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Autore: AgainstEstablishment    08/09/2014    2 recensioni
Dopo la morte di Joey, il cantante, i Ramones sono vincolati da un contratto che non li lascia respirare per un secondo. Dovranno trovare un sostituto, ma deve somigliare a Joey.
alla fine non ci sarà altro che la fine di tutto. Derry il manager, non avrebbe mai voluto che andasse così, forse...
with love, AgainstEstablishment
Genere: Dark, Horror | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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CAPITOLO 1 – The death happens

I quattro ragazzi camminavano lentamente, stringendosi nei loro pesanti chiodi di pelle per non sentire il freddo cane che faceva. Non sembravano affatto preoccupati di non sapere dove si trovassero. Restava semplicemente da chiedersi perché fossero così rilassati, era forse per la canna che stavano continuamente passandosi di mano? Probabilmente la risposta sarebbe stato un no molto sarcastico. Poco meno di un'ora fa, erano usciti dall'albergo in Colorado dove risiedevano per una settimana bianca, ed avevano cominciato a camminare senza una meta precisa. Erano solo interessati a vedere cosa li circondava in questo posto, che sembrava così dannatamente affascinante, ma ora dovevano ammettere di essersi persi. Decisero di non tornare indietro, probabilmente per non ferire il loro orgoglio maschile, e di continuare ad avanzare per cercare una strada che li riportasse all'hotel. I sentieri imbiancati erano marcati con numeri diversi, ma continuavano ad esserci biforcazioni ed incroci e, dopo tanto essersi dati da fare, sembrava che avessero trovato il verso giusto della situazione.

-Sempre di qua e, secondo me, torniamo da dove siamo partiti- disse più sicuro che mai Joey, sporgendosi per osservare l'ennesimo numero dipinto in rosso su alcuni sassi accatastati ai lati dei sentiero.

-Non so se dobbiamo fidarci- rise Tommy, continuando comunque a seguirlo.

Camminarono ancora, sentendo lo scricchiolio di sassi e neve sotto i loro anfibi ormai consumati - amavano indossare quelle scarpe dalla punta di ferro anche in estate, erano un po' il loro segno distintivo, insieme a Jeans logori e strappati all'altezza delle ginocchia. Arrivarono ad un ponte, sotto ad esso scorreva un lento ed impacciato torrentello, incurante di tutto e tutti, che continuava il suo corso infrangendosi su ogni sasso un po' più grosso della media.

-Non ti sporgere troppo- urlò Tommy a Joey che si era avvicinato al parapetto per guardare in basso. I tre ragazzi, rimasti più indietro, fissavano lo spilungone in tutta la sua magra e ricurva altezza, mentre contemplava l'acqua. Probabilmente il cantante stava già architettando qualcosa di strano, ma ormai tutti si erano adattati: gli altri tre componenti della band sapevano che il suo cervello macinava sempre idee strane ed impensabili, mentre Joey aveva imparato a sopportare le risate dei ragazzi, quando esprimeva tutto ciò che a lui sembrava così fantastico.

Joey Ramone sentiva quasi di poter toccare la fredda acqua, sporgendosi ancora un po'. Preso dalla voglia di vedere il torrentello, non credeva che il ponte potesse essere più alto di quanto avesse immaginato, molto più alto a dire il vero. E non dava ascolto ai suoi amici che gli gridavano di non fare l'idiota: fece finta che non esistessero e, senza pensarci un momento in più, aveva intrapreso ancora la sua missione. Sembrava un bambino che vede qualcosa di nuovo, per la prima volta. Si stava davvero comportando come un bimbetto che non vede i pericoli che ha intorno, ma che è cocciuto e vuole solo raggiungere i suoi scopi.

-Eddai, ascolta Tommy!- si fece sentire a sua volta Dee Dee, che era rimasto più indietro, affiancato da Johnny. Il chitarrista, da quando aveva intrapreso la sua carriera, si sentiva come consapevole di qualcosa che non riusciva a decifrare. Da quando avevano esordito con il loro primo album, che li aveva già fatti diventare molto famosi, sentiva il continuo presentimento che ci fosse sempre qualcosa dietro ogni angolo. Non ci dava molto peso, forse erano semplicemente delle fissazioni che gli aveva inculcato nella mente la sua mamma che era sempre stato così protettiva. Credendo di fare del bene non aveva esitato un attimo dal metterlo in guardia per ogni cosa pericolosa esistente sulla faccia della terra.

Solo un gemito e poi il nulla. I ragazzi si erano subito precipitati al bordo del ponte, dove avvinghiarono le mani al palo freddo che faceva da parapetto, per guardare sotto. Tommy era perfino riuscito a sfiorare la pelle del giubbino dell'amico, ed aveva subito ritirato la mano percossa dai brividi.

-Non penso che dopo un volo del genere, possa essere ancora nel mondo dei vivi- fece notare Dee Dee, abbassando tristemente lo sguardo sul fine rivolo di sangue che veniva trasportato via dalla corrente.

-Non fatevene una colpa, è stata la sua stupida mania di voler ossevare le cose da vicino, che lo ha tradito- disse non curante Johnny, togliendo le mani dalla balustra, per rimetterele in tasca.

-Però si è portato dietro la canna che stavamo fumando anche noi- piagnucolò Dee Dee, lanciando un'ultima occhiata al corso del torrentello, ora ostacolato dal corpo di Joey. A Johnny sembrò però, qualcosa di detto per colmare il vuoto che cominciavano a sentire dentro, pensando che non avrebbero più rivisto il sorriso del cantante, le sue smisurate gambe e i suoi rotondi occhiali da sole, che amava così tanto.

-Sono cose che capitano- concluse semplicemente Johnny, spostandosi dal bordo del ponte, per non vedere più di sotto. -Penso che ora dovremmo occuparci di problemi molto più grossi della morte del povero Joey.

Anche dopo che era successa una cosa del genere, nella mente del chitarrista restava sempre un brutto presentimento. Sentiva che non si sarebbe distratto dal pensiero che lo tormentava, tanto facilmente. Chissà se era davvero un segno per qualcosa di così devastante come lo riusciva ad immaginare, come se qualcuno volesse avvertirlo sul futuro. Da quando sentiva tutto ciò dentro di se, il chitarrista non aveva più smesso di stare allerta, di guardarsi le spalle e guardarle ai propri amici. L'aveva fatto fino adesso, ma non era riuscito ad evitare l'inevitabile, come la morte di Joey.

-Pace all'anima sua- concluse Tommy spostandosi dal parapetto, seguendo l'esempio di Johnny.

Una cosa che tutti avrebbero rimpianto sarebbe stato non avere più tra i piedi quel ragazzino così curioso e dispettoso, che si divertiva a dire ogni cosa che gli passasse per la mente. Sarebbe mancato non sentire la dose quotidiana di scemenze che fuoriuscivano dalla bocca del cantante, quando non era intento a contemplare qualcosa. Poi c'erano la sua spontaneità e la sua creatività. Mentre gli altri si tiravano indietro davanti alle telecamere, Joey era sempre pronto, come un professore che spiega ai suoi alunni. Non esitava un attimo a dire ciò che pensava e, a volte, non riusciva davvero a tenere la bocca chiusa. Era così, durante le interviste, Joey cominciava a parlare e parlare, ma i ragazzi non lo interrompevano, sapendo che si stava divertendo davvero. Nessuno gli aveva mai detto di stare zitto, non si erano permessi neanche i giornalisti che sembravano stufi e stanchi, dopo ore passate ad ascoltare la band. Joey aveva sempre qualcosa da dire per ogni occasione, che fossero tristi o felici, il cantante riusciva sempre a tirare fuori qualcosa, che facesse ridere o pensare. Ed era un libro aperto, ogni emozione che provava gliela leggevi dietro le lenti scure, in quegli occhi che sarebbero terribilmente mancati ai tre ragazzi, che ora cercavano di distrarsi dall'accaduto. In fondo, tutti sapevano che Joey non sarebbe stato facile da rimpiazzare, forse avrebbero addirittura sciolto la band, pur di dover cercare qualcuno, che non era come il loro amico. In quel momento, mentre si guardavano intorno con l'amaro in bocca, avrebbero voluto seguire l'amico sotto il ponte, ma sapevano fin troppo bene che sarebbero dovuti andare avanti, avrebbero dovuto reagire al peso che si sentivano sulle spalle e che pian piano si sarebbe dissolto, lasciandoli con una marea di ricordi. Da adesso, avrebbero condiviso il palco con una persona in meno, una presenza importante che si faceva sentire sempre. Quando erano nel backstage c'era sempre Joey che riusciva a non fargli pensare a tutta la gente che li avrebbe guardati. Riusciva sempre a fargli distogliere il pensiero dall'ansia e dalla tensione in cui stavano lentamente soffocando.

Probabilmente era il suo destino. Ma ai ragazzi sembrò così ingiusto che venisse portato via un ragazzo così sveglio e giovane. Non facevano altro che chiedersi perché fosse toccato proprio a lui, con ancora tanti anni di scoperte e successo da vivere ancora.

La morte capita, continuavano a ripetersi i tre ragazzi rimasti.


--Angolino dell'autrice--
Buongiorno gente, questa è la primissima storia che pubblico e spero possa piacervi...succederanno tante cose, ma io vi aspetterò sempre nelle recensioni... spero vi piaccia, fatemelo sapere perché sono davvero curiosa di sapere il vostro parere...
sono ancora nuova nuova e quindi sto ancora facendo un po' di casino con i formati eccetera... spero di migliorare strada facendo ;)
with Love
-AgainstEstablishment

   
 
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