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Autore: Trick    09/09/2014    3 recensioni
Torneranno presto a casa, a Dorne, dove l'odore delle spezie si mischia al calore della sabbia rossa e del vento del sud, dove possono amarsi senza temere il freddo.
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ellaria Sand, Oberyn Martell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Yeah, non mi ero resa conto di voler scrivere questa cosa fino a quando non l’ho scritta, poi l’ho scritta e non mi piaceva ma mi sono detta che non era giornata, ergo ringrazio le mie Muse che mi hanno messo nella costrizione di scriverla.
 
 
 
 
I won’t let you go.
Never.
 
 
I won’t let you go
(This is what you really want)
So don’t let go of me
(This is what you asked for)
I won’t let you go – Snow Patrol
 

Caldo.

È un buon segno. Lo avverte sulle mani, sulle dita, sulla pelle – ed è caldo quanto Dorne e il sole di Dorne e il Principe di Dorne. Non c’è nulla che possa impedire loro di abbandonare quella città di fogne e sciagure per ritornare a casa.

A Dorne.

Caldo.

Le sue labbra sono sempre calde. Le sfiora, le bacia, si perde nel calore esplosivo di Oberyn ed è come essere già di ritorno – già a Dorne, dal suo sole e dalla sua terra e dal suo Principe, dove ogni cosa ritorna solo per esplodere di nuovo.

La terra.

Caldo.

È la sua linfa, la sua vita, tutto ciò che la tiene in questo mondo, lì fra le quelle braccia sempre più calde dove Ellaria continua a spingere, a spingere, a spingere in quel caldo che è parte di lei, di lui, di tutto.

Il mondo.

Caldo.

Dorne le manca e glielo ripete ancora una volta mentre affonda le mani nei suoi capelli umidi e caldi. È un capriccio che suona di supplica. Lui è orgoglioso, ma in cuor suo sa che la ascolterà. La ascolta sempre. Torneranno presto a casa, a Dorne, dove l’odore delle spezie si mischia al calore della sabbia rossa e del vento del sud, dove possono amarsi senza temere il freddo.

Il freddo.

Caldo.

È strano. È caldo, è bollente, è vivo, ed Ellaria continua a spingere in quel caldo, ma sente i piedi e il cuore che si gelano, e si gela anche il tempo fin quando ogni cosa non diventa fredda e calda, mai solo l’una, mai solo l’altra. La confusione la spaventa, ma si stringe al volto caldo di Oberyn e sono di nuovo a Dorne, lei e lui, mai senza l’una, mai senza l’altro.

Lei e lui.

Caldo.

Nessuno può toccarli. Sono chiusi in quell’intimità sacra e inviolabile che è solo per loro, per i silenzi che sanno capire e le parole che non servono, perché fra loro tutto è caldo e giusto. Ellaria spinge, spinge con la forza di quell’amore che gli altri non possono capire, con la passione del caldo e dei baci che diventano morsi e fanno sanguinare le labbra.

Il sangue.

Caldo.

Ellaria spinge. Spinge, spinge, spinge sul suo corpo caldo, spinge fra i suoi capelli e il suo cervello e le schegge d’ossa, con le mani rosse come le strisce sul viso dove le sue dita hanno lasciato il segno del sangue di Oberyn. Spinge con la forza irrefrenabile di Dorne e del suo sole, spinge perché sarebbero tornati a casa – deve solo rimettere ogni pezzo al suo posto, i capelli neri e sporchi, le labbra distrutte e gli occhi sono lì da qualche parte ed Ellaria deve trovarli a ogni costo. Spinge ogni cosa insieme, come lui e lei, come Dorne e il sole.

Caldo.

Occorre la tenacia di tre guardie per strapparla da ciò che resta del cadavere del Principe di Dorne. Ellaria si dimena e grida loro che non capiscono, che nessuno ha mai capito, perché loro devono ritornare a casa, lei e lui, lui e lei in un mondo in cui nessuno avrebbe mai lasciato l’altro solo.

Mai sola.

Mai.

   
 
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