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Autore: Bei e Feng    07/09/2014    2 recensioni
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- Allora bambini, siamo tutti pronti? - chiese Mamma Luss, la camicia a fiori, entusiasta, le dita avvinghiate al volante della sua multipla variopinta.
- Sì. - la risposta pigra dei restanti Varia, seduti nella vettura.
- Allora accendiamo il navigatore e partiamo! - esclamò il Varia, mettendo in moto la macchina. - Ho affittato la casetta in cui andavo in vacanza da piccolo... Sono sicuro che vi piacerà! E non vi preoccupate: in venti minuti saremo già arrivati a destinazione. -
[...]
Buona lettura! :)
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Belphegor, Fran, Lussuria, Mammon, Superbi Squalo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Vacanze Mafiose'
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In questo ultimo capitolo gli addii e il ritorno alla tanto rimpianta casa di tutti i giorni.
Grazie a tutti coloro che più o meno direttamente ci hanno seguito in questo varioso episodio estivo, e per chi vorrà, ci rivediamo ad ottobre! :D


Alle sette del mattino il nostro gruppetto di sventurati campeggiatori venne svegliato dalla voce dell'inquilino della casa accanto, che cantava a squarciagola, più stonato di una campana ammaccata.
Sì, insomma, un bellissimo saluto.
Ma il meglio doveva ancora venire...
- Buongiorno, tesori! - Lussuria salutò i suoi compagni, stiracchiandosi e stropicciandosi gli occhi.
- Buongiorno un corno! - borbottò Squalo, facendo per tirare un sasso alla finestra del loro vicino canterino, prima che Luss lo fermasse.
- Concordo con il capitano. - sentenziò Bel, stiracchiandosi. - Quando partiamo? -
- Non vi preoccupate, bambini, - rispose Luss. - Adesso andiamo a prendere le nuove chiavi della serratura dai signori Mattinieri e poi andiamo subito a fare le valigie. - poi si rivolse a Levi. - Levi-chan, andiamo a prendere le chiavi... Levi-chan? -
Solo in quel momento i sei si accorsero dell'assenza del Guardiano del Fulmine.

- Signora Levi, la smetta di agitarsi! - esclamò la signora Ciechi, levando il cappuccio dalla testa di Levi, legato ad una sedia come un salame.
- Si deve fidare di noi! - lo rassicurò Emmice.
- Vedrà, faremo un ottimo lavoro! - ammiccò Quirella.
- Lavoro? - ripeté Levi, esterrefatto, cercando di emettere qualche suono nonostante il bavaglio che gli tappava la bocca.
- Certo. Un lavoro così ben fatto che neanche suo marito la riconoscerà più. - rispose Francilde, con aria quasi minacciosa.
Qui il povero Guardiano del Fulmine cominciò a temere sul serio le sei vecchiette che lo avevano rapito poco meno di un quarto d'ora prima e che lo avevano portato nel salotto di casa Ciechi.
- E, mi dica, qual è il suo nome? - gli chiese Urselia. - Le mie amiche ed io ce lo siamo chieste tante volte, ma ci siamo sempre dimenticate di domandarglielo. -
- Io non sono una donna! - sbottò l'uomo, irritato, cercando di farsi capire al di là della stoffa che aveva in bocca. - Mi chiamo Levi-A-Than! -
- Lo sapevamo che era una donna! Mica siamo cieche! - borbottò Ofanna.
- Si chiama Atena? - domandò Pamilla, sorridente. - Ma è un bellissimo nome! -
- Basta con i convenevoli! - la zittì Quirella. - Dobbiamo darci da fare prima che arrivino gli altri! -

- Sì, signora Tanesca, - rispose Luss, uscendo dalla casa dei Mattinieri con le chiavi della loro catapecchia in una mano e i suoi compagni che lo tiravano per l'altra, cercando di farlo uscire il prima possibile. - Anche lei mi mancherà tanto! Auguro a lei e alla sua famiglia tante belle cose! <3 -
- Finalmente ce l'abbiamo fatta a portarlo via. - sospirò Squalo non appena uscirono dal cancello di casa Mattinieri. - Adesso andiamo a fare le valigie... -
- No, Squ-chan, dobbiamo prima recuperare Levi-chan. - obiettò Lussuria, deciso.
- Non possiamo lasciarlo qui? - domandò Bel, speranzoso.
- Fai questa domanda tutti gli anni, - intervenne Mammon, con tono cantilenante. - E tutti gli anni la risposta è... -
- Bel-chan! - esclamò Luss, indignato. - Mi meraviglio di te! Non possiamo certo lasciare Levi-chan qui. -
- Appunto. - bofonchiò l'illusionista.
- E perché? - domandò Fran, rivolto al Guardiano del Sole.
- Perché - cominciò Lussuria, sicuro di sé, prima di rendersi conto che un valido motivo per portarsi dietro un peso morto come Levi non c'era. - ... Be', un motivo ci sarà, ma... ve lo spiegherò un giorno. - fece una breve pausa, superando gli altri e dirigendosi fuori dalla via. - Andiamo a prenderlo! -

- È permesso? - domandò una voce effeminata, facendo capolino dalla porta d'ingresso del salotto della casa della signora Ciechi. - La porta era aperta... OH CIELOOO!!! -
Gli altri Varia si sporsero per dare un'occhiata all'interno della stanza e vedere che cosa avesse fatto urlare il loro compagno, ma quando videro ciò che avevano davanti, per poco non svennero.
Levi, alla vista dei suoi compagni, sbiancò, nonostante l'enorme quantità di fondotinta e blush che le amabili vecchiette gli avevano messo in faccia.
- Oh, ben arrivati! - salutò allegramente la signora Ciechi. - Che ve ne pare del nuovo look della signora Atena? -
Belphegor cominciò a ridacchiare sommessamente, mentre osservava (e con lui gli altri) Levi. Il poveraccio era stato conciato proprio male: a partire dai capelli, pettinati all'indietro, per poi andare al trucco in faccia (ah, dobbiamo segnalare che le signore gli avevano levato i piercing con l'ausilio di un paio di pinze), comprendente ombretto verde, mascara volumizzante e rossetto. Al poveraccio erano anche stati messi una collana, un bracciale, un paio di orecchini verdi, un anello e lo smalto rosso.
In poche parole, le sei lo avevano completamente disintegrato, creando dalle sue ceneri un pallido essere dalle sembianze femminili.
- Atena non ha voluto che le mettessimo un altro vestito: ha voluto tenere questa brutta divisa da maschiaccio! - commentò Francilde, sorseggiando del tè.
In quel momento la signora Ciechi dette una gomitata a Levi, sorridendo.
- Coraggio, Atena, - lo esortò. - Saluta gli ospiti come si deve! -
Titubante e diventando color del rossetto, Atena alzò una mano, sorridendo.
- Salve, ragazzi! - salutò, con voce effeminata.
- Oddio!... - mormorò Squalo, disperato, strappandosi i capelli. - Un altro Lussuria no! -
- Aaah, Atena! - esclamò Bel, ridacchiando. - Quindi è così che l'avete chiamata! -
- Io preferivo Levia. - commentò Fran, apatico.
- Bambini! Fate silenzio! - li rimproverò Luss. - Atena è un nome meraviglioso! E come ti hanno educato bene, Levi-chan!... Sapete, ragazzi, non farebbe male neanche a voi! -
- Per carità! - esclamò Mammon, scioccata.
- Su, Atena! - stavolta fu la signora Quirella ad incoraggiare il poveraccio. - Perché non vai ad abbracciare tuo marito? -
- Oh, no... - rise a denti stretti il principe. - Mia moglie ed io non amiamo scambiarci effusioni in pubblico. - poi aggiunse, borbottando. - E per fortuna neanche in privato! -
- Oooh! - esclamò Francilde, soddisfatta. - Era tempo che non incontravo una coppia così composta! Le vostre madri vi hanno educati proprio bene! -
- Grazie. - sorrise Lussuria, al settimo cielo per tutti quei bei commenti sui suoi bambini. - E io devo farvi i complimenti per come avete abbellito Levi-chan! Siete state davvero brave! -
- Si figuri! - risposero in coro le sei, orgogliose. - Quando si vede una così bella ragazza che si trascura tanto non si può fare a meno di darle qualche consiglio! -
- Siete state davvero molto gentili. - disse Luss. - E ci piacerebbe restare ancora con voi, ma noi dobbiamo fare le valigie per tornare a casa. -
- Oh, che peccato! - esclamò Quirella, dispiaciuta. - Noi ci siamo divertite tanto! -
- Non si può dire lo stesso di Levi... scusate, Atena - commentò Mammon, cercando di non ridere.
- Bene, signore, - disse Squalo nervosamente, cercando di squagliarsela alla svelta. - Vogliate scusarci... -
- Ma dove va, signora? - esclamò Urselia. - Non vorrà certo tornare a casa in quello stato orribile e far prendere un grosso spavento alle sue amiche, vero? -
- Sento che ci sarà da ridere ancora! - commentò Belphegor sghignazzando.
- Bene! - esclamò Pamilla Ciechi, alzandosi, dirigendosi verso una credenza ed estraendo da un cassetto uno smalto color prugna. - Ho comprato proprio ieri uno smalto madreperlaceo. Sono sicura che si intonerà benissimo ai capelli della signora! -
- No, signora, non possiamo proprio restare. - disse Lussuria, triste. - È stato un vero piacere conoscervi! -
- Oh! Anche per noi! - rispose Pamilla, commossa.
- Mi mancherà, sa? - disse Quirella, rivolta a Bel.
In quel momento Emmice abbracciò Lussuria come una bambina abbraccia qualcuno a cui si è affezionata.
- Questi addii mi ricordano tanto quelli dei film! - commentò Urselia.
- Mfh! - grugnì Ofanna.
- Mi raccomando, comportatevi bene! - li minacciò Francilde, austera come al solito.
- Forse un giorno ci rivedremo! - disse Emmice, speranzosa.
- Fate buon viaggio! - li salutò la signora Ciechi, mentre i sette uscivano dalla stanza per andare a fare le valigie.

Eh, sì! Casa propria è sempre casa propria! E i nostri Varia lo capirono immediatamente non appena furono davanti al portone d'ingresso della loro magione. Per una lunga settimana avevano tanto desiderato una casa isolata, senza vicini turbolenti, senza problemi strutturali... insomma, una casa con la 'c' maiuscola, proprio come la loro.
- Mai più fuori di casa per svago! - esclamò Bel, gettandosi sul suo amato divano.
- Solo per lavoro! - aggiunse Mammon, sedendosi sul bracciolo dello stesso divano di Bel.
- Fecce!!! - sbraitò il boss, facendo il suo ingresso in casa a bordo della sua poltrona, spinto da Levi. - Io ho fame!!! -
- Mi metto subito a cucinare, Xanxino caro! <3 - esultò Lussuria, salterellando allegramente verso la cucina, mentre Squalo e Fran entravano portando i bagagli.
- Ringraziando il cielo siamo tornati! - esclamò il capitano, scaraventando a terra i bagagli floreali di Lussuria. - Non ne potevo più! -
- A chi lo dice, capitano! - sospirò Fran.
- Ma chi è che vorrebbe mai passare una vacanza come quella che abbiamo appena terminato? - fece notare Belphegor.
- Be'... - rispose Squalo, con un guizzo maligno negli occhi, voltandosi verso il suo boss e Levi. - Qualcuno che si è divertito c'è... -
- Già! È vero. - ghignò Bel, imitando il suo capitano. - Avevi detto che eri disposto a rifare l'esperienza, vero, Levi? -
- Perché non rievochi qualche bell'episodio di quest'estate? - propose Mammon, estraendo la telecamera e accendendola il più rapidamente possibile per non perdersi neanche un attimo di quel che stava per accadere.
- A... A dire il vero... - cercò di replicare l'accusato, mentre Xanxus estraeva una delle pistole e gliela puntava contro, con un sorriso per nulla rassicurante.
- Feccia, - ordinò, con tono sadico. - Facci vedere cosa ti è piaciuto di più! -

Radunati nel salotto, chi sul divano (Bel, Squalo e Mammon), chi davanti al divano con funzione di poggiapiedi regale (Fran) e chi in poltrona (qui non c'è bisogno di chiarire), i nostri cari Varia stavano giocando ai videogiochi, sgranocchiando patatine, pop-corn e altri articoli di genere mangereccio.
Poi Bel, distraendosi un attimo dallo schermo della TV, si accorse che il pavimento si era sporcato, e si rivolse a Levi e Luss alle sue spalle:
- Ehi! -
Una graziosa Levi in divisa da cameriera si presentò accanto a Bel.
- Desidera? -
- Oh, Levia cara, - rispose il principe, con fare da padrona di casa ottocentesca. - Non è che potresti pulire il pavimento, per piacere? -
- Sì, signore. - rispose il Guardiano del Fulmine, contenendo a stento l'istinto di strangolare il principe.
- Grazie! - sorrise Bel, ridacchiando.
- C'è altro? -
- No, puoi ritirarti nei tuoi appartamenti. -
Così, con un leggero inchino, Levi uscì dal salotto, dirigendosi nella sua nuova camera: lo sgabuzzino.



VARIANTE CON OMAKE!

!!!ATTENZIONE!!! Questo omake è sconsigliato ai deboli di contegno. Leggete a vostro rischio e pericolo!

Radunati nel salotto, chi sul divano (Bel, Squalo, Luss e Mammon), chi davanti al divano con funzione di poggiapiedi regale (Fran), i nostri cari Varia stavano giocando ai videogiochi, sgranocchiando patatine, pop-corn e altri articoli del genere mangereccio. (Xanxus era già andato a dormire)
Poi Bel, distraendosi un attimo dallo schermo della TV, si accorse che il pavimento si era sporcato, e si rivolse a Levi e Luss alle sue spalle:
- Ehi! -
Una graziosa Levi in divisa da cameriera si presentò accanto a Bel.
- Desidera? -
- Oh, Levia cara, - rispose il principe, con fare da barone ottocentesco. - Non è che potresti pulire il pavimento, per piacere? -
- Sì, signore. - rispose il Guardiano del Fulmine, contenendo a stento l'istinto di strangolare il principe.
- Grazie! - sorrise Bel, ridacchiando.
- C'è altro? -
- Adesso che mi ci fai pensare... sì. -

00:00 in punto.
In mezzo al giardino di casa Varia stava, solitaria e perfettamente immobile, una sgraziata figura apparentemente femminile, con un foglio pieno di parole in mano e uno stereo accanto. Dopo aver dato una rapida occhiata al foglio, si voltò, terrorizzata, in direzione della finestra del secondo piano, accanto a quella verso la quale era rivolta, dove tutti i suoi compagni la stavano osservando.
- Forza, Levia, cosa aspetti a mostrare al boss quanto sei brava a cantare? - domandò Bel, sghignazzando.
Levi deglutì, tornando a fissare il suo foglio.
- Se non lo fai, farai una finaccia, sappilo! - lo incalzò Squalo.
- Levi-chan, canta subito! - esclamò Luss, irritato. - O sarà peggio per te! -
- Io a questo punto farei come ti dicono. - suggerì Fran. - Le minacce di Lussuria sono da prendere sul serio! -
- E mi raccomando, sorridi. - disse Mammon, pronta con la sua temibile telecamera.
Levi, convinto dalle parole di Luss e di Fran, accese lo stereo e cominciò a cantare al ritmo di una musica proto-brasiliana:

- Questa non è una storia finta,
è quella di Levi la casalinga.
Se mi concedete un po'di tempo
io la racconterò in un momento... -

- Fecce! - esclamò la voce irritata di un uomo appena sveglio, proprio dalla stanza davanti alla quale Levi stava cantando. - Che diavolo è questo rumore? -

- Lui correrà su e giù ...ue o ue o
se lo vorrà Xanxus ... ue o ue o
Ma ci son gli altri, sai,
e lui s'arrabbia assai! -

- FATELO STARE ZITTOOO!!! - ruggì il boss.

- Sente allora qualcosa nel cuor
che va ben oltre quel grande rancor:
lui non interessa al suo caro Boss.
Decide quindi di farsi in quattro! -

Improvvisamente degli spari cominciarono a partire dalla pistola del boss, diretti verso la finestra, e più precisamente verso la fonte del rumore che aveva rovinato il suo riposo inviolabile.

- Da brava massaia
lei stira e spazza
Pur sembrando deficiente
A lei non importa niente... -

Levi si abbassò per evitare un proiettile infuocato, ma improvvisamente un coltello gli sfiorò la testa, costringendolo a voltarsi verso la finestra dove i suoi compagni lo stavano osservando.
- No, cara Levia. - lo rimproverò Bel. - Devi stare perfettamente immobile. Altrimenti non è divertente! -
E Levi, terrorizzato, tornò al suo compito imbarazzante:

- Se cuce, se spazza
La prendon per pazza
E continuerà così
finché il Boss non dirà di sì!* -

In quel momento un proiettile raggiunse lo stereo, disintegrandolo. Poi seguirono alcuni tesissimi momenti di assoluto silenzio. E, infine, dalla camera del boss provenne solo un profondo russare.
- C'è altro? - chiese il Guardiano del Fulmine a Bel, temendo qualche altro comando assurdo.
- No, Levia, puoi andare. -
Levi sospirò, sollevato. Il suo compito era finito. Si avvicinò così alla porta per andare a dormire, e cercò di aprirla, senza successo.
- Ehi! - esclamò, alzando lo suguardo verso Bel e i suoi compagni svegli. - È chiusa! -
- Certo, Atena. Cosa c'è di strano? - rispose Squalo, ghignando. - Buonanotte, e fa'la brava! -
E così chiusero la finestra, lasciando il nostro caro Levi a dormire sotto le stelle.

*(Il ballo della casalinga, ballo di gruppo)
  
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