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Autore: Gio_Snower    07/09/2014    2 recensioni
Una One-Shot su Hitsugaya e sui suoi sentimenti verso Hinamori, ancora molto confusi, anche per lui che li prova.
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinamori Momo, Hitsugaya Toushirou
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Luce per Falene.

Per lui, lei, era come una luce fioca e calda per una falena: irresistibile. 
Poteva fermare la sua mano dal sfiorarla, ma non poteva impedirsi di desiderare quel contatto, anche a costo di bruciarsi da solo. Era il suo esatto opposto: fragile, debole, ingenua, rispetto a lui, che non era né fragile, né debole né, tanto meno, ingenuo.
Non sapeva se provasse per lei più amore che odio, o se i due sentimenti fossero sullo stesso livello. 
Odiava quella sua ingenuità, ma allo stesso tempo ne era attratto. La desiderava, lei così pura e semplice in confronto a lui, così distaccato e complesso, cupo. 
E quando la vedeva felice, sorridere a quell'uomo di cui sospettava da sempre, si sentiva simile a quella neve che tanto odiava, simile a quelle aride distese che sognava. La gelosia, sentimento odioso ai suoi occhi, lo pervadeva senza che lui potesse opporsi, preda di emozioni troppo fugaci e confuse. 
Era stata la prima ad avvicinarlo, con quei suoi modi timidi e per bene, e a provare a parlare con lui, con quello strano, con quel ragazzo dai strani occhi azzurri, gelidi,  più di quanto chiunque immaginasse, e dai capelli bianchi, quasi argentati, simili alla prima neve del mattino. 
Dentro di lei ardeva un piccolo fuocherello, una fiamma gentile, calda, che non avrebbe però bruciato nessuno con il suo calore, mentre dentro di sé, lo sapeva, celava una vampa di fuoco, gelido e feroce, che avrebbe non solo bruciato chi avesse provato a toccarlo, ma l'avrebbe pure distrutto. 
Il suo desiderio di proteggerla si mischiava, a volte, con il desiderio di distruggerla, di  farle del male. Ma lei non s'avvicinava, per sua fortuna, e così il tutto scemava nel suo petto, calmando quei sentimenti obbrobriosi ed inebrianti. Anche dopo millenni, lei era capace di fargli provare una qualsiasi emozione. Era terrificante. 
Bellissimo.
E Crudele.
Distolse lo sguardo da quei capelli neri, portati lunghi e raccolti in due crocchie, i grandi occhi scuri e la pelle leggermente più scura della sua, molto diafana, e quel volto tondo su cui fini, ma piene labbra, che spesso venivano morse per il nervosismo o l'imbarazzo. 
«Histugaya-kun», lo chiamò con quella sua vocina stridula e dolce, timida, ma energica.
Il suo cuore accelerò, ma intimò a se stesso di calmarsi immediatamente. 
Sorrise leggermente.
«Quante volte dovrò dirtelo?», le chiese con gentilezza ed una dolcezza che solo lei riusciva a tirargli fuori, «È Capitano Hitsugaya.», precisò.
Hinamori arrossì ed una ciocca di capelli gli scese sulla fronte, stava per spostargliela – moriva dalla voglia di farlo – ma si bloccò. 
Aveva paura di farle male. Ed temeva di farsi del male.
Dentro di sé covava un Drago, lo sapeva, e non sarebbe riuscito a tenerlo a bada per sempre, così come non sarebbe riuscito ad imporre per sempre delle catene a se stesso; ad un certo punto esse si sarebbero spezzate e lui non avrebbe più potuto fermare quei vorticosi sentimenti, troppo astratti ed irrazionali per i suoi gusti. 
Alla fine, lo sapeva, non era che un bambino. Era forte, ma pur sempre – relativamente – giovane. 
Sperò solo di essere abbastanza grande quando quelle catene si sarebbero spezzate e che Hinamori fosse maturata tanto da poter capire, almeno in parte, quei sentimenti che da millenni covava dentro di sé, se mai glieli avesse rivelati. 
Per ora, desiderava solo proteggerla, da chiunque, e quindi anche da lui stesso. 
   
 
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