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Autore: Stephanies Cookies    08/09/2014    3 recensioni
"Ricordo tutto amore.
Ricordo le tue lacrime ogni volta che il mio dovere mi ha portato a scegliere gli altri e non te, non noi.
Ricordo anche quella tua ultima lacrima quando ho stretto il tuo corpo tra le mie braccia incapace di ridarti la vita come tu avevi fatto con me.
Ricordo quei tuoi occhioni spalancati.
Ricordo come mi guardavi senza vedermi, come mi toccavi senza potermi davvero sentire"
Genere: Drammatico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gwen Stacy, Peter Parker
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo.

Ricordo la prima volta che ti vidi.
Era il primo giorno di liceo e al tempo non ero altro che un ragazzino.
Stando in quel corridoio, circondato da immensi giocatori di football e ragazze troppo belle anche solo per notare la mia presenza, mi sentivo immensamente piccolo.
Ricordo che mi bastarono solo tre miseri secondi in quel maledetto corridoio per sentirmi solo ed insignificante, ero immerso in una folla di persone che impiegò altrettanto tempo per decidere che per i quattro anni successivi non sarei stato altro che quello: insignificante.
Ero appiccicato al mio armadietto, sopra a questo il mio nome testimoniava che in quella scuola esistevo anche io. Sentì suonare la campanella ma i miei piedi non fecero un passo, quell'armadietto sembrava un posto sicuro dove stare. Osservai il resto degli studenti dirigersi spavaldi verso le rispettive classi e più li osservavo meno coraggio trovavo per imitarli. Il corridoio si svuotò rapidamente, le mie gambe continuarono a rimanere immobili mentre il mio cuore mancò improvvisamente un battito.
Ti vidi e ancora oggi conservo quella prima immagine di te come fosse l'unica cosa d'oro in un mondo di dura roccia.
Ai piedi avevi delle ballerine nere, calze dello stesso colore portate appena sopra il ginocchio, una gonna scura a vita alta che lasciava intravedere una piccola parte delle tue gambe diafane e ricordo perfino il tuo maglioncino bianco, il mio preferito. Avevi con te una borsa troppo piccola per contenere tutti i libri che avevi portato per il primo giorno di scuola, alcuni li stringevi tra le braccia, costretti al petto come se potessero farti da scudo contro ogni male.
Camminasti lentamente verso di me e io mi persi nella lucentezza dei tuoi capelli dorati, mi chiesi quale potesse essere il sapore delle tue sottili labbra rosse, persi un battitto guardandoti negli occhi.
Non ho mai visto sguardo più dolce, non ho mai incontrato creatura più bella.
Durò un attimo quel contatto visivo ma quell'attimo mi bastò per trovare la forza di muovere i primi passi in quell'enorme corridoio che, accanto a te, non faceva più paura.

Ho passato ogni giorno da allora cercando il tuo sguardo, trascorrevo interminabili ore a sentirmi nulla e poi mi bastava vederti per sentire di appartenere a qualcosa, di appartenere a qualcuno.
Ricordo gli enormi vuoti che si colmavano solo alla tua vista.
Ricordo le mie preghiere alla mattina affinchè in quel giorno mi fosse regalato anche solo un momento vicino a te.
Ricordo come mi sentivo quando, alla fine di un' intera giornata passata senza di te, improvvisamente comparivi e io tornavo a respirare.

Ricordo tutto piccola.

Ricordo le prime volte in cui ci siamo parlati.
Ricordo che non riuscivo a fare nulla se non a balbettare frasi a metà e tu mi guardavi con un sorriso intenerito dal mio imbarazzo.
Ricordo di aver notato il tuo dolcissimo imbarazzo quando per la prima volta ti chiesi di uscire con me.
Ricordo il nostro primo bacio che mi permise, dopo tanto tempo, di rispondere al mio dubbio più grande: essenziale, questo era il sapore delle tue labbra. Sapevano di qualcosa di necessario, qualcosa di vitale.
Ricordo di averti baciata sulla terrazza di casa tua e che, dopo quella sera, non sono più stato in grado di smettere.

Ricordo tutto amore.

Ricordo le tue lacrime ogni volta che il mio dovere mi ha portato a scegliere gli altri e non te, non noi.
Ricordo anche quella tua ultima lacrima quando ho stretto il tuo corpo tra le mie braccia incapace di ridarti la vita come tu avevi fatto con me.
Ricordo quei tuoi occhioni spalancati.
Ricordo come mi guardavi senza vedermi, come mi toccavi senza potermi davvero sentire.
Ma io sentivo piccola, sentivo un dolore straziante impossessarsi del mio corpo e distruggerlo con la stessa facilità con cui si schiaccia una formica.
Quel dolore lo sento ancora, sento su di me il peso di quella promessa non mantenuta e sento l'incolmabile mancanza dell'essenziale.
Io sento ancora tutto e ricordo tutto.

Ricordo tutto.
Ricordo com'era la vita quando tu eri accanto a me.
Ricordo il giorno del tuo funerale.
Ricordo ogni giorno seguente.

Ora sono qui, qui dove sono sempre, dove il mondo sa di potermi trovare.
Sono qui davanti alla tua lapide a fissare una foto che non rende minimamente giustizia alla magnifica creatura che eri, una delle foto che io stesso ti ho scattato.
Sono qui davanti a te Gwen e ricordo, ricordo tutto.
Ricordo la promessa fatta a tuo padre,quella promessa di lasciarti andare che ancora oggi non posso mantenere.

 
  
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