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Autore: KarmaBoss    08/09/2014    2 recensioni
Il cielo piange insieme a lei
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ed ora che ci ritroviamo faccia a faccia, sotto la pioggia per giunta, cosa vorresti che faccia? Vuoi dirmi che va tutto bene quando so benissimo che non è vero? Oppure vuoi cercare ci farmi cambiare idea? Ho delle convinzioni ben chiare in testa ed una di queste è che che tu eri mio amico. un amico di cui mi fidavo. ma tu in realtà non sei mai voluto essere mio amico!". Sapevo che quelle parole lo avrebbero ferito, ma la rabbia stava scorrendo nelle vene come se fosse veleno ed i pensieri in testa continuavano a correre, ma non c'era tempo per analizzarli. Non c'era tempo per nulla. Le tempie pulsavano a ritmo irregolare e l'adrenalina invadeva ogni angolo del mio corpo. In quel momento avrei potuto fare davvero qualsiasi cosa. Io ero fradicia e il mascara mi era colato fino alle labbra. Tutta la rabbia, la frustrazione e il dolore erano evasi in una sola frase. lui si voltò con la testa bassa e con la voce roca a causa del fumo disse solo quattro parole. Quattro FOTTUTISSIME parole "tu non puoi capire". E se ne andò. Si accese l'ultima sigaretta del pacchetto e scomparve sotto la pioggia torrenziale. Io rimasi lì, ferma, in quel parco. Mi accasciai a terra con l'unica convinzione che quella sera non ero l'unica che piangeva. Perchè anche il cielo piangeva con me, anche lui era triste, forse anche a lui avevano perforato il cuore. Almeno non ero la sola. Rimasi lì tutta la notte. La mattina dopo tornai a casa ferita dentro, lacerata, morta, vuota e quant'altro. Come avevo potuto perdere la persona migliore del mondo? Ma la vita continuava. Avevo sempre il suo ricordo, però pian piano incominciò a sbiadirsi anche lui. Dapprima la sua voce, e poi il suo nome ed il suo volto. Ma le sue ultime parole, quelle non le scordai "tu non puoi capire". Ogni notte quelle dannatissime parole non facevano che ripetersi in circolo nella mia mente., come se non ci fosse mai fine. Non ebbi mai sue notizie; ne un sms, ne una cartolina, NIENTE DI NIENTE. Una sera però tornai a casa e sul mio letto trovai una lettera. La lessi con calma cercando di placare l'uragano che si stavo formando proprio fra la mente, il cuore e lo stomaco. Diceva solo di andare al parco. No. Non ci volevo andare. Troppi ricordi. Davvero troppi. Erano passati due anni dall'ultima volta che ci ero andata. Due anni. Ma la curiosità era alle stelle e alla fine cedetti. Mentre camminava il battito cardiaco era irregolare, infatti me ne potevo accorgere anche da sola. Arrivai lì e quello stesso cuore che fino a pochi secondi fa batteva all'impazzata si era bloccato. Non ci potevo credere. Dopo due anni eccolo lì a fumarsi l'ultima sigaretta del suo pacchetto. Si avvicinò a me e con tono ironico disse "Questa è l'ultima, te lo giuro". Avevo una voglia immensa di abbracciarlo, mal'orgoglio mi bloccò.Rimasi immobile. Non sapevo che dire. Quindi incominciò lui. cominciammo a parlare. Poco dopo si avvicinò a molto ed il cuore riprese la sua tachicardia abituale. Mi guardò negli occhi e disse "Ricordi l'ultima volta che siamo stati qui?" Feci di si con la testa. Ero incantata dal modo in cui parlava, le sue labbra si muovevano in maniera quasi impercettibile, ma erano bellissime. Tutto di lui era bellissimo. Ogni minimo particolare era un pezza della bellezza dell'intero universo, tutto racchiuso in una sola, unica, straordinaria persona. ad un tratto vidi a suoi occhi a 10 cm di distanza dai miei. "Vuoi la verità? Vuoi le risposte alle tue domande?". Non potevo fare altro che annuire. "La verità è che io non ho mai voluto essere tuo amico... Volevo essere qualcosa di più. Ricordi quando litigasti con la tua migliore amica? Mi chiedesti di rimanere da me. Parlammo tutta la notte e poi tu tu ti addormentasti. In quel momento ho capito che ti amavo. Ti osservavo dormire e più ti guardavo, più mi convincevo dei sentimenti che provavo. Non ho mai smesso di amarti, nonostante siano passati due anni. Amavo ogni tuo gesto. Amavo quando ridevi, quando parlavi, quando eri concentrata, quando facevi la stupida, quando facevi la seria. IO TI AMAVO E TI AMO ANCORA OGGI. Rimasi immobile, avevo gli occhi colmi di lacrime che erano pronte ad uscire. Iniziò a piovere. Riuscì a fare solo una domanda "Perchè te ne sei andato". non ci pensò neanche, rispose e basta. "Perchè ti stavo facendo del male". Non ebbi neanche il tempo di ribattere che le sue labbra si posarono sulle mie. Il gusto del fumo era completamente svanito. ci stavamo baciando, dopo due anni, li, in quello stesso parco, sotto quella stessa pioggia. Ma perchè quella sera il cielo piangeva? Non mi importava. L'unica cosa di cui mi rendevo conto che in quel bacio la mia anima si sciolse da corpo unendosi con la sua ed entrando entrambe, più rapide di una stella, nell'infinito. "Ti amo" mi sussurrò "Ti amo anch'io" risposi.
   
 
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