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Autore: Chrystal_93    08/09/2014    8 recensioni
Avrei potuto anche intitolarlo "Le avventure da genitori di Belle e Rumple tra pannolini, urla e sorrisi", tanto per rendere meglio l'idea sul contento di questa raccolta.
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#12 cap: “Hai visto quanto muschio, Rose?” chiese Belle. [...] “E pensa che ogni albero col muschio può essere la dimora di un tipo molto speciale di fate.” Rose girò di scatto la testa per guardare il padre.[...] "Quando passano gli umani, si nascondono. Vengono fuori soltanto se una bella e buona fanciulla, in particolar modo amante degli animali, sta vagando per la foresta. Se il suo cuore è puro, la proteggeranno da ogni male. [...] Si dice che tessano sul fuso e sull'arcolaio. E inoltre hanno il potere di trasformare le foglie in oro.” “In oro?!” esclamò la figlia.” “Sì. È per questo che, in autunno, le chiome di alcuni alberi risplendono nelle ore del tramonto.”
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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A Maria, una madre straordinaria, e a mia madre.
 
 
Vita da genitori

 
 
A Elema, per aver acceso chissà quale lampadina che ho in testa per scrivere questa raccolta.


Un giro in macchina con papà

 

“Rumple...” disse Belle, scuotendo il marito sotto le coperte, ancora girata e dandogli le spalle.

“Rumple, svegliati” mormorò ancora, ancora per metà nel mondo dei sogni.

Gold si svegliò piano ma non riuscì subito ad aprire gli occhi. Piuttosto era invaso dalla piacevole sensazione della mano di Belle sulla gamba, molto lontana dai piedi o dalle ginocchia.

“Belle...” disse con un sorriso sulle labbra. La mano della moglie continuava inesorabilmente a salire e a stringerlo.

Quando la pressione era sempre più vicina alla sua vita aprì gli occhi e, nella semioscurità della camera, vide dei numeri brillare dall'orologio sul comodino della moglie.

Erano le due e mezza di notte.

“E' un po' tardi dearie, ma è da così tanto che ti volevo...” le sussurrò ad un orecchio.

“Rumple, tocca a te.” disse Belle senza prestare attenzioni alla vicinanza del marito.

Gold rimase un po' interdetto e confuso. Cosa intendeva?

“In che senso amore mio? Vuoi...stare tu...” si interruppe sperando che lei capisse, o almeno gli chiarisse le idee.

Ma Belle continuava a mormorare qualcosa nel sonno e a stringergli la gamba.

“Sopra?” finì, quasi in un sussurro.

Belle non aveva ben seguito il discorso del marito,era incredibilmente stanca e quel giorno l'aveva completamente sfiancata e per di più aveva dovuto gestire per telefono da casa la consegna di nuovi libri per la biblioteca.

“Si e tu vai.” disse affondando ancora di più nel cuscino.

“Vado?” disse lui ancora più confuso. Si alzò un attimo sulle braccia e osservò la moglie. Le sfiorò la mano che ormai era scivolata dalla sua gamba. Prese quel “vai” per un lascia passare e abbracciò la donna cominciando a baciarla sul collo per farla stendere a pancia in su.

Belle sorrise nel sonno e si lasciò guidare da Gold. Lui allora si mise sopra di lei senza smettere di solleticarle il collo con mille baci.

Non ci volle molto che Belle si svegliò, ma il piacere iniziale svanì subito dal suo volto sorridente.

“Rumple ma che stai facendo?” disse fissando con gli occhi gonfi di sonno il marito.

Gold smise di baciarla. “Come che sto facendo? Me lo hai chiesto tu...”

“La bambina piange! Devi andare giù, tocca a te, muoviti.” disse troppo assonnata per avventurarsi in un'ambigua conversazione.

“Cosa...” disse lui tendendo l'orecchio. Si sporse verso il comodino della moglie per afferrare il baby monitor ma nel farlo perse l'equilibrio e cadde dal letto, a terra.

Come al solito quell'affare faceva i capricci. Gli diede due pacche, ancora disteso a terra e sentì gli ululati di sua figlia.

“Tocca a te, tesoro.”

Gold si rialzò senza troppa agilità. “Ahi...”

“No niente scuse tesoro. Io l'ho tenuta tutta la mattina e sono esausta persino per alzarmi dal letto.”

Gold guardò la moglie che si girò sul suo lato e tornò a dormire.

Anche lui era stanco, quel giorno Emma e il suo acutissimo padre gli avevano fatto un'improvvisata in negozio e aveva spiegato per un sacco di tempo a David che non poteva fare ogni tipo di magia seduta stante. Ma sapeva che anche Belle era molto stanca e che la bambina, pur essendo deliziosa, era un grande impegno, senza contare che continuava a gestire via telefono la biblioteca.

Con un sospiro si tirò su in fretta e corse nella camera della bambina.

La trovò nel lettino che strillava come un falco a cui avevano strappato alcune penne.

La prese in braccio e tentò di calmarla, cullandola.

“Cosa c'è piccolina? C'è il tuo papà ora va tutto bene” la bambina però, dopo un attimo di silenzio in cui aveva piantato gli occhioni sul padre, aveva ricominciato a strillare.

Provo a vedere se doveva digerire, se aveva fame, se era per il pannolino ma niente. Prese il carillon che aveva appositamente fatto intagliare da Geppetto e lo azionò cosicchè una dolce musica riempisse la cameretta della figlia ma neanche questo tentativo funzionò.

Scese in salotto sperando che la televisione accese potesse calmarla. Dopo quindici minuti però la piccola sembrava voler esprimere tutto il suo potere canoro.

Prese le chiavi dell'auto, spense la televisione e tornò in fretta in camera sua dove si infilò dei pantaloni e un maglione.

“Belle amore, la bimba non si calma e io v...”

“Mmf, sì.” disse lei, ovviamente nel sonno, per quanto le urla della bambina lo permettessero.


 

Caricò la bambina in macchina e passò l'ora successiva a girare per le strade di Storybrooke, completamente deserte.

“E visto che la radio sembra non piacerti dearie*, ci penserà il tuo papà a parlare o cantare. Così tu ti godi il giro in macchina e io cerco di non addormentarmi.” disse dando uno sguardo allo specchietto e vedendo la figlia ancora sveglia ma ora, stranamente, calma.

“Ti ho raccontato della prima volta in cui ho capito che amavo tua madre?”

La bimba fece schioccare le labbra.

“Eravamo al mio filatoio, e lei mi ha chiesto perchè filavo tutto il giorno. Quando le ho risposto e lei ha riso qualcosa dentro il mio cuore si è mosso. Ma al tempo ero troppo stupido per capirlo. E poi è caduta ed è lì che non ho avuto più dubbi.” disse rallentando un po' “Be' più o meno. Sai dearie, è dura ammettere ciò che si prova. Soprattutto con se stessi. Ma se è amore è stupendo.” disse vedendo che la piccolina stava chiudendo gli occhi.

“Spero che tu lo scopra però in maniera meno burrascosa. Soprattutto senza cadere da un'altezza superiore ai due metri.”

Si fermò al semaforo e, visto che era rosso, si girò a guardare la bambina, ora completamente addormentata.

Gold sorrise pensando che era identica alla madre, persino nel modo di dormire.

“Torniamo a casa Rose.” disse piano e svoltò per tornare a casa.


 

Camminò quasi sulle punte e rimise la bambina nella culla bianca.

Rimase per un attimo a guardarla e stava quasi per accarezzarle la guancia che subito ritrasse la mano, per il timore di poterla svegliare.

Si trascinò in camera da letto e quasi si accasciò su una sedia dove buttò senza troppa grazia i pantaloni e il maglione che si era infilato sopra il pigiama.

“Rumple sei tornato.” disse Belle che sembrava più sveglia di lui.

“Si, io e Rosie abbiamo fatto un giro in macchina. Un lungo giro in macchina. E devo dire che le è piaciuto. Si è zittita dopo poco che avevo messo in moto.”

Tornò a letto e si infilò stancamente sotto le coperte.

“Sai anche io mi calmavo quando ero in carrozza.” disse Belle girando il capo per guardare il marito, che intanto si era steso a pancia in su, sul suo lato del letto.

“Pensavo che soltanto i libri riuscissero a tener fermo un terremoto come te.”

“Si, infatti in carrozza potevo leggere in santa pace.”

Gold chiuse gli occhi e sorrise. Stava quasi per abbandonarsi nelle braccia di Morfeo quando sentì le mani di sua moglie esplorare il suo petto e sbottonargli il primo bottone del pigiama.

Aprì gli occhi e vide la moglie che ora era al suo fianco e gli stava baciando il collo e il mento.

“Belle, amore, ma non eri troppo stanca persino per alzarti dal letto?”

Il volto di Belle si illuminò e un amplissimo e malizioso sorriso lo riempì.

“Infatti non ho intenzione di alzarmi dal letto.”

Queste furono le ultime parole che gli rivolse prima di strappargli di dosso il pigiama, sfilarsi in fretta il suo e stendersi sopra il marito.**

 


* Delucidazione su "dearie": non è che Rumple lo usi perchè odi sua figlia (ci mancherebbe, l'adora!) ma perchè, se avrete voglia di continuare a seguirmi, scoprirete in seguito che Rose impazzisce guardando il proprio papà che imita se stesso nei panni di folletto (quand'era il Signore Oscuro per intenderci).
** Ho messo rating verde ma se qualche frase/battuta/descrizione dovesse urtare la sensibilità basta solo che mi avvisiate e lo cambierò. Se più avanti qualche capitolo sarà diverso avviserò prima.





Note delll'Autrice
Avevo intenzione di pubblicare questa raccolta più avanti ma non ho resistito. Vi avviso fin da ora che (se i capitoli non faranno troppo schifo) posterò ogni os pian piano giusto per lasciare a tutti la possibilità di gustarsela.
Che dire di più? Mi sono sempre chiesta come questi due se la sarebbero cavata da genitori e così ho deciso di scriverlo io stessa.
Lo so, Rumple può sembrare un po' troppo tenero e pasticcione, OOC in poche parole. Ma non giungete subito a questa conclusione. Prima considerate che è sua figlia, l'adora e la ama immensamente e soprattutto la piccola Rose ha un innato potere canoro da aquila che probabilmente usa spesso e volentieri (di notte poi...). Contate anche che questa volta Rumple vuole essere il miglior genitore che un figlio possa avere, che è sposato con Belle da un po' e che il suo lato oscuro sarà ormai sbiadito, per cui non è più così strano vederli in vesti più dolci. Poi tra gli ululati dela piccola Rose, l'essere un buon marito, le visite dal pediatra, attrezzi per neonati che non ne voglio sapere di essere montate (ecc.ecc.), il lavoro, gli innumerevoli favori (leggete anche insulti) per gli abitanti di Storybrooke è logico e naturale che sia stremato e cada dal letto (o approfitti di ogni raro secondo per stare con la sua Belle).
Ok, ho scritto troppo e soprattutto troppe sciocchezze. Spero che questa one shot vi sia piaciuta e che il progetto in generela vi piaccia e vi chiedo il grande favore (vi prego!) di lasciare un commento. Anche solo dieci parole in cui mi avvisate che state cercando il mio indirizzo per bruciare il pc ma vi prego fatemi sapere cosa ne pensate, è importante. 
Adesso ho finito di annoiarvi, state tranquilli. Grazie a tutti coloro che hanno letto, arrivando (spero indenni) alla fine delle mie note.
  
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