Libri > Harry Potter
Ricorda la storia  |      
Autore: AstridxAndros    08/09/2014    0 recensioni
A poche ore dallo smistamento del giovane Albus Severus l'ufficio della preside non è mai stato tanto in agitazione. Sono due le domande che si pongono gli avventori di quella stanza:
Come la prenderà Harry?
E soprattutto: Che ne sarà del piccolo Al?
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Albus Severus Potter, Famiglia Potter
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

L’ufficio della preside era in pieno subbuglio quella sera. Una giovane donna dai capelli rossi e dalle svariate lentiggini misurava a grandi passi nervosi il pavimento; l’anziana preside se ne stava rigida sulla sua poltrona sperando che il suo predecessore si decidesse ad uscire dal retro della cornice ed a farsi vedere; un giovane uomo biondissimo ed un uomo corvino dall’aria di un vecchio pipistrello se ne stavano immobili in piedi, falsamente infastiditi dalla situazione ma intimamente preoccupati.
Gli unici due bambini nella sala se ne stavano seduti su un'unica poltrona, il più piccolo in braccio al fratello maggiore che continuava a sussurrargli parole d’incoraggiamento beffarde.
-Gli adulti sono stupidi. Non essere nervoso ok? Papà te lo ha detto che sarebbe stato fiero, no?- il piccolo dagli occhi smeraldo annuì piano.
-Ma i grandi dicono sempre cose così anche se non lo pensano- protestò in un sussurro. La verità era che vedersi diviso dall’intera sua famiglia lo impauriva. E sapere che suo padre, il suo eroe personale, avesse anche potuto volergli bene di meno lo terrorizzava.
-Ma non papà. Lo hai visto quando siamo partiti, gli luccicavano gli occhi. Sai com’è fatto, probabilmente si metterà pure a fare il tifo per serpeverde durante le partite di quidditch!- il piccolo si mosse a disagio sulle gambe del fratello che lo cinse per la vita, tentando di calmarlo.
-Ma Jamie... io parlo il serpentese...-il giovane James sorrise ai dubbi del fratellino.
-Beh? Anche papà ed io lo parliamo. E probabilmente lo parlerà anche Lily quando avrà la tua età. Che male c’è?- il giovane Albus deglutì a vuoto lanciando uno sguardo furtivo al suo capocasa che non ricambiò.
-Ma io sono a serpeverde! -
-Smettila, gli altri non lo possono capire, ma io e papà si. Sei quello astuto della famiglia, i tuoi sono i piani migliori per sfuggire alle regole di mamma e papà lo sa da sempre. Quando ancora gattonavi e mamma ti perdeva già di vista papà era l’unico a sapere sempre dove ti trovavi perché diceva che eri un malandrino come me e lui e noi ci capiamo tutti. Quindi non può essere che papà ti vuole meno bene- il fuoco verde scoppiettò nel camino avvisando della chiamata di un viso dai capelli rossi e le lentiggini ma molto pallido.
-È qui- sussurrò. Qualche secondo dopo l’aria sembrava essere irrespirabile dentro l’ufficio. In silenzio e lentamente ognuno dei presenti scandì con sicurezza “Potter Manor” ed in pochi minuti, il salone di una grande casa li accolse tutti.
-Ohi! Wah! Che ci fate tutti qui?!- l’uomo saettato saltò via dal divano per accogliere gli inaspettati ospiti. Senza curarsi nemmeno di essere già con solo i pantaloni del pigiama addosso e i capelli ancora bagnati dalla doccia appena fatta. Era tornato da circa un quarto d’ora dall’ambulatorio in cui prestava servizio ed aveva avuto appena il tempo di farsi una doccia ed indossare il pigiama.
-Cosa è successo? Come stanno i ragazzi?!- il panico lo invase immediatamente e quando i suoi due pargoli apparvero nella stanza Harry non perse tempo a sincerarsi delle loro condizioni.
Accertatosi che stessero tutti bene ma avessero solo quelle facce scure pensò al peggio.
-Non avete distrutto la scuola in queste poche ore, vero ragazzi?-  James si mostrò inorgoglito da quella frase, come a simbolizzare che si sentisse lusingato che il padre pensasse che fosse in grado di fare un gesto del genere.
-No papà- mormorò invece il più piccolo con voce flebile. L’uomo iniziò a spazientirsi mentre la sua preoccupazione aumentava.
-Insomma che succede?!- esclamò al limite della sopportazione. Con la coda dell’occhio notò Ron che, alle sue spalle lo spingeva seduto. Alle spalle del gruppo, i due serpeverde ormai di famiglia si tesero, come pronti ad estrarre la bacchetta.
-Harry...- sussurrò Ginny non sapendo come riferire al marito la notizia. Sapeva che l’uomo aveva rinunciato all’odio verso Malfoy ed i suoi amici per il quieto vivere della famiglia. Erano stati spesso colleghi alla magiuniversità e Harry, dall’animo nobile, aveva perdonato Draco Malfoy per essere uno “sporco traditore serpeverde”. Ma non sapeva proprio come avrebbe reagito alla notizia che suo figlio...
-Papà. Sono un serpeverde- gli occhi del medimago si spostarono repentini sul figlio di mezzo. Qualche secondo e gli occhi gli divennero lucidi dalla commozione. Con un gesto inconsulto, che prese di sorpresa i presenti, Harry saltò giù dalla poltrona ridendo forte ed abbracciando il suo piccolo.
-Oh lo sapevo! Il piccolo orgoglio di papà! Devi raccontarmi tutto, e il cappello te li ha fatti i complimenti?! Oh naturalmente che te li ha fatti, sei il mio bambino! Ahah! Guarda qui Malfoy! La mia piccola dotata serpe! Altro che bimbo viziato che eri tu!- in un gesto fluido l’uomo si issò il ragazzino in braccio interrogandolo sulla vista dal tavolo delle serpi e regalandogli occasionali baci sulla fronte e sulle guance facendo sia ridere che arrossire il piccolo che fingeva di volersi liberare dalla stretta del padre.
Se Draco fu’ il primo a riprendersi, sciogliendo la posa delle labbra in un piccolo sorriso, il giovane James fu’ l’unico a rompere il silenzio del gruppo.
-Ah ah! Lo sapevo!- con quell’esclamazione si gettò sul divano insieme al padre ed al fratello, venendo inglobato nell’abbraccio di famiglia.
Una risata lieve scoppiò dalla preside che intimò al suo giovane ex studente di non far rientrare troppo tardi i ragazzi a scuola per poi scomparire tra le fiamme del camino.
Secondi furono i professori di Pozioni e Difesa. Quest’ultimo, prima di andarsene, ricordò al giovane figlioccio, con la sua tipica discrezione, la parola d’ordine dei sotterranei.
Ultimi rimasero i fratelli Weasley, troppo scioccati per fare altro presero posto in uno dei divanetti vicino al fuoco e si versarono a vicenda del whiskey.
I tre Potter, invece, continuarono a chiacchierare fitto.
Quando James ed Albus furono rimandati ad Hogwarts il più grande non esitò ad accompagnare il fratello giù per gli angusti sotterranei. Gli lasciò un bacio sulla fronte, come aveva fatto il padre prima di lasciarli andare, e si dileguò con una solita frase di derisione verso le paure del più piccolo.
Albus non se la prese affatto ed il sorriso che gli era nato grazie all’abbraccio del padre, non scomparve dalle sue labbra, accompagnandolo in un dolce sonno.
James, ormai dal lato opposto della scuola, meditava un metodo per distruggere, se non la scuola, l’aula di Storia della Magia, materia odiata da qualsiasi studente.
Nella mente il sorriso della sua piccola serpe e del suo Eroe personale.

Note dell’autrice ^-^
Ehilà gente!
Inizio col dire che questa fanfic l’avevo in mente già da un bel po’ e non so che collegamento possa avere questa con “L’isola di Arturo” che ho appena finito di leggere e che mi ha convinto a “buttare giù” l’idea. Mi scuso a priori per i sicuri Orrori di ortografia ma avevo troppa fretta di pubblicare questa cosa. Chiedo perdono.
Credo voi abbiate capito che nel mio epilogo ideale Harry ha intrapreso la carriera di Medimago *-* e non di auror. Piton è assolutamente vivo e il mio Draco *q* prende il posto di insegnante di pozioni. Fatemi sapere cosa ne pensate!
Ringrazio da adesso chiunque abbia letto e soprattutto recensito questa fanfic :D
Baci dalla vostra AxA!

 
                                                                

 

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: AstridxAndros