faccio più – pigolò sommessa la voce di Zanna. La bambina si arrestò sulla strada di ghiaia, incerta sul da farsi. Lei era in pigiama, là fuori era freddo e buio e selvaggio. Non c’erano case lì, non c’era nessun tipo di edificio, solo un lungo sentiero delimitato da una fitta foresta, tanto fitta che l’idea di passare attraverso gli alberi sarebbe morta sul nascere a chiunque.
– Ma non possiamo fermarci qui! – Soldato si girò a guardarla, preoccupato. Era la prima volta che gli mostrava segni di arrendevolezza, quando l’aveva vista all’entrata della porta le era sembrata abbastanza tranquilla, addirittura quasi allegra!
– Lo so, ma… – lei si guardò le punte delle scarpe, mortificata. Avrebbe voluto andare fino in fondo, e in condizioni normali lo avrebbe fatto senza alcuna esitazione, ma quelle per l’appunto non erano condizioni “normali”. E tuttavia non voleva rimanere lì, bloccata nel nulla e nel silenzio. Voleva solo svegliarsi… perché quello era solo un sogno giusto? Molto nitido e dettagliato, ma i sogni in fondo non possono fare del male, non è così? Ecco perché non doveva preoccuparsi…
– E poi il sentiero è quasi finito! – insistette lui.
… Appunto. Non voleva sapere cosa la aspettava.
– Coraggio – la prese per mano e riuscì a schiodarla, riprendendo il cammino.
Anche Mortino si era comportato così prima, in quell’altro Mondo. Impotente, Soldato lo aveva visto scivolare pian piano, via da lui e via da se stesso. I suoi occhi insolitamente grandi si erano fatti più vacui fino a spegnersi e aveva continuato a camminare fino alla meta come spinto unicamente dalla forza di inerzia. Poi, si era fermato e non aveva più accennato né a muoversi né a biascicare parola. Lo avevano svuotato. E ora stavano facendo lo stesso a Zanna. Era al tempo stesso spettatore e marionetta di uno spettacolo già stabilito da qualcun altro, qualcuno che governava la regia nell’ombra. Ne era consapevole, ma tutto quello che poteva fare era andare avanti e cercare l’oggetto per cui era entrato nel Mondo di Zanna.
– Oh! – esclamò all’improvviso, ridestandosi dai suoi pensieri – Guarda, Zanna! Te lo avevo detto che la strada non poteva essere infinita!
Davanti a loro si ergeva una casa e, a giudicare dalle luci accese, qualcuno era sveglio.
I due bambini si fermarono di fronte alla porta, per poi scambiarsi un’occhiata.
– Entriamo? – chiese Soldato titubante. Se era come l’alta volta…
Zanna sospirò.
Soldato bussò (le buone maniere non riusciva a dimenticarle neanche in una circostanza simile) e aprì cautamente la porta già aperta quando sentì provenire un deciso “Avanti!” dall’interno.
Dietro di lui, Zanna tremava.
– Questa è…
Entrarono in una cucina abitabile alquanto ampia, tuttavia non era molto lo spazio occupato: era una stanza molto umile senza traccia di superficialità. Vi era al centro un tavolo con tre sedie ma apparecchiato per due: Soldato riusciva a scorgere solo una pagnotta di pane… e un bagliore dorato. Si avvicinò. Una chiave.
Oh, la chiave. La raccolse e se la mise in tasca.
“Ti sarei grato se tu mi riportassi indietro le chiavi” gli aveva detto gentilmente il Bianconiglio all’entrata “Sono sparse nei vari Mondi, credo proprio che sia colpa di quel gattaccio. Mi dispiace affidarti questo incarico, ma vedi, purtroppo non posso muovermi da qui. Mi dispiace sinceramente, tuttavia se mi aiuti ti svelerò il modo per uscire da qui”. Non gli aveva detto molto in effetti. Neanche rispondendo alle sue domande. “… Mi chiedi dello Stregatto? È l’altra guida del Mondo, ma agiamo in modi differenti… Meglio per lui se non si avvicina, quel tipo mi dà sui nervi. Devo ringraziare lui per questo orecchio mozzato e questa pelle scolorita… Io? Uhm, non c’è niente da dire su di me. Mi piacciono i bambini, suppongo”.
Sembrava non ci fosse nessuno o nient’altro di interessante, il che non poteva essere, quindi i due continuarono ad avanzare.
– È casa mia, lo sai? – spezzò il silenzio Zanna.
– Davvero? – era più una domanda retorica di circostanza, pensò Soldato per suo stesso stupore, effettivamente se lo sentiva.
– Mmm… – annuì – non è un granché, vero? – diede sfogo a una risatina nervosa. L’altro si sentì arrossire.
– Beh, non è così, insomma… – fu interrotto da una serie di singhiozzi provenienti da dietro l’ultima porta in fondo.
Ammutolirono entrambi. Forse sarebbero stati impiantati lì a lungo, se Zanna non si fosse decisa all’improvviso di prendere le cose in mano. Spalancò la porta prima che l’altro potesse dire qualcosa, per poi rimanere come paralizzata sulla soglia.
– Zanna…? – Soldato la affiancò e si sporse, curioso e impaurito di vedere la causa del suo blocco. Era una camera da letto, molto modesta anche questa.
Un’ombra dalla forma umana era inginocchiata per terra mentre pareva guardare un’altra ombra, sdraiata sul letto. Non passarono che pochi secondi che la prima ombra si voltò verso di loro e si alzò di scatto.
– Perché sei tornata? – tuonò una potente voce maschile che aveva origine direttamente dalla massa nera – Dovevi rimanere fuori e morire lì! La nostra vita era un inferno per colpa tua. Perché mai dovevamo toglierci il cibo di bocca noi che ci spacchiamo la schiena ogni giorno per darlo a te, piccola enorme palla al piede improduttiva?
La destinataria di quelle parole tanto crudeli tremava.
– I-io… io facevo del mio…del mio meglio… – balbettò spaventata la ragazzina per difendersi.
– “Il tuo meglio” ha ucciso tua madre! – fu la secca replica – Sparisci, Zanna, non voglio mai più vederti!
Soldato non si sorprese quando per la seconda volta lo scenario sparì e si ritrovarono nella stanzina iniziale del Mondo, dinanzi all’entrata.
La sua amica stava ritta come un fuso, la testa chinata, le ciocche dorate dei capelli le nascondevano gli occhi.
– Zanna…?
– …
Nessuna risposta.
A malincuore, Soldato si voltò e uscì. Si diresse direttamente all’entrata, ovviamente il Bianconiglio era ancora lì, in attesa. Fu la prima volta che gli venne il sospetto: ma davvero non poteva muoversi da lì? Se si trovava in quella situazione era anche per colpa di quell’uomo dagli occhi rossi e le orecchie da coniglio.
In silenzio, gli porse la chiave trovata, proprio come aveva fatto prima.
– Grazie… stai piangendo?
Stava piangendo? Si portò una mano sulla guancia e se la toccò come se non fosse sua. Sentiva bagnato, sì.
– Mi hai riportato tutte le chiavi, ti ringrazio – riprese comunque il Bianconiglio come se le sue lacrime non fossero nulla di considerevole – Uscire, mi chiedi… C’è un modo, ma non credo che ti piacerà: devi pugnalare uno dei tuoi amici con questa chiave. Le Alici sono instabili in questo Mondo, se rimangono a lungo si trasformano in spuma di mare. Puoi mettere fine a tutto questo qui e ora sacrificando una delle Alici oppure puoi andare avanti proseguendo per l’ultima porta che ho appena sbloccato. La decisione sta a te, Alice.
Soldato era incredulo. Fissò il Bianconiglio in volto, sfidando quegli immobili occhi rossi, alla ricerca di menzogna. Seriamente? Doveva condannare uno dei suoi amici? E sarebbero morti tutti se avesse perduto tempo? Ma il Bianconiglio era pacato e serio come sempre: stava adempiendo il suo ruolo di guida esprimendo la pura e semplice verità.
Come si può stabilire da quanto tempo duri un sogno? Gli pareva che fossero passate ore da quando aveva messo piede nel Mondo, eppure nessuno glielo poteva garantire. Magari il Gatto e il Coniglio, ma meglio non affidarsi troppo a loro, pensò Soldato. Dunque tutto ciò che gli restava da fare era sperare… e aprire l’ultima porta.
Solo che varcata la terza porta si sarebbe aspettato di tutto tranne… tranne che trovare subito dopo altre due porte. O meglio, una porta e di fianco un buco nel pavimento. Soldato si sporse: pareva un tunnel buio e profondo. Che dovesse compiere una scelta? In un universo bizzarro regolato da leggi il cui senso gli sfuggiva, forse proprio la via più inconsueta era la via giusta.
Quindi, ci saltò dentro.
Pensava che ci sarebbe voluto più tempo, invece si ritrovò in un attimo su un soffice tappeto erboso, senza neanche cadere. Iniziò però a tremare di paura: non si vedeva niente! Ovunque fosse finito, regnava il silenzio più assoluto: il ragazzino rimase fermo al buio in attesa di… un qualsiasi cosa.
Poi, qualcuno accese le luci.
Sobbalzò e si lasciò sfuggire un urlo quando vide lo Stregatto in piedi di fronte a lui fissarlo col suo immancabile ghigno. Non era la prima volta che se lo trovava di fronte così all’improvviso!
– Sentenza! Colpevolezza! Dolci sogni per tutta la vita! – iniziò a dire quello tutto infervorato.
… Stava blaterando di nuovo cose senza senso?
La creatura felina si calò il cappuccio, rivelando un volto dalle sembianze umane proprio come il Bianconiglio, a dispetto di quelle grandi zampe viola. Ciocche di capelli bianche e nere ricoprivano parzialmente il lato destro del volto, forse per nascondere segni di cicatrici che si intravedevano comunque.
– Te l’avevo detto che ti avrei mostrato i beni sotto il cappuccio. Così invece di aprire la porta sei sceso nel buco, eh? Che scelta curiosa! Hai capito quello che vi sta accadendo, mmh?
Hai deciso di andare avanti, sebbene tu non conosca niente, nemmeno te stesso! Pensavo che saresti stato così vuoto dopo averti rubato quella cosa… e invece sei una vera seccatura! Scommetto che hai un sapore disgustoso, preferirei evitare di mangiarti! … Oh? Cosa ti ho preso? Ehe… Il nostro Dio ha creato gli umani in modo che non possano vivere senza amore. Ma gli umani hanno dimenticato l’amore e hanno stravolto tutto credendo di poter comandare con le loro leggi. La fine degli uomini era segnata non appena hanno messo piede sulla Terra. Suvvia, non guardarmi come se fossi un mostro. Voi non allevate le bestie per ucciderle? È la stessa cosa: voi mangiate gli animali, noi le anime. Vedila così, è la catena alimentare. Ne vale della nostra sopravvivenza: se non mangiassimo le anime scompariremmo… tu ci capisci, vero? Le anime sono immortali, quindi non ci puoi chiamare assassini. C’è solo un piccolo effetto collaterale sul corpo, vedi… dorme per sempre. Voi lo chiamate “coma” o sbaglio? Oh, potremmo anche noi mangiare di queste cose, rane o cani, ma la qualità dell’anima umana è più sostanziosa! Specialmente i bambini hanno un buon sapore. Tutta quella conoscenza da adulti la inquina, è così lurida e inutile. Le anime pure e innocenti, intrise di disperazione, sono le migliori! Ehe, ma visto che sei arrivato fin qui ti propongo una soluzione per salvare i tuoi amici! Fai un patto con me. Fondiamoci insieme. Inglobare un’anima mi fa vivere molto di più rispetto a mangiarla semplicemente. Potrai conservare la tua coscienza… almeno per un po’, dipende. E io farò svegliare i tuoi amici! Ti prometto che non li toccherò neanche per un capello. Devi solo darmi il tuo consenso. Se ti rifiuti nessun problema, vi mangerò e basta~ – detto questo, rimase in silenzio e inclinò leggermente la testa di lato, l’occhio visibile scintillava di curiosità.
Il ragazzino sbatté le palpebre, confuso e spaventato, il cervello stava ancora cercando di registrare il senso del monologo dello Stregatto. Non aveva afferrato il discorso su Dio e l’amore, sinceramente, ma il concetto che quelle due creature dall’aspetto fiabesco mangiano le anime dei bambini provocando loro il coma, sì, l’aveva capito. Così come era abbastanza sicuro di aver compreso che gli era appena stato proposto un patto.
“Se gli dico di sì non tornerò mai indietro… ma anche se mi rifiutassi rimarrei qui sempre. Se servirà a salvare Mortino e Zanna…”
Annuì con il cuore in gola.
Lo Stregatto sorrise soddisfatto.
– Oho, bene allora, hai fatto la tua scelta, Alice!
Il demone gli saltò addosso e per un  po’ Soldato vide solo buio.
***
Quando aprì la porta Mortino era ancora nell’esatta posizione in cui lo aveva lasciato, la stessa di Zanna. Immobile e scuro in volto, era il ritratto della depressione.
Gli afferrò una spalla con energia, così forte da fargli male e da scuoterlo. Mortino non ebbe però il tempo di fare alcunché che percepì una dolorosa fitta al petto. Una mano tremante e macchiata di rosso lo aveva appena pugnalato con una grossa chiave. Alzò lo sguardo e vide il suo amico, gli occhi spalancati e lacrimanti e un largo ghigno fisso e innaturale.
– Sol…da…to…?
***
– Conigliooo, sono tornatooo~!
Lo Stregatto balzò agile fino all’entrata e salutò gioiosamente il compagno con un’intonazione che ricordava un maritino al rientro in casa dopo una giornata di lavoro. Tuttavia l’altro lo accolse freddamente, affettando un’irritazione che pur non turbava i suoi lineamenti gentili: un occhio attento (come quello dello Stregatto, appunto) poteva notare chiaramente come la sua postura diritta fosse ancora più rigida e come le iridi di fiamma brillassero sul volto diafano.
– Li hai presi tutti – constatò il Bianconiglio senza tante cerimonie. La sua voce era ancora placida, ma vi era un tono più tagliente che con Soldato non era stato neanche minimamente accennato.
– Ti ho portato da mangiare – fu corretto con l’imitazione scherzosa di quello che sembrava un rimprovero affettuoso.
– Mi hai portato i tuoi avanzi – ribatté duro.
– Awww, sei meschino, Coniglio! – replicò con teatrale mestizia lo Stregatto giungendo le zampe come in preghiera, il che infastidì ulteriormente l’altro –  Faccio io la parte del cattivo qui, quando sei tu con i tuoi poteri che distruggi le famiglie di poveri innocenti bambini e sei tu che costruisci questi Mondi! Merito una ricompensa, no? – e osò anche fargli gli occhi da cucciolo.
– Facendomi morire di fame?! – sbottò il Bianconiglio, alzando la voce per la prima volta dopo… dopo molto tempo. Era davvero furioso stavolta, pensò lo Stregatto ridacchiando tra sé e sé, che bello! Andava bene tutto tranne quella noiosa espressione di apatia perenne.
– Non ti faccio morire di fame – insistette il maledetto e circondò con un braccio le spalle del compare, attirandolo a sé –  Io ho bisogno di te… come tu hai bisogno di me, giusto, “povera guida che non può muoversi per motivi sconosciuti”?
Motivi sconosciuti, diceva.
Il Bianconiglio si sforzò di sopprimere la rabbia crescente. Non serviva a niente.
Non rispose nulla, si limitò semplicemente a sospirare quando lo Stregatto si alzò sulla punta delle zampe per fissarlo dritto negli occhi con il suo sogghigno.
– Mangia e pensa a tenerti pronto per le prossime Alici che dovrai accogliere. Non dici sempre che ti piacciono i bambini?
 
 
 
 

 

NDA

Grazie a Stuffstaff, Laghety23, 171Shelly e The New Riddler per aver recensito lo scorso capitolo.
 
… Non mi aspetto un gran feedback da questo capitolo. Ci ho speso comunque tanto di quel tempo, sangue e sudore che non mi importa, sono felice di riuscire finalmente a pubblicare xD
Avevo scelto inizialmente un indie, ma parlare con magicadark007 di questo adorabile gioco tanto sconosciuto e sottovalutato mi ha fatto venir voglia di scriverci. Credo che sia più dark che un vero e proprio horror, è innegabile comunque che l’idea di due esseri fiabeschi-demoniaci che rovinano le vite dei bambini per trascinarli in un mondo di incubi e papparseli sia abbastanza inquietante <3
Chiedo scusa se risulta confusionario, ma la lettura di una one-shot su un videogioco con la sua popò di trama sarebbe destinata a chi il gioco lo conosce. Se poi lo conoscete e lo avete trovato confusionario lo stesso è un conto, ma non accetto lamentele da chi si aspetta che io riesca a spiegare chiaramente un’intera storia di ore e ore in poche pagine perché non ci riesco, non ho questa abilità xD
Ho scritto con mio fratello che mi blaterava nelle orecchie e mi sparava contro pallottole giocattolo, in caso abbiate percepito la disperazione di una che vuole farla finita al più presto.
Per il prossimo capitolo cercherò di mettere molto più sangue … Se riuscirò a scrivere un prossimo capitolo.
Grazie a chi ha letto fin qui!

 
 
 
  
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