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Autore: M4RT1    09/09/2014    5 recensioni
[The Maze Runner]
Cosa scrisse Thomas nelle lettere che lasciò quando credeva di dover morire per mano degli scienziati?
E se anche qualcun altro avesse scritto pagine dedicate ai suoi amici?
Genere: Angst, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Caro Minho,

tu non leggerai mai questa lettera. O, almeno, spero che sarà così.


Perché se la leggessi vorrebbe dire che loro hanno vinto, che mi hanno aperto il cranio e ne hanno tirato fuori il cervello
ancora funzionante per tagliarlo come Frypan faceva con i quarti di bue prima di cuocerli. E no, nonostante tutto non
vorrei che finisse così.
Se, però, per una sfortunata congiunzione di stelle (o perché si tratta solo di un’altra prova della C.A.T.T.I.V.O. e quel
caspio di Uomo Ratto fosse appostato qui fuori per rubarmi la lettera e controllare le contrazioni del tuo cervello mentre la leggi) la troverai sul serio, allora ti prego di scusarmi. Scusami per quello che ho fatto, scusami per avertelo tenuto nascosto. Scusami e basta, Pive.

Ho ucciso Newt. Ecco, l’ho detto.

Ho ucciso Newt e nulla mi peserà mai più di questo. Gli ho puntato una pistola alla testa e ho sparato, senza neanche avere il coraggio di guardarlo negli occhi un’ultima volta. Non ho voluto credere che la vita lo avesse abbandonato prima del
previsto per colpa mia, non ho voluto accertarmene. Sarebbe stato tutto troppo reale. Troppo. Insopportabile per me.

Mi ha chiesto lui di ucciderlo, Minho. Me l’ha scritto su un foglio, quel giorno in cui stavamo scappando dalla C.A.T.T.I.V.O. e andò fuori di testa, prima che vi picchiaste come folli. Come Spaccati. Mi aveva detto di non aprire quel biglietto prima del tempo e io non l’ho fatto, salvo ricordarmene quando credevo fosse già troppo tardi: “Uccidimi. Se sei mai stato mio amico, uccidimi”. Ecco cosa diceva.

Ma non volevo. Solo che poi lo trovai, caspio, lo vidi tra una folla di Spaccati che di umano non avevano più nulla. Ed era così… Newt, nonostante tutto. Così fuori posto tra quei folli – i suoi occhi non erano diversi da quelli degli altri Spaccati, in realtà, ma era ancora umano. Umano quel tanto che bastava per chiedermi di ucciderlo. Di nuovo.

Ho ucciso Newt. Mi sento uno schifoso assassino – e sono consapevole di aver ucciso una quantità imprecisata di altre persone, i Creatori e qualche agente della C.A.T.T.I.V.O. durante la nostra fuga, ma con lui è stato diverso. Lui era nostro amico. Non era uno sconosciuto uscito fuori di testa, era il vice capo dei Radurai. Era un amico. E più scrivo queste cose, più mi sento in colpa. Vorrei credere che non sia morto a casa mia, che io abbia mancato il bersaglio e che sia stato ucciso da un altro Spaccato – o magari che sia ancora vivo, a distruggere sacchi dell’immondizia, ma vivo. E non so se è una cosa di cui andar fieri, ma una parte di me si è aggrappata alla speranza di aver mancato la sua testa fino a quando non ho sentito il suo corpo crollare e ho capito.

Minho, ti prego di scusarmi. Ho cominciato questa lettera con l’idea di dirti quanto la tua testa di caspio fosse importante per me, quanto mi hai aiutato quando ero il Fiagiolino tra i Radurai e nessuno credeva in me. Forse ti avrei perfino detto che ti ho voluto bene. E invece sono finito a confessarti la cosa che più odio di me.

Ma, forse, proprio questo dovrebbe farti capire quanto tu sia importante.

Spero di rivederti presto,
buona fortuna.

 
Thomas
  
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