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Autore: Liberty Butterfly    07/09/2014    3 recensioni
Boston anni 80'.
Grace Larsen trova per caso in soffitta una vecchia scatola; una volta aperta scoprirà un segreto sconvolgente sul passato di sua madre Victoria, giovane adulta nei favolosi anni 60'.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Capitolo dieci

“ Quando guarderai la luna vedrai me “

Passarono diversi mesi ed io diventavo sempre più grossa, stavo per entrare nel settimo mese di gravidanza.

Sentivo il bambino dentro di me, lo sentivo muovere e scalciare.

Arrivò una lettera da Mark dal fronte, era la prima dopo due mesi di silenzio.

 

Battaglione 7, 8 dicembre 1964

Amore, perdonami se non ti ho più scritto, ma mi è stato impossibile. Come sta il nostro piccolo? Immagino che stia crescendo!

Hanno messo la radio l’altra sera, su una stazione di vecchia musica, ho sentito una  canzone italiana di un gruppo chiamato Quartetto Cetra, è molto rilassante, vorrei che diventasse la ninna nanna del nostro bambino. Si chiama i ricordi della sera, ti riporto il testo amore.

E' scesa malinconica la sera 
puntando in cielo un riflettore blu 
gettando una manciata di stelline, lassu'
E' l'ora in cui riaffiorano i ricordi 
Chiudendo il can che non esiste piu' 
un vecchio calendario 
getta i fogli quaggiu' 
Ogni cosa che avro' 
puo' cosi' ritornar 
col vestito di quei tempi 
per brindar 
Il mondo non aspetta che la sera 
per presentare il suo stupendo show 
Sul grande palcoscenico dei sogni 
al lume di un romantico abatjour 
Se ti piace sognar 
chiudi gli occhi anche tu cosi' 
Se ti piace sognar
, 
chiudi gli occhi anche tu, cosi' 
Cosi' così “

Che ne pensi? Non è bellissima? Ti amo alla follia.

Per sempre il tuo Mark

La canzone mi piaceva davvero molto, volevo impararla a memoria.

Non feci in tempo a rispondere che due giorni dopo arrivò un telegramma da Saigon del sergente Carlton, mi stava comunicando che Mark era rimasto gravemente ferito.

Berger gravemente ferito. Stop.

Recarsi al più presto possibile all’ospedale di Saigon. Stop

Rimasi scioccata, strappai in mille pezzi il telegramma, non volevo crederci, lui non poteva essere ferito, andai nel panico più totale.

Mi recai immediatamente a casa di Richard e Igrid.

<< Ingrid, mi è arrivato un telegramma stamattina, Mark è rimasto gravemente ferito. Devo recarmi immediatamente a Saigon, voglio vederlo! >>

<< Tesoro sei pazza? Non puoi andare fino a Saigon da sola, sei incinta! Richard ed io ti accompagneremo! >>

<< Grazie siete due veri amici >>

<< Figurati tesoro, partiremo questa sera. Prima arriviamo meglio è >>

<< D’accordo vado a prepare le valigie >>

Partimmo con il volo delle 22.30. Fu un viaggio molto lungo e pericoloso. C’era la guerra, arrivare fino all’ospedale non è stato per niente facile; chiesi immediatamente di Mark appena entrata e un’infermiera dal viso dolce mi accompagnò nella stanza del mio amato.

Lo trovai pieno di ferite e tagli su tutto il corpo, i tagli erano profondi e perdeva ancora molto sangue.

Parlai con il dottore e mi disse che le sue condizioni erano critiche, aveva bisogno di una trasfusione, ma non potevano fargliela per via della guerra. Incominciai a piangere disperatamente, non volevo arrendermi all’idea di poterlo perdere per sempre, ero incinta, saremmo diventati una famiglia noi tre.

Cercai di convincere il dottore a farlo trasferire in America immediatamente ma il medico spense ogni  mia speranza, sarebbe morto durante il viaggio.

Mi recai nella stanza di Mark e mi sedetti su una sedia vicino a lui. Rimase sorpreso di vedermi lì.

<< Vic amore mio, sei tu? Spero non sia un miraggio >>

<< No amore mio sono qui, o meglio, siamo qui per te >>

<< Hai davvero un bel pancione amore >> disse toccandomi la pancia con la mano.

<< Ho letto la tua ultima lettera, la canzone è molto bella la sto imparando a memoria per poterla cantare al bambino quando nasce >>

<<  Fantastico amore >> la sua voce si affievoliva sempre di più

<< Sei tutta la mia vita Mark , non posso vivere se non ci sei tu al mio fianco >>

<< Ce la potrai fare benissimo amore, fallo per il nostro bambino, vivi per lui, io vivrò sempre dentro i vostri cuori, Vic quando ti sentirai triste o sentirai la mia mancanza, quando guarderai la luna vedrai me. Sei la donna che ho amato di più in tutta la mia vita >>

<< Guarderò la luna tutte le sere amore >> ci baciammo teneramente

<< Vic, ti amerò per sempre, il nostro amore sarà eterno >>

<< Ti amerò per sempre anch’io! >> 

Mi guardò negli occhi intensamente, mi toccò la pancia e sorrise, ci baciammo un ultima volta.

Gli presi la mano e gliela strinsi forte, lui continuò a guardarmi; piano piano chiuse gli occhi e cadde  nel sonno eterno.

Scoppiai a piangere più forte di prima, urlai dalla disperazione poi scappai verso l’uscita e trovai conforto tra le braccia della mia migliore amica.

La mia ragione di vita non c’era più. Siamo come granelli di sabbia che con una folata di vento veniamo spazzati via.

Non potevo continuare a stare a Yale da sola, non potevo continuare a frequentare l’università dopo la nascita del bambino. Chiamai i tuoi nonni; rimasero senza parole nello scoprire della morte di Mark e della mia gravidanza. Mi perdonarono per quanto era successo l’anno precedente e mi chiesero di tornare a casa loro, a Boston.

Era la scelta migliore da fare, così a malincuore abbandonai l’università di Yale e con essa il desiderio di diventare medico.

Il 3 febbraio 1965 diedi alla luce una bellissima bambina, di 3 kg che chiamai Grace come la madre di Mark. Fu il giorno più bello della mia vita, il giorno in cui diventai madre; allo stesso tempo provai una grande tristezza, avrei tanto voluto che il mio amore fosse lì in ospedale, per condividere con me questa felicità. Strinsi tra le braccia nostra figlia, notai subito che aveva gli occhi simili a quelli del padre.

   
 
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