Er burinaccio de Ortrenuvola

Faceva un caldo infernale lì dentro. C'era lava ovunque, le pareti di pietra sembravano squagliarsi e sicuramente se fosse rimasto lì dentro ancora qualche minuto si sarebbe squagliato lui.

«Santuario della Terra? Faih, ma che stai a dì? A me sembra più er Santuario der Fuoco!»

«Perdonatemi mio signore» rispose lei con la solita voce da computer di bordo, «ma ho controllato più volte le informazioni in mio possesso e sono giunta alla conclusione che il nome esatto è proprio Santuario della Terra. Probabilità di errore: meno dell'1%.»

Ovviamente quella non era la cosa più importante. Link sembrava poco convinto, c'era qualcosa che non gli tornava. Aveva appena sconfitto quella enorme palla di magma deambulante che aveva cercato di strinarlo, ma sentiva che qualcosa non andava. Sapeva che Zelda era molto vicina, dietro a quella porta con il simbolo del solcanubi luminoso, ma aveva comunque un brutto presentimento, la stessa sensazione che aveva avuto poco prima del battesimo del volo quando non riusciva ad avvertire la presenza del suo compagno alato.

Il ragazzo aprì la porta e si ritrovò nella Fonte della Terra. Finalmente qui la temperatura era più gradevole, anche se le scottature rimediate nella precedente battaglia continuavano a fargli male.

Finalmente la vide, per la prima volta da quando era partito per cercarla. Zelda era proprio lì, in cima ad una scalinata davanti a lui, intenta a suonare la lira. Quella melodia così dolce ma allo stesso tempo così potente fece apparire una colonna luminosa davanti a lei.

Di fianco a Zelda c'era una donna misteriosa di cui Link si era accorto solo in un secondo momento. Era la stessa che lo aveva aiutato nella salita al vulcano. Stava accompagnando la sua amica d'infanzia e quando la luce apparve le fece segno di entrarci. In quel momento Zelda si accorse che non erano sole e si voltò verso l'entrata. Come vide il ragazzo vestito di verde alla base della scala il suo volto si illuminò e fece per correre verso di lui, quando la donna misteriosa la fermò sbarrandole la strada con un braccio:

«No, Zelda, non potete ancora andare da lui. Ricordatevi quanto discusso: contenetevi e concentratevi sul compito più immediato.»

Link, che nel frattempo si era avvicinato, si fermò a pochi passi dai gradini, incapace di spiaccicare parola, istupidito, senza capire cosa stava succedendo.

«Link... Perdonami...» furono le uniche due parole pronunciate da Zelda, a capo chino, prima di voltarsi di nuovo verso la colonna luminosa e sparirci dentro. Link corse su per la scala, ma la donna si voltò minacciosa verso di lui, paralizzandolo a metà altezza.

«Hai impiegato fin troppo tempo per giungere fino a qui. A guardarti, temo che la Dea abbia commesso un errore di valutazione nella sua scelta. Le tue debolezze lasciano supporre che tu non sia in grado di proteggere Zelda.»

Queste parole fecero alterare Link in una maniera inaudita, generandogli una furia mai provata prima che lo fece esplodere, rivelando il lato peggiore di lui:

«Aoh, abbella, datte 'm po' 'na calmata e stamme a sentì! Prima de tutto 'n te sei manco presentata, 'a cafona! Poi, me so' fatto er culo quadro ad attraversà 'sta lava demmerda, accoppà er boss der tempio e arrivà a 'sta fonte. Poi me trovo 'sta sderonza che me dice 'a Dea sta a sbaglià, nun sei bono de protegge' Zelda. A'nvedi questa? Ma chi cazzo te credi d'esse pe' dì 'a Dea sta a sbaglià?»

«Non ti piace ciò che dico?» replicò lei, «Se non fossi venuta qui, ora Zelda sarebbe nelle mani del nemico. Sarò piu chiara... Non ce l'hai fatta. Non sei arrivato in tempo e non l'hai protetta.»

«Aridaje, t'ho già detto che ho dovuto risorve' 'n botto de enigmi! Se fa presto a dì "Nun c'hai fatta", ettecredo! Nun so che cazzo de' potere maggico c'hai addosso pe' attraversà 'n labbirinto de fuoco senza chiavi e senza scottarte er culo! Voi manco avete dovuto affrontà er mostro de fuoco che m'ha sguinzagliato contro quer frocio fijio de 'na mignotta de Ghiraim. Mo' me devi dì 'ndo cazzo è andata 'a amica mia!»

«Zelda conosce il proprio destino, si è incamminata verso la prossima terra. Se tu, eletto, vuoi davvero aiutarla, anche tu dovrai affrontare le prove che ti si porranno innanzi. Allora avrai la forza per aiutare Zelda.»

«Ma li mortacci tua, mo' te sei resa conto de tutte 'e stronzate atomiche ch'ai detto. 'A Dea nun pò sbaglià! E 'sticazzi, aridaje con le prove. Mo' te faccio vedere io, nun me poi portà via Zelda da sotto er naso, 'a prossima vorta che ce 'ncontramo vojo proprio vedé se c'avrai ancora voja de rompe i cojoni. Ma va a morì ammazzata!»

La donna misteriosa, sforzandosi di non rispondere a quell'affronto che aveva capito essere dettato solo dall'ira della separazione brutale di poc'anzi, si voltò verso la colonna luminosa, dissolvendosi al suo interno come già la ragazza prima di lei aveva fatto.

Angolo autore:

Ciao a tutti, premetto che non sono di Roma o dintorni, quindi perdonatemi se la scrittura delle frasi di Link in romanaccio non è proprio perfetta. Ohi ohi, qui Link si è proprio incendiato eh? Questa fic mi è venuta in mente istantaneamente durante la scena in cui Impa porta via Zelda da Link alla fine del Santuario della Terra. Mi sono sentito davvero un lupo rabbioso (ogni riferimento a Twilight Princess è puramente casuale ^.^) e ho deciso di far dire a Link quello che ho pensato durante la scena (Impa la preferivo notevolmente come saggio dell'ombra in Ocarina of Time). Spero che questo non vi rovini un mito e che vi faccia fare due risate.

Fatemi sapere cosa ne pensate!