Never.
(This is what you really want)
So don’t let go of me
(This is what you asked for)
I won’t let you go – Snow Patrol
Caldo.
È un
buon segno. Lo avverte
sulle mani, sulle dita, sulla pelle – ed è caldo
quanto Dorne e il sole di Dorne e il Principe di Dorne. Non
c’è nulla che possa
impedire loro di abbandonare quella città di fogne e
sciagure per ritornare a
casa.
A
Dorne.
Caldo.
Le sue labbra
sono
sempre calde. Le sfiora, le bacia, si perde nel calore esplosivo di
Oberyn ed è
come essere già di ritorno – già a
Dorne, dal suo sole e dalla sua terra e dal
suo Principe, dove ogni cosa ritorna solo per esplodere di nuovo.
La
terra.
Caldo.
È la
sua linfa, la sua
vita, tutto ciò che la tiene in questo mondo, lì
fra le quelle braccia sempre
più calde dove Ellaria continua a spingere, a spingere, a
spingere in quel
caldo che è parte di lei, di lui, di tutto.
Il
mondo.
Caldo.
Dorne le manca e
glielo
ripete ancora una volta mentre affonda le mani nei suoi capelli umidi e
caldi. È
un capriccio che suona di supplica. Lui è orgoglioso, ma in
cuor suo sa che la
ascolterà. La ascolta sempre. Torneranno presto a casa, a
Dorne, dove l’odore
delle spezie si mischia al calore della sabbia rossa e del vento del
sud, dove possono
amarsi senza temere il freddo.
Il
freddo.
Caldo.
È
strano. È caldo, è
bollente, è vivo, ed Ellaria continua a spingere in quel
caldo, ma sente i
piedi e il cuore che si gelano, e si gela anche il tempo fin quando
ogni cosa
non diventa fredda e calda, mai solo l’una, mai solo
l’altra. La confusione la
spaventa, ma si stringe al volto caldo di Oberyn e sono di nuovo a
Dorne, lei e
lui, mai senza l’una, mai senza l’altro.
Lei
e lui.
Caldo.
Nessuno
può toccarli. Sono
chiusi in quell’intimità sacra e inviolabile che
è solo per loro, per i silenzi
che sanno capire e le parole che non servono, perché fra
loro tutto è caldo e
giusto. Ellaria spinge, spinge con la forza di quell’amore
che gli altri non possono
capire, con la passione del caldo e dei baci che diventano morsi e
fanno
sanguinare le labbra.
Il
sangue.
Caldo.
Ellaria spinge.
Spinge,
spinge, spinge sul suo corpo caldo, spinge fra i suoi capelli e il suo
cervello
e le schegge d’ossa, con le mani rosse come le strisce sul
viso dove le sue
dita hanno lasciato il segno del sangue di Oberyn. Spinge con la forza
irrefrenabile
di Dorne e del suo sole, spinge perché sarebbero tornati a
casa – deve solo
rimettere ogni pezzo al suo posto, i capelli neri e sporchi, le labbra
distrutte
e gli occhi sono lì da qualche parte ed Ellaria deve
trovarli a ogni costo. Spinge
ogni cosa insieme, come lui e lei, come Dorne e il sole.
Caldo.
Occorre la
tenacia di tre
guardie per strapparla da ciò che resta del cadavere del
Principe di Dorne.
Ellaria si dimena e grida loro che non capiscono, che nessuno ha mai
capito, perché loro devono ritornare a casa, lei
e lui, lui e lei in un mondo in cui nessuno avrebbe mai lasciato
l’altro solo.
Mai
sola.
Mai.