Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: Pandacoffee    09/09/2014    6 recensioni
Darcy. 17 anni. È la figlia adottiva di Harry Styles e Louis Tomlinson. Una bella storia la sua.
Adottata a sedici mesi dalla coppia al mondo con più amore da dare. Qualcosa di incredibile. Era continuamente investita da tutto l’amore, l’affetto e la dedizione che un essere umano riceve di solito nell’arco di una vita intera e che lei ha ricevuto più o meno nei primi trenta secondi di vita con i suoi papà.
Una bella storia, sì. E Darcy infatti sente le farfalle nello stomaco quando si alza in piedi e cammina.
Cammina perché c’è silenzio e lei ha capito che è il suo turno per parlare.
Prende i fogli che ha fatto di tutto per non dimenticare, li stringe e cammina osservandosi di tanto in tanto la punta della scarpe. Sono nere, lucide.
Si schiarisce anche la voce intorno al quinto passo mentre al tredicesimo si riavviai una ciocca di capelli, la mette ordinata dietro un orecchio.
Sale i tre gradini e poi si gira, appoggia i fogli sul legno spesso del leggio e poi aspetta. Prende fiato.
È una questione di coraggio. Di mettere insieme parole che non eri pronta nemmeno a pensare e che invece devi
Genere: Angst, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A




Eccomi, scusate se ho lasciato in sospeso la ff Country Road… la continuerò a breve ma dovevo rispondere ad un appello fattomi da una ragazza che voleva io scrivessi la storia che state per leggere. Non è niente di bello, anzi. È triste fino all’inverosimile ma… insomma la sua richiesta nasce da un motivo particolare e quindi… insomma, ho voluto accontentarla.



 

Amor. Vincit. Omnia.


 

Darcy. 17 anni. È la figlia adottiva di Harry Styles e Louis Tomlinson. Una bella storia la sua.
Adottata a sedici mesi dalla coppia al mondo con più amore da dare. Qualcosa di incredibile. Era continuamente investita da tutto l’amore, l’affetto e la dedizione che un essere umano riceve di solito nell’arco di una vita intera e che lei ha ricevuto più o meno nei primi trenta secondi di vita con i suoi papà.
Una bella storia, sì. E Darcy infatti sente le farfalle nello stomaco quando si alza in piedi e cammina.
Cammina perché c’è silenzio e lei ha capito che è il suo turno per parlare.
Prende i fogli che ha fatto di tutto per non dimenticare, li stringe e cammina osservandosi di tanto in tanto la punta della scarpe. Sono nere, lucide.
Si schiarisce anche la voce intorno al quinto passo mentre al tredicesimo si riavviai una ciocca di capelli, la mette ordinata dietro un orecchio.
Sale i tre gradini e poi si gira, appoggia i fogli sul legno spesso del leggio e poi aspetta. Prende fiato.
È una questione di coraggio. Di mettere insieme parole che non eri pronta nemmeno a pensare e che invece devi dire, per forza.
Dati di fatto, partiamo da dati di fatto.
Suo papà, Louis, è morto in un incidente d’auto e lei, Darcy, lo sapeva che di lì a poco avrebbe dovuto far posto ad un’altra dose di dolore lancinante.
Era stato l’altro suo papà a darle la notizia. Harry infatti si era seduto in salotto, pallido. Non aveva detto: “...papà se n’è andato” o qualcosa di simile, aveva solo soffiato un: “sii felice” che in effetti avrebbe dovuto suonarle come un: “me ne andrò anche io”.
Darcy avrebbe dovuto saperlo, avrebbe dovuto sapere che sarebbe successo.
Harry aveva resistito tre mesi e ventidue giorni.
Si è tolto la vita in un modo così... così... Darcy non è nemmeno sicura di essere in grado di definirlo. A suo parere quello non è nemmeno un togliersi la vita... non se l’è tolta, ha solo atteso che qualcuno se la prendesse. Ha smesso di mangiare, di parlare, di ridere e... Darcy ci pensa sempre... se suo padre, Louis, avesse visto quale delitto è un Harry senza sorriso...
Ed è stato propria quella la prima volta in cui Darcy ha detto: meno male che Louis non è più qui.
La seconda è stata quando un’ambulanza ha portato Harry in ospedale per cercare di nutrirlo tramite flebo e... e la terza volta in cui ha ringraziato che Louis non fosse presente è stata quando Harry l’ha lasciata per sempre.
Louis avrebbe detto: nostra figlia prima di tutto.
Avrebbe detto: Harry non farlo.
E lo aveva detto anche Darcy in effetti, aveva detto: “Papà ti prego, resta almeno tu” ma...
Darcy si schiarisce la voce di nuovo, sull’altare.
... ma non si può trattenere chi ha perso un amore.
Guarda la platea riunita per il funerale del suo secondo papà, si schiarisce la voce, di nuovo, e parla:



“Grazie per essere venuti e...non… non è proprio così che doveva andare eh... però... conoscevate entrambi i miei papà se siete qui... se conoscevate Louis conoscevate anche Harry e viceversa.. e... beh, lo sapevamo tutti che Harry lo avrebbe raggiunto. Lo sapevamo.
Io lo sapevo e... e sono qui per convincervi del fatto che mio papà Harry ha fatto bene a fare quello che ha fatto”.

E ci fu silenzio, persino i suoi nonni la guardavano perplessi. Sua zia, Gemma, annuiva invece dal fondo della chiesa.
“Louis gli avrebbe detto di non farlo, gli avrebbe detto di restare con me ma...io non volevo, credo. E lo so che ora credete io stia delirando o chissà cos’altro ma... ma...”
È difficile parlare con le lacrime, pensò Darcy guardando verso l’alto per placare il pianto. Prese fiato.
“Dovevate vedere Harry quando mi ha detto che Louis non era più qui. Lo dovevate vedere tutti, dovevate. Lo diceva come io vi direi che sento qualcuno strapparmi il cuore. E... e li chiamo Harry e Louis e non papà perché non stiamo parlando dei miei papà, stiamo parlando di Harry e Louis. Stiamo parlando di qualcosa che nessuno doveva dividere... non lo doveva fare nessuno” continuò Darcy piangendo.
“E Harry qui non ci riusciva a stare, non riusciva proprio. Si guardava intorno, ogni secondo, non capiva e... e forse sì, forse sono arrabbiata con lui perché non ha avuto rispetto per... per... per la loro unica figlia che adesso non sa nemmeno più cosa farà domani o... dopo.
Forse sono arrabbiata con lui ma... ma... ma ogni mattina i miei papà facevano colazione insieme. Louis stava seduto sul bancone accanto al lavandino e non mangiava nulla mentre Harry seduto al tavolo si mangiava tutto quello che trovava... parlavano, io li sentivo da camera mia e mi svegliavo con loro che ridevano per qualcosa e con mio papà... Louis intendo... che... che faceva SSSHHH per paura di svegliarmi”
si fermò e guardò i fogli che aveva davanti. Sospirò di nuovo.
Doveva continuare, Darcy doveva continuare.
“Si facevano persino la barba insieme, ogni mattina e... il nodo alla bandana che papà portava sempre glielo faceva Louis anche se in realtà,poi, una volta fuori casa, Harry lo rifaceva da capo. Lo so perché lo vedevo dalla finestra, sul vialetto di casa. Harry non lo diceva a Louis che il nodo era fatto malissimo... e ...” tirò sul naso e si asciugò le lacrime con il dorso della mano “... io trovo che sia una cosa molto carina. A pranzo non si vedevano perché erano al lavoro ma stavano sempre al telefono... e... e invece quando ero bambina.. quando ero bambina venivano sempre tutti e due a prendermi a scuola. Ero la più fortunata tra tutte le bambine... c’erano entrambi i miei papà e io ero sempre tanto felice.
A cena... a cena facevano una volta a testa a  preparare da mangiare anche se in realtà era sempre Harry che finiva di preparare perché Louis si stancava subito... si lamentava un sacco e Harry sbuffava e gli dava un bacio e diceva: fuori dalla mia cucina...”
Darcy sorrise e scosse la testa “Lo diceva con un tono buffissimo... Louis faceva la linguaccia e usciva, veniva da me in salotto e stavamo lì  sparlare di Harry o di altro...
Quando... quando Louis ha fatto l’incidente si è spento tutto. E ve lo giuro, è andata proprio così. Si è spento tutto. Non è successo in modo graduale, Harry non è morto piano piano... è morto esattamente nel preciso istante in cui Louis è caduto dalla moto...  è morto quando ha saputo la notizia.
Persino... persino quando mi sedeva davanti, sul divano e mi diceva che papà, Louis, ci aveva lasciato... Harry già non c’era più.
Ve lo giuro… non c’era. E... anche se forse sì, forse sono arrabbiata io sono felice che ora siano di nuovo insieme... perché…perché è così che doveva andare... è così che era giusto andasse.
Ma... ma voi odiereste mai una persona che sorride nel preciso istante in cui il cuore si ferma? Io no, non riuscirei... Harry ha sorriso, ha sorriso in quel letto di ospedale quando il lettore per il cardiogramma piano piano segnava una linea dritta e non più un sali e scendi. Ha sorriso perché sapeva che quello significava che se ne stava andando anche lui, che finalmente stava tornando da Louis. E io non posso essere arrabbiata con una persona che mi ha salvato la vita portandomi via da un orfanotrofio. Non posso odiare chi tenendo per mano il proprio marito mi ha scelto tra tanti altri bambini. Non posso odiare chi mi ha cresciuto con amore, chi mi ha dato tutto quello che volevo e chi... chi mi ha dato tutti i più grandi insegnamenti del mondo...
Harry e Louis mi hanno dato anche l’ultimo e più grande insegnamento che potessi chiedere...”.

Darcy sospirò, aveva finalmente finito il discorso. Guardò la platea e: “Mi hanno insegnato che l’amore vince su tutto”.



Darcy. 17 anni. La figlia adottiva di Harry Styles e Louis Tomlinson. Scende dall’altare mentre intorno c’è solo silenzio. Passa accanto alla bara di suo papà, Harry. Si china appena e bacia il legno freddo. Nessuno può sentire il sussurro: “Salutami papà, papà”.





 

  
Leggi le 6 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: Pandacoffee