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Autore: New Americana    07/09/2014    0 recensioni
Gli All Time Low sono pronti per realizzare il loro sogno, il primo tour mondiale dopo anni di fatica e speranza.
Ma se non fosse come se lo aspettavano?
Se un vecchio e logoro foglio di carta proveniente da un passato ormai quasi dimenticato ricomparisse per portare scompiglio in ciò che avrebbe dovuto essere la realizzazione delle loro vite?
Jack e Alex erano migliori amici da così tanto tempo che quasi non si ricordavano come tutto era cominciato, ma a quanto pare il passato esige di essere ricordato.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alex Gaskarth, Jack Barakat, Rian Dawson, Zack Merrick
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Jack's pov

  Alex Gaskarth è un idiota.
  Va bene, abbiamo litigato, ma non può farmela pagare in questo modo, non su un palco davanti a tutti.
  Però a quanto pare sta facendo lo stronzo; perché ha preso la chitarra acustica, se adesso avremmo dovuto suonare Stella?
  Cerco lo sguardo di Rian, ma nemmeno lui capisce cosa voglia fare.
  Vedo Alex sussurrare qualcosa in un orecchio a Zack, che mentre si sporge dietro di me per prendere l'altra chitarra, mi dice che per la prossima canzone non servo e che posso andare a sbirciare le tette delle fan nelle prime file dal backstage.
  Non mi lamento, però potevano anche avvertirmi prima.
  Rian sparisce dal palco con me e mi chiede cosa sta succedendo, ma non ho il tempo di dirgli che non lo so, perché ecco che sento risuonare le prime note di quella canzone così maledettamente significativa per me.
  Non mi pare che l'abbiamo mai suonata live, perché proprio ora?
  Avrei fatto ad Alex la lavatrice per un mese se si fosse fermato in quel momento, avesse detto che scherzava e continuato con la scaletta predefinita.

  "I wish you could see your face right now,
'cause you're grinning like a fool".

  Alex si volta verso di me per vedere la mia faccia, ma fortunatamente il gioco di luci sul palco glielo impedisce.
  Sento un boato provenire dai fan, che sapevano che io e Rian eravamo lì.
  Sparsi qua e là si sollevano voci che gridano "Jalex", ma il trambusto si spegne presto per rispetto alla canzone.

  "So I'll keep you a daydream away,
just watch from a safe place,
so I'll never have to lose".

  La canzone finisce, dobbiamo tornare ai nostri strumenti dal momento che abbiamo ancora due canzoni da suonare, ma non sono certo di avere una bella cera.
  Sento le guance avvampare, ma forse con le luci non si può notato.
  Qualcuno tra la folla grida ancora la parola "Jalex", e di solito quando succede io e Alex cominciamo a fare gli stupidi baciandoci o prendendoci in braccio come una coppietta felice, ma questa volta non ci riesco.
  I ragazzi nelle prime file se ne accorgono, cala il silenzio, ma viene prontamente spezzato dalla batteria di Rian, che non se la ride come al solito quando succedono queste cose.
  Non ho nemmeno il coraggio di guardare Alex, infatti suoniamo in modo freddo ed innaturale, privi di quell'empatia che ci lega solitamente, e sbaglio due o tre accordi, cosa che mina ancora di più la mia autostima che per quanto riguarda le mie capacità musicali, è già minima.
  Con la stessa fretta con cui abbiamo suonato gli ultimi pezzi, ci lanciamo giù dal palco dopo un saluto veloce, io per primo, scansando Alex con un braccio, in modo da farlo rimanere indietro.
  Come aveva potuto suonare quella canzone, di cui solo noi due conosciamo il significato, dopo che avevamo appena litigato?
  Se voleva farmi sentire ancora più di merda, ricordandomi tutto quello che avevo perso in quei cinque anni, ci era riuscito.
  Mi butto sul mio letto, tiro le tendine del bus e mi infilo le cuffie nelle orecchie, senza accorgermi che era quello di Alex.
  Ha lasciato una canzone a metà, così prima che possa scegliere, gli Sleeping With Sirens cominciano a risuonare nella mia testa.

  "That first summer we spent's
one we'll never forget,
  Looking for any kind of reason
to escape all the mess that
  We thought was what made us
  Ain't it funny now? We can see
  We're who we're meant to be"
                           
  Anche la musica ora mi prende per il culo, riportandomi indietro nell'estate dell'anno in cui conobbi il mio migliore amico.
 

  *sei ore prima*

  "Alex è di nuovo ubriaco" sento dire da Rian mentre vegeto sul divanetto del bus pensando in quale locale avremmo potuto andare dopo il concerto.
  Le cose non stanno andando bene ad Alex al momento, ma non vuole parlarne, non con me, che anche se lo prendo per il culo ogni volta che ne ho l'occasione, sono il suo migliore amico.
  E' strano da quando, pochi giorni prima di partire per il nostro primo tour mondiale, è stato a casa, a Baltimora, per passare un po' di tempo con la sua famiglia e con Lisa.
  "Gliel'ho già spiegato che ci si ubriaca dopo il concerto, non prima! Tu sai cosa gli sta succedendo? Sono giorni che è come se non ci fosse, è assente, e soprattutto mi evita".
  Rian mi dice che probabilmente lui e Lisa hanno problemi, da come ha intuito ascoltando per caso una loro telefonata.
  Non sapendo che Alex è sveglio, mi lascio scappare a voce un po' troppo alta il mio disappunto per la situazione, dal momento che Lisa non mi era mai stata troppo simpatica.
  Mi sono sempre detto che se Alex era felice con lei, allora non doveva essere così male, ma non me ne ero mai convinto davvero, e lui lo sapeva.
  "Tranquillo, io e Lisa ci siamo lasciati, ora puoi sputtanarla davanti a me senza sentirti in colpa".
  Sono le prime parole che Alex mi rivolge da giorni che non riguardino la scaletta o gli strumenti, e le pronuncia in modo così sprezzante che le sento colpirmi come una pugnalata, come se fosse colpa mia.
  "Alex, non sapevo che fossi.. Vabbè, mi dispiace, e immagino tu stia di merda in questo momento, ma non prendertela con me.
Dopotutto, io cosa ne posso?" rispondo senza guardarlo, fingendo che non mi interessi più di tanto.
  "Tu.." Alex si interrompe notando che è entrato Zack.
  Si crea un silenzio così imbarazzante e pesante che Zack fa un passo indietro, con l'intenzione di uscire, ma Alex si infila a letto, con la scusa di smaltire la sbornia.
  Mi infilo le scarpe, notando la confusione sul volto di Zack, che sa di essere entrato nel momento sbagliato, e che ci squadra con aria interrogativa.
  Esco, sbattendomi dietro la porta.
  Zack si sporge per chiamarmi, ma gli faccio un cenno con la testa e capìisce che deve lasciar perdere.
  Fortunatamente la maggior parte della gente è in fila per il concerto, perciò riesco abbastanza facilmente a defilarmi, perché non sono dell'umore giusto per scherzare o fare l'idiota.
  Zack è uno dei miei migliori amici, ma non posso parlare di ciò che è successo con lui.
  Non posso parlarne con nessuno che non sia Alex, con cui sfortunatamente però sono furioso.
  Mi sta davvero accusando di essere la causa della rottura tra lui e Lisa?
  Ok, non mi piace, ma non le ho mai detto niente che avrebbe potuto farla sentire a disagio.
  Non ho fatto niente, per una volta.
  Almeno, non ho fatto niente da quando loro si erano messi insieme.
 
  Faccio in modo di tornare nel bus poco prima che cominci il concerto, in modo da infilarmi subito nella doccia ed evitare i ragazzi.
  Sfortunatamente Rian, che non vuole essere messo in mezzo, ha la mia stessa idea, e non appena mi vede entrare, si chiude in bagno e apre il getto della doccia fingendo di ignorare i miei insulti.
  Getto un'occhiata veloce ad Alex, che è sveglio e guarda il soffitto, ovvero il supporto del materasso del letto di Zack, che dorme sopra di lui.
  "Ridammi il mio ipod, quando sparisce di solito è perché lo hai preso tu".
  Cerca una scusa come un'altra per provocarmi.
  "Se tu la smettessi di lasciare la tua roba in giro, non verresti umiliato nello scoprire che io non ti ho preso proprio niente" rispondo lanciandogli l'ipod, che effettivamente avevo dimenticato sul letto di Rian.
  "Adesso ti da fastidio il disordine, a te che l'altro giorno non trovavi la maglia blu perché l'avevi messa nella custodia della chitarra?".
  "No, mi dai fastidio tu, e il fatto che prima mi ignori e poi te la prendi con me perché quella cret.. cioè Lisa ti ha lasciato".
  "Io non me la prendo con te, anche se non sei poi così innocente. La odi da quando ci siamo messi insieme".
  Alex vuole mostrarsi più arrabbiato di quanto non sia in realtà, ma posso percepire che più che altro è triste.
  Ma il fatto che mi stia ancora nascondendo il suo vero stato d'animo mi irrita da morire.
  "Io non ho mai detto niente a Lisa, non come te che hai fatto battute dietro ogni singola ragazza che mi sono portato a letto!"
  "Cosa centra questo ora? Non mi sembra che la cosa ti abbia devastato, non credo che mentre te le scopavi rimurginassi sulle mie parole!"
  "Ci mancherebbe che mentre sono a letto con una bionda tutta tette e culo, pensi a te!" urlo quasi scoppiando a ridere e aspettandomi la stessa reazione da Alex.
  Di solito le nostre discussioni si chiudono con una battuta, ma ora non so cosa fare.
  Alex sospira pesantemente, uno di quei sospiri spezzati e tremanti di quando stai per piangere, e sembra stia trattenendo parole che non devono assolutamente uscire dalla sua bocca.
  La porta del bagno si spalanca, e in una nuvola di vapore ne viene fuori il povero Rian, che deve aver fatto la doccia più lunga della sua vita per darci il tempo di parlare.





Salve a voi, gente coraggiosa che è arrivata fino a questo punto!
Questa è la mia prima fanfiction Jalex a più capitoli, anche se avevo già scritto una os che aveva un tema simile.
In più ho fatto la saggia pessima scelta di usare il presente come tempo verbale, e spero di non aver fatto confusione con i verbi.
L'ho riletta più volte per sicurezza, ma credo che qualcosa mi sia sfuggito, perciò se notate degli errori avvertitemi.
Essendo la mia prima ff un po' più lunga, sono piuttosto in ansia di sentirei vostri pareri, anche perché non sono totalmente soddisfatta del risultato, anche se penso che sarebbe potuta essere peggio.
Ok basta, sto zitta, niente, grazie per aver letto e fatemi sapere please (;
  
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