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Autore: histattooedarms    06/09/2014    1 recensioni
"Non sapevo come sarebbe andata a finire, ma sapevo che quello che eravamo mi piaceva; mi piaceva tutto di questa vita da quando era arrivato lui, mi piaceva davvero"
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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~Sono ancora rintronata dalla scorsa notte, la pioggia scroscia irrefrenabilmente e picchietta sulle finestre. Sono le tre del pomeriggio, dovrei alzarmi, ma queste sono le giornate tipiche invernali che preferisco: pioggia battente, freddo e piumone caldo quindi mi rigiro nel letto e mi rimetto a dormire.
Sono le 16.30, è decisamente l’ora di alzarsi. Alle 21 ricomincio il turno e finirò come sempre alle 4/4.30: lavoro in uno dei pub più famosi della città e per questo motivo è sempre pieno e io corro tra i tavoli come una pazza, poi torno a casa sempre un po’ stordita perché tutte le sere suonano gruppi locali e di tanto in tanto ospitiamo anche bands di una certa importanza; ad esempio la scorsa settimana sono venuti i Pierce The Veil ed è stato a dir poco MERAVIGLIOSO.
Mi alzo, vado a farmi la doccia e poi devo stirarmi la divisa che contiste in un paio di pantaloncini neri a vita alta (che assomigliano più a delle mutande per via della loro “lunghezza”) e una canottiera nera attillata con scritto “AMANDA’S” il nome del pub, insomma l’abbigliamento adatto per le giornate di metà dicembre.
Sono le 17, metto sul fuoco il bollitore con l’acqua per il tè rigorosamente verde (sì, sono fissata con la dieta e devo assolutamente mantenere la mia taglia per via del lavoro) e mi preparo la cena (insalta contita e un pezzetto di formaggio primo sale, con poche kcal)  che mangerò sulle 18 perché sebbene il mio turno inzi alle 21 devo essere lì per le 19 per preparare il locale (sì, è sfruttamento).
Prendo un libro e inizio a leggere; (amo leggere, i libri non mi annoiano mai) quando mi squilla il cellulare, un messaggio dalla mia migliore amica: “Bea devo assolutamente dirti una cosa, non posso aspettare, l’ho appena saputo” ok, mi ha impanicato abbastanza, le rispondo, “Sì Fra, dimmi, che succede? Devo preoccuparmi?” “Sai chi ci sarà stasera a suonare all’Amand’s?! Gli OF MICE & MEN, I NOSTRI IDOLI SARANNO AD UN METRO DA NOI, È UN SOGNO CHE SI AVVERA e io penso di morire”. Mi manca il respiro, non riesco a credere che sia tutto vero, penso che potrei svenire, ma il fischio del bollitore mi riporta alla realtà “Non riesco a crederci, ci vediamo lì” taglio corto, mi faccio il tè, mi perdo nei pensieri sorseggiando e poi corro a prepararmi: trucco nerissimo (sempre per via del lavoro), skinny jeans rigorosamente neri, maglione di lana grigio, 18.37 merda, sono in ritardo, mi infilo gli anfibi perché diluvia, il piumino e salgo in auto. “The Flood” pompa nelle casse della mia vecchia auto e io sgommo via (devo stare attenta a non fare incidenti andando così veloce con la pioggia e il pensiero di avere gli omandm nel locale).
18.57, TOP sono in orario e sono viva, entro all’Amanda’s e Fra mi salta letteralmente al collo; ha le lacrime agli occhi “ È da quando avevamo 16 anni che aspettiamo questo momento, Bea e finalmente è arrivato, non riesco ancora a crederci” ok ammetto che anche a me veniva da piangere, ma dovevamo darci da fare; il locale doveva essere al top. Corro a prepararmi e si comincia.
Le seguenti due ore passano velocemente, tra preparativi e mille pensieri, il locale splende, e finalmente (si fa per dire) siamo pronti ad aprire.
Fino alle 23 non c’è molta gente e quindi neanche tanto lavoro, ma quando arriva la mezzanotte l’AMANDA’S diventa un fiume in piena ed è tutto un continuo via vai di persone.
Mentre mi muovo tra tavoli e bancone un sacco di ‘se ‘ mi affiorano nella mente ‘e se faccio una figuraccia?’ ‘e se Austin mi parla?’ non riuscivo a concentrarmi era più forte di me, mancava poco, il palco che li avrebbe accolti era ormai pronto e io sentivo il mio cuore battere fuori maniera.
00.30 le luci si affievoliscono, gli occhi e le teste di tutti i presenti si girano verso il palco, il mondo sembra fermarsi ed eccoli entrare, loro, tutti e cinque, i nostri idoli a due metri da noi… loro che hanno salvato le nostre vite, perché potete chiamarmi strana, bambina, sognatrice e quant'altro ma la musica salva le persone, la musica ha salvato me. Li fisso, ci sono proprio tutti e sono ancora meglio dal vivo, una lacrima di gioia mi solca il viso.

“I WAS ALL FOR YOU, YOU FELL OVER MY LOVE…” Fra mi fissa, sta piangendo, come me del resto, stanno suonando la mia, la nostra canzone e io non riesco a credere ai miei occhi, è tutto così vero.
Purtroppo però questo momento dura poco perché il dovere chiama e riinizia il via vai di persone e vassoi dai tavoli al bancone.

Suonano per un’oretta buona, e prima che ce ne accorgessimo avevano già finito, mi sentivo un po’ disorientata a quel punto, pensavo di essermi immaginata tutto, e ne ero quasi convinta finchè non tornai al bancone e me li trovai tutti e cinque che parlavano con Travis (il proprietario e nostro fidato amico). Faccio del mio meglio per sembrare indifferente perché sto lavorando, continuo ad andare su e giù, quando alzando lo sguardo dal bancone col vassoio in mano per portarlo al tavolo, mi trovo due enormi occhioni marroni che mi fissano e un sorriso così bello, perfetto da fare invidia al paradiso “Hey, me la dai una birra?”

Nota dell'autrice: Ciao, questa è la mia prima ff, vi prego abbiate pietà e recensite...accetterò tutte le critiche
   
 
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